L'ultima notte
di
Lillo 1111
genere
etero
Improvvisamente sentì un urlo nella stanza, ma non si accorse che era Lei stessa ad urlare… era bendata, sdraiata su un divano rosso magenta, le calze autoreggenti erano strappate, le scarpe nere ai suoi piedi, la lingerie bianca che aveva comprato per quella sera indossata con un erotismo inconsapevole ma intenso…
L’ennesima sensazione di piacere la pervase, mentre Lui giocava con il suo clitoride… alternava momenti di dolore con cera, fruste e giocattoli vibranti a momenti di piacere grazie all’uso della lingua, mentre Lei dava piacere con la bocca al suo membro, in un 69 che le appariva, riflesso nello specchio davanti al letto, come un quadro rinascimentale…
In un momento di lucidità un barlume di ricordi la pervase… avevano deciso che quella sarebbe stata la loro ultima notte insieme… non ci sarebbero stati limiti quella notte… dopo anni trascorsi tra il distacco e l’incapacità di distaccarsi veramente, quella sarebbe stata la “Notte”… il momento per dirsi addio in un amplesso selvaggio e senza limiti, dove Lui avrebbe avuto il pieno controllo. La possibilità di abusarla selvaggiamente come aveva sempre vagheggiato in passato, senza mai farlo veramente…
Lei sapeva che si era impegnato a fondo per imparare a darle piacere con la lingua e quella sera non si era risparmiato… si era aspettata una notte orribile di perdizione ed anche di umiliazioni - conosceva il suo Uomo e quanto fosse estremo - ma in realtà, fino a quel momento, era stata solo una notte di raffinato piacere, come tante ne avevano vissute insieme…
Lei, ne momenti di normalità, possedeva la sua bocca strusciandovi, in maniera animalesca, il suo sesso grondante liquidi - mentre Lui la riceveva disteso a faccia in su - provocandosi orgasmi molto piacevoli ed intensi… poteva sperare che quella sera glielo lasciasse fare??
Per l’ennesima volta Lui, ebbro di piacere, prese la sua testa tra le mani, accarezzò i suoi capelli scompigliati, poi sciolse la benda e la guardò negli occhi - i suoi occhi… così espressivi, così colmi di paura per il futuro, così profondi e seducenti, specchio di un’anima smarrita e sofferente - fu uno sguardo intenso e violento, uno sguardo che Lei conosceva bene… la sua testa sporgeva dal letto mentre Lui la osservava aspettare tremante ciò che sarebbe accaduto…
Lentamente e con uno sguardo di sfida negli occhi Lui la vide aprire la bocca… ebbe un brivido al basso ventre… una sensazione di potere e di dominio, temperata dalla consapevolezza che Lei non avrebbe gradito… ma quella era l’ultima Notte, l’ultima volta che avrebbe sentito il suo odore, baciato il suo corpo, posseduto la sua anima…
Per un attimo ripensò al loro patto… quella notte Lui avrebbe potuto fare qualsiasi cosa… dominarla, schiavizzarla, batterla, punirla, umiliarla…. In realtà fino a quel momento si era limitato ad alternare piaceri, donati con la lingua o con altri oggetti, a piccoli momenti di dolore…
Nel profondo di sé Lui sapeva che non c’era ragione di punire nessuno, la sua parte razionale era consapevole che esistevano delle ragioni per cui la loro storia era di fatto finita… purtroppo in quel momento la sua parte più animalesca aveva preso il sopravvento, voleva prendersi una piccola rivincita, egoista e stupida, brutale…
Lei ripensò a tutti i momenti in cui l’aveva posseduta con forza… quante volte si fosse sentita furente mentre Lui adorava sottometterla ai suoi piaceri … in verità, sebbene fosse successo molte volte, solo in rari casi Lui era stato davvero rude o violento… spesso Lei lo vedeva rendersi conto di quanto quella pratica a Lei non piacesse e ciò lo portava a smettere…
Quello sguardo però aveva un significato. Lei si sentì sfidata e pensò di stupirlo ancora una volta… “Ti faccio vedere io, datti da fare” pensò… “Cosa potrà mai succedere che non ho già vissuto insieme a Lui?”
Si sentiva terrorizzata, ma allo stesso tempo orgogliosa e felice pensando al piacere che donava al suo Uomo… ricordò tutte le volte nelle quali dopo aver ricevuto il suo seme nella trachea, Lui la guardava con occhi tristi e colpevoli mostrando tutto il suo senso di colpa per il disagio profondo che le arrecava e allo stesso tempo celava il desiderio perverso di rifarlo…
Perso nei suoi deliri di vendetta Lui, lentamente, si inginocchiò su un cuscino appoggiato sul pavimento al lato del letto. La testa di Lei sporgeva dal materasso verso il basso mentre, distesa a pancia in su, lo guardava con splendidi occhi di sfida… Lui sentì come se energia pura fosse stata infusa nel suo corpo e nella sua mente… con delicatezza direzionò il suo membro turgido nella sua bocca iniziando a muoversi ritmicamente ma con delicatezza…
Ad un tratto si ricordò di tutte le frustrazioni subite, l’abbandono, la sensazione di perdita profonda mai sperimentata in passato, la sofferenza, il senso di morte… l’eccitazione continuava ad aumentare, mentre il suo membro ritmicamente penetrava la sua bocca sempre più in profondità… rabbia, eccitazione, perversione, senso di onnipotenza si alternavano nella sua mente, mentre il suo membro pompava sempre di più nella sua gola come se fosse una vagina…
Duro’ pochi minuti, due o tre, ma fu l’esperienza più dura ed allo stesso tempo shockante della sua vita… Lui senza controllo scopava la sua bocca affondando ritmicamente il suo membro… Lei, bloccata in quella posizione senza potersi muovere, continuava a sentire il suo membro entrare uscire dalla sua gola, facendola sbavare senza controllo….
Ad un tratto Lei sentì il suo membro penetrare completamente la cavità orale ed iniziare a pulsare… convinta che Lui stesse per venire, si preparò, ma improvvisamente Lui si staccò da Lei e prese a guardarla di nuovo negli occhi… lo vide raccogliere un asciugamano lì vicino ed iniziare a pulire con delicatezza la sua bocca, il suo viso, il suo corpo… in fondo ai suoi occhi una tristezza infinita, mentre Lui si prendeva cura di Lei come fosse una bambina appena nata…
Lo percepì detergere il suo viso, le sue braccia, il suo corpo…. Vide lacrime nei suoi occhi, mentre, dopo averla pulita completamente, si stendeva sul letto vicino a Lei e la abbracciava e la baciava su ogni parte del suo corpo come se fosse l’ultima volta… provò compassione per Lui…
Uscire dalla sua bocca senza venire era stata una delle prove più difficili della sua vita… forse il senso di colpa lo aveva bloccato… sentiva delle contraddizioni così profonde nella sua personalità… da una parte la volontà di possedere, dominare, umiliare, sottomettere, dall’altra la voglia di prendersi cura di Lei, di proteggerla, di aiutarla come fosse la sua Donna bambina…
Iniziò a detergere delicatamente il suo viso, il suo seno, il suo corpo… si stese vicino a Lei e, con una dolcezza infinita, prese a baciare ogni parte del suo corpo, come se fosse un oggetto tanto prezioso quanto fragile…
E ad un tratto Lei si rilassò, capì che era pronta a fare delle scelte, ad assumere delle responsabilità… anche solo viversi quella notte di follia in piena libertà, senza pensieri al passato o al futuro… solo il presente fatto di un piacere intenso e perverso…
Lo avvolse con il suo caldo abbraccio ed il suo dolce sorriso, le sue labbra per una volta all’insù, i suoi bellissimi occhi finalmente limpidi e non oscurati da dubbi, incertezze, paure… e poi d’un tratto con più forza, con una aggressività quasi aristocratica, Lei iniziò a strusciare il suo pube fradicio sul suo viso… all’inizio lentamente, poi sempre più velocemente…. Prese la sua testa con entrambe le mani e ad un ritmo forsennato continuò a strusciare sul suo mento, sulle sue labbra, sul suo naso, sulla sua fronte ormai fradici del suo seme…
A Lui bastò uno sguardo nei suoi occhi per capire che avrebbe potuto concederle qualsiasi cosa… La accolse con gioia, assaporò il suo orgasmo, il suo seme, la sua urina… i suoi umori lo eccitavano, il sapore lo inebriava…
La voleva e sentiva che Lei lo desiderava ancor di più… si stese sul letto, il membro in piena erezione, e la attese… La osservò muoversi in quel suo modo che avrebbe ricordato per tutta la vita, i loro sguardi ancorati l’uno nell’altro, come a voler fissare per sempre il ricordo di quei momenti nell’attimo stesso in cui accadono, i loro corpi ormai legati in un sussurro di eternità…
Lei prese a muoversi sopra di Lui mentre lo baciava, i suoi odori, il suo sapore, tutto Le ricordava momenti di profonda felicità… sentiva il suo sesso dentro di Lei mentre lo cavalcava in maniera violenta, quasi primitiva… Lei sempre così controllata, perbene, si sentiva finalmente libera di sperimentare appieno la sua femminilità riuscendo, per la prima volta nella sua vita, a lasciarsi andare completamente all’amplesso.
Dopo pochi minuti i loro corpi scivolavano armonicamente l’uno sull’altro, disegnando geometrie del piacere che mai aveva pensato di poter sperimentare in maniera così naturale ed intensa... Una sensazione sconosciuta si mosse nel suo stomaco, la premessa di un piacere lancinante quasi doloroso…
Lui la vide stravolta, trasfigurata, gli occhi persi nel piacere mentre, ormai al culmine del desiderio, muoveva incessantemente il bacino strusciando sul suo sesso eretto ormai pronto ad esplodere… sentì i suoi orgasmi, le contrazioni provocate dal piacere, gli spasmi incontrollati, mentre perdeva totalmente qualsiasi cognizione di sé stessa…. I suoi occhi sereni…
E ricordò…. Si, ricordò quella scogliera, quella breve passeggiata per raggiungere la casa deserta in riva al mare, i baci quasi nevrotici, l’amplesso alla luce del sole consumato di fronte a un mare sconfinato e bellissimo… ricordò il sangue sul suo sesso quasi infantile, il sapore ferrigno sulla lingua mentre leccava i suoi umori con ingordigia, il suo desiderio spasmodico di riempirla del suo seme, di legarla a sé per sempre…
Lei sentì il piacere arrivare lentamente, da molto lontano… la schiena, i reni, e poi la pancia, il pube… all’inizio quasi impercettibilmente, poi improvvisamente qualcosa si ruppe dentro di Lei…
Un’ondata di piacere incontrollabile, incontenibile, travolgente la colse e quel controllo della mente che inibiva la sua capacità di godere/sentire l’altro durante l’amplesso - di lasciarsi andare, di perdersi in quella sensazione di infinito - sparì come d’incanto… sentì del liquido rovente sul suo sesso, su quello di lui, sul letto, ovunque…. Ormai un lago di umori fluiva incontrollato da lei, mentre i suoi orgasmi si susseguivano senza tregua, quasi dolorosi per la loro intensità e durata…
Si vide come in sogno alternare varie posizioni, ma la magia non si interruppe… Anzi Lei continuava ad eiaculare mentre l’acme del piacere si intensificava sempre di più, spostandosi oltre il confine della razionalità…
Tornò sopra di lui… questa volta, le pupille dilatate, iniziò a scoparlo come in una danza tribale, strusciando sul suo ventre bagnato… ballava selvaggiamente come una dea bianca in una notte africana, il ritmo nel suo ventre, nella sua testa, nel suo cuore… nell’aria le note della foresta, una cadenza tribale si spandeva e permeava i loro corpi che si fondevano come una “canzone delle stelle”.
Perse qualsiasi cognizione del tempo e dello spazio, mentre, muovendosi al ritmo della musica, sentiva il suo membro pulsare dentro di sé, e, ad un tratto, fu cosciente che Lui era pronto a scrivere il futuro dentro di lei… lo accolse con serenità e piena consapevolezza di quello che aveva ormai definitivamente scelto, avvicinò la sua bocca al suo orecchio e sussurrò un nome… quel nome…
Danzava sul suo sesso come una invasata, le pupille ora quasi rovesciate, al ritmo delle stelle in una notte d’estate africana… Gli apparve, trasfigurata in una bianca sacerdotessa del piacere, ballare in una foresta primordiale in totale sincronia con l’universo, un animale bellissimo e pericoloso…
La vide piegarsi, avvicinare la bocca al suo orecchio ed ascoltò un racconto proveniente dal futuro… un’unica parola che narrava una storia di amore, di infinita tenerezza, di cura, di passione, di gioia e paura, di serenità e ansia…
Provò il piacere più intenso e viscerale che avesse sperimentato durante tutta la sua vita… un piacere ai limiti del dolore… e inaspettatamente il Piacere gli donò la capacità di vedere… l’altro, le sue emozioni profonde, le sue paure, le sue angosce, i futuri possibili…
Tra tutte le infinite possibilità che il futuro contemplava, lui osservò una bimba dolcissima sorridergli, gli occhi di Lei che lo fissavano da un viso infantile… vide suo figlio che si prendeva cura della sorella, che la accudiva mentre la piccola giocava con i suoi capelli ricci, tirandoli e sorridendo impertinente… intravide la bimba crescere fino a diventare una splendida donna, la loro bimba, la loro gioia, il loro futuro, la trasfigurazione del loro amore in un essere vivente che li avrebbe legati per l’eternità…
Ma percepì anche le paure di Lei, le sue angosce, i suoi dubbi, il senso di inadeguatezza verso un futuro insondabile e spaventoso, un ventaglio di possibilità infinite che le aggrovigliava l’anima… la sana incapacità di scegliere, di rinunciare, di determinarsi, di essere… la differenza d’età, la vergogna, gli occhi preoccupati di sua madre, gli occhi innamorati di suo padre…
Ed in un momento di Amore/Piacere infinito la comprese, capì che quella distanza le permetteva di sopravvivere, di respirare, di non perdersi in un amore disperato che l’avrebbe soverchiata, e sentì la sua anima uscire da sé stesso per entrare in una nuova dimensione dove non esistevano più un Lui e una Lei…
Lei sentì il suo Uomo contrarsi mentre il suo sguardo continuava a fissarla come a voler penetrare la sua anima… riconobbe il suo piacere arrivare dentro di Lei a fiotti, come materia incandescente… sentì i suoi urli bestiali spandersi nella stanza e allo stesso tempo sentì le sue emozioni più profonde…
I dubbi, le frustrazioni, la sofferenza intensa per tutte le circostanze che li avevano allontanati, per la vanità, per la sua legittima superficialità giovanile, per la distanza che tante volte gli aveva imposto per la sua incapacità di determinarsi…
Come per incanto perse qualsiasi cognizione di sé… non esisteva più come soggetto individuale… seppe immediatamente che entrambi sperimentavano la stessa sensazione di smarrimento nell’altro… ormai erano la stessa cosa… seppe che quello era l’Amore, la sensazione che tante volte l’aveva terrorizzata…
Così come realizzò istantaneamente il momento in cui una nuova vita sbocciava dentro di lei…
(voce narrante)
Si addormentarono immediatamente, senza scambiare alcuna parola… non ce n’era bisogno… Lei poggiava la sua testa e la sua guancia sul suo petto, mentre Lui la stringeva come a voler fermare il corso stesso del tempo… per un attimo infinito sognarono lo stesso sogno, respirarono la stessa aria, provarono le stesse emozioni, vissero la stessa vita…
Quando Lui si sveglio, Lei dormiva ancora stretta a Lui…
Si alzò dal letto, si vestì con studiata lentezza, prese un piccolo pacchetto dalla sua borsa e lo appoggiò sul comodino insieme ad un bigliettino che aveva scritto nei giorni precedenti… 2 parole, nulla di più…
Si sedette sul letto e pianse… pianse per quel piccolo barlume di vita che cresceva dentro di Lei, per le emozioni che non avrebbe mai provato, per le parole che non avrebbe mai pronunciato, per la vita che non avrebbe mai vissuto…
Quindi si alzò dal letto, appoggiò le dita, delicatamente, sui contorni del suo viso e prese a disegnarli, mentre le sue lacrime continuavano a scorrere delicatamente…
Aprì la porta di casa e uscì…
Quando Lei si svegliò era sola… si guardò intorno e sentì immediatamente la sua assenza…
Quel canale di condivisione profondo donato dal Piacere ormai interrotto… quel momento di empatia estrema, sfociata nella perdita del Se e nella fusione nell’altro, ormai un ricordo….
Vide il pacchetto sul comodino… presa dall’ansia lo aprì… era un medicinale… non capiva… aprì la scatola, lesse il foglietto informativo e subito comprese…
Piangendo disperata aprì il biglietto che Lui le aveva lasciato vicino al pacchetto e come stordita lesse solo 2 parole… “Ti Amo”…
L’ennesima sensazione di piacere la pervase, mentre Lui giocava con il suo clitoride… alternava momenti di dolore con cera, fruste e giocattoli vibranti a momenti di piacere grazie all’uso della lingua, mentre Lei dava piacere con la bocca al suo membro, in un 69 che le appariva, riflesso nello specchio davanti al letto, come un quadro rinascimentale…
In un momento di lucidità un barlume di ricordi la pervase… avevano deciso che quella sarebbe stata la loro ultima notte insieme… non ci sarebbero stati limiti quella notte… dopo anni trascorsi tra il distacco e l’incapacità di distaccarsi veramente, quella sarebbe stata la “Notte”… il momento per dirsi addio in un amplesso selvaggio e senza limiti, dove Lui avrebbe avuto il pieno controllo. La possibilità di abusarla selvaggiamente come aveva sempre vagheggiato in passato, senza mai farlo veramente…
Lei sapeva che si era impegnato a fondo per imparare a darle piacere con la lingua e quella sera non si era risparmiato… si era aspettata una notte orribile di perdizione ed anche di umiliazioni - conosceva il suo Uomo e quanto fosse estremo - ma in realtà, fino a quel momento, era stata solo una notte di raffinato piacere, come tante ne avevano vissute insieme…
Lei, ne momenti di normalità, possedeva la sua bocca strusciandovi, in maniera animalesca, il suo sesso grondante liquidi - mentre Lui la riceveva disteso a faccia in su - provocandosi orgasmi molto piacevoli ed intensi… poteva sperare che quella sera glielo lasciasse fare??
Per l’ennesima volta Lui, ebbro di piacere, prese la sua testa tra le mani, accarezzò i suoi capelli scompigliati, poi sciolse la benda e la guardò negli occhi - i suoi occhi… così espressivi, così colmi di paura per il futuro, così profondi e seducenti, specchio di un’anima smarrita e sofferente - fu uno sguardo intenso e violento, uno sguardo che Lei conosceva bene… la sua testa sporgeva dal letto mentre Lui la osservava aspettare tremante ciò che sarebbe accaduto…
Lentamente e con uno sguardo di sfida negli occhi Lui la vide aprire la bocca… ebbe un brivido al basso ventre… una sensazione di potere e di dominio, temperata dalla consapevolezza che Lei non avrebbe gradito… ma quella era l’ultima Notte, l’ultima volta che avrebbe sentito il suo odore, baciato il suo corpo, posseduto la sua anima…
Per un attimo ripensò al loro patto… quella notte Lui avrebbe potuto fare qualsiasi cosa… dominarla, schiavizzarla, batterla, punirla, umiliarla…. In realtà fino a quel momento si era limitato ad alternare piaceri, donati con la lingua o con altri oggetti, a piccoli momenti di dolore…
Nel profondo di sé Lui sapeva che non c’era ragione di punire nessuno, la sua parte razionale era consapevole che esistevano delle ragioni per cui la loro storia era di fatto finita… purtroppo in quel momento la sua parte più animalesca aveva preso il sopravvento, voleva prendersi una piccola rivincita, egoista e stupida, brutale…
Lei ripensò a tutti i momenti in cui l’aveva posseduta con forza… quante volte si fosse sentita furente mentre Lui adorava sottometterla ai suoi piaceri … in verità, sebbene fosse successo molte volte, solo in rari casi Lui era stato davvero rude o violento… spesso Lei lo vedeva rendersi conto di quanto quella pratica a Lei non piacesse e ciò lo portava a smettere…
Quello sguardo però aveva un significato. Lei si sentì sfidata e pensò di stupirlo ancora una volta… “Ti faccio vedere io, datti da fare” pensò… “Cosa potrà mai succedere che non ho già vissuto insieme a Lui?”
Si sentiva terrorizzata, ma allo stesso tempo orgogliosa e felice pensando al piacere che donava al suo Uomo… ricordò tutte le volte nelle quali dopo aver ricevuto il suo seme nella trachea, Lui la guardava con occhi tristi e colpevoli mostrando tutto il suo senso di colpa per il disagio profondo che le arrecava e allo stesso tempo celava il desiderio perverso di rifarlo…
Perso nei suoi deliri di vendetta Lui, lentamente, si inginocchiò su un cuscino appoggiato sul pavimento al lato del letto. La testa di Lei sporgeva dal materasso verso il basso mentre, distesa a pancia in su, lo guardava con splendidi occhi di sfida… Lui sentì come se energia pura fosse stata infusa nel suo corpo e nella sua mente… con delicatezza direzionò il suo membro turgido nella sua bocca iniziando a muoversi ritmicamente ma con delicatezza…
Ad un tratto si ricordò di tutte le frustrazioni subite, l’abbandono, la sensazione di perdita profonda mai sperimentata in passato, la sofferenza, il senso di morte… l’eccitazione continuava ad aumentare, mentre il suo membro ritmicamente penetrava la sua bocca sempre più in profondità… rabbia, eccitazione, perversione, senso di onnipotenza si alternavano nella sua mente, mentre il suo membro pompava sempre di più nella sua gola come se fosse una vagina…
Duro’ pochi minuti, due o tre, ma fu l’esperienza più dura ed allo stesso tempo shockante della sua vita… Lui senza controllo scopava la sua bocca affondando ritmicamente il suo membro… Lei, bloccata in quella posizione senza potersi muovere, continuava a sentire il suo membro entrare uscire dalla sua gola, facendola sbavare senza controllo….
Ad un tratto Lei sentì il suo membro penetrare completamente la cavità orale ed iniziare a pulsare… convinta che Lui stesse per venire, si preparò, ma improvvisamente Lui si staccò da Lei e prese a guardarla di nuovo negli occhi… lo vide raccogliere un asciugamano lì vicino ed iniziare a pulire con delicatezza la sua bocca, il suo viso, il suo corpo… in fondo ai suoi occhi una tristezza infinita, mentre Lui si prendeva cura di Lei come fosse una bambina appena nata…
Lo percepì detergere il suo viso, le sue braccia, il suo corpo…. Vide lacrime nei suoi occhi, mentre, dopo averla pulita completamente, si stendeva sul letto vicino a Lei e la abbracciava e la baciava su ogni parte del suo corpo come se fosse l’ultima volta… provò compassione per Lui…
Uscire dalla sua bocca senza venire era stata una delle prove più difficili della sua vita… forse il senso di colpa lo aveva bloccato… sentiva delle contraddizioni così profonde nella sua personalità… da una parte la volontà di possedere, dominare, umiliare, sottomettere, dall’altra la voglia di prendersi cura di Lei, di proteggerla, di aiutarla come fosse la sua Donna bambina…
Iniziò a detergere delicatamente il suo viso, il suo seno, il suo corpo… si stese vicino a Lei e, con una dolcezza infinita, prese a baciare ogni parte del suo corpo, come se fosse un oggetto tanto prezioso quanto fragile…
E ad un tratto Lei si rilassò, capì che era pronta a fare delle scelte, ad assumere delle responsabilità… anche solo viversi quella notte di follia in piena libertà, senza pensieri al passato o al futuro… solo il presente fatto di un piacere intenso e perverso…
Lo avvolse con il suo caldo abbraccio ed il suo dolce sorriso, le sue labbra per una volta all’insù, i suoi bellissimi occhi finalmente limpidi e non oscurati da dubbi, incertezze, paure… e poi d’un tratto con più forza, con una aggressività quasi aristocratica, Lei iniziò a strusciare il suo pube fradicio sul suo viso… all’inizio lentamente, poi sempre più velocemente…. Prese la sua testa con entrambe le mani e ad un ritmo forsennato continuò a strusciare sul suo mento, sulle sue labbra, sul suo naso, sulla sua fronte ormai fradici del suo seme…
A Lui bastò uno sguardo nei suoi occhi per capire che avrebbe potuto concederle qualsiasi cosa… La accolse con gioia, assaporò il suo orgasmo, il suo seme, la sua urina… i suoi umori lo eccitavano, il sapore lo inebriava…
La voleva e sentiva che Lei lo desiderava ancor di più… si stese sul letto, il membro in piena erezione, e la attese… La osservò muoversi in quel suo modo che avrebbe ricordato per tutta la vita, i loro sguardi ancorati l’uno nell’altro, come a voler fissare per sempre il ricordo di quei momenti nell’attimo stesso in cui accadono, i loro corpi ormai legati in un sussurro di eternità…
Lei prese a muoversi sopra di Lui mentre lo baciava, i suoi odori, il suo sapore, tutto Le ricordava momenti di profonda felicità… sentiva il suo sesso dentro di Lei mentre lo cavalcava in maniera violenta, quasi primitiva… Lei sempre così controllata, perbene, si sentiva finalmente libera di sperimentare appieno la sua femminilità riuscendo, per la prima volta nella sua vita, a lasciarsi andare completamente all’amplesso.
Dopo pochi minuti i loro corpi scivolavano armonicamente l’uno sull’altro, disegnando geometrie del piacere che mai aveva pensato di poter sperimentare in maniera così naturale ed intensa... Una sensazione sconosciuta si mosse nel suo stomaco, la premessa di un piacere lancinante quasi doloroso…
Lui la vide stravolta, trasfigurata, gli occhi persi nel piacere mentre, ormai al culmine del desiderio, muoveva incessantemente il bacino strusciando sul suo sesso eretto ormai pronto ad esplodere… sentì i suoi orgasmi, le contrazioni provocate dal piacere, gli spasmi incontrollati, mentre perdeva totalmente qualsiasi cognizione di sé stessa…. I suoi occhi sereni…
E ricordò…. Si, ricordò quella scogliera, quella breve passeggiata per raggiungere la casa deserta in riva al mare, i baci quasi nevrotici, l’amplesso alla luce del sole consumato di fronte a un mare sconfinato e bellissimo… ricordò il sangue sul suo sesso quasi infantile, il sapore ferrigno sulla lingua mentre leccava i suoi umori con ingordigia, il suo desiderio spasmodico di riempirla del suo seme, di legarla a sé per sempre…
Lei sentì il piacere arrivare lentamente, da molto lontano… la schiena, i reni, e poi la pancia, il pube… all’inizio quasi impercettibilmente, poi improvvisamente qualcosa si ruppe dentro di Lei…
Un’ondata di piacere incontrollabile, incontenibile, travolgente la colse e quel controllo della mente che inibiva la sua capacità di godere/sentire l’altro durante l’amplesso - di lasciarsi andare, di perdersi in quella sensazione di infinito - sparì come d’incanto… sentì del liquido rovente sul suo sesso, su quello di lui, sul letto, ovunque…. Ormai un lago di umori fluiva incontrollato da lei, mentre i suoi orgasmi si susseguivano senza tregua, quasi dolorosi per la loro intensità e durata…
Si vide come in sogno alternare varie posizioni, ma la magia non si interruppe… Anzi Lei continuava ad eiaculare mentre l’acme del piacere si intensificava sempre di più, spostandosi oltre il confine della razionalità…
Tornò sopra di lui… questa volta, le pupille dilatate, iniziò a scoparlo come in una danza tribale, strusciando sul suo ventre bagnato… ballava selvaggiamente come una dea bianca in una notte africana, il ritmo nel suo ventre, nella sua testa, nel suo cuore… nell’aria le note della foresta, una cadenza tribale si spandeva e permeava i loro corpi che si fondevano come una “canzone delle stelle”.
Perse qualsiasi cognizione del tempo e dello spazio, mentre, muovendosi al ritmo della musica, sentiva il suo membro pulsare dentro di sé, e, ad un tratto, fu cosciente che Lui era pronto a scrivere il futuro dentro di lei… lo accolse con serenità e piena consapevolezza di quello che aveva ormai definitivamente scelto, avvicinò la sua bocca al suo orecchio e sussurrò un nome… quel nome…
Danzava sul suo sesso come una invasata, le pupille ora quasi rovesciate, al ritmo delle stelle in una notte d’estate africana… Gli apparve, trasfigurata in una bianca sacerdotessa del piacere, ballare in una foresta primordiale in totale sincronia con l’universo, un animale bellissimo e pericoloso…
La vide piegarsi, avvicinare la bocca al suo orecchio ed ascoltò un racconto proveniente dal futuro… un’unica parola che narrava una storia di amore, di infinita tenerezza, di cura, di passione, di gioia e paura, di serenità e ansia…
Provò il piacere più intenso e viscerale che avesse sperimentato durante tutta la sua vita… un piacere ai limiti del dolore… e inaspettatamente il Piacere gli donò la capacità di vedere… l’altro, le sue emozioni profonde, le sue paure, le sue angosce, i futuri possibili…
Tra tutte le infinite possibilità che il futuro contemplava, lui osservò una bimba dolcissima sorridergli, gli occhi di Lei che lo fissavano da un viso infantile… vide suo figlio che si prendeva cura della sorella, che la accudiva mentre la piccola giocava con i suoi capelli ricci, tirandoli e sorridendo impertinente… intravide la bimba crescere fino a diventare una splendida donna, la loro bimba, la loro gioia, il loro futuro, la trasfigurazione del loro amore in un essere vivente che li avrebbe legati per l’eternità…
Ma percepì anche le paure di Lei, le sue angosce, i suoi dubbi, il senso di inadeguatezza verso un futuro insondabile e spaventoso, un ventaglio di possibilità infinite che le aggrovigliava l’anima… la sana incapacità di scegliere, di rinunciare, di determinarsi, di essere… la differenza d’età, la vergogna, gli occhi preoccupati di sua madre, gli occhi innamorati di suo padre…
Ed in un momento di Amore/Piacere infinito la comprese, capì che quella distanza le permetteva di sopravvivere, di respirare, di non perdersi in un amore disperato che l’avrebbe soverchiata, e sentì la sua anima uscire da sé stesso per entrare in una nuova dimensione dove non esistevano più un Lui e una Lei…
Lei sentì il suo Uomo contrarsi mentre il suo sguardo continuava a fissarla come a voler penetrare la sua anima… riconobbe il suo piacere arrivare dentro di Lei a fiotti, come materia incandescente… sentì i suoi urli bestiali spandersi nella stanza e allo stesso tempo sentì le sue emozioni più profonde…
I dubbi, le frustrazioni, la sofferenza intensa per tutte le circostanze che li avevano allontanati, per la vanità, per la sua legittima superficialità giovanile, per la distanza che tante volte gli aveva imposto per la sua incapacità di determinarsi…
Come per incanto perse qualsiasi cognizione di sé… non esisteva più come soggetto individuale… seppe immediatamente che entrambi sperimentavano la stessa sensazione di smarrimento nell’altro… ormai erano la stessa cosa… seppe che quello era l’Amore, la sensazione che tante volte l’aveva terrorizzata…
Così come realizzò istantaneamente il momento in cui una nuova vita sbocciava dentro di lei…
(voce narrante)
Si addormentarono immediatamente, senza scambiare alcuna parola… non ce n’era bisogno… Lei poggiava la sua testa e la sua guancia sul suo petto, mentre Lui la stringeva come a voler fermare il corso stesso del tempo… per un attimo infinito sognarono lo stesso sogno, respirarono la stessa aria, provarono le stesse emozioni, vissero la stessa vita…
Quando Lui si sveglio, Lei dormiva ancora stretta a Lui…
Si alzò dal letto, si vestì con studiata lentezza, prese un piccolo pacchetto dalla sua borsa e lo appoggiò sul comodino insieme ad un bigliettino che aveva scritto nei giorni precedenti… 2 parole, nulla di più…
Si sedette sul letto e pianse… pianse per quel piccolo barlume di vita che cresceva dentro di Lei, per le emozioni che non avrebbe mai provato, per le parole che non avrebbe mai pronunciato, per la vita che non avrebbe mai vissuto…
Quindi si alzò dal letto, appoggiò le dita, delicatamente, sui contorni del suo viso e prese a disegnarli, mentre le sue lacrime continuavano a scorrere delicatamente…
Aprì la porta di casa e uscì…
Quando Lei si svegliò era sola… si guardò intorno e sentì immediatamente la sua assenza…
Quel canale di condivisione profondo donato dal Piacere ormai interrotto… quel momento di empatia estrema, sfociata nella perdita del Se e nella fusione nell’altro, ormai un ricordo….
Vide il pacchetto sul comodino… presa dall’ansia lo aprì… era un medicinale… non capiva… aprì la scatola, lesse il foglietto informativo e subito comprese…
Piangendo disperata aprì il biglietto che Lui le aveva lasciato vicino al pacchetto e come stordita lesse solo 2 parole… “Ti Amo”…
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