Loredana, la puttana fidanzata
di
Nio Fenice
genere
dominazione
Nonostante i suoi ripetuti rifiuti, Loredana si era sorpresa parecchie volte a fantasticare su Nio.
E quando scoprì che lui aveva iniziato a frequentare Mara, una ragazza della sua comitiva, si scoprì oltremodo scomodamente gelosa.
Solitamente Loredana non confidava mai al suo ragazzo chi ci provasse con lei.
O almeno non più.
Non da quando si era accorta di quanto lo ferisse e lo rendesse insicuro.
Nio non sembrava ignaro alla cosa, e quando si trovavano in gruppo, nonostante la presenza di Francesco, il suo ragazzo, non risparmiava mai frecciatine o comportamenti per farla sentire a disagio.
Una sera, in discoteca, dopo aver bevuto un pò troppo, Loredana si accorse di aver perso il suo gruppo.
E mentre cercava qualche volto noto, andò a sbattere contro Nio.
Dopo gli eventi di quella sera, si raccontò parecchie volte che fu il troppo alcool.
Ma nel momento in cui Nio la cinse per i fianchi, avvicinandosi al suo volto per parlarle, Loredana fraintese quel gesto, e carezzandogli dolcemente il viso, avvicinò teneramente le proprie labbra alle sue, pensando di star ricambiando un tentativo di bacio.
Mentre con occhi sognanti, schiudeva dolcemente le labbra, per assaporare finalmente quel bacio tanto desiderato, sentì dirsi :
“Che cazzo fai puttana?!”
Quel rifiuto, e quel “puttana” la fecero male più di un ceffone, facendola sentire completamente umiliata.
E mentre si accingeva ad allontanarsi da quel corpo marmoreo, che finalmente, ma per pochi istanti, apprezzava, sentì le mani di Nio, afferrarle prepotentemente con una il collo, e con l’altra il culo, facendola sussultare.
Stretta nella morsa delle sue braccia, di nuovo a pochi centimetri dal suo viso, si sentì ripetere :
“Allora?! Vorresti baciarmi, oppure no? ..Puttana.”
“Io..” disse avvampando di vergogna.
“Io..non..”
E mentre bisbigliava parole che non riusciva a trovare, si sentì finalmente baciare da quelle labbra tanto bramate.
Finalmente sentiva la propria lingua assaporare la sua, arrendendosi totalmente alle sue mani, in un’incalzante crescendo di intensità e desiderio.
Ancora stordita dalla tempesta delle proprie sensazioni, sentì afferrarsi per i fianchi ritrovandosi girata con Nio alle spalle che la spingeva verso un angolo delle balconate.
“Di qua puttana..”
Quella sera Loredana aveva optato per una mini ed un top a fascia di velluto rosso fuoco, entrambi minimali.
Guardandosi allo specchio si era sentita veramente, come Nio la stava apostrofando.
Una puttana.
Quella mini, abbinata a degli stivali aderenti neri, sopra il ginocchio, quel top che poco o nulla celava della sua quarta abbondante, gli occhiali da scolaretta, la coda di cavallo..
Insomma tutto, di quell’abbinamento, le fece pensare di apparire come un misto tra una bambina ed una troia, facendola sentire estremamente indecente.
Ma in un moto di gelosia verso Mara, la sua segreta rivale, si costrinse a fuggire quel pensiero, decidendosi ad uscire così conciata.
Arrivati sulla balconata, incastrata tra Nio e la ringhiera, Loredana sentì Nio infilarle fulmineo la mano sotto il top, e posizionando saldamente il proprio avambraccio tra i suoi seni abbondanti, come se stessero avvolgendo un cazzo enorme, in una spagnola, sentì riafferrarsi il collo.
“Che poppe da troia sfondata che hai..” le disse, mentre con l’altra mano cominciava a farle balzare i seni dandole dei piccoli buffi alla base.
Presa alla sprovvista da quel modo di fare così volgare, si sorprese a dire “G..Grazie”, mentre arrossiva vistosamente.
Nelle fantasie di Loredana, Nio non era mai stato esattamente, quello che può definirsi un romantico. Aveva immaginato più e più volte, anche mentre faceva l’amore con Francesco, di essere presa da Nio con forza e decisione.
Ma esposta sulla balconata, alla folla sottostante, mentre le faceva ballonzolare oscenamente i seni, si sentiva come se si stesse prestando ad essere trattata come un trofeo sessuale, da mostrare al seguito del proprio amante.
E mentre si chiedeva se reagire, morendo d’imbarazzo dal sentirsi trattata così sfrontatamente, come un giocattolo sessuale, sotto gli occhi di tutti, sentì di nuovo le labbra di Nio contro le sue.
E ne assaporò di nuovo la lingua.
Voleva troppo quella lingua, quelle labbra.
Lasciò quindi scemare quell’imbarazzo, per abbandonarsi a quel bacio, arrendendosi a quelle mani, che giocavano col suo corpo in modo così indecente.
E come a voler assecondare la perversione del suo amante, si ritrovò a carezzare dolcemente la mano che le strizzava il seno.
Mentre stuzzicava il suo amante, tintillando velocemente la punta della propria lingua contro la sua, rinforzò quelle palpate vigorose, premendo a sua volta con la propria mano, i propri seni, attraverso la sua.
Tenendola saldamente per il collo, Nio nel frattempo, giocava con la sua bocca, avvicinandola ed allontanandola.
Giocava con la sua lingua, con la sua saliva.
Sensualmente.
Oscenamente.
Afferrandola per i capelli arrivò persino a sputarle in bocca, rifilandole un ceffone.
Cosa che Loredana, imbarazzata, finse di tergiversare, accompagnando il suo volto al suo con una tenera carezza, per invitarlo a proseguire quei baci lussuriosi.
E mentre le loro lingue si incrociavano di nuovo, sentì la mano libera di Nio infilarsi sotto al top afferrando col pollice ed il mignolo i lati dei due capezzoli per avvicinare forzatamente i seni tra loro.
Con l’avambraccio di Nio schiacciato così, ancor di più tra i seni, Loredana pensò che a chi tra i passanti avesse voluto fantasticare, di vederla all’opera di una spagnola, sarebbe bastata ben poca immaginazione, vedendola in quella posa.
Inoltre, con le cosce così ben divaricate, sentiva la minigonna esserle ormai risalita fino all’ombellico, rendendo possibile a chiunque di godere della vista del suo perizomino di pizzo bianco.
Era come se tutto di quella circostanza, le facesse pensare di star performando la trama di un porno, su un palcoscenico, alla fruizione di chiunque avesse voluto guardare nella loro direzione, agli ordini del suo padrone.
Una puttana, trattata in pubblico da puttana, pensò, mentre cercava di allontanare quel pensiero abbandonandosi ancor di più alle labbra di Nio.
Mentre con una mano continuava a stimolarle i capezzoli eretti, con l’altra mano Nio le carezzava le labbra con il pollice, e risalendolo verso l’interno della bocca, lo mischiò alle loro lingue durante il bacio.
Staccatosi di nuovo, la fissò dritta negli occhi, mentre con il suo pollice continuava a giocare con la sua lingua.
A Loredana sembrò che quell’incrocio di sguardi stesse durando un pò troppo.
Non capiva.
Aveva come l’impressione che Nio stesse aspettandosi qualcosa.
“Che bocca da zoccola..”. disse infine, torcendogli un capezzolo.
“Comincia ad usarla..puttana”.
Ed imbarazzata, Loredana capì.
Arrendendosi al volgare desiderio del suo amante, mentre continuava a palparle oscenamente i seni, avvolse dolcemente quel dito con le proprie labbra, cominciando a mimare un pompino, e sebbene ancora esposta come una troia dinanzi a quel pubblico, continuava a fissarlo dolcemente come una scolaretta innamorata.
Mentre obbediente continuava a succhiargli amorevolmente il dito, sentì l’erezione di lui crescere, e spingere sempre più prepotentemente contro l’incavo delle proprie natiche.
Sentendo a sua volta la propria eccitazione crescere a dismisura, ebbe l’impressione che di lì a poco, non sarebbe più riuscita ad frenare il suo amante, da qualsiasi altro sconcio assalto al suo pudore.
Ma continuando a guardarlo fisso negli occhi, col fare di un’ingenua bambina, continuò a proseguire quel pompino fittizio, in maniera sempre più oscena.
Lo insalivava, lo leccava, lo succhiava.
Con le labbra semischiuse lo stuzzicava, lo ingoiava.
Produceva suoni, e gemiti, sempre più indecenti.
Fu allora che, inaspettatamente, e bruscamente, sentì Nio penetrarla in un sol colpo.
E guardandolo incredula, col fiato strozzato da un gemito per l’improvviso piacere, cercò disperatamente di racimolare tutte le forze per rimediare alla realtà.
Era troppo, pensò.
Non che nulla di quanto già successo non fosse completamente folle e sbagliato.
Ma concedergli di farsi scopare in discoteca, all’aperto, con il suo fidanzato ed i suoi amici lì, chissà dove, era decisamente troppo.
Fece per girarsi, cercando con tutte le sue forze di trovare il coraggio di convincere e convincersi a fermarsi, quando sentì dirsi
“Ferma! Ci sono gli altri dietro. Non girarti!”.
Loredana sbiancò.
Terrorizzata all’idea di essere scoperta, si ammutolì rifugiandosi nella propria mente, per diversi minuti che le parvero un’eternità.
Fu riportata alla realtà dai suoni del suo stesso piacere.
“Uh..uh..mmm” gemeva..mentre si accorgeva che nel mentre, Nio, aveva continuato imperterrito a pomparle selvaggiamente la vagina.
Sebbene i vetri trasparenti della balconata, che nulla celavano della minigonna di Loredana, e le mani di Nio conficcate senza ritegno nel suo top, offrivano a chi di sotto li avesse notati uno spettacolo osceno, protetti da una pianta alla propria sinistra, e da un pilastro di casse alla propria destra, Loredana si era sentita fino a quel momento, quantomeno nascosta al resto della folla più vicina a loro due.
Mentre cercava di soffocare i propri gemiti sotto le possenti spinte di Nio, Loredana si chiese cosa intendesse con “altri”.
Chi c’era? Francesco era con loro?
Di certo avrebbe almeno potuto cercare di liberarsi del cazzo che le stava violando selvaggiamente la vagina.
Ma non sapeva chi, e quanto distanti, questi “altri” potessero essere, e se potesse riuscire a sfilarsi da quella penetrazione abbastanza in fretta da non essere vista.
Terrorizzata all’idea, si fece ancora più piccola sotto le mani ed il corpo del suo amante mentre quest’ultimo continuava spudoratamente a fotterla noncurante della situazione.
Inoltre, sotto le sue spinte, Loredana si accorse di essere portata a raddrizzare il busto, il che la esponeva ancor di più alla vista dei passanti vicini.
Quindi, cercando disperatamente di nascondersi al meglio che poteva, si rannicchiò, ritrovandosi così, a porgere maggiormente indietro le natiche, facilitando involontariamente quel cazzo a penetrarla ancora più a fondo.
“Certo che per una ragazza che si sta facendo scopare col suo ragazzo a pochi metri hai proprio una gran voglia di cazzo puttana!”
Loredana voleva morire.
Francesco era alle sue spalle?
Si stava davvero facendo sfondare la fica, facendosi dare e trattare da puttana sotto gli occhi di tutti, mentre il proprio ragazzo si trovava a chissà quale minima distanza?
L’incertezza dovuta all’impossibilità di girarsi, la stava uccidendo.
Ed in quella tortura non poteva far altro che aspettare passivamente.
Lasciando che il suo amante continuasse a godere impune di quella scopata non consensuale.
Pensò inoltre, che a Francesco raramente concedeva di prenderla da dietro.
La considerava una cosa sconcia.
Stava davvero facendosi scopare in quella posizione perversa, che non concedeva neanche al proprio fidanzato, da un ragazzo che le dava tranquillamente della puttana, a pochi metri da lui?
Inoltre sebbene la posizione a pecorina, fosse quella che l’avrebbe nascosta di più alla vista degli altri, nel “proporla” si sentiva come se stesse indirettamente incoraggiando Nio a fotterla ancor di più, con quel fare irriguardoso, mostrandosi come chi stesse volontariamente ricambiando la sua voglia perversa.
E fu costretta a chiedersi, se in fondo non fosse proprio così.
Sebbene odiasse quella situazione, poteva sentirsi fradicia come non mai, e nonostante l’abbondante lubrificazione, le dimensioni notevoli di Nio stavano incessantemente sfregando le sue pareti vaginali, facendole provare un brivido di piacere ad ogni centimetro che il suo cazzo percorreva, mentre le dilatava oscenamente la vagina.
“Anche tu sei fidanzato..” provò a replicare Loredana, nel tentativo di discolparsi, e dissuadere il proprio amante dal continuare.
“Ma a me non frega un cazzo di Mara” disse a sua volta Nio, aumentando la foga della scopata, per spingerla maggiormente al suo corpo e leccargli l’orecchio.
“Davvero?” chiese ansimando Loredana, non velando un pizzico di gelosia.
Sentendo la propria gelosia crescere, si sentì fragile e patetica nell’attendere speranzosa una rincuorante risposta.
Cercò quindi, di racimolare disperatamente tutte le sue forze, per riuscire a mantenere almeno quel barlume di dignità, mentre si stava facendo fottere come una lurida troia.
Ma, sotto l’estesi di quei baci sul collo, quel fittizio ma rassicurante senso di protezione, scaturito dal sentirsi maggiormente coperta da Nio piegato sul suo corpo, e soprattutto, sotto le incessanti spinte di quella calvacata furiosa, sentiva di starsi arrendendo sempre più, ai capricci di quel rozzo amante.
Ansimando, e contorcendosi dal piacere, come a volerlo supplicare di rassicurarla della sua gelosia, Loredana strinse le braccie e le mani di Nio ai suoi seni.
E facendosi piccola cominciò a mungere il suo cazzo attorno alle sue pareti vaginali, come a volerlo trattenere, amorevolmente a fondo dentro di se, per non separarsene.
Mentre si offriva al suo amante con tutta la sua dolcezza sentì dirsi :
“Ma lo sa quel cornuto del tuo ragazzo che sei gelosa di me?
“Io..uh..uh..lui..non..” provò a dire, subito interrotta da Nio.
“No cosa, puttana?” disse tornando bruscamente serio e separandosi da quell’abbraccio.
“Forse dovrei smetterla di perder tempo a scopare una troia bugiarda come te, e tornarne da Mara, che ne pensi puttana?”
“No!..” si ritrovò a dire con un urlo strozzato Loredana trattenendogli il bacino contro il suo.
Nel fermarlo si chiese quanto poco di quel gesto fosse ormai dovuto al terrore del sentirsi esposta senza la sua copertura, e quanto invece al volerlo compiacere della propria gelosia, per convincerlo a restare.
“Allora?!” La incalzò Nio, sfilandole lentamente il cazzo da dentro.
“Si..sono gelosa..” disse cercando di trattenerlo dentro di sé stringendo il suo cazzo tra le pareti vaginali più che poteva.
“Sono molto gelosa..contento?!” continuò a dirgli sottomessa, tornando ad inarcare la schiena più che poteva. Prendendo di nuovo quel cazzo a fondo, più che poteva.
Offrendo la sua fica ed il suo orgoglio umiliato a quell’amante odioso, mentre folle di gelosia e desiderio lo stava autorizzando ed incoraggiando a trattarla come la più lurida delle puttane, in pubblico, a due passi dal suo ragazzo.
“Lo credo bene..” disse girandole il volto contro il suo mentre reiniziava a fotterla con vigore.
“Se ripenso a come Mara lo prende bene in gola quando sborro..mmm..mi viene ancora più duro dello scoparmi una timida santarellina sotto al naso del suo fidanzato. Hai di che essere gelosa.”
Disse godendosi lo sguardo umiliato e ferito di Loredana.
“Quindi dovresti impegnarti di più..se davvero ci tieni ad essere fottuta dal mio cazzo.”
Loredana non poteva crederci.
Mentre ansimava vistosamente per le spinte di quell’uomo, ripensando a quanto crudelmente la stesse trattando, lo odiò.
Pensò che gli aveva già concesso tutto, tutto quello che per lei era assolutamente inaccettabile.
Ma era ormai sicura, di non poter neanche riuscire a racimolare, in un moto di orgoglio, le forze per negarsi a quella tempesta di estasi e desiderio.
E si chiese quindi, pur volendo, cos’altro avrebbe potuto offrirgli.
Si rifugiò nella bugia che, di sicuro, certamente, non poteva rischiare di farsi scoprire.
E continuando a mentire a se stessa, si fece coraggio per trattenerlo e compiacerlo a tutti i costi.
“Voglio sentirti ballare sul mio cazzo.” disse Nio arrestandosi improvvisamente, mentre Loredana sotto la forza di inerzia delle potenti spinte precedenti, continuava lentamente ad andare su e giù, da sola, sul suo cazzo.
E fissandolo dritto negli occhi, forse per tentare di negarsi a quella richiesta, provò a baciarlo.
Sentì un ceffone colpirla in pieno volto.
“Basta cazzate” disse, mentre Loredana continuava a guardalo supplichevole.
Sculetta sul mio cazzo, troia”.
“E mentre lo fai, dimmi cosa ha da offrire, una puttana fidanzata come te.”
Lo sguardo gelido di Nio le fece capire di non avere alternative.
E si arrese.
Cominciò timidamente a sculettare, mentre avvolgeva quel cazzo dentro di sé.
Fissandolo timidamente negli occhi, cominciò a dire
“Ti prego..dammi il tuo cazzo. Fottimi. Fottimi forte”.
“Puoi fare di meglio troia”. disse mentre le rifilava una sonora sculacciata.
“Ti prego fottimi..fottimi col tuo grosso cazzo. Fottimi come una puttana. Fotti questa troia fidanzata, come la puttana che è..ti scongiuro..”
E mentre continuava a sottomettersi al gioco perverso del suo amante, Loredana si accorse con vergogna di starsi avvicinando sempre più ad un orgasmo.
“Non prendo ordini da te, troia. Chiedimi se mi va.”
E continuando a sculettare oscenamente sul suo cazzo, Loredana si arrese al nuovo ordine.
Decise di prendergli nuovamente il dito in bocca, succhiandolo nel modo più dolce ed osceno che le riusciva, mentre con le proprie braccia strizzava i propri seni avvolgendoli attorno al suo avambraccio.
“..mi piacerebbe tanto..sentire il tuo cazzo..il tuo grosso meraviglioso cazzo..tra le mie poppe da puttana fidanzata..a te non piacerebbe? a Francesco non lo faccio mai…ma se vuoi..se tu vuoi..a me piacerebbe molto..leccare il tuo grosso cazzo come una zoccola..mentre scopi le mie poppe da troia..non te lo fanno venire duro le mie poppe da troia?..non ti piacciono? ..ti prego..dimmi di si..toccami le poppe..le mie poppe da troia..” diceva mentre afferrandogli la mano libera, gliela infilava sotto al top ad afferrarle il seno.
Nel frattempo, mentre sculettava, continuando quel lento e sensuale su e giù sul suo cazzo, si compiacé del sentirglielo diventare ancora più duro..di marmo.
“Perché non lo mostri a tutti?..mostralo come si tratta una zoccola come me..ti prego..fallo..fotti la fidanzata di Francesco qui..davanti a tutti..come se fossi di tua proprietà..insegnagli come si fa..con una come me..ti prego..dimostraglielo..qui..davanti a tutti..” e continuando ad alternare quelle frasi a dei risucchi osceni al suo dito, si accorse che in quel palpaggiamento selvaggio, ormai i seni le erano ormai fuoriusciti dal top..ma noncurante continuò dicendo :
“Dillo a tutti..dillo che sono la tua puttana..la tua..solo tua…urlaglielo..voglio che tutti lo sappiano..” urlava mentre Nio le tirava e torceva i capezzoli oscenamente, esponendo ancor più spudoratamente i seni alla vista di tutti.
“Non sai quante volte ho sognato di prendertelo in bocca..lo vorrei tanto..anche qui..anche adesso..mmph..ti prego..ti supplico..giurami che me lo metterai in bocca..dimmi di si..che mi scoperai la bocca come una zoccola..che fotterai la gola di questa puttanella fidanzata con il tuo meraviglioso cazzo..ti prego..dimmi di si..fammi assaggiare il tuo cazzo mentre mi sborri in bocca..anche qui..anche adesso..fallo tutte le volte che ti và..”
“Anche qui?” le disse Nio ricominciando a pomparla mentre le stimolava la clitoride.
“Anche davanti a Francesco?” mentre tornava al ritmo selvaggio di prima.
E cominciando a venire, mentre lo fissava negli occhi, continuando a succhiare avidamente, Loredana rispose annuendo dolcemente con la testa, come una bambina innamorata.
E tremando sconquassata dall’intensità dell’orgasmo, nell’estasi del piacere continuò a dirgli
“Ti prego..ah..ah..Oddiooo..ti supplico..Dio..Oddioo..ti imploro..sborrami in bocca..fallo..ti prego..fallo qui..qui davanti a lui! ah..ahhhh..mettimelo in bocca..come una zoccola..ti prego..fagli vedere come si fa! insegnaglielo!”
“Dimostralo..” disse spingendola sulle sue ginocchia, ficcandole prepotentemente il cazzo in gola, lì, davanti a tutti.
Ancora in preda all’orgasmo Loredana si inginocchio servizievole, ormai noncurante delle persone accanto, della platea alle sue spalle, o del se tra loro vi fosse o meno Francesco.
Le importava solo di Nio.
Del suo piacere.
Voleva che godesse nella sua bocca.
Della sua bocca.
Come una puttana.
Voleva essere perfetta.
Per lui.
Meritarsi di bere il suo sperma.
Donargli un orgasmo indimenticabile mentre irrispettoso godeva tra le labbra di una ragazza fidanzata.
Premiarlo davanti a tutti per averla trattata come una lurida puttana, davanti al suo ragazzo.
E mentre con una mano continuava a tintillarsi la clitoride, per prolungare il proprio orgasmo, Loredana prese quel cazzo più a fondo che poteva, stuzzicandogli e sfiorando i suoi testicoli con le unghie.
Fissandolo con devozione, sentì finalmente copiosi schizzi di sperma finirle direttamente in gola, accompagnando i suoi grugniti di piacere, con altrettanti gemiti di estasi e gusto.
“Che zoccola che sei..” disse Nio, mentre Loredana, ringraziandolo con gli occhi, continuava ad ingoiare avidamente l’abbondante sborrata.
“Ma lo sa Francesco che razza di puttana che sei??” le urlò mentre continuava a fotterle selvaggiamente la gola.
“Lo sa o no?” disse afferrandola per la coda di cavallo.
Loredana, con fare biricchino, fece di no con il capo, mentre sfilandosi lentamente il cazzo dalla gola, lo risucchiò intensamente, facendolo aderire alle pareti della sua bocca, stando ben attenta a non lasciarsi sfuggire neanche una goccia..
E risalendo verso la cappella, cominciò con fare provocatorio a succhiargliela e leccargliela dolcemente, mentre replicava :
“Ma io non sono una puttana..”
“Ah no?” disse Nio.
“..sono la tua puttana”. aggiunse Loredana prima di infilarsi di nuovo il suo cazzo in gola, mentre continuava a fissarlo negli occhi.
“Ma io ne ho tante di puttane..” disse Nio, trattenendole la testa con le mani, strappandole dei conati di vomito.
“Tu sei una in più. Solo una in più. L’ultima delle puttane”.
E Loredana, col cazzo ancora in gola, come a voler ringraziarlo quest’ultima umiliazione, cominciò a compiacerlo leccandogli dolcemente i testicoli con la lingua, mentre continuando a toccarsi si sorprese di un nuovo sull’orlo orgasmo.
Tornata a dedicarsi delicatamente alla cappella, fissandolo supplichevole negli occhi, Loredana cominciò a dirgli
“Io lo so..di essere una delle tante..vorrei solo che..che quando ti andrà..terrai presente che potrai sborrare nella bocca di questa ragazza fidanzata ogni volta che ti và..così come fai con qualsiasi altra puttana..vorrei solo questo..che tu..che tu sappia di potermi avere sempre..sempre! ..che se tu vorrai..tu sappia..di non doverti limitare mai..mai! ..ti prego....mmh..ti imploro..mmph..giuramelo!..giurami che se ti va..uuh!..mi prenderai come l’ultima delle puttane..ovunque..ah..aah..anche davanti a Francesco..aaah!..senza farti mai il problema..aah!..mai..aah!..soprattutto davanti a lui! ..ah..aah..ti prego..Dio!..Oddioo!..ah! …aaah!..giuramelo!..ti scongiuro!..giurami che mi fotterai come una zoccola davanti a Francescoo..oh..ohh..Dio..Oddioo!!”
“Vedremo puttana..”
Disse sfilandole improvvisamente il cazzo dalla bocca allontanatosi verso il bar.
Lasciando Loredana nuda e completamente scoperta agli occhi di tutti, ancora in preda a quell’orgasmo isterico.
“Nooo!” disse, mentre ansimando e tremando, di vergogna e piacere, cercava disperatamete di ricomporsi tra le sconquassanti ondate di piacere.
E sondando la folla, vide in lontananza Francesco, mentre ignaro rideva, in compagnia dei suoi amici.
E quando scoprì che lui aveva iniziato a frequentare Mara, una ragazza della sua comitiva, si scoprì oltremodo scomodamente gelosa.
Solitamente Loredana non confidava mai al suo ragazzo chi ci provasse con lei.
O almeno non più.
Non da quando si era accorta di quanto lo ferisse e lo rendesse insicuro.
Nio non sembrava ignaro alla cosa, e quando si trovavano in gruppo, nonostante la presenza di Francesco, il suo ragazzo, non risparmiava mai frecciatine o comportamenti per farla sentire a disagio.
Una sera, in discoteca, dopo aver bevuto un pò troppo, Loredana si accorse di aver perso il suo gruppo.
E mentre cercava qualche volto noto, andò a sbattere contro Nio.
Dopo gli eventi di quella sera, si raccontò parecchie volte che fu il troppo alcool.
Ma nel momento in cui Nio la cinse per i fianchi, avvicinandosi al suo volto per parlarle, Loredana fraintese quel gesto, e carezzandogli dolcemente il viso, avvicinò teneramente le proprie labbra alle sue, pensando di star ricambiando un tentativo di bacio.
Mentre con occhi sognanti, schiudeva dolcemente le labbra, per assaporare finalmente quel bacio tanto desiderato, sentì dirsi :
“Che cazzo fai puttana?!”
Quel rifiuto, e quel “puttana” la fecero male più di un ceffone, facendola sentire completamente umiliata.
E mentre si accingeva ad allontanarsi da quel corpo marmoreo, che finalmente, ma per pochi istanti, apprezzava, sentì le mani di Nio, afferrarle prepotentemente con una il collo, e con l’altra il culo, facendola sussultare.
Stretta nella morsa delle sue braccia, di nuovo a pochi centimetri dal suo viso, si sentì ripetere :
“Allora?! Vorresti baciarmi, oppure no? ..Puttana.”
“Io..” disse avvampando di vergogna.
“Io..non..”
E mentre bisbigliava parole che non riusciva a trovare, si sentì finalmente baciare da quelle labbra tanto bramate.
Finalmente sentiva la propria lingua assaporare la sua, arrendendosi totalmente alle sue mani, in un’incalzante crescendo di intensità e desiderio.
Ancora stordita dalla tempesta delle proprie sensazioni, sentì afferrarsi per i fianchi ritrovandosi girata con Nio alle spalle che la spingeva verso un angolo delle balconate.
“Di qua puttana..”
Quella sera Loredana aveva optato per una mini ed un top a fascia di velluto rosso fuoco, entrambi minimali.
Guardandosi allo specchio si era sentita veramente, come Nio la stava apostrofando.
Una puttana.
Quella mini, abbinata a degli stivali aderenti neri, sopra il ginocchio, quel top che poco o nulla celava della sua quarta abbondante, gli occhiali da scolaretta, la coda di cavallo..
Insomma tutto, di quell’abbinamento, le fece pensare di apparire come un misto tra una bambina ed una troia, facendola sentire estremamente indecente.
Ma in un moto di gelosia verso Mara, la sua segreta rivale, si costrinse a fuggire quel pensiero, decidendosi ad uscire così conciata.
Arrivati sulla balconata, incastrata tra Nio e la ringhiera, Loredana sentì Nio infilarle fulmineo la mano sotto il top, e posizionando saldamente il proprio avambraccio tra i suoi seni abbondanti, come se stessero avvolgendo un cazzo enorme, in una spagnola, sentì riafferrarsi il collo.
“Che poppe da troia sfondata che hai..” le disse, mentre con l’altra mano cominciava a farle balzare i seni dandole dei piccoli buffi alla base.
Presa alla sprovvista da quel modo di fare così volgare, si sorprese a dire “G..Grazie”, mentre arrossiva vistosamente.
Nelle fantasie di Loredana, Nio non era mai stato esattamente, quello che può definirsi un romantico. Aveva immaginato più e più volte, anche mentre faceva l’amore con Francesco, di essere presa da Nio con forza e decisione.
Ma esposta sulla balconata, alla folla sottostante, mentre le faceva ballonzolare oscenamente i seni, si sentiva come se si stesse prestando ad essere trattata come un trofeo sessuale, da mostrare al seguito del proprio amante.
E mentre si chiedeva se reagire, morendo d’imbarazzo dal sentirsi trattata così sfrontatamente, come un giocattolo sessuale, sotto gli occhi di tutti, sentì di nuovo le labbra di Nio contro le sue.
E ne assaporò di nuovo la lingua.
Voleva troppo quella lingua, quelle labbra.
Lasciò quindi scemare quell’imbarazzo, per abbandonarsi a quel bacio, arrendendosi a quelle mani, che giocavano col suo corpo in modo così indecente.
E come a voler assecondare la perversione del suo amante, si ritrovò a carezzare dolcemente la mano che le strizzava il seno.
Mentre stuzzicava il suo amante, tintillando velocemente la punta della propria lingua contro la sua, rinforzò quelle palpate vigorose, premendo a sua volta con la propria mano, i propri seni, attraverso la sua.
Tenendola saldamente per il collo, Nio nel frattempo, giocava con la sua bocca, avvicinandola ed allontanandola.
Giocava con la sua lingua, con la sua saliva.
Sensualmente.
Oscenamente.
Afferrandola per i capelli arrivò persino a sputarle in bocca, rifilandole un ceffone.
Cosa che Loredana, imbarazzata, finse di tergiversare, accompagnando il suo volto al suo con una tenera carezza, per invitarlo a proseguire quei baci lussuriosi.
E mentre le loro lingue si incrociavano di nuovo, sentì la mano libera di Nio infilarsi sotto al top afferrando col pollice ed il mignolo i lati dei due capezzoli per avvicinare forzatamente i seni tra loro.
Con l’avambraccio di Nio schiacciato così, ancor di più tra i seni, Loredana pensò che a chi tra i passanti avesse voluto fantasticare, di vederla all’opera di una spagnola, sarebbe bastata ben poca immaginazione, vedendola in quella posa.
Inoltre, con le cosce così ben divaricate, sentiva la minigonna esserle ormai risalita fino all’ombellico, rendendo possibile a chiunque di godere della vista del suo perizomino di pizzo bianco.
Era come se tutto di quella circostanza, le facesse pensare di star performando la trama di un porno, su un palcoscenico, alla fruizione di chiunque avesse voluto guardare nella loro direzione, agli ordini del suo padrone.
Una puttana, trattata in pubblico da puttana, pensò, mentre cercava di allontanare quel pensiero abbandonandosi ancor di più alle labbra di Nio.
Mentre con una mano continuava a stimolarle i capezzoli eretti, con l’altra mano Nio le carezzava le labbra con il pollice, e risalendolo verso l’interno della bocca, lo mischiò alle loro lingue durante il bacio.
Staccatosi di nuovo, la fissò dritta negli occhi, mentre con il suo pollice continuava a giocare con la sua lingua.
A Loredana sembrò che quell’incrocio di sguardi stesse durando un pò troppo.
Non capiva.
Aveva come l’impressione che Nio stesse aspettandosi qualcosa.
“Che bocca da zoccola..”. disse infine, torcendogli un capezzolo.
“Comincia ad usarla..puttana”.
Ed imbarazzata, Loredana capì.
Arrendendosi al volgare desiderio del suo amante, mentre continuava a palparle oscenamente i seni, avvolse dolcemente quel dito con le proprie labbra, cominciando a mimare un pompino, e sebbene ancora esposta come una troia dinanzi a quel pubblico, continuava a fissarlo dolcemente come una scolaretta innamorata.
Mentre obbediente continuava a succhiargli amorevolmente il dito, sentì l’erezione di lui crescere, e spingere sempre più prepotentemente contro l’incavo delle proprie natiche.
Sentendo a sua volta la propria eccitazione crescere a dismisura, ebbe l’impressione che di lì a poco, non sarebbe più riuscita ad frenare il suo amante, da qualsiasi altro sconcio assalto al suo pudore.
Ma continuando a guardarlo fisso negli occhi, col fare di un’ingenua bambina, continuò a proseguire quel pompino fittizio, in maniera sempre più oscena.
Lo insalivava, lo leccava, lo succhiava.
Con le labbra semischiuse lo stuzzicava, lo ingoiava.
Produceva suoni, e gemiti, sempre più indecenti.
Fu allora che, inaspettatamente, e bruscamente, sentì Nio penetrarla in un sol colpo.
E guardandolo incredula, col fiato strozzato da un gemito per l’improvviso piacere, cercò disperatamente di racimolare tutte le forze per rimediare alla realtà.
Era troppo, pensò.
Non che nulla di quanto già successo non fosse completamente folle e sbagliato.
Ma concedergli di farsi scopare in discoteca, all’aperto, con il suo fidanzato ed i suoi amici lì, chissà dove, era decisamente troppo.
Fece per girarsi, cercando con tutte le sue forze di trovare il coraggio di convincere e convincersi a fermarsi, quando sentì dirsi
“Ferma! Ci sono gli altri dietro. Non girarti!”.
Loredana sbiancò.
Terrorizzata all’idea di essere scoperta, si ammutolì rifugiandosi nella propria mente, per diversi minuti che le parvero un’eternità.
Fu riportata alla realtà dai suoni del suo stesso piacere.
“Uh..uh..mmm” gemeva..mentre si accorgeva che nel mentre, Nio, aveva continuato imperterrito a pomparle selvaggiamente la vagina.
Sebbene i vetri trasparenti della balconata, che nulla celavano della minigonna di Loredana, e le mani di Nio conficcate senza ritegno nel suo top, offrivano a chi di sotto li avesse notati uno spettacolo osceno, protetti da una pianta alla propria sinistra, e da un pilastro di casse alla propria destra, Loredana si era sentita fino a quel momento, quantomeno nascosta al resto della folla più vicina a loro due.
Mentre cercava di soffocare i propri gemiti sotto le possenti spinte di Nio, Loredana si chiese cosa intendesse con “altri”.
Chi c’era? Francesco era con loro?
Di certo avrebbe almeno potuto cercare di liberarsi del cazzo che le stava violando selvaggiamente la vagina.
Ma non sapeva chi, e quanto distanti, questi “altri” potessero essere, e se potesse riuscire a sfilarsi da quella penetrazione abbastanza in fretta da non essere vista.
Terrorizzata all’idea, si fece ancora più piccola sotto le mani ed il corpo del suo amante mentre quest’ultimo continuava spudoratamente a fotterla noncurante della situazione.
Inoltre, sotto le sue spinte, Loredana si accorse di essere portata a raddrizzare il busto, il che la esponeva ancor di più alla vista dei passanti vicini.
Quindi, cercando disperatamente di nascondersi al meglio che poteva, si rannicchiò, ritrovandosi così, a porgere maggiormente indietro le natiche, facilitando involontariamente quel cazzo a penetrarla ancora più a fondo.
“Certo che per una ragazza che si sta facendo scopare col suo ragazzo a pochi metri hai proprio una gran voglia di cazzo puttana!”
Loredana voleva morire.
Francesco era alle sue spalle?
Si stava davvero facendo sfondare la fica, facendosi dare e trattare da puttana sotto gli occhi di tutti, mentre il proprio ragazzo si trovava a chissà quale minima distanza?
L’incertezza dovuta all’impossibilità di girarsi, la stava uccidendo.
Ed in quella tortura non poteva far altro che aspettare passivamente.
Lasciando che il suo amante continuasse a godere impune di quella scopata non consensuale.
Pensò inoltre, che a Francesco raramente concedeva di prenderla da dietro.
La considerava una cosa sconcia.
Stava davvero facendosi scopare in quella posizione perversa, che non concedeva neanche al proprio fidanzato, da un ragazzo che le dava tranquillamente della puttana, a pochi metri da lui?
Inoltre sebbene la posizione a pecorina, fosse quella che l’avrebbe nascosta di più alla vista degli altri, nel “proporla” si sentiva come se stesse indirettamente incoraggiando Nio a fotterla ancor di più, con quel fare irriguardoso, mostrandosi come chi stesse volontariamente ricambiando la sua voglia perversa.
E fu costretta a chiedersi, se in fondo non fosse proprio così.
Sebbene odiasse quella situazione, poteva sentirsi fradicia come non mai, e nonostante l’abbondante lubrificazione, le dimensioni notevoli di Nio stavano incessantemente sfregando le sue pareti vaginali, facendole provare un brivido di piacere ad ogni centimetro che il suo cazzo percorreva, mentre le dilatava oscenamente la vagina.
“Anche tu sei fidanzato..” provò a replicare Loredana, nel tentativo di discolparsi, e dissuadere il proprio amante dal continuare.
“Ma a me non frega un cazzo di Mara” disse a sua volta Nio, aumentando la foga della scopata, per spingerla maggiormente al suo corpo e leccargli l’orecchio.
“Davvero?” chiese ansimando Loredana, non velando un pizzico di gelosia.
Sentendo la propria gelosia crescere, si sentì fragile e patetica nell’attendere speranzosa una rincuorante risposta.
Cercò quindi, di racimolare disperatamente tutte le sue forze, per riuscire a mantenere almeno quel barlume di dignità, mentre si stava facendo fottere come una lurida troia.
Ma, sotto l’estesi di quei baci sul collo, quel fittizio ma rassicurante senso di protezione, scaturito dal sentirsi maggiormente coperta da Nio piegato sul suo corpo, e soprattutto, sotto le incessanti spinte di quella calvacata furiosa, sentiva di starsi arrendendo sempre più, ai capricci di quel rozzo amante.
Ansimando, e contorcendosi dal piacere, come a volerlo supplicare di rassicurarla della sua gelosia, Loredana strinse le braccie e le mani di Nio ai suoi seni.
E facendosi piccola cominciò a mungere il suo cazzo attorno alle sue pareti vaginali, come a volerlo trattenere, amorevolmente a fondo dentro di se, per non separarsene.
Mentre si offriva al suo amante con tutta la sua dolcezza sentì dirsi :
“Ma lo sa quel cornuto del tuo ragazzo che sei gelosa di me?
“Io..uh..uh..lui..non..” provò a dire, subito interrotta da Nio.
“No cosa, puttana?” disse tornando bruscamente serio e separandosi da quell’abbraccio.
“Forse dovrei smetterla di perder tempo a scopare una troia bugiarda come te, e tornarne da Mara, che ne pensi puttana?”
“No!..” si ritrovò a dire con un urlo strozzato Loredana trattenendogli il bacino contro il suo.
Nel fermarlo si chiese quanto poco di quel gesto fosse ormai dovuto al terrore del sentirsi esposta senza la sua copertura, e quanto invece al volerlo compiacere della propria gelosia, per convincerlo a restare.
“Allora?!” La incalzò Nio, sfilandole lentamente il cazzo da dentro.
“Si..sono gelosa..” disse cercando di trattenerlo dentro di sé stringendo il suo cazzo tra le pareti vaginali più che poteva.
“Sono molto gelosa..contento?!” continuò a dirgli sottomessa, tornando ad inarcare la schiena più che poteva. Prendendo di nuovo quel cazzo a fondo, più che poteva.
Offrendo la sua fica ed il suo orgoglio umiliato a quell’amante odioso, mentre folle di gelosia e desiderio lo stava autorizzando ed incoraggiando a trattarla come la più lurida delle puttane, in pubblico, a due passi dal suo ragazzo.
“Lo credo bene..” disse girandole il volto contro il suo mentre reiniziava a fotterla con vigore.
“Se ripenso a come Mara lo prende bene in gola quando sborro..mmm..mi viene ancora più duro dello scoparmi una timida santarellina sotto al naso del suo fidanzato. Hai di che essere gelosa.”
Disse godendosi lo sguardo umiliato e ferito di Loredana.
“Quindi dovresti impegnarti di più..se davvero ci tieni ad essere fottuta dal mio cazzo.”
Loredana non poteva crederci.
Mentre ansimava vistosamente per le spinte di quell’uomo, ripensando a quanto crudelmente la stesse trattando, lo odiò.
Pensò che gli aveva già concesso tutto, tutto quello che per lei era assolutamente inaccettabile.
Ma era ormai sicura, di non poter neanche riuscire a racimolare, in un moto di orgoglio, le forze per negarsi a quella tempesta di estasi e desiderio.
E si chiese quindi, pur volendo, cos’altro avrebbe potuto offrirgli.
Si rifugiò nella bugia che, di sicuro, certamente, non poteva rischiare di farsi scoprire.
E continuando a mentire a se stessa, si fece coraggio per trattenerlo e compiacerlo a tutti i costi.
“Voglio sentirti ballare sul mio cazzo.” disse Nio arrestandosi improvvisamente, mentre Loredana sotto la forza di inerzia delle potenti spinte precedenti, continuava lentamente ad andare su e giù, da sola, sul suo cazzo.
E fissandolo dritto negli occhi, forse per tentare di negarsi a quella richiesta, provò a baciarlo.
Sentì un ceffone colpirla in pieno volto.
“Basta cazzate” disse, mentre Loredana continuava a guardalo supplichevole.
Sculetta sul mio cazzo, troia”.
“E mentre lo fai, dimmi cosa ha da offrire, una puttana fidanzata come te.”
Lo sguardo gelido di Nio le fece capire di non avere alternative.
E si arrese.
Cominciò timidamente a sculettare, mentre avvolgeva quel cazzo dentro di sé.
Fissandolo timidamente negli occhi, cominciò a dire
“Ti prego..dammi il tuo cazzo. Fottimi. Fottimi forte”.
“Puoi fare di meglio troia”. disse mentre le rifilava una sonora sculacciata.
“Ti prego fottimi..fottimi col tuo grosso cazzo. Fottimi come una puttana. Fotti questa troia fidanzata, come la puttana che è..ti scongiuro..”
E mentre continuava a sottomettersi al gioco perverso del suo amante, Loredana si accorse con vergogna di starsi avvicinando sempre più ad un orgasmo.
“Non prendo ordini da te, troia. Chiedimi se mi va.”
E continuando a sculettare oscenamente sul suo cazzo, Loredana si arrese al nuovo ordine.
Decise di prendergli nuovamente il dito in bocca, succhiandolo nel modo più dolce ed osceno che le riusciva, mentre con le proprie braccia strizzava i propri seni avvolgendoli attorno al suo avambraccio.
“..mi piacerebbe tanto..sentire il tuo cazzo..il tuo grosso meraviglioso cazzo..tra le mie poppe da puttana fidanzata..a te non piacerebbe? a Francesco non lo faccio mai…ma se vuoi..se tu vuoi..a me piacerebbe molto..leccare il tuo grosso cazzo come una zoccola..mentre scopi le mie poppe da troia..non te lo fanno venire duro le mie poppe da troia?..non ti piacciono? ..ti prego..dimmi di si..toccami le poppe..le mie poppe da troia..” diceva mentre afferrandogli la mano libera, gliela infilava sotto al top ad afferrarle il seno.
Nel frattempo, mentre sculettava, continuando quel lento e sensuale su e giù sul suo cazzo, si compiacé del sentirglielo diventare ancora più duro..di marmo.
“Perché non lo mostri a tutti?..mostralo come si tratta una zoccola come me..ti prego..fallo..fotti la fidanzata di Francesco qui..davanti a tutti..come se fossi di tua proprietà..insegnagli come si fa..con una come me..ti prego..dimostraglielo..qui..davanti a tutti..” e continuando ad alternare quelle frasi a dei risucchi osceni al suo dito, si accorse che in quel palpaggiamento selvaggio, ormai i seni le erano ormai fuoriusciti dal top..ma noncurante continuò dicendo :
“Dillo a tutti..dillo che sono la tua puttana..la tua..solo tua…urlaglielo..voglio che tutti lo sappiano..” urlava mentre Nio le tirava e torceva i capezzoli oscenamente, esponendo ancor più spudoratamente i seni alla vista di tutti.
“Non sai quante volte ho sognato di prendertelo in bocca..lo vorrei tanto..anche qui..anche adesso..mmph..ti prego..ti supplico..giurami che me lo metterai in bocca..dimmi di si..che mi scoperai la bocca come una zoccola..che fotterai la gola di questa puttanella fidanzata con il tuo meraviglioso cazzo..ti prego..dimmi di si..fammi assaggiare il tuo cazzo mentre mi sborri in bocca..anche qui..anche adesso..fallo tutte le volte che ti và..”
“Anche qui?” le disse Nio ricominciando a pomparla mentre le stimolava la clitoride.
“Anche davanti a Francesco?” mentre tornava al ritmo selvaggio di prima.
E cominciando a venire, mentre lo fissava negli occhi, continuando a succhiare avidamente, Loredana rispose annuendo dolcemente con la testa, come una bambina innamorata.
E tremando sconquassata dall’intensità dell’orgasmo, nell’estasi del piacere continuò a dirgli
“Ti prego..ah..ah..Oddiooo..ti supplico..Dio..Oddioo..ti imploro..sborrami in bocca..fallo..ti prego..fallo qui..qui davanti a lui! ah..ahhhh..mettimelo in bocca..come una zoccola..ti prego..fagli vedere come si fa! insegnaglielo!”
“Dimostralo..” disse spingendola sulle sue ginocchia, ficcandole prepotentemente il cazzo in gola, lì, davanti a tutti.
Ancora in preda all’orgasmo Loredana si inginocchio servizievole, ormai noncurante delle persone accanto, della platea alle sue spalle, o del se tra loro vi fosse o meno Francesco.
Le importava solo di Nio.
Del suo piacere.
Voleva che godesse nella sua bocca.
Della sua bocca.
Come una puttana.
Voleva essere perfetta.
Per lui.
Meritarsi di bere il suo sperma.
Donargli un orgasmo indimenticabile mentre irrispettoso godeva tra le labbra di una ragazza fidanzata.
Premiarlo davanti a tutti per averla trattata come una lurida puttana, davanti al suo ragazzo.
E mentre con una mano continuava a tintillarsi la clitoride, per prolungare il proprio orgasmo, Loredana prese quel cazzo più a fondo che poteva, stuzzicandogli e sfiorando i suoi testicoli con le unghie.
Fissandolo con devozione, sentì finalmente copiosi schizzi di sperma finirle direttamente in gola, accompagnando i suoi grugniti di piacere, con altrettanti gemiti di estasi e gusto.
“Che zoccola che sei..” disse Nio, mentre Loredana, ringraziandolo con gli occhi, continuava ad ingoiare avidamente l’abbondante sborrata.
“Ma lo sa Francesco che razza di puttana che sei??” le urlò mentre continuava a fotterle selvaggiamente la gola.
“Lo sa o no?” disse afferrandola per la coda di cavallo.
Loredana, con fare biricchino, fece di no con il capo, mentre sfilandosi lentamente il cazzo dalla gola, lo risucchiò intensamente, facendolo aderire alle pareti della sua bocca, stando ben attenta a non lasciarsi sfuggire neanche una goccia..
E risalendo verso la cappella, cominciò con fare provocatorio a succhiargliela e leccargliela dolcemente, mentre replicava :
“Ma io non sono una puttana..”
“Ah no?” disse Nio.
“..sono la tua puttana”. aggiunse Loredana prima di infilarsi di nuovo il suo cazzo in gola, mentre continuava a fissarlo negli occhi.
“Ma io ne ho tante di puttane..” disse Nio, trattenendole la testa con le mani, strappandole dei conati di vomito.
“Tu sei una in più. Solo una in più. L’ultima delle puttane”.
E Loredana, col cazzo ancora in gola, come a voler ringraziarlo quest’ultima umiliazione, cominciò a compiacerlo leccandogli dolcemente i testicoli con la lingua, mentre continuando a toccarsi si sorprese di un nuovo sull’orlo orgasmo.
Tornata a dedicarsi delicatamente alla cappella, fissandolo supplichevole negli occhi, Loredana cominciò a dirgli
“Io lo so..di essere una delle tante..vorrei solo che..che quando ti andrà..terrai presente che potrai sborrare nella bocca di questa ragazza fidanzata ogni volta che ti và..così come fai con qualsiasi altra puttana..vorrei solo questo..che tu..che tu sappia di potermi avere sempre..sempre! ..che se tu vorrai..tu sappia..di non doverti limitare mai..mai! ..ti prego....mmh..ti imploro..mmph..giuramelo!..giurami che se ti va..uuh!..mi prenderai come l’ultima delle puttane..ovunque..ah..aah..anche davanti a Francesco..aaah!..senza farti mai il problema..aah!..mai..aah!..soprattutto davanti a lui! ..ah..aah..ti prego..Dio!..Oddioo!..ah! …aaah!..giuramelo!..ti scongiuro!..giurami che mi fotterai come una zoccola davanti a Francescoo..oh..ohh..Dio..Oddioo!!”
“Vedremo puttana..”
Disse sfilandole improvvisamente il cazzo dalla bocca allontanatosi verso il bar.
Lasciando Loredana nuda e completamente scoperta agli occhi di tutti, ancora in preda a quell’orgasmo isterico.
“Nooo!” disse, mentre ansimando e tremando, di vergogna e piacere, cercava disperatamete di ricomporsi tra le sconquassanti ondate di piacere.
E sondando la folla, vide in lontananza Francesco, mentre ignaro rideva, in compagnia dei suoi amici.
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