Scoperte

Scritto da , il 2022-12-09, genere orge

Non sapevo perché ero li. Per disperazione forse, per curiosità sicuramente. Quarant’anni di età e non ero mai stato in un privé. Erano le due di notte ed era sabato mattina. Ero già al mio terzo gin toni e cominciavo a rilassarmi in quell’angolo buio dove mi ero rifugiato appena entrato nel locale. Fui sorpreso di dover pagare oltre cento euro per potervi accedere. “ Gli uomini single tanto pagano” mi disse la cassiera che era truccata in modo indecente e provocatorio. Mi fece anche l’occhiolino quando pagai e disse: “Casomai non ti spompinano troppo dopo magari ci vediamo dentro” disse ammiccante mentre faceva esplodere una bolla di gomma tra le labbra. Non dissi nulla ed entrai. Mi vergognavo un pò. Mia moglie aveva deciso che il nostro amore era finito e nel giro di una settimana avevo dovuto trovare casa altrove e cominciare una vita che non avrei mai creduto poter vivere. Mentre ancora mi rammaricavo pensando a lei, mi guardavo attorno sempre più meravigliato. Di fronte a me, su un divano bianco, una donna stava amministrando una fellazione ad un uomo sui cinquanta ben messo che era sdraiato con le mani raccolte dietro la nuca. Le labbra della donna andavano e veniva sul membro dell’uomo con una inaudita delicatezza. Con le labbra, sfiorava appena il pene che faceva scivolare sulla lingua sino in fondo. La donna era vestita solo di intimo, con gli slip che erano aperti e lasciavano vedere una figa pelosissima. Non mi piacque, amo il contorno definito della figa, la sua consistenza e le sue curve. Anch’io mi depilavo. Mi guardai attorno e notai una donna che era in ginocchio e succhiava due uomini mentre un terzo steso a terra aveva la testa nel suo sedere. La donna era avida, Teneva tutti e due i cazzi in una mano e li spampanava con frenesia. “Troppo veloce” pensai. Continuai a guardarmi attorno e notai due uomini che si dedicavano ad una donna di una certa età. Gli uomini entrambi non avevano oltre trent’anni. Lei, forse sui cinquanta. Ma aveva un corpo splendido, e portava una maschera che le accerchiava gli occhi. I nostri occhi si incrociarono, continuò a guardarmi mentre la osservavo. Mise un dito in bocca, poggiò l’altra mano sulla nuca di uno dei ragazzi che la stava leccando, ed arcuò la schiena ed il petto offrendo all’altro i suoi capezzoli da succhiare. Si succhiava il dito con più intensità guardandomi con la chiara intenzione di eccitarmi. Ad un certo punto, chiuse gli occhi, appoggiò entrambe le mani sulla nuca del ragazzo, ed iniziò a tremare per un minuto. Dopo aver goduto, si alzò mostrando un meraviglioso sedere, prese per mano i due ragazzi, e sparirono in un altra stanza. Tutto ciò mi eccitava. Il mio cazzo lottava contro le mie mutande e la zip del mio pantalone. Pensai di togliermelo ma mi sarei sentito ridicolo. Decisi di alzarmi e fare un giro. Appena entrato avevo tirato diritto al bar e li ero rimasto, ma il locale era grande ed a tema. La musica era piacevole e non molto forte. Mi fermai ad osservare un ragazzo ed una ragazza che facevano uno spettacolo su un palo. Erano belli e sensuali, ricoperti di olio e brillanti, simulavano l’incontro, la conoscenza, il sesso, ma anche il dopo. Li guardai per cinque minuti e quando mi accorsi che il mio vicino aveva il suo cazzo in mano e si masturbava freneticamente decisi di cambiare stanza. Uno schizzo di sperma era l’ultima cosa che avrei voluto ricevere. In una stanza c’era un quadrato pieno di buchi. Ovviamente sapevo cosa fosse benché non l’avessi mai visto. Proprio in quel momento una ragazzo entrò nel cubo e come per magia tutte le pareti furono occupati ed i buchi riempiti. La ragazza che era entra nel cubo non era bella ne sensuale; piuttosto volgare direi. Ma in quel momento era la regina dei cazzi, ne aveva cosi tanti che poteva considerarsi benedetta tra le puttane. Da dov’ero, vedevo ben poco, ma poco a poco, vedevo gli uomini staccarsi dal muro l’uno dopo l’altro soddisfatti. Passando accanto a me, uno disse ad un altro “Niente da fare, Maria non sarà bella ma ha la bocca piu calda d’Italia!”. “Italia, direi mezzo mondo!” Disse l’altro e risero mentre andavano in cerca di altri piaceri. Anch’io prosegui la mia esplorazione ed arrivai in una stanza dove una donna stava frustrando un uomo sulla schiena e le natiche. Altre persone erano nella stanza, ma sembravano piu interessate q sullo che faceva la donna. L’uomo di corporatura media era legato a croce. Strisce rosse da cui parlavano qualche gocce di sangue scendevano tra le righe rosse provocate dalla frustra. L’uomo aveva uno sguardo pervaso. Ero convinto che avesse assunto qualcosa. Ogni volta che la donna calava la frustra, si irrigidiva per lunghi secondi chiudendo gli occhi e tremando. La donna era vestita di pelle e plastica, sembrava una gatta umana. Forme un pò troppo abbondanti ma adatte al suo ruolo. Girava attorno all’uomo, lo accarezzava con la frustra, gli toccava i genitali, e poi, lo picchiava di nuovo. La donna sussurrava delle cose che da dov’ero non riuscivo a sentire. Ma sembravano far impazzire l’uomo. Tra chi guardava, notai un uomo con una donna tenuta al collare. Lei era a quattro zampe, completamente nuda, accanto all’uomo che non la guardava nemmeno. Era una bella donna, con delle belle forme. Uscii dalla stanza e mi recai nella successiva dove c’erano a dir poco almeno trenta persone che facevano sessi. Cazzi in bocca, clitoridi tra le labbra, cazzi in culi e fighe, cazzi veri e cazzi falsi, donne scopate ed uomini scopati, c’era una bolgia incredibile ed un odore cosi forte di sesso e di non cos’altro che scappai subito dalla stanza. Tornai indietro per comprarmi di nuovo qualcos’altro da bere per far scivolare la nausea che mi era salita dopo il fetore di prima. Nel corridoio incontrai una donna più alta di me che ero un metro e novantotto. Quando passammo l’uno accanto all’altro, mi mise la mano sui pantaloni e la chiuse sul mio cazzo che era tornato moscio. In un istante, l’adrenalina mi salii di nuovo ed ebbi un erezione istantanea. “Ah però” disse lei. Fu in quel momento che mi resi conto che era un uomo. Mi distaccai frettolosamente da lei e quasi corsi verso il bar col cuore in tumulto. Forse tutto ciò per una prima volta era troppo. Eppure mia moglie più di una volta me lo aveva proposto. “Eddai amore, incontriamo qualche coppia, o qualche donna, cosi portiamo un pò di piccante nelle nostre vite”. Speravo sempre che scherzasse ma in fondo a me sapevo che non era cosi. Ero bigotto, lo ammetto, geloso, possessivo, e forse tutt’ora lo sono. Condividere la mia donna con altri sarebbe stato da perversi, almeno cosi la vedevo allora. Ma mia moglie era cosi bella che non avevo bisogno di piccante. Vestiva in modo succinto, sexy, provocante. Non avevo mai avuto il diritto di intercedere nelle sue scelte vestiario, ma quasi ogni volta, avrei avuto da ridire. Per gelosia. Sapevo che avrebbe di nuovo attratto gli sguardi, destato desideri in altri, fantasie. Mi sorprese quando mi propose con insistenza di stare con una donna, una sua amica appena conosciuta che non smetteva di lodare il mio corpo a dire suo. “Ma é solo un esperienza!” Diceva cercando di convincermi. Non che non ero attratto, ma avevo paura che questo non fosse altro che l’inizio. Logicamente pensavo che se fosse successo, sarebbe successo anche con un uomo. Il solo pensiero di un uomo accanto a mia moglie mi affliggeva. E quindi non se ne fece niente. Ora, ero in un privé, dove lei voleva assolutamente andare con me. Il barista mi fece il gin tonic prima di dedicarsi completamente alla signora che gli stava succhiando il cazzo. Era cosi distratto che manco mi chiese i soldi. “Salute” gli feci andando via. Due uomini si baciavano nel corridoio. Cercai di passargli il più lontano possibile. Il solito bigotta italiano. Allora lo ero. Andai sulla pista di ballo dove sopratutto ci si muoveva col ritmo tra pompini e scopate. C’erano piu uomini che donne. Gli uomini singoli si proponevano, le donne o coppie decidevano. Una giovane ragazza venne a tirarmi per la mano per condurmi al centro di un orgia. Emozionato, ritrassi la mano e ringraziai con educazione. Fu allora che guardai meglio l’orgia, e la vidi in mezzo a cazzi, fighe, ed era sorridente come mai l’avevo vista. Mia moglie non mi vide, troppo presa da altri cazzi.
Un anno dopo, eravamo sul divano. Eravamo tornati assieme dopo qualche mese. Le avevo detto che ero un uomo cambiato. “Perché?” Mi chiese. Non le risposi mai a questa domanda. Eravamo seduti sul divano, e le chiesi” Amore, perché non andiamo in un privé stasera? Cosi tanto per guardare ….”.

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