Martina: il tradimento libero - 5
di
Divy
genere
tradimenti
Il mio fidanzato e la mia sorellina amanti... scoprire questa roba mi aveva totalmente sconvolto e adesso non sapeva più che cosa pensare, nè tantomeno come agire. Ero fuori dai gangheri, ero stata bellamente presa per il culo e chissà da quanto tempo andava avanti quella storia, sicuramente da prima che iniziassi a scopare regolarmente con Massi... e chissà magari anche prima di quella volta che feci il pompino ad Antonio. E io che mi ero sempre fatta degli scrupoli pensando a quel poveretto di Carlo! E come se non bastasse, non si era limitato a sbattersi una troietta qualunque, bensì la mia sorellina, e anche a quella piccola puttana avrei voluto aprire la testa in due per quello che mi aveva fatto. Con che faccia vai a fare la troia con il fidanzato di tua sorella? Avrei voluto demolirla, ma non potevo dirle una cosa del genere... che caos ne sarebbe uscito? Avrei dovuto scannarmi con mia sorella, e poi che avrebbero detto i nostri genitori? No non potevo fare una roba del genere... senza contare che mi sentivo tremendamente in difficoltà in quanto Carlo sapeva che io ero stata la prima a divertirsi con altri, quindi con che titolo potevo andare da lui a dirgli che era una merda? Ero confusa... non sapevo proprio che cazzo fare...
La mattina seguente ero in cucina a rimuginare sull'accaduto, pensavo a come comportarmi e soprattutto ero curiosa di sapere come Carlo avesse saputo che io lo avevo tradito... e, in tal caso, che cosa sapesse esattamente (se di Antonio, di Massi, o di entrambi). Possibile glielo avesse detto Massi? Difficile, visto che Massi era il primo in una situazione scomodissima visto che si sbatteva la fidanzata del suo amico, cioè me... perchè esporsi così? Mentre continuavo a rimuginare ecco che vidi mia sorella entrare in cucina.
"Ehi..."
Che faccia tosta... era lì con la sua solita espressione corrucciata e insofferente, con quei capelli arruffati legati e quel pigiamone anti-sesso che la dipingevano come la classica ragazzina nerd sfigata da cui non ti aspetteresti nulla... e invece la troietta si era divertita a prendere il cazzo del mio ragazzo fino a un giorno prima. E chissà quanti ne aveva presi...
"Che hai?" mi chiese.
"Niente... sono un po' pensierosa per cose mie..."
"Chi era quel ragazzo di ieri? Un tuo amico?"
"Si... è un amico mio e di Carlo..." le risposi.
"Carino..."
Guarda la troietta... aveva deciso di puntarsi Antonio forse?
"Ah allora ti interessano i ragazzi..." le dissi con tono malizioso, lei ovviamente non poteva immaginare che io sapevo...
"Oh hai scoperto oggi che sono etero? Che sorellona perspicace..." mi rispose con un sorrisetto da stronza.
Altro che etero... puttana fino al midollo, pensai...
"Aveva l'aria di chi ci stesse provando..." osservò mia sorella.
"Ma va... e poi ti ricordo che sono fidanzata Noemi..." puntualizzai, ero curiosa di sentire cosa aveva da dire...
"Oh che brava ragazza che sei... meno male che ho te da cui prendere esempio..." sfotteva con tono ironico.
Cazzo quanto avrei voluta prenderla a schiaffi.
Mi arrivò in quel momento un messaggio di Carlo, avremmo dovuto essere assieme quel pomeriggio... e invece mi stava dando buca. Diceva che avrebbe dovuto sbrigare un'altra faccenda rompicazzo con suo padre, era dispiaciuto e avrebbe recuperato al più presto... promesso... chissà cosa doveva andare a fare.
Guardai mia sorella, lei stava cercando qualcosa nella dispensa e notai che la sua attenzione veniva attirata da un messaggio al cellulare... forse era lui...?
"Che fai oggi?" le chiesi.
"Più tardi esco, vado da Catia"
Da Catia... ovviamente andava da Carlo, ne ero certa... lui mi aveva appena bidonato per il pomeriggio e lei guarda caso doveva uscire...
"Capisco..."
Verso le 15.00 ero seduta sul divano a guardare la televisione, a dire il vero non la stavo proprio guardando dato che con la testa stavo viaggiando tra mille pensieri, sentii i passi di mia sorella dal corridoio e la vidi entrare in soggiorno. Era vestita alla sua maniera, la classica sfigata sotto la quale si nascondeva una piccola ma grande zoccola...
"Io esco"
"Ok... ciao"
Lei uscì dal soggiorno e se ne andò.
Piccola puttana... avrei voluto uscire di corsa e fermarla, dirle che era una stronza, che si doveva vergognare, che non poteva farmi una cosa del genere... per un attimo feci per alzarmi ma poi mi fermai, iniziai a razionalizzare.
Ma in fondo... che cosa potevo dire io? Mi ero divertita a succhiare il cazzo ad Antonio in discoteca mentre Carlo ignaro di tutto era a ballare con i nostri amici... da quasi un mese mi divertivo a scopare con il suo migliore amico, ero persino arrivata a rispondergli al telefono mentre Massi me lo metteva in bocca... avevo fatto la troia a destra e sinistra senza alcun senso di colpa, come potevo adesso reagire in quel modo? Era più una questione di orgoglio, l'idea che quello stronzo me l'avesse fatta in quel modo, per di più con mia sorella, mi aveva fatto perdere lucidità...
Io non dovevo essere arrabbiata... anzi, dovevo essere ancora più libera di prima...
Vidi un messaggio nel mio cellulare, era Massi: "Vieni?"
Feci per rispondere ma poi mi fermai... non ero così tanto sicura di volerlo vedere. C'era una piccola parte di me che pensava che Massi avesse detto qualcosa... difficile, certo, ma non poteva escluderlo... era così impossibile dopotutto che Massi avesse fatto la parte del buon amico con Carlo, rivelandogli ciò che avevo fatto con Antonio, per costruirsi l'alibi perfetta cosicché mai si sarebbe potuto pensare che lui potesse diventare il mio amante? Era un ragionamento tremendamente articolato e ai limiti della follia... però, perchè no... poteva essere benissimo così...
Indugiai per un attimo su quel messaggio... in effetti avevo una gran voglia, dovevo sfogarmi... però avevo bisogno di qualcosa di diverso...
Suonai al campanello, in pochi attimi Antonio mi aprì la porta.
"Marti!"
"Ciao Anto!"
Era un po' sorpreso, io sorridevo raggiante, entrai in casa.
"Che fai qui?" mi chiese.
"Niente mi trovavo in giro con Carlo, lui aveva un impegno con suo padre ed è dovuto andare da lui... visto che mi son ritrovata da sola ed ero nei paraggi mi faceva piacere passare!"
"Ah capisco..."
Lui non sembrava così entusiasta, ero stata poche volte a casa di Antonio, viveva in un piccolo monolocale pagato dai suoi genitori. Il posto perfetto per un giovane fuorisede che grazie ai soldini ben spesi di mamma e papà aveva un covo perfetto per portarci le ragazze...
"Prego accomodati!" mi disse lui per non fare la parte del maleducato. Mi accomodai sul divano.
"Prendo qualcosa da bere"
Andò a prendere due birre dal frigo, io ero lì seduta a guardarlo e sentivo una voglia incredibile che iniziava a salire... cazzo quanto lo volevo, doveva essere mio per forza... e al diavolo Carlo, al diavolo anche Laura...
Si sedette vicino a me porgendomi la birra già aperta, io iniziai a bere portandomela alla bocca in modo provocante, non gli distoglievo gli occhi di dosso...
Non so se lui ci stava facendo caso, ma cercò di tenere un atteggiamento distaccato.
"E quindi? Con Laura?" chiesi.
"Tutto bene... non ne hai parlato con nessuno vero?"
"Andiamo Anto... lo sai che io li mantengo bene i segreti..." dissi con sguardo ammiccante.
Lui sorrise un po' imbarazzato.
"Beh... in effetti..."
"E quando pensi di dircelo quindi? Lei ti piace?"
"Si mi piace... pensavo al prossimo fine settimana, ci vediamo con i ragazzi e magari lo diciamo... tu e Carlo ci sareste no?"
"Senz'altro!"
"Bene, pensavo che potremmo andare a cena fuori da qualche parte..."
"E dimmi c'è già stato qualcosa?" chiesi io maliziosa.
"Intendi se lo abbiamo fatto?"
"Si..."
"Beh... si certo..."
"Ovviamente, tu vai sempre al sodo in fretta..."
"Diciamo che c'era stato qualcosa già quella sera del compleanno di Chiara..."
Accidenti, hai capito a Chiara pensai, il giorno del suo compleanno erano tutti a scopare! Io, Massimo, Carlo, mia sorella, Antonio, Laura...
"E quindi?"
"Cosa?"
"Com'è con Laura...?"
"Devo dire ottimo... ci troviamo molto bene, poi lei magari non lo da tanto a vedere ma... cazzo se ci va giù pesante..."
"Si Lauretta fa molte volte la parte della santarellina... come me..."
Poggiai una mano sulla coscia di Antonio...
"E ovviamente a te piacciono le finte santarelline..."
Poggiai la birra sul tavolino di fronte e mi avvicinai a lui...
"Che fai...?" Anto era un po' imbarazzato.
Lo baciai.
Mi avvinghiai e mi misi a cavalcioni su di lui, lo avevo colto di sorpresa e non ricambiò al mio bacio, cercava in qualche modo di distaccarsi... assurdo come i ruoli sembravano essersi invertiti dall'ultima volta...
"No aspetta aspetta..." mi diceva imbarazzato. "Avevamo detto che era meglio chiuderla..."
"E la chiudiamo..." gli dissi, "ma prima di chiuderla bisogna finire ciò che avevamo cominciato..."
Mi muovevo sensualmente sopra di lui, volevo sentire il suo pacco... e checchè lui ne volesse dire, lo sentivo che era duro...
"Non è il caso Marti..." cercava di dissuadermi, "lasciamo stare è meglio, forse è meglio che tu vada..."
Non lo mollai, iniziai a dargli dei bacetti leggeri ma sensuali sul viso, sulle labbra... gli davo dei colpi con la lingua... nel mentre con le mani andavo ad accarezzare il suo corpo sotto la maglietta... lo vedevo che le sue resistenze presto sarebbero vacillate...
"Vuoi davvero che vada?" gli sussurravo.
"S-si Marti..."
"Sicuro?"
Agguantai il suo cazzo da sopra i pantaloni, era di marmo.
"A me non sembra..."
Gli slacciai la cintura, sbottonai i suoi jeans e abbassai la cerniera... lui iniziava a sospirare più rumorosamente...
"Mi sembra che il tuo amichetto non sia d'accordo con quello che dici..."
Lo accarezzavo da sopra le mutande, nel mentre mi abbassavo fino a mettermi in ginocchio davanti a lui...
"Marti... sul serio, non credo sia il caso..." provava ancora a dirmi lui ma era sempre meno convinto.
Io ormai ero in pieno controllo, lo guardavo dritto negli occhi con l'espressione da troia, mi ero calata nella parte e ormai nessuno avrebbe potuto fermarmi. Lentamente gli sfilai le mutande e abbassai ancor di più i suoi jeans... vidi il suo cazzo svettare, era durissimo...
"Mmmmmmm... rieccolo..." dissi io prendendolo in mano.
Iniziai lentamente a menarlo, poi lo avvicinai alla mia bocca e con la mia lingua accarezzai tutta l'asta... per poi mettere la cappella in bocca...
"Marti... ti prego..."
Iniziai a succhiarlo, prima lentamente, poi andai ad accelerare... con una mano lo stringevo forte e con l'altra andavo a massaggiare le sue palle, solo ora ricordavo quanto fosse bello quel cazzo che avevo assaggiato quella volta in discoteca... ma ora dovevo arrivare fino in fondo...
"Mmmmmmmm... mi ricordo questo sapore..." dicevo con un sorriso da troia, continuando a leccarlo e a baciarlo...
Lo rimisi tutto in bocca e stavolta iniziai a pomparlo con foga, sentivo i suoi gemiti che si facevano sempre più profondi, ormai ce l'avevo in pungo... misi tutta la mia abilità in quel pompino, arrivavo sempre più in fondo fino quasi ad arrivare alla base, aveva un cazzo bello grosso ed era parecchio impegnativo... ma cazzo quanto godevo a vederlo in estasi...
"Mmmmmmm... e Laura te lo succhia così bene?" gli chiesi, e sotto sotto fui curiosa di notare come quelle parole le avessi udite proprio ieri da mia sorella mentre teneva in bocca il cazzo del mio ragazzo...
Antonio si alzò, mi mise la mano sul collo e si chinò baciandomi appassionatamente.
"Puttana... e va bene l'hai voluta tu..."
Io ero raggiante, mi tirò su con forza prendendomi per il braccio e mi buttò sul divano, era fuori di sè e mi tolse velocemente pantaloni e mutande gettandole via, mi divaricò con forza le cosce e si gettò con la testa a capofitto sulla mia fica.
"Oooooooh..."
Iniziò a leccarmi la fica in maniera a dir poco magistrale, sembrava che non aspettasse altro, me la stava letteralmente mangiando e io stavo godendo come la pazza. Sentivo la sua lingua consumare ogni centimetro della mia figa, poi iniziò a succhiarmi il clitoride, io mi avvinghiai con le unghia alla pelle del divano e cercavo di trattenere le urla di piacere... era bellissimo, Carlo non me la leccava quasi mai e non era mai stato così bravo...
Io gli tenevo la mano sopra la testa e lo spingevo a me, avvinghiai le mie gambe attorno alla sua testa e sentivo che a breve avrei goduto come una fontana... inarcai la schiena e mi scappò un urlo... lui non arretrò di un centimetro, anzi... accolse tutto ciò che usciva dalla mia fica...
"Oooooooh... oddio..." farfugliavo.
Si staccò da me, mi baciò in bocca e sentivo il sapore dei miei umori...
"Non aspettavi altro vero? E adesso ci leviamo sto piacere..." mi disse mentre puntava il cazzo contro la mia fica.
Mi penetrò con forza, io ero fradicia ed entro subito senza alcun problema... cazzo quanto era bello. Era grosso, mi sentivo tutta aperta, già al primo colpa lui sorrise di fronte alla mia smorfia di piacere, mi prese per i capelli spingendomi la testa contro lo schienale del divano e iniziò a fottermi selvaggiamente mentre mi guardava negli occhi. Si... questa era la scopata che volevo con Antonio...
"Puttana... ci hai provato in tutti i modi... non potevi starmi alla larga..."
"No... aaaaaaahh ti prego così continua..."
Ogni colpo era sempre più potente e io stavo andando fuori di testa, iniziai a perdere ogni ritegno e i miei gemiti si facevano sempre più rumorosi, lui mi mise la mano sul volto e mi tappò la bocca mettendomi le dita in gola... io iniziai a succhiargliele vorace continuando a gemere sotto quei colpi meravigliosi...
"Lo sapevo che dovevo scoparti... a te il cazzo piace troppo..." mi diceva.
Mi alzò le gambe portandosele attorno alla testa e continuò a sfondarmi selvaggiamente, con le dita mi torturava la fica mentre me la dilatava e io avevo gli occhi fuori dalle orbite tanto stavo godendo...
"Mmmmmmmmm... oh siiiii... sbattimi così ancora..."
"Puttana..."
Sentii che il suo dito si spostava in direzione del mio buchetto posteriore... iniziò a stuzzicarlo, era una sensazione piacevole, ripensai al giorno prima quando vidi Carlo buttarlo nel culo di mia sorella e in quel momento la troia che ormai si era impossessata di me decise che era giunta l'ora... ero io la sorella maggiore, non potevo essere da meno...
"Ti prego Anto... prendimi il culo..."
Lui rimase sorpreso nel sentire quelle mie parole.
"Prendimelo per favore... mmmmmm... voglio che sia tu il primo..."
Lui sembrava felicissimo di sentirlo, continuò a giocare con il mio buchetto e lo vidi passarsi il dito sulla lingua per inumidirlo...
"Puttana fino a questo punto..." mi diceva mentre mi infilava il dito nel culetto.
Io feci una smorfia di dolore, ma volevo andare fino in fondo...
"Voglio che sia tu..." gli dicevo.
Pian piano iniziai ad abituarmi, sentii che infilò un secondo dito e il mio buco pian piano si allargava, non vedevo l'ora di essere sverginata...
Mi girò con irruenza e mi mise a 90, io spinsi il culo verso l'alto ed ero eccitatissima, stava per giungere il momento...
Sentii la sua cappella poggiarsi sul mio buco e provare a violarlo... inizialmente fu un dolore lancinante.
"Aaaaaah!"
"Buona buona... con calma..." mi rassicurava
Pian piano forzò ancora di più, io cercavo di resistere al dolore e lo pregavo di entrare ma fare piano, devo dire che fu molto bravo a gestire quella situazione.
"Dai resisti... ora ti faccio godere puttanella..." mi diceva lui.
Mi sentivo piena, lui continuava ad entrare e mi chiedevo quanto ci volesse per averlo tutto dentro. Poi sentii che con un colpo deciso riuscì a entrare del tutto e là sentii un dolore cane.
"Ahiaaa!"
"Sono dentro... calma... adesso migliora tranquilla..."
Io ero affannata e dolorante, lo sentivo muoversi, era doloroso ma pian piano iniziai ad abituarmi, i suoi movimenti da lenti diventarono man mano più veloci, iniziò a scoparmi come si deve e ora sentivo il piacere che iniziava a montare... sì, ce l'avevo fatta...
Sentivo i suoi gemiti, stava godendo, io cercai di rasserenarmi e di godermi quel momento, finalmente il mio culo era stato violato.
"Mmmmmmm... che bel culo che hai... così stretto e caldo..."
"Aaaaaahhh... si dai Anto... aprimelo..."
Aumentò il ritmo della scopata e stavolta il dolore venne sostituito dal piacere, non immaginavo che prenderlo nel culo fosse così bello. Mi teneva forte per i fianchi e mi pompava con decisione, io ripresi a gemere come la pazza e nel mentre mi sfondava il culo mi sgrillettavo la fica... ero in paradiso...
"Oooooh siiii..." godeva lui accelerando il ritmo.
I colpi divennero sempre più potenti e veloci, io urlavo... lui pure... sentii gli ultimi due colpi più potenti e poi il suo cazzo si irrigidì dentro di me... un'ondata di calore invase il mio culo...
"Siiiiii... tutta nel culo..."
Mi aveva sborrato dentro, era una sensazione bellissima...
Tirò fuori il cazzo dal mio culo e passai una mano vicino l'orifizio, cazzo quanto lo aveva dilatato... sentivo la sborra che colava dal mio buco...
Mi girai verso di lui mettendomi in ginocchio e prendendogli il cazzo in bocca. Sentivo quel mix di sapore dei miei uomori, del mio culo e del suo sperma... ma quando avevo il suo cazzo in bocca per me era sempre una gioia...
"Alla fine doveva andare così..." mi disse sospirando.
"Si... per forza... dopo quella sera... non potevi lasciarmi in quel modo..."
"Hai ragione... in effetti sborrarti in bocca senza scoparti..."
Mi carezzò affettuosamente i capelli mentre io con un sorriso gli leccavo la cappella...
"Questa cosa deve finire qua..." mi disse facendosi più serio. "Chiaro?"
"Chiaro..."
Continuavo a leccargli il cazzo con il sorriso stampato sul volto... povero illuso, ormai era mio...
La mattina seguente ero in cucina a rimuginare sull'accaduto, pensavo a come comportarmi e soprattutto ero curiosa di sapere come Carlo avesse saputo che io lo avevo tradito... e, in tal caso, che cosa sapesse esattamente (se di Antonio, di Massi, o di entrambi). Possibile glielo avesse detto Massi? Difficile, visto che Massi era il primo in una situazione scomodissima visto che si sbatteva la fidanzata del suo amico, cioè me... perchè esporsi così? Mentre continuavo a rimuginare ecco che vidi mia sorella entrare in cucina.
"Ehi..."
Che faccia tosta... era lì con la sua solita espressione corrucciata e insofferente, con quei capelli arruffati legati e quel pigiamone anti-sesso che la dipingevano come la classica ragazzina nerd sfigata da cui non ti aspetteresti nulla... e invece la troietta si era divertita a prendere il cazzo del mio ragazzo fino a un giorno prima. E chissà quanti ne aveva presi...
"Che hai?" mi chiese.
"Niente... sono un po' pensierosa per cose mie..."
"Chi era quel ragazzo di ieri? Un tuo amico?"
"Si... è un amico mio e di Carlo..." le risposi.
"Carino..."
Guarda la troietta... aveva deciso di puntarsi Antonio forse?
"Ah allora ti interessano i ragazzi..." le dissi con tono malizioso, lei ovviamente non poteva immaginare che io sapevo...
"Oh hai scoperto oggi che sono etero? Che sorellona perspicace..." mi rispose con un sorrisetto da stronza.
Altro che etero... puttana fino al midollo, pensai...
"Aveva l'aria di chi ci stesse provando..." osservò mia sorella.
"Ma va... e poi ti ricordo che sono fidanzata Noemi..." puntualizzai, ero curiosa di sentire cosa aveva da dire...
"Oh che brava ragazza che sei... meno male che ho te da cui prendere esempio..." sfotteva con tono ironico.
Cazzo quanto avrei voluta prenderla a schiaffi.
Mi arrivò in quel momento un messaggio di Carlo, avremmo dovuto essere assieme quel pomeriggio... e invece mi stava dando buca. Diceva che avrebbe dovuto sbrigare un'altra faccenda rompicazzo con suo padre, era dispiaciuto e avrebbe recuperato al più presto... promesso... chissà cosa doveva andare a fare.
Guardai mia sorella, lei stava cercando qualcosa nella dispensa e notai che la sua attenzione veniva attirata da un messaggio al cellulare... forse era lui...?
"Che fai oggi?" le chiesi.
"Più tardi esco, vado da Catia"
Da Catia... ovviamente andava da Carlo, ne ero certa... lui mi aveva appena bidonato per il pomeriggio e lei guarda caso doveva uscire...
"Capisco..."
Verso le 15.00 ero seduta sul divano a guardare la televisione, a dire il vero non la stavo proprio guardando dato che con la testa stavo viaggiando tra mille pensieri, sentii i passi di mia sorella dal corridoio e la vidi entrare in soggiorno. Era vestita alla sua maniera, la classica sfigata sotto la quale si nascondeva una piccola ma grande zoccola...
"Io esco"
"Ok... ciao"
Lei uscì dal soggiorno e se ne andò.
Piccola puttana... avrei voluto uscire di corsa e fermarla, dirle che era una stronza, che si doveva vergognare, che non poteva farmi una cosa del genere... per un attimo feci per alzarmi ma poi mi fermai, iniziai a razionalizzare.
Ma in fondo... che cosa potevo dire io? Mi ero divertita a succhiare il cazzo ad Antonio in discoteca mentre Carlo ignaro di tutto era a ballare con i nostri amici... da quasi un mese mi divertivo a scopare con il suo migliore amico, ero persino arrivata a rispondergli al telefono mentre Massi me lo metteva in bocca... avevo fatto la troia a destra e sinistra senza alcun senso di colpa, come potevo adesso reagire in quel modo? Era più una questione di orgoglio, l'idea che quello stronzo me l'avesse fatta in quel modo, per di più con mia sorella, mi aveva fatto perdere lucidità...
Io non dovevo essere arrabbiata... anzi, dovevo essere ancora più libera di prima...
Vidi un messaggio nel mio cellulare, era Massi: "Vieni?"
Feci per rispondere ma poi mi fermai... non ero così tanto sicura di volerlo vedere. C'era una piccola parte di me che pensava che Massi avesse detto qualcosa... difficile, certo, ma non poteva escluderlo... era così impossibile dopotutto che Massi avesse fatto la parte del buon amico con Carlo, rivelandogli ciò che avevo fatto con Antonio, per costruirsi l'alibi perfetta cosicché mai si sarebbe potuto pensare che lui potesse diventare il mio amante? Era un ragionamento tremendamente articolato e ai limiti della follia... però, perchè no... poteva essere benissimo così...
Indugiai per un attimo su quel messaggio... in effetti avevo una gran voglia, dovevo sfogarmi... però avevo bisogno di qualcosa di diverso...
Suonai al campanello, in pochi attimi Antonio mi aprì la porta.
"Marti!"
"Ciao Anto!"
Era un po' sorpreso, io sorridevo raggiante, entrai in casa.
"Che fai qui?" mi chiese.
"Niente mi trovavo in giro con Carlo, lui aveva un impegno con suo padre ed è dovuto andare da lui... visto che mi son ritrovata da sola ed ero nei paraggi mi faceva piacere passare!"
"Ah capisco..."
Lui non sembrava così entusiasta, ero stata poche volte a casa di Antonio, viveva in un piccolo monolocale pagato dai suoi genitori. Il posto perfetto per un giovane fuorisede che grazie ai soldini ben spesi di mamma e papà aveva un covo perfetto per portarci le ragazze...
"Prego accomodati!" mi disse lui per non fare la parte del maleducato. Mi accomodai sul divano.
"Prendo qualcosa da bere"
Andò a prendere due birre dal frigo, io ero lì seduta a guardarlo e sentivo una voglia incredibile che iniziava a salire... cazzo quanto lo volevo, doveva essere mio per forza... e al diavolo Carlo, al diavolo anche Laura...
Si sedette vicino a me porgendomi la birra già aperta, io iniziai a bere portandomela alla bocca in modo provocante, non gli distoglievo gli occhi di dosso...
Non so se lui ci stava facendo caso, ma cercò di tenere un atteggiamento distaccato.
"E quindi? Con Laura?" chiesi.
"Tutto bene... non ne hai parlato con nessuno vero?"
"Andiamo Anto... lo sai che io li mantengo bene i segreti..." dissi con sguardo ammiccante.
Lui sorrise un po' imbarazzato.
"Beh... in effetti..."
"E quando pensi di dircelo quindi? Lei ti piace?"
"Si mi piace... pensavo al prossimo fine settimana, ci vediamo con i ragazzi e magari lo diciamo... tu e Carlo ci sareste no?"
"Senz'altro!"
"Bene, pensavo che potremmo andare a cena fuori da qualche parte..."
"E dimmi c'è già stato qualcosa?" chiesi io maliziosa.
"Intendi se lo abbiamo fatto?"
"Si..."
"Beh... si certo..."
"Ovviamente, tu vai sempre al sodo in fretta..."
"Diciamo che c'era stato qualcosa già quella sera del compleanno di Chiara..."
Accidenti, hai capito a Chiara pensai, il giorno del suo compleanno erano tutti a scopare! Io, Massimo, Carlo, mia sorella, Antonio, Laura...
"E quindi?"
"Cosa?"
"Com'è con Laura...?"
"Devo dire ottimo... ci troviamo molto bene, poi lei magari non lo da tanto a vedere ma... cazzo se ci va giù pesante..."
"Si Lauretta fa molte volte la parte della santarellina... come me..."
Poggiai una mano sulla coscia di Antonio...
"E ovviamente a te piacciono le finte santarelline..."
Poggiai la birra sul tavolino di fronte e mi avvicinai a lui...
"Che fai...?" Anto era un po' imbarazzato.
Lo baciai.
Mi avvinghiai e mi misi a cavalcioni su di lui, lo avevo colto di sorpresa e non ricambiò al mio bacio, cercava in qualche modo di distaccarsi... assurdo come i ruoli sembravano essersi invertiti dall'ultima volta...
"No aspetta aspetta..." mi diceva imbarazzato. "Avevamo detto che era meglio chiuderla..."
"E la chiudiamo..." gli dissi, "ma prima di chiuderla bisogna finire ciò che avevamo cominciato..."
Mi muovevo sensualmente sopra di lui, volevo sentire il suo pacco... e checchè lui ne volesse dire, lo sentivo che era duro...
"Non è il caso Marti..." cercava di dissuadermi, "lasciamo stare è meglio, forse è meglio che tu vada..."
Non lo mollai, iniziai a dargli dei bacetti leggeri ma sensuali sul viso, sulle labbra... gli davo dei colpi con la lingua... nel mentre con le mani andavo ad accarezzare il suo corpo sotto la maglietta... lo vedevo che le sue resistenze presto sarebbero vacillate...
"Vuoi davvero che vada?" gli sussurravo.
"S-si Marti..."
"Sicuro?"
Agguantai il suo cazzo da sopra i pantaloni, era di marmo.
"A me non sembra..."
Gli slacciai la cintura, sbottonai i suoi jeans e abbassai la cerniera... lui iniziava a sospirare più rumorosamente...
"Mi sembra che il tuo amichetto non sia d'accordo con quello che dici..."
Lo accarezzavo da sopra le mutande, nel mentre mi abbassavo fino a mettermi in ginocchio davanti a lui...
"Marti... sul serio, non credo sia il caso..." provava ancora a dirmi lui ma era sempre meno convinto.
Io ormai ero in pieno controllo, lo guardavo dritto negli occhi con l'espressione da troia, mi ero calata nella parte e ormai nessuno avrebbe potuto fermarmi. Lentamente gli sfilai le mutande e abbassai ancor di più i suoi jeans... vidi il suo cazzo svettare, era durissimo...
"Mmmmmmm... rieccolo..." dissi io prendendolo in mano.
Iniziai lentamente a menarlo, poi lo avvicinai alla mia bocca e con la mia lingua accarezzai tutta l'asta... per poi mettere la cappella in bocca...
"Marti... ti prego..."
Iniziai a succhiarlo, prima lentamente, poi andai ad accelerare... con una mano lo stringevo forte e con l'altra andavo a massaggiare le sue palle, solo ora ricordavo quanto fosse bello quel cazzo che avevo assaggiato quella volta in discoteca... ma ora dovevo arrivare fino in fondo...
"Mmmmmmmm... mi ricordo questo sapore..." dicevo con un sorriso da troia, continuando a leccarlo e a baciarlo...
Lo rimisi tutto in bocca e stavolta iniziai a pomparlo con foga, sentivo i suoi gemiti che si facevano sempre più profondi, ormai ce l'avevo in pungo... misi tutta la mia abilità in quel pompino, arrivavo sempre più in fondo fino quasi ad arrivare alla base, aveva un cazzo bello grosso ed era parecchio impegnativo... ma cazzo quanto godevo a vederlo in estasi...
"Mmmmmmm... e Laura te lo succhia così bene?" gli chiesi, e sotto sotto fui curiosa di notare come quelle parole le avessi udite proprio ieri da mia sorella mentre teneva in bocca il cazzo del mio ragazzo...
Antonio si alzò, mi mise la mano sul collo e si chinò baciandomi appassionatamente.
"Puttana... e va bene l'hai voluta tu..."
Io ero raggiante, mi tirò su con forza prendendomi per il braccio e mi buttò sul divano, era fuori di sè e mi tolse velocemente pantaloni e mutande gettandole via, mi divaricò con forza le cosce e si gettò con la testa a capofitto sulla mia fica.
"Oooooooh..."
Iniziò a leccarmi la fica in maniera a dir poco magistrale, sembrava che non aspettasse altro, me la stava letteralmente mangiando e io stavo godendo come la pazza. Sentivo la sua lingua consumare ogni centimetro della mia figa, poi iniziò a succhiarmi il clitoride, io mi avvinghiai con le unghia alla pelle del divano e cercavo di trattenere le urla di piacere... era bellissimo, Carlo non me la leccava quasi mai e non era mai stato così bravo...
Io gli tenevo la mano sopra la testa e lo spingevo a me, avvinghiai le mie gambe attorno alla sua testa e sentivo che a breve avrei goduto come una fontana... inarcai la schiena e mi scappò un urlo... lui non arretrò di un centimetro, anzi... accolse tutto ciò che usciva dalla mia fica...
"Oooooooh... oddio..." farfugliavo.
Si staccò da me, mi baciò in bocca e sentivo il sapore dei miei umori...
"Non aspettavi altro vero? E adesso ci leviamo sto piacere..." mi disse mentre puntava il cazzo contro la mia fica.
Mi penetrò con forza, io ero fradicia ed entro subito senza alcun problema... cazzo quanto era bello. Era grosso, mi sentivo tutta aperta, già al primo colpa lui sorrise di fronte alla mia smorfia di piacere, mi prese per i capelli spingendomi la testa contro lo schienale del divano e iniziò a fottermi selvaggiamente mentre mi guardava negli occhi. Si... questa era la scopata che volevo con Antonio...
"Puttana... ci hai provato in tutti i modi... non potevi starmi alla larga..."
"No... aaaaaaahh ti prego così continua..."
Ogni colpo era sempre più potente e io stavo andando fuori di testa, iniziai a perdere ogni ritegno e i miei gemiti si facevano sempre più rumorosi, lui mi mise la mano sul volto e mi tappò la bocca mettendomi le dita in gola... io iniziai a succhiargliele vorace continuando a gemere sotto quei colpi meravigliosi...
"Lo sapevo che dovevo scoparti... a te il cazzo piace troppo..." mi diceva.
Mi alzò le gambe portandosele attorno alla testa e continuò a sfondarmi selvaggiamente, con le dita mi torturava la fica mentre me la dilatava e io avevo gli occhi fuori dalle orbite tanto stavo godendo...
"Mmmmmmmmm... oh siiiii... sbattimi così ancora..."
"Puttana..."
Sentii che il suo dito si spostava in direzione del mio buchetto posteriore... iniziò a stuzzicarlo, era una sensazione piacevole, ripensai al giorno prima quando vidi Carlo buttarlo nel culo di mia sorella e in quel momento la troia che ormai si era impossessata di me decise che era giunta l'ora... ero io la sorella maggiore, non potevo essere da meno...
"Ti prego Anto... prendimi il culo..."
Lui rimase sorpreso nel sentire quelle mie parole.
"Prendimelo per favore... mmmmmm... voglio che sia tu il primo..."
Lui sembrava felicissimo di sentirlo, continuò a giocare con il mio buchetto e lo vidi passarsi il dito sulla lingua per inumidirlo...
"Puttana fino a questo punto..." mi diceva mentre mi infilava il dito nel culetto.
Io feci una smorfia di dolore, ma volevo andare fino in fondo...
"Voglio che sia tu..." gli dicevo.
Pian piano iniziai ad abituarmi, sentii che infilò un secondo dito e il mio buco pian piano si allargava, non vedevo l'ora di essere sverginata...
Mi girò con irruenza e mi mise a 90, io spinsi il culo verso l'alto ed ero eccitatissima, stava per giungere il momento...
Sentii la sua cappella poggiarsi sul mio buco e provare a violarlo... inizialmente fu un dolore lancinante.
"Aaaaaah!"
"Buona buona... con calma..." mi rassicurava
Pian piano forzò ancora di più, io cercavo di resistere al dolore e lo pregavo di entrare ma fare piano, devo dire che fu molto bravo a gestire quella situazione.
"Dai resisti... ora ti faccio godere puttanella..." mi diceva lui.
Mi sentivo piena, lui continuava ad entrare e mi chiedevo quanto ci volesse per averlo tutto dentro. Poi sentii che con un colpo deciso riuscì a entrare del tutto e là sentii un dolore cane.
"Ahiaaa!"
"Sono dentro... calma... adesso migliora tranquilla..."
Io ero affannata e dolorante, lo sentivo muoversi, era doloroso ma pian piano iniziai ad abituarmi, i suoi movimenti da lenti diventarono man mano più veloci, iniziò a scoparmi come si deve e ora sentivo il piacere che iniziava a montare... sì, ce l'avevo fatta...
Sentivo i suoi gemiti, stava godendo, io cercai di rasserenarmi e di godermi quel momento, finalmente il mio culo era stato violato.
"Mmmmmmm... che bel culo che hai... così stretto e caldo..."
"Aaaaaahhh... si dai Anto... aprimelo..."
Aumentò il ritmo della scopata e stavolta il dolore venne sostituito dal piacere, non immaginavo che prenderlo nel culo fosse così bello. Mi teneva forte per i fianchi e mi pompava con decisione, io ripresi a gemere come la pazza e nel mentre mi sfondava il culo mi sgrillettavo la fica... ero in paradiso...
"Oooooh siiii..." godeva lui accelerando il ritmo.
I colpi divennero sempre più potenti e veloci, io urlavo... lui pure... sentii gli ultimi due colpi più potenti e poi il suo cazzo si irrigidì dentro di me... un'ondata di calore invase il mio culo...
"Siiiiii... tutta nel culo..."
Mi aveva sborrato dentro, era una sensazione bellissima...
Tirò fuori il cazzo dal mio culo e passai una mano vicino l'orifizio, cazzo quanto lo aveva dilatato... sentivo la sborra che colava dal mio buco...
Mi girai verso di lui mettendomi in ginocchio e prendendogli il cazzo in bocca. Sentivo quel mix di sapore dei miei uomori, del mio culo e del suo sperma... ma quando avevo il suo cazzo in bocca per me era sempre una gioia...
"Alla fine doveva andare così..." mi disse sospirando.
"Si... per forza... dopo quella sera... non potevi lasciarmi in quel modo..."
"Hai ragione... in effetti sborrarti in bocca senza scoparti..."
Mi carezzò affettuosamente i capelli mentre io con un sorriso gli leccavo la cappella...
"Questa cosa deve finire qua..." mi disse facendosi più serio. "Chiaro?"
"Chiaro..."
Continuavo a leccargli il cazzo con il sorriso stampato sul volto... povero illuso, ormai era mio...
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