Un papà per amico 1

Scritto da , il 2022-11-10, genere incesti

Ciao, mi chiamo Noemi la storia che racconterò risale a quando ero ai primi anni delle superiori, ora sono all'ultimo anno (sono maggiorenne). Sono figlia unica e il mio punto di riferimento è sempre stato papà, perché mamma la vedo praticamente un mese all'anno: lei lavora all'estero e torna a casa qualche weekend e per le feste. Al tempo ero una ragazza carina, capelli castani fino sotto le spalle, occhi marroni scuro penetranti, naso e bocca piccola. Magra, con un bel culetto sodo e un seno marcato per la mia età. Come carattere sono sempre stata un po' provocante perchè mi piace avere le attenzioni su di me e farmi vedere.

Come ho detto con mio papà ho sempre avuto un ottimo rapporto, mi ha fatta crescere sotto tutti i punti di vista: anche sessuale. Sì ho scopato e tuttora mi scopo papà: in questo racconto vorrei raccontarvi come questa bellissima esperienza è iniziata. Fin da piccola lui è stato la persona a cui affidarmi visto che mamma non c'era... In prima media è stato lui ad aiutarmi quando ho iniziato con il ciclo: devo dire che è stato un po' goffo e, lui si era imbarazzato tantissimo, ma è stato bravo. Lui quando ho avuto il primo ragazzo (in terza media) a farmi le parole, ma anche a spiegarmi cosa fosse il sesso. Lui cercava di consolarmi o aiutarmi quando mi lasciavo con i ragazzi (oltre alla mia bf). Mi ha insegnato, anzi consigliato lui di depilarmi la figa. Per salutarmi, capitava che mi desse uno schiaffo-palpatina al culo, per me era un gesto di affetto, cosa diversa lo era se lo faceva un ragazzo. Fin da piccola, ogni tanto mi capitava di farmi la doccia con papà: era anche quello un gesto conviviale senza nessun doppio fine; è continuato anche quando sono diventata più grande e il mio corpo più desiderabile. Era successo qualche volta, da quando ero negli ultimi anni delle medie che finchè ci lavavamo a vicenda, mentre mi toccava le parti più hot, gli venisse duro. La prima volta che gli è successo è venuto rosso, ma io avevo fatto finta di nulla. Quel caso non mi aveva né fatto schifo, né arrabbiare...anzi avevo capito che ero una ragazza carina e desiderabile...e in verità toccarlo mi aveva fatto venire i capezzoli duri.

Con mia mamma, papà l'ha sempre amata: quando tornava passava notti intere a scopare e poi era festa per la famiglia...in verità li avevo peccati qualche volta, ma vuoi dargli torto? Quando non c'era entrambi si tradivano, a volte (era un loro patto), perché passare qualche mese senza vedersi poteva essere dura. Mio papà era un uomo carino sulla quarantina inoltrata, era carino nella media.

Era circa a metà della prima superiore, in quel periodo stavo con un ragazzo di terza da circa un mese. Dovevamo uscire, ma siccome il tempo era pessimo decidiamo di rimanere da lui. Chiacchieriamo, scherziamo, prepariamo la merenda, ogni tanto partivano dei bei limoni profondi come spesso accadeva tra noi. Non mi ero accorta, anzi non ci avevo fatto così caso, ma eravamo a casa da soli. In un momento di chiacchiere mi dice: "Sai che sei una ragazza davvero speciale"
Questo inizio o era per chiedermi qualcosa o era per chiedermi qualcosa, perché una sviolinata del genere non era molto frequente da parte sua: "Che carino! Perché?"
"Devo essere sincero?" già non mi piaceva come continuava il discorso…
"Si! Dai ora sono curiosa... perché?
"Sai ho avuto altre ragazze prima di te, ma tu sei l'unica che ha resistito un mese senza fare nulla" e un sorrisetto malizioso gli appare in volto
"Perché sono speciale, lo hai detto tu"
"Vogliamo rompere questo record?" e mi prende nel mentre una mano e se l'appoggia al cazzo.
"No!" Rispondo incazzata e lo insulto per come mi aveva trattata...e me ne vado.

Torno a casa, mi chiudo in camera disperata e incazzata. Non volevo parlare con nessuno, quando arriva mio papà lo mando via. A cena, mi domanda come va.
"Lascia perdere..."
"Cos'è successo? Non dirmi che ti sei lasciata con il ragazzo"
Lo guardo di sottocchi, aveva capito che aveva fatto giusto, non avevo cazzi di raccontare così chiudo con un "Sì"
"Vuoi raccontarmi?"
"No, lascia stare, non capiresti"
"Perchè?"
"Perchè sei un maschio"
"Devi inventarti una scusa migliore per farmi cambiare discorso..."
"Sul serio questa volta è così"
"Vediamo"
"... - gli racconto tutto - e voleva che gli facessi un bocchino..."
"Per questa volta la tua scusa poteva starci - mi dice sorridendo e io lo assecondo - noi maschi a volte siamo un po' carnali"
"Non è quello il punto: 1. intanto non me lo chiedi come me l'ha chiesto; 2. Non ne ho mai fatti e quindi non sapevo come comportarmi; 3. Se voleva che glielo facessi doveva essere dolce e insegnarmi"
"Vuol dire che non era quello giusto..."
"Gli ultimi tre non erano quelli giusti... ma sono sbagliata io che voglio qualcuno che mi voglia bene: vorrei sul serio fare il mio primo bocchino, ma tutti quelli con cui sto mi guardano come una pornostar dei loro video e non come una persona... - sbuffo - tipo so che non è l'esempio giusto, ma quando ci facciamo la doccia insieme siamo entrambi nudi, ci tocchiamo anche ma non hai mai provato a scoparmi, vorrei un ragazzo così che non mi scoperebbe per rispetto perchè per lui sono importante, allora si mi farei scopare." alla fine del discorso mi sono resa conto di quello che avevo detto, cazzo! Lo pensavo tutto, ma poteva essere molto frainteso.
"Però io sono tuo papà, quindi è normale che... - aspetta perchè cerca le parole, e sotto sotto c'è una nota di insicurezza - non ti scopi"

Con papà sono sempre stata molto schietta e sincera, con lui non avevo quasi nessun segreto. "Si ok, che sei mio papà, ma sei anche un uomo. Quando ci facciamo la doccia ti viene duro, quando mi lavi; ed è normale. Anche a me vengono i capezzoli duri e mi bagno, quando ti sego un po' il cazzo insaponandoti. Anche se penso che ad entrambi sia passata per la testa di fare quel passo in più, ma non l'abbiamo mai fatto, fino ad ora, non penso per moralismi, ma perché ci rispettiamo l'un l'altra e non vogliamo fare qualcosa che l'altro non sia pronto a fare. Vorrei trovarmi in quella situazione anche con il mio fidanzato: poter star nuda davanti a lui ed essere desiderata, ma non voler percorrere il passo successivo per amore dell'altro, esserne anche consapevoli di quando labile sia il filo che ci separa dall'agire, poi basta che uno faccia una mossa in più e lo si fa, perché ci desideriamo e amiamo a vicenda." eravamo entrambi un po' rossi, lui non mi risponde subito perché avevo detto il vero: anche lui sotto sotto mi desiderava. Dopo la doccia con lui spesso mi chiedevo cosa si provasse a fare il passo successivo, con un po' di rammarico per non averlo ancora compiuto e con sdegno per pensarlo.
"Noemi, penso che non abbiamo ancora scopato perché essendo padre e figlia ci sia quella barriera cui non vogliamo oltrepassare anche se ci piacerebbe tanto, ma sicuramente troverai un ragazzo così prima o poi... Come hai detto tu, all'inizio ci sarà quel filo da spezzare, però una volta che ve lo siete fatti capire che vorreste provare qualcosa di più penso sia facile da fare."

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