Il piccolo lele e rita

di
genere
etero

Quasi da subito mi innamorai di rita, minuta, 39 enne, bionda e con due occhi stupendi. Fisicamente non faceva impazzire ma gli ochhi erano tutto, infatti sono proprio gli occhi che vedo come prima cosa in una donna.
Ormai era un bel po' di tempo che volevo chiedere a rita di uscire con me ma non riuscivo mai a trovare il momento giusto.
Un bel giorno, fu lei che mi chiamo' e mi disse se era possibile da parte mia fare un lavoro a casa sua, io mi occupo di computer e lei se ne era comprato uno nuovo ma non riusciva ad installarci la connessione internet.

Io, felice di quella richiesta gli dissi che non c'era problema ma doveva aspettare qualche giorno perche' avevo degli appuntamenti di lavoro assolutamente da sbrigare.
Poi venne il giorno, un venerdi pomeriggio, verso le 17, mi recai al suo paese ed aspettai davanti ad un bar visto che non sapevo dove vivesse, lei arrivo' dopo circa 10 minuti in tenuta sportiva, maglietta rossa e corta con dei pantaloncini corti e bianchi.
Spiccava sicuramente la sua folta chioma bionda dai capelli mossi che a me fanno impazzire e due occhi che mi sembravano piu' belli del solito.
Inutile dire che sinceramente non me ne fregava nulla del pc ma ci tenevo comunque a fare un bel lavoro per renderla soddisfatta.
Infatti riusci' in circa mezz'ora a configurare il suo pc in internet, cosa semplice e di routine per me che lo faccio come professione.
Sinceramente quel giorno, dato anche il fatto che in casa sua eravamo soli, mi sentii' piu' tranquillo del solito, avevo avuto sempre dei timori nel relazionarmi con lei visto che era piu' grande di me di cira 6 anni, ma quel giono no ! ero sicuro di me.
Dopo aver terminato il lavoro ci prendemmo qualcosa da bere e mi chiese quanto doveva pagarmi per l'intervento, ma io, ipnotizzato da quello sguardo intenso, gli dissi che non volevo nulla, non volevo essere pagato ma bensi' mi era bastato essere in sua compagnia.
lei a quel punto insistette ma io non cedetti e continuai a dire che non era il caso di pagarmi, non volevo.
facevo fatica a guardarla dalla testa ai piedi anche perche' avevo paura di una sua reazione nel vedermi a guardarla per quanto era bella, lei ne ne accorse che a volte cercavo di osservare le sue forme ma subito riprendevo a fissarla negli occhi.

Dopo un po' inaspettatamente fu lei che mi disse: " sai emanuele, lo so che da un po' di tempo cerchi di dirmi qualcosa ma non hai mai trovato il coraggio, beh! ora siamo soli, nessuno ci sente, cosa vorresti dirmi?
A quel punto visto che comunque come gia' detto quel giorno mi senti' piu' sicuro del solito presi il coraggio e gli confessai che avevo voglia di vedermi con lei.
Lei forse se lo aspettava questo argomento, tanto che la sua reazione non fu tanto stupita, anzi, si avvicino' a me e mi chiese se io ero a conoscenza del fatto che ero piu' piccolo di lei, e io risposi di si.
Mi disse anche un'altra cosa, che lei in quel periodo non sentiva il bisogno di legarsi a qualcuno ma comunque visto il mio interesse per lei avrebbe lo stesso fatto in modo di farmi felice.
Mi chiese se ero disponibile a rimanere a cena con lei a casa sua ed io senza pensarci risposi di si, a quel punto si avvicino' a me e mettendomi una mano sulla guancia destra mi bacio delicatamente sull'altra guancia.
Visto il gesto fui pervaso da un senso di appagamento e per qualche istatnte io non capi' nulla, tanto che avendola accanto, nel momento del bacio sulla guancia le dissi che avevo voglia di fare l'amore con lei.
Lo dissi con voce molto calma e come soffocata e lei sempre meno sorpresa mi disse che se ne era accorta di quella mia voglia, tanto che mi confesso' di avermelo chiesto apposta di fermarmi a cena, in casa eravamo soli e anche lei voleva un po di attenzioni.
Eravamo intenti a preparare la cena, cose molto frugali, semplici, quando lei passo' davanti a me e si fermo', lei mi era di schiena,si trovava fra me ed il tavolo, mi afferro le mano e se le mise sui fianchi ( non mi aspettavo quella mossa) e mi chiese: lele, stringimi e baciami sul collo ti prego!
persi nuovamente la ragione e in un men che non si dica, la girai verso di me e inizia a baciarla sulle labbra mettendo le mano fra quei capelli biondi e mossi.
con il bacino la portai addosso al tavolo, stringendola leggermente e lei a quel punto mi mise le sue mano sulla schiena, una sensazione bellissima trovarmi tra le sue braccia.
non mi feci scrupoli, la bacia ripetutamete sulla labbra, le mordicchiai poi scesi sul collo e lei tiro' la testa indietro, io intanto presi ad accarezzarla sulla schiena, era stupendo.
dopo un po' lei ricambio', prese a baciarmi sul collo, mi piaceva molto sentire le sue labbra addosso ed allora presi a svestirla molto lentamente, prima la maglietta, la tolsi piano piano passando la mano sia sulla schiena che poi sul seno, piccolo, sodo e con i capezzoli gia' turgiti; poi i pantaloncini, passai le mano sul sedere e lei ebbe come un sussulto, le scesi pantaloncini ed ancora piu' lentamente gli slip baciandola dal collo in giu' sino ad arrivare sul suo monte di venere, aveva una peluria bionda e folta, anche qui lei ebbe un sussulto ed io presi a stringere il suo bacino contro la mia faccia.
Lei divarigo' leggermente le gambe ed io presi a baciarle l'interno coscia, prima una e poi l'altra sino ad arrivare alla sua patatina, era bellissima, gia' piena di umori, lei inizio a tremare ed allora allentai un po' la morsa.ù
A quel punto lei si libero' ed inizio a toglirmi la camicia con una mano, bottone per bottone, baciandomi sul collo, con l'altra mano strinse il mio bacino al suo, senti la mia erezione ed inizio a muoversi leggermente con movimenti ondulatori.
La sua patatina era talmente piena di umori che mi bagno' i pantaloni, e alla fine mi tolse anche quelli insieme ai boxer. scendendo con il viso nel togliermi i boxer si ritrovo' di fronte il mio pene, cosa fantastica quando mi diede dapprima un bacio sulla cappella, poi con le labbra prese la cappella e inizio per tre o quattro volta a succhiarla, poi smise, si rialso' ed ricomincio' a fregarsi la patatina sul mio membro, eravamo in piedi, uno di fronte all'altro, ci baciavamo e ci accarezzavomo come bambini, carezze lente e solo i nostri polpastrelli toccavano le nostre carni.

Certo la cena ormai era andata, ma chi se ne fregava no!!
si fermo' e all'orecchio mi chiese: lele, fammi tua, fammi godere, e' un po' di tempo che non vado con un uomo, ho voglia, proprio come te.
mi abbassai e presi a baciarle e leccarle la patatina, lei da subito inizio a tremare, le massaggiavo il clitoride e le allargavo dolcemente le labbra baciandola lentamente al suo interno, lei mise un piccolo gemito e inaspettatamente venne ma contrariamente a come si puo' pensare, invece di stringere le gambe, riusci' a tenerle divaricate tanto che io prosegui' con i miei baci.
Lei per non essere resistita a lungo si scuso' e mi disse: lele, scusami, perdonami se sono venuta subito, ma avevo cosi' tanta voglia che non mi sono trattenuta, volevo godere subito.
Io le risposi che non era stato un problema per me, anzi la rassicurai dicendole che anch'io avevo un avoglia matta di godere con lei e che sicuramente anch'io non volevo restistere a lungo come prima volta, volevo tutte le sensazioni belle possibili subito.
infatti mi prese per la testa, sempre abbassata sulla sua patatina e mi tiro' su, eravamo di nuovo uno fronte l'altro lasciando le gambe divaricate, prese dolcemente il mio pene e lo diresse sulla patatina, lo strofino un po' lungo il solco poi si fermo e mi chiese: penetrami molto delicatamente e baciami.
io le misi le mano sulla schiena, inizia a baciarla e delicatemente iniziai a penetrarla mentre lei con la sua mano destra seguiva il pene che entrava dentro di lei.
una volta dentro mi mise una mano sul culo e l'altra sulla schiena massanggiandimi entrambe le barti, era bellissimo, la sua patata calda e umidissima, la penetravo e mi chiese di venirle dentro al piu' presto, mi dise che tanto era protetta ed infatti cosi fu' anch'io volevo godere subito di lei e neanche dopo un minuto venni copiosamente dentro di lei, le nostre labbra si staccarono per un attimo e mi disse: ti sento dentro, stai venendo, godi della tua rita, godi!
Rimanemmo per diversi minuti fermi in quella posizione, in piedi, ci baciavamo e ci accarezzavamo a vicenda mentre il mio pene era sempre dentro di lei, era stupendo sentire quel calore immenso della sua patatina.
dopo un po' ci staccammo e ci facemmo una doccia, ci rivestimmo un po',preparammo la cena, e cenammo.
i nostri sguardi si cercavano sempre, ogni piccola scusa era buona per baciarci ed accarezzarci tanto che dopo neanche un'oretta la passione ci travolse di nuovo, andammo sul divano in salotto e con una luce suffusa fatta appositamente ricominciammo a fare l'amore, baci e carezze da pertutto ma a quel punto fui io a farle una richiesta e dissi: rita, visto che non vuoi legarti con nessuno per ora, e visto che probabilmente non avro' altra occasione per averti, fammi tuo, fammi godere di nuovo, mi piacerebbe sentirti cavalcare il mio pene.
Allora mi mise seduto sul divano, prese a farmi un pompino magnifico, giusto il tempo di vedere di nuovo il mio pene essere dritto e poco a poco prese a impalarsi su di me, ma non tutto insieme, sentivo le sue labbra che scappellavano il glande per circa qualche minuto, poi scese tutta su di me, io tirai indietro la testa e inizia ad ansimare, sentire il pene essere accarezzato dalle pareti della sua patata era superbo.
io restai immobile, era lei che si muoveva ed e' quello che volevo, mi baciava e mi accarezzava il petto i nostri respiri si facevavo sempre piu' affannosi ma questa volta non venimmo subito, continuammo il gioco per diversi minuti durante i quali sentivo una sensazione magnifica, volevo che non terminasse mai.
alla fine una contrazione imponente mi fece venire di nuovo e gli chiesi di non fermarsi, di continuare a muoversi divinamente fino a che venne anche lei.
si accascio su di me sfinita, io l'abbracciai ed inizia a muovermi dentro di lei molto piano, accarezzavo la sua schiena, i suoi capelli, i seni bellissimi, ansimava ancora e dopo 10 minuti ebbe come un altro piccolo orgasmo che le fece stringere un po' le gambe stringendo sempre piu' il mio pene ormai esausto.
ci ricomponemmo un po' ma era sempre alta la passione, entrambi volevamo che quei momenti non finissero mai, io mi misi a piangere perche' sapevo che da l'indomani in poi forse non avrei mai piu avuto rita ( e cosi' fu) la mia d'altronde non era solo voglia di averla una volta, ma era una voglia di averla sempre, dettata dal fatto che piano piano nei mesi precedenti mi ero innamorato di lei.
vista questa mia reazione lei mi chiese di rimanere a casa sua tutta la notte tenendoci abbracciati e non solo, infatti per la terza volta facemmo ancora l'amore durante quella notte e fu sempre bellissimo.
Il mattino seguente con un dolore fortissimo al cuore andai via, ma non prima di averla stretta nuovamente a me, non prima di averla baciata ancora sulle sue labbra, e non prima di averle detto: rita, ti amo.

di
scritto il
2012-08-02
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