Cambio casa 5.

di
genere
etero

Il mattino dopo Noemi venne a casa mia a chiedermi se ero disponibile a fare punture ad una compagna di scuola di Marinella e risposi subito di sì. Subito dopo pranzo l'amica di Marinella venne accompagnata da sua madre ed io e Marinella vedemmo i nostri piani demoliti da Barbara, mamma di Susanna, la quale pretese di essere presente nel mio praticare le punture a sua figlia ed allora proposi a lei di fare stare anche Marinella a sostenere la già evidentissima spaventata Susanna, così Marinella le avrebbe potuto confermare che la mia leggerissima manina non avrebbe fatto minimamente sentire alcun dolore con l'ago. Miracolosamente riuscii a penetrare il deliziosissimo, sodo ma anche soffice culetto, con una rapidità talmente veloce da non fare sentire alcun dolore alla malcapitata ragazzina che subito confermò a sua madre di non avere sentito affatto dolore e quindiera ben felice di essere punzechiata dalla mia mano simile ad una piuma. Mamma Barbara acconsentì addirittura a me di potere continuare a fare punture a sua figlia ma con la presenza costante di Marinella. Al mattino dopo quindi, sentii suonare alla mia porta e vidi dalla finestra che Marinella e Susanna erano lì per la quotidiana puntura che io eseguii prontamente e dopo, proprio mentre Susanna si stava rivestendo coprendo il bellissimo culetto, Marinella mi slacciò i pantaloni che caddero sul pavimento e subito tirò fuori il mio batacchio che fece sussultare Susanna incredula esistessero batacchioni come il mio al Mondo. Dopo che eseguì, come sempre, magistralmente il bocchino, allora propose alla sua amica di spogliarsi completamente anche lei e tutt'e tre ci sdraiammo sul mio lettone e, dopo timidi baci in bocca tra me e Susanna, Marinella si mise a cosce spalancate per farmi leccare la sua dolce-aspra come una prugna, fighetta già grondante di succhi che le leccai fino a rendere lubrificata, pronta ad essere penetrata dal batacchio che già svettava nell'aria. Vidi che Marinella si mise a baciare in bocca la sua amichetta e compagna di scuola ed io allora mi sentii ancora più eccitato, iniziando a scoparla con un impeto tale da farmi sborrare in poco tempo ma con una tale rigidità da farle avere la sensazione che il mio cazzone le fosse arrivato quasi fino alla gola e lì schizzai getti di sborra tali da farla stolzare pazzamente e mi disse che appena riavevo fatto il pieno di sborra, allora dovevo farle provare il batacchio nel suo ben stretto culetto che affermò essere ancora vergine. Volli seguire la sua richiesta ma prima sodomizzai marinella per fare vedere a Susanna come avveniva lo sverginamento anale. Dopo che terminai di inculare Marinella, mi rermai un attimo che occupai baciando la bambolina rossa in bocca, sul collo, dietro le orecchie per poi scendere lungo la schiena ed andare a slinguarle il buchino che già fremeva facendomi vedere come si allentava un poco per poi restringersi ed allora lasciai che Marinella ungesse a fondo l'ano alla amichetta e dopo accostai il cazzone al buchino, spingendolo dentro con lentezza, con dolcezza ma anche fermezza, senza alcun indugio ed infine le fui tutto dentro e lei, cedette al fortissimo dolore urlando e piangendo a lungo e le mie carezze e le coccole di Marinella che la baciò in bocca e poi in figa ed in seguito io feci altrettanto ma aggiungendoci una bella infilata di cazzo in figa facendola gemere, godere, smaniare e, dopo che le sborrai tutto dentro, mi abbracciò chiedendomi se le "lavoravo il ferro ancora in caldo" riferendosi chiaramente che voleva essere nuovamente inculata per abituare al culetto le mie generose dimensioni di batacchio. Così Marinella la fece mettere alla pecorina e si mise sdraiata sotto di lei per leccarle la figa mentre io le avevo già accostato all'ano il glande e spargevo insieme un bel pò di gel per penetrarla più dolcemente possibile. Riuscii così a penetrarla analmente e quando avevo toccato il suo culetto con la pancia, la avevo posseduta senza darle nuovamente strazianti dolori e lei me ne fu riconoscente, infatti, dopo che le avevo sborrato in pancia, si sfilò il cazzo e me lo ciucciò fino a farmelo drizzare nuovamente e lì mi disse di scopare di nuovo per poi ritornare dentro il culetto continuando il rodaggio dolcemente. Lì terminò lo sverginamento anale eccitandomi sempre di più ed allora, per fare riposare un poco la fighetta rossa, passai a scoparmi Marinella e, senza concludere con l'orgasmo passai dalla fighetta al culetto penetrandola con una certa foga che fece strillare un poco anche la biondina ma infine mi disse che voleva essere scopata nuovamente ma le mie energie erano andate "in riserva", così mi arresi chiedendo ad ambedue una pausa per ricaricarmi.
scritto il
2023-01-18
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