Mamma, mi lavi la schiena?

Scritto da , il 2022-02-17, genere incesti

Eravamo nel mese di luglio e faceva molto caldo. Avevo 19 anni e una virilità invidiabile. Il cazzo mi tirava sempre, soprattutto quando pensavo alle tette di mia madre, alle sue gambe e al suo culo e la mia mano correva all'uccello. Il finale era sempre una bella sega che al momento mi appagava, ma subito dopo mi faceva pensare che sarebbe stato molto ma molto meglio sborrare dopo aver infilato il cazzo nella figa di mia madre. Mi venne un'idea quel pomeriggio. Perchè non andare a fare una doccia e chiamare in bagno mia madre per lavarmi la schiena? Sì, la cosa poteva funzionare. Ero seduto sul divano in soggiorno insieme a mia madre che stava leggendo una rivista femminile. Con "non chalance" le dissi che andavo a fare una doccia e le chiesi se per favore, dopo una decina di minuti, poteva raggiungermi in bagno per lavarmi la schiena. Mi rispose di sì, abbassò gli occhi e continuò a leggere. Dalla doccia la chiamai e lei arrivò quasi subito. Mi chiese se mi fossi lavato e le risposi di sì, compatibilmente con le zone che potevo raggiungere. Lei indossava una vestaglietta leggera corta e piuttosto aderente e aveva per metà le tette fuori con i capezzoli quasi a vista. "Chiudi l'acqua -mi disse- altrimenti mi bagno tutta". Le risposi: "Ma non fai prima ad entrare con me nella doccia?"-e lei- "Sì potrei, ma dovrei bagnarmi anch'io" -le risposi- "E allora? Fa un caldo bestia e ti rinfrescheresti anche tu". Si tolse la vestaglietta e rimase completamente nuda, poi entrò nella doccia e l'occhio le cadde subito sul mio cazzo che in un attimo si era gonfiato e diventato duro. Prendendomelo in mano mi chiese il perchè di quella reazione e io le risposi che era normalissima visto e considerato che lei mi piaceva molto e che quando eravamo soli l'avrei chiavata in continuazione. Poi presi lo sgabellino che era in un angolo della doccia, le dissi di piegarsi e di appoggiare le mani sul sedile e di divaricare un po' le gambe; la sistemai bene alla pecorina, le presi i capezzoli con i pollici e gli indici delle mie mani e cominciai a titillarglieli. E mentre facevo queste operazioni, le leccavo con la lingua collo e schiena. Lei iniziò a gemere e a dirmi "Sìììì.... sono la tua grande troia..... chiavami forte....... spaccami la figa........ rompimi anche il culo se vuoi.....mettimelo dentro tutto fino alle palle...... dai, fammi godere come una cagna in calore.......Dopo qualche minuto le dissi: "Sborriamo insieme mia grande figa, non ne posso più" e lei mi rispose ansimando: "Anch'io, amore mio, sto venendo... sto venendo...""Dai, veniamo insieme".










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