Parto in classe

Scritto da , il 2022-04-07, genere feticismo

*Si tende a precisare che questo è un racconto puramente e interamente di fantasia. Nessuno dei fatti narrati è realmente accaduto.*

Sono un docente di lettere di 25 anni, con una passione per i cavalli e gli stivali. Ormai da mesi una mia studentessa di 18 anni, Katia, è incinta, e a breve dovrebbe partorire. Viene a scuola con il suo schifoso e grasso pancione tutti i giorni, nonostante sia al nono mese e siamo ai primi di Febbraio. La classe, di 15 studenti, è tutta al femminile, ma le compagne la trattano male e la prendono giro. Oggi dovevo interrogare questa cavalla incinta su tutto il programma di storia del primo trimestre. Io indossavo una giacca di pelle con fodero di pelliccia, camicia, jeans attillati infilati in un paio di stivali a punta da cowboy. E ovviamente la mia cintura in pelle di coccodrillo. Ormai la studentessa era in piedi da un'ora, le sue compagne, la guardavano e ridevano di quel goffo pancione. Sabrina, la più bella e brava della classe, bionda con gli occhi azzurri, indossava un maglione Ralph Lauren, una camicia, pantaloni da equitazione bianchi infilati negli stivali a punta da cavallerizza. Sabrina guardava eccitata quella pancia, come se l'avesse messa incinta lei. Dopo un'ora Katia stava svenendo, mi chiese così di andare in bagno, io dissi di no, ridendo. Dopo poco dalle gambe di Katia uscirono acqua e sangue: stava per partorire. Feci mettere quella cavallona su una fila di banchi, come in sala operatoria. Andai a prendere un camice da chirurgo, guanti e attrezzi per il parto. Chiamai alcune mie colleghe, tutte professoresse che indossavano stivali e scarpe a punta. Ero eccitatissimo, il mio cazzo era duro come il marmo. Dissi a Katia:" Ora ti farò partorire. Dovrò aprirti la pancia". Presi il bisturi e comincia a tagliare, senza anestesia. La vacca iniziò a urlare come un maiale sgozzato, così le gridai"Stai zitta, brutta cagna. La prossima volta impari a farti mettere incinta. Avresti dovuto abortire". Sabrina si mise a ridere, così come le altre studentesse e prof., mentre mi guardava eccitata e sorseggiava una bibita fresca. Finalmente estrassi il feto. Era nato morto. "Ora metterò il cadavere in una brocca di vetro, poi lo sezionerò assieme alla professoressa di scienze." Katia piangeva, voleva il suo bambino. Le feci fare una puntura di morfina e fu portata a casa. Sabrina, dopo la scuola mi raggiunse. "Professore, ho la figa tutta bagnata, ho voglia di scoparla." La portai a casa mia in macchina. Una volta in casa scopammo urlando come degli animali, mentre mi frustava con il frustino da cavallerizza. Sentivamo la pelle dei nostri stivali toccarsi. Il mio cazzo le esplose nella figa. "Spero di non averti messa incinta. Prendi la pillola brutta puttana". "Certo padrona, farò tutto quello che vorrai, purchè continui a scoparmi". Dopo due ore tornò la mia ragazza. Indossava un vestito attillato nero,che le metteva in risalto la quarta di seno, calze nere infilate negli stivali di pelle nera. La presi, la trascinai a letto e la scopai vestita così.

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