I bigliettini per Emma 4 - Giovanni finiscimi!

Scritto da , il 2022-07-23, genere etero

“Emm, inginocchiati, voglio vedere cosa sai fare” come una soldatina obbedisco, mi inginocchio davanti a lui, lì da vicino il suo cazzo sembrava ancora più grande: quella salsiccia rosea dritta che mi puntava, già scappellata perché una volta duro non poteva rimanere nascosta… Giovanni prende il suo cazzo in mano e mi schiaffeggia: “Dai troietta, vediamo cosa hai imparato con i bambini che ti sei fatta” Era arrogante, ma in quel momento non ci pensavo, il problema era come lavorarglielo. Apro la bocca e me lo metto dentro: ci stava dentro appena; comincio a pomparlo, ma era difficile lubrificarlo… allora comincio a passarmelo con la lingua. Sulla lingua sentivo tutte le sue nervature, sembrava leccare un tronco, appena la qualità della umidità mi parve adeguata ricomincio a succhiarglielo. Ora andava meglio, dovevo comunque salivare parecchio se no non riuscivo a mantenerlo ben umido. Riuscivo a farmi entrare in bocca più o meno mezzo cazzo, dopo cinque minuti in cui sembravo alla prima esperienza riesco a prendere ritmo e far divertire anche Giovanni. Comincia anche a gemere… mi sentivo onorata, dentro e fuori, dentro e fuori… normalmente un ragazzo mi sarebbe già venuto in bocca, e invece Giovanni era distante dalla sborata. Era lui a dettare i tempi, quanto veloce andare, quando in profondità quando prendere fiato…

“Dai, sei stata brava, da come eri cominciata pensavo un disastro, ma poi ti sei ripresa… imparerai a suon di bocchini. – mi fa alzare – vieni nella stanza del sesso” mi accompagna nella sua camera, era una camera normalissima, con un letto matrimoniale… “Ora mi ci diverto io con te”

Mi fa sdraiare, con semplicità mi toglie il top e reggiseno. Si butta su di me, sento il suo cazzo sulle gambe e la sua bocca sui miei capezzoli. Mentre mi succhiava una tetta, mi stimolava l’altra con la mano, giochicchiando con il capezzolo. La sua barba mi pizzicava, ma non in modo fastidioso, anzi mi dava quasi più piacere. In questo momento mi sarebbe piaciuto avere le tette più grosse… va bè. Riusciva a prendersele praticamente tutte in bocca e uscendo me le mordicchiava. Io non trattenevo i gemiti: “ahahahh, si siiii il capezzolo… Giovanni mmmmm sei fantastico”

“Se sei così con solo le tette…” e scende, mi toglie gonna e mutande. “Guarda che bel tesorino c’è qui!” Con un dito mi entra dentro, entra con facilità ero già umidissima, mi sditalina, si succhia le dita per assaggiare i miei succhi e poi ricomincia. Urlo, gemo e… “non smettere Giovanni, ahahahhhhhh così…” comincia poi a leccarmela, mi allarga per stimolare il clitoride e lecca… lecca e lavora di dita… dita e lingua e… le miei urla. Ero quasi al punto di venire sentivo nella pancia il calore scendermi ed ero pronta a bagnarlo, se ne accorge e smette lo stronzo!

“Ti vedo pronta e calda”
“Si Giovanni, scopami”
“Cosa vuoi? Voglio che me lo chiedi”
Che stronzo “Voglio il tuo cazzo dentro di me, aprimi la figa con la tua mazza!”
“Ora si che si ragiona” mi porta al limite del letto, mi apre le gambe, la mia figa con le labbra piccole e chiuse davanti al suo cazzo enorme.
“Fai piano, perché sei grossissimo”
“Non mi dici come si fa a scopare una figa” con la sua mazza mi schiaffeggia la figa, fa schaf schaf. Mi guarda negli occhi come un cacciatore ha appena preso la sua preda, mentre io come un cerbiatto che lo implorava di andarci piano. Lo prende in mano, indirizza la sua cappella sulla mia figa. Non scivolava dentro, era troppo grosso, deve fare un po’ di forza “ahhhaaaaaaa che grosso” gemo al sentirlo entrare, continua a spingere, la sua cappella entra lentamente facendosi strada tra la mia figa che si dilata per accoglierlo “Mmmmm Emm sei fantastica, senti quanto sei stretta, quanto mi mancava scoparmi una ventenne”

“ahh ahh Giovanni è ahhhh grossissimo” non riuscivo quasi neanche a gemere. Era appena arrivato a metà, me lo faceva entrare lentamente, ogni tanto si fermava per farmi abituare e poi continuava… nessuno aveva fatto così fatica a prendermi, piano piano lo sento farsi strada e… “ahhhh è arrivato in fondo” lo sento arrivare completamente in fondo e rimangono un paio di cm fuori.

Sentirlo tutto dentro era una sensazione impagabile, era veramente grosso! Ero veramente riempita! Non riesco a descrivervi la sensazione, bisogna provarla per chi può. Lui mi guardava tutto contento, comincia a uscire, mi rilasso un po’ e poi rientrava facendo molta meno fatica, ma faceva comunque resistenza. Giovanni stava godendo come un porcello (e io non ero da meno). Comincia a scoparmi con più vemenza, entrambi gemevamo, ma non riuscivamo a dire nulla di più. Lui per farmi godere ancora di più con le dita stimolava il mio clitoride. “Amo sto sto per ahhhhh – vengo – venire ahhhhh”

“Forse ti sei presa un po’ in ritardo” ridiamo, io tremavo ancora dall’orgasmo. Quando mi riprendo gli chiedo “Giovanni lasciami provare a cavalcarti”

Si sdraia, io mi metto sopra di lui, tenevo il suo cazzo dritto, mi appoggio la cappella sul mio bucetto, mi lascio cadere era tutto dentro, salgo a fatica e riscendo, non ce la facevo… “Giovanni non ce la faccio”
“Imparerai, mettiti a pecorina che ti finisco”
Mi metto a pecora, lo sento entrarmi, a ogni colpo urlo, sento la sua cappella arrivarmi in fondo, aumenta il ritmo, sempre più forte, io urlavo, non riuscivo a sopportarlo… “Emm, non ce la faccio più – per fortuna, penso – voglio venirti dentro”
“Sii, sborami in figa!!” altri due colpi e urliamo ad unisolo… sento il suo succo sbattere dentro di me e salirmi, arriva fino allo stomaco, mi sento piena, soddisfatta…

continua...

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