Quella volta imprevista

Scritto da , il 2022-09-29, genere saffico

Avevano passato la giornata al mare. Faceva caldo e finalmente potevano tornare a casa a rinfrescarsi e a togliersi di dosso la salsedine.
La villa era fantastica. Vicina a sufficienza a tutti i servizi necessari, ma anche isolata dalla confusione e dal traffico del paesino. Bastavano pochi minuti per allontanarsi, costeggiando il mare; poi ci si inoltrava tra le vie strette tra i muri a secco, e in un attimo i pini si infittivano lasciando fuori tutto. Rimaneva solo la villa.
Era stata costruita negli anni Sessanta probabilmente, in una porzione di macchia mediterranea grande a sufficienza da tenerla nascosta dalle ville intorno, persino dal cancello non si riusciva a vedere la casa, poiché bisognava percorrere ancora tratto in macchina prima di arrivare.
Le stanze erano più che a sufficienza per tutti, i bagni erano tre, e sul patio c’erano un grande tavolo e una cucina esterna, per cucinare all’aperto nelle calde sere d’estate.

Chiara sentiva il bisogno di togliersi di dosso quella patina di stanchezza e di calore lasciata addosso dal mare. Erano stati nella spiaggia più lontana della zona, e il viaggio in macchina aveva aumentato la voglia di lavarsi.
«Io per prima» disse Ilaria.
«Posso andare prima io?» Chiara sperava di lavarsi per prima.
«Dài Chia’ per favore, volevo lavarmi per prima oggi!»
Due bagni interni, certo. Ma anche una zona docce all’aperto, affacciata sul bosco. Con acqua calda, piastrellata e con ogni comodità. Nessuna voleva rinunciare a quelle docce calde all’aria aperta sostituendole con i bagni interni, dove bisognava stare attenti a non sporcare e si stava chiusi tra quattro pareti.
«Possiamo anche a lavarci in due, per me non c’è problema» disse Ilaria.
Volendo si sarebbero potuti lavare anche tutti insieme, visto che c’erano docce per tutti; ma liberarsi del costume per pulirsi bene era fondamentale, e potevano anche dividersi comodamente in tre o più turni. Chiara però non si era mai lasciata vedere nuda da Ilaria. Forse era meglio farsi la doccia con il costume?
Chiara non poteva si poteva ritirare dall’offerta. Voleva lavarsi subito, ma soprattutto non aveva voglia di mostrarsi imbarazzata.
«Va bene.»
Ilaria era una ragazza dall’aspetto mediterraneo, con capelli castani e forme generose. Chiara aveva tratti più nordici, capelli biondi, occhi chiari, ma forme anche lei generose, con glutei abbastanza ampi, rotondi, e un seno molto prosperoso.
Era stato l’anno dei costumi interi, anche con spacchi profondi e versione perizoma. Entrambe sfoggiavano due modelli nuovi, comprati appositamente per il viaggio. Ilaria un costume intero quasi da piscina, molto aderente sul seno ma in realtà sgambato, quasi a perizoma dietro. Chiara invece indossava un costume più elaborato. Un costume intero che salendo si divideva in due fasce ampie e incrociate, che si avvolgevano sul busto sorreggendole i seni, allacciandosi dietro il collo e lasciando una porzione di pancia scoperta, a rombo.
Arrivate a casa presero i loro asciugamani puliti, stesi ad asciugare in una zona soleggiata dell’ampio patio, e si diressero nella zona destra della casa, dove c’erano le docce.
Aperte le docce, entrambe cominciarono a sciacquarsi ancora con i costumi addosso, per pulirli dal sale e dalla sabbia.
C’era un muro che le separava, perciò non poteva guardarsi direttamente mentre si lavavano. Chiara si stava godendo l’acqua calda che le scivolava tra i capelli, poi vide alla sua sinistra la mano di Ilaria spuntare, lanciando il costume bagnato sul bordo del lavandino alla destra di Chiara. Quel lancio gli fece notare che shampoo e sapone di Ilaria erano proprio lì sul lavandino, e che perciò l’amica le sarebbe per forza dovuta passare davanti per prenderli. Poi si ricordò. Anche a lei serviva lo shampoo! Ieri lo aveva finito e non aveva certamente portato quello nuovo alle docce la sera prima.
Devo lavarmi, pensò. Prese coraggio e cominciò a slacciarsi il suo costume.
Partì da dietro il collo, sciogliendo il nodo che legava le due fasce, e poi le abbassò per sciacquarsi bene. I suoi seni bagnati convogliavano l’acqua, e con essa splendevano alla luce. I capezzoli, sensibili alla leggera brezza, erano tesi nonostante l’acqua calda che li bagnava. La sensazione di libertà che provava era fantastica. Poi si abbassò il costume, rimanendo nuda sotto l’acqua, e così poggiò anche lei il costume alla sua destra, poggiandolo come aveva fatto Ilaria sul lavandino.
«Che belle queste docce,» disse Ilaria «La sensazione è ogni giorno stupenda, non ci si stanca mai.»
Chiara era perfettamente d’accordo. Niente poteva rovinare quel momento di quelle calde giornate.
Ilaria gli passò davanti, e Chiara la vide per la prima volta senza alcun filtro. I seni erano ben fatti, anche se non così grandi, ed erano belli sul suo petto ampio. La vita le si stringeva armoniosamente, e il suo corpo tornava ad allargarsi sul sedere, molto abbondante. Un triangolo di pelo folto completava il quadro. Forse non era un fisico da modella, ma in lei c’era un’armonia particolare, e il modo che aveva di muoversi migliorava il suo aspetto rendendola ancora più attraente.
Chiara prese il sapone liquido, ancora poggiato a terra dal giorno prima, e cominciò a spremersene un po’ sulle mani. In genere partiva dai capelli, ma visto che Ilaria si stava insaponando invertì l’ordine. Per non lasciarsi scivolare via il sapone fece un passo avanti, e cominciò a passarselo sul corpo, pienamente visibile da Ilaria.
Si strofinò le braccia e le gambe, poi con altro sapone prese a muoversi sui suoi seni, insaponandoli. Seguì la curva del suo corpo e arrivò in basso, dove si sfregò tra le cosce per pulirsi bene. E infine, arcuando il busto per guardarsi alle spalle, prese a pulirsi dietro, passandosi energicamente le mani tra le carni, facendo brillare il proprio corpo mentre i muscoli delle sue gambe e dei suoi glutei si tendevano e si rilassavano assecondando i suoi movimenti e i suoi gesti.
Ilaria, che ora si sciacquava dando le spalle al soffione, non chiuse gli occhi nemmeno un secondo.
«Ti serve lo shampoo Chia’?» chiese all’amica, che sotto la doccia si stava pulendo dal sapone.
«In effetti ho finito il mio.»
«L’hai mai usato?» Ora le due ragazze erano una di fronte all’altra. Nude. Chiara si stava sciacquando dietro e si era trovata Ilaria davanti.
«È uno shampoo Ila, che ci sarà mai di strano?» rispose mentre si voltava per pulirsi il seno.
«Devi applicarlo in un certo modo… e lasciarlo agire. Posso?» Chiara non ebbe il tempo di rispondere, Ilaria si era già messa sulle mani il prodotto, e non lasciò il tempo all’amica di obiettare, mentre lei era di spalle, Ilaria già gli massaggiava i capelli, teneramente.
Chiara teneva il fiato sospeso, e quando sentì gli avambracci di Ilaria toccarle la schiena chiuse gli occhi, godendosi il massaggio.
«Devi fare lentamente, insaponando tutto per bene, così si fa molta schiuma» diceva Ilaria, che prese a raccogliere tra le mani dei batuffoli di quella schiuma, per poi tornare ad appoggiarli sui capelli dell’amica. Quando le sue mani scesero sulle sue spalle, Ilaria indugiò cominciando a massaggiarle la schiena e a strofinarle lo shampoo che le colava sulla spina dorsale.
«Ti ci lavo bene la schiena visto che è colato.»
Le mani di Ilaria si muovevano, e presto cominciarono a scendere più in basso. Tutt’a un tratto, la mano sinistra di Ilaria si avvolse sulla pancia di Chiara, e lei sentì il corpo dell’amica toccare il suo.
«Fa un freddo cane fuori dall’acqua». Lei non rispose.
Teneva gli occhi chiusi, era accaldata e nonostante questo i suoi capezzoli erano sempre più duri. Col suo corpo sentiva tutto quello di Ilaria dietro di lei, il suo seno appoggiato sulla sua schiena, le cosce, e il pelo bagnato che le frizionava i glutei. La mano sinistra di Ilaria si muoveva sulla sua pancia, mentre la destra scendeva dalla sua spalla. Chiara si portò le mani dietro la schiena abbracciando da dietro l’amica. Fu un piccolo invito. Ilaria la spinse di nuovo sotto l’acqua.
«Posso Chia’?» chiese ancora Ilaria.
«Sì.»
Non sapeva a cosa alludesse, ma voleva scoprirlo.
Le mani di Ilaria si avvicinarono, e persero la strada per incontrarsi quando incontrarono i grandi seni di Chiara. Ilaria li soppesava e li stringeva, massaggiandoli con l’acqua. I suoi pollici si stringevano quando li percorreva fino all’estremità, provocando dei pizzichi leggeri e sensuali sui capezzoli duri dell’amica, sempre più spesso, sempre con più decisione.
Chiara si lasciò andare a un sospiro, e la mano sinistra di Ilaria cominciò a scendere.
Chiara non poteva credere a quello che stava succedendo, e al tempo stesso non riusciva a fermarla.
La mano di Ilaria così si posò sulle sue cosce, e mentre l’altra mano continuava a massaggiarle il seno, impetuosamente, con leggerezza prese ad accarezzare Chiara tra le gambe, sfiorandole le grandi labbra e accarezzando la sua pelle liscia e depilata.
«Ma che stai facendo Ila?» disse Chiara. Non sapeva se fosse una domanda, né se fosse una specie polemica, forse era solo la sua incredulità.
«Ahahah non lo so Chia’.» Anche Chiara rise, poi si voltò, rimanendo stretta a Ilaria.
Chiara prese tra le labbra il labbro superiore di Ilaria, e le loro lingue guizzarono per un secondo, toccandosi.
«Ahahahahahah» risero entrambe, coi corpi stretti tra loro, i loro seni bagnati che si strusciavano l’uno sull’altro, i loro capezzoli che si toccavano tra loro rubandosi piccoli brividi.
Chiara aspettava il via, aspettava il momento, ma non riusciva a sbloccarsi.
«Hai delle tette pazzesche Chia’» disse Ilaria toccandole, premendo leggermente. «Ti piacciono le mie?»
Chiara le fissò. Poi poggiò le mani sui seni dell’amica e cominciò a ricambiare il massaggio fino a quel momento ricevuto.
«Molto. Ahahah.»
Ilaria adesso era poggiata sul muretto che prima le separava, entrambe sotto l’acqua. E Chiara si era poggiata a lei senza staccare le sue mani. Ora anche Ilaria si godeva il massaggio a occhi chiusi. «Mmmm» mugolò.
«Aspetta, provo così. Tu non ti sei lavata no?»
Ilaria aprì gli occhi quando Chiara si staccò da lei, e la vide prendere il suo bagnoschiuma da terra per metterselo sulle mani.
«Vado eh Ila» disse timorosa. Ilaria non rispose e chiuse nuovamente gli occhi.
Le mani di Chiara cominciarono a percorrerla, le pulì la schiena e le massaggiò ancora i seni, poi si chinò e le prese il piede tra le mani, cominciando a massaggiarlo e pulirlo, poi passò all’altro, ricaricandosi di sapone ogni tanto. Poi passò alle gambe, cominciando a risalire, toccandole le cosce e cominciando a guardarle il pelo tra le gambe, eccitata e ansiosa.
«Ahahahaha non lo so Ila»
«Oddio ma che ci è preso!»
Le mani di Chiara si erano fermate, e così Ilaria si abbassò al livello dell’amica, inchinata davanti a lei. Entrambe ridevano, ma non riuscivano a fermarsi.
«Vado io?»
«Mmh» Era un verso impaurito ed eccitato, un sì forse, l’unico modo in cui riuscì a rispondere Chiara in quel momento. Ma era tutto retorico ormai.
Ilaria le bloccò le spalle, impedendole di alzarsi, come stava per fare. Le cinse una coscia tra le mani e cominciò a risalirla.
In quella posizione Chiara era vulnerabile, era inginocchiata, con le gambe larghe ma ancora distanti dal suolo. La mano di Ilaria risalì in fretta.
«Bella cosciona!» disse.
«Ahahahahah»
Cominciò a massaggiarla. Le grandi labbra erano schiuse, e quando la prima morbida carezza di Ilaria sfiorò le piccole labbra vaginali di Chiara, alla bionda sfuggì un altro mugolio. La stava masturbando.
La mano di Ilaria era libera di muoversi liberamente, e presto le sue carezze divennero più intense. Il clitoride di Chiara si gonfiava e prese a massaggiarsi il seno mentre l’amica si muoveva sulla sua desiderosa vulva. Ilaria si spostò, senza smettere di muoversi, e si posizionò al fianco di Chiara allargando le gambe proprio sulla coscia dell’amica; da lì prese a baciarle il collo, e lentamente il suo bacino cominciò a muoversi sopra la coscia di Chiara, frizionando sulla sua coscia il suo umido frutto.
«Aaaaah sì!» disse Chiara sorridendo, non appena avverti le labbra di Ilaria strusciarle sulla gamba.
«Ahahahah»
«Toccami…»
«Lo sto facendo!» disse Ilaria, non capendo bene il tono dell’amica.
«No dicevo… toccami… anche dietro.»
«Dietro?» Ilaria non era sicura di aver capito.
«Sul culo.»
Ilaria prese coraggio, e mentre la sua mano destra penetrava per la prima volta l’amica, mantenendo con il pollice il contatto con il clitoride, con la sinistra prese a massaggiarle, lenta ma con forza, i glutei rotondi.
«Mmmmh… di più!»
Ilaria sbarrò un po’ gli occhi.
«”Di più”?»
«Mmmmm, dài… in mezzo dico!» Chiara era imbarazzatissima. Lo desiderava troppo, troppo, ma si vergognava. Il piacere gli aveva però fatto perdere ogni inibizione.
«Ma non l’ho mai fatto!»
«Toccami, ascolta ciò che senti e andrà bene» mormorò Chiara.
Il dito di Ilaria cominciò a sfiorarle timido l’ano, e Chiara a quel tocco cominciò a godere sempre di più.
«Oh Sì, così»
Ilaria aumentava il ritmo su entrambi i lati.
«Di più…» mormorò ancora.
Ilaria lo sentiva muoversi, lo sentiva aprirsi. Non lo aveva mai fatto prima, ma cominciava a piacerle molto.
«Dentro» E il dito di Ilaria le penetrò l’ano.
Bastarono pochi momenti, pochi movimenti sul clitoride per farla cadere presto nel piacere di un orgasmo violento, che scatenò ancora le risate di Ilaria.
Quello che l’amica le aveva fatto ora non le lasciava scampo. Doveva ricambiare. Era tutto così diverso dal solito, avrebbe voluto così tanto un uomo in quel momento, un bel cazzo, ma vedendo Ilaria fremere così come lei poco prima, capì che doveva andare avanti, e capì che non le dispiaceva per niente anche così.
La fece alzare e poggiare al muro. Ora la fica di Ilaria era all’altezza del suo viso, una mano aggrappata alla sua coscia, per scaricare un po’ del suo peso, e l’altra appoggiata sulla pancia dell’amica.
Con quella mano cominciò a scendere.
I peli più intimi di Ilaria erano arricciati nonostante l’acqua che li bagnava, e Chiaro ci passò le dita in mezzo, assaporando la sensazione sulle dita. Poi incontrò le sue grandi labbra, già schiuse.
Non era mai stata toccata da una donna, ma non era troppo diverso da un uomo. Questo sì, era molto più diverso. Poi si ricordò delle volte che aveva toccato sé stessa, e pensò a come voleva essere toccata, e la sua mano cominciò sicura.
Percorse le grandi labbra di Ilaria con le dita e poi cominciò ad accarezzarla più al centro, facendole fremere le piccole e vogliose labbra interne, schivando ancora il clitoride già gonfio. Si muoveva su e giù, leggere, ascoltando il corpo di Ilaria che vibrava al suo tocco.
Poi cominciò a toccarle il clitoride, a massaggiarlo.
«Aaaah sì Chia’.»
Era imbarazzata al solo sentire il suo nome, ma continuò.
Piano piano, alternando i movimenti sul clitoride agli sfregamenti dall’alto verso il basso, cominciò ad accentuare le sue discese, sentendo sempre di più il liquido viscoso che usciva da Ilaria.
La sua amica era sempre più aperta, e Chiara, senza nemmeno pensare, cominciò a penetrarla con un dito.
«Ti piace così?»
«Mh Mmh…» Ilaria si stava leccando le labbra. Le mani gli correvano sul suo corpo, e le dita della mano destra si staccarono dal muro a cui si sosteneva per sfregare i suoi capezzoli induriti. Poi scesero tra le sue gambe, mentre Chiara la penetrava, e allargò le grandi labbra mettendo in mostra il suo clitoride gonfio.
Chiara spalancò gli occhi, ma Ilaria, che teneva chiusi i suoi, non la vide. Non chiese a Chiara cosa desiderava, ma lo fece capire bene alla sua amica. E Chiara appoggiò le labbra sulla fica di Ilaria.
La baciò, delicata, poi i suoi baci si fecero più profondi, sentiva il piccolo gonfiore di Ilaria premerle sulle labbra e tirò fuori la lingua, per combattere quella piccola resistenza. Ora la sua lingua, impastata con gli umori di Ilaria, percorreva le piccole labbra dell’amica scavando tra di esse e massaggiando il clitoride.
«Rimetti il dito…» mormorò Ilaria.
Chiara così riprese a penetrarla mentre la baciava, mentre leccava la fica umida e vogliosa di Ilaria.
«Oh sì, sì. Che porche che siamo Chia’!» disse in preda al godimento.
«… vuoi provare una cosa?»
Ilaria aveva capito, ma era all’apice del piacere, ed era troppo difficile dire di no.
«Sì, fammi sentire…»
Chiara era sotto di lei, e fu facile farsi strada tra le gambe divaricate di Ilaria. Non tolse il dito da dentro all’amica, continuando a muoversi, ma presto il suo dito medio cominciò a stuzzicarle il perineo, avvicinandosi all’ano. Non che non le fosse mai capitato, ma era meno abituata di Chiara, questo era evidente. Il tocco dell’amica però fu ciò che fece traboccare il vaso.
Gentilmente, mentre la sua lingua si muoveva e il dito le penetrava la fica, anche il dito medio di Chiara cominciò a stuzzicarla, e presto le cominciò a entrare nell’ano seguendo il movimento dell’indice poco più in là. L’orgasmo che la travolse fu gigantesco. E probabilmente sentirono anche dall’altra parte della casa quel grido soffocato.

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