La vendetta di un impiegato, da vittima a carnefice – Capitolo 8

di
genere
dominazione

Simone si rese conto del suo imminente cedimento e le diede una mano:
“Ti aiuto io cagnetta…”
di spalle ad Ilenia, inserì due dita dentro la sua passera già occupata dal membro di Esteban e la aiutò accompagnando il movimento copulatorio. Allo stesso tempo, Simone aveva ripreso a masturbarla, fino a che, poche decine di secondi dopo, non ebbe un incredibile e potente nuovo orgasmo. Lo schizzo aveva quasi lavato la faccia di Esteban che, in preda all’esaltazione sessuale, voleva di più:
“Nel culo cagna! Inculati!!! Voglio sfondarti il culo!”
La ragazza passò da uno stato di estrema soddisfazione sessuale ad uno stato di preoccupazione: il suo viso si fece visibilmente teso perché, pur non essendo proprio vergine in quanto aveva già avuto le prime esperienze anali con uno dei suoi ultimi fidanzatini, il suo ano non era sufficientemente preparato a penetrazioni complete. Le dita di Simone abbandonarono la passera della ragazza ed Esteban sfilò il suo membro dalla sua vagina, la fece sollevare e la fece girare di spalle a suon di ceffoni sulle natiche. Poi puntò la cappella sul buco del culo di Ilenia che, rimasta in piedi, si abbassava a sedere sull’uccello di Esteban. Intanto, Simone, allontanatosi per qualche decina di secondi, fece ritorno portando con sé una boccetta di olio e versandone qualche goccia lungo la schiena leggermente inarcata di Ilenia, all’altezza dell’osso sacro: un filo di olio scorreva quindi tra i glutei andando a bagnare il buchetto della ragazza e spandendosi dal prepuzio alla cappella dell’uccello di Esteban che pian piano spingeva. Man mano che la cappella dell’uomo allargava lo sfintere anale, la bocca di Ilenia si apriva cercando di strozzare le urla di dolore non essendo ancora adeguatamente aperta all’ingresso di quel bastone. Il membro di Esteban era di medie dimensioni, non era eccessivamente grosso, ma lo era abbastanza per lo stretto canale poco allenato di Ilenia. Successivamente, il colpo secco di Esteban aveva forzato l’anello di carne bianco di Ilenia facendo entrare tutta la cappella. In quel preciso momento gli occhi di Ilenia si sbarrarono:
“AHHH!!! Cazzo!!! Ahi!!!…piano per favore!”
Esteban estraeva la cappella e Simone alimentava il buco appena aperto di Ilenia con del nuovo olio che percolava all’interno dell’ano. Quindi Esteban entrava lentamente con la cappella e poi usciva cercando di far abituare lo sfintere e renderlo più elastico. Le grida di Ilenia si affievolirono gradualmente man mano che Esteban continuava il suo entra ed esci. Nel frattempo, dopo aver abbondantemente oliato cazzo e culo, Simone ritornava a prendere possesso della fica di Ilenia penetrandola con tre dita della mano e masturbandola sempre più vigorosamente. Sollecitata dalla masturbazione di Simone e dalla forza di Esteban, che seduto sulla sedia, la tirava a sé, Ilenia veniva travolta da un nuovo orgasmo che la induceva ad aprire ancora di più l’ano facendo penetrare più a fondo il cazzo di Esteban, che rappresentava ormai l’unico punto di appoggio dal momento in cui Ilenia aveva sollevato i piedi da terra.
“Porca Puttana!!! La cagnetta ha inghiottito tutto il cazzo in culo!”
Simone sorrideva alla scomparsa di quel bastone interamente dentro il sedere di Ilenia, mentre la sua mano era ancora sgocciolante del risultato di godimento della ragazza.
“È strettissimo! Questa cagna mi sta facendo ammattire! Forza Simone, montiamola in due…SCOPALA! Voglio sentire il tuo cazzo sfregare sul mio e voglio sentire questa troia continuare a sborrare con due cazzi dentro!”
Simone si bagnò l’uccello di olio e ne versò anche sulla passera della ragazza, poi iniziò a penetrarla:
“Cazzo! Hai ragione: è strettissima! Questa cagna mi farà sborrare prima del tempo!”
Il membro di Esteban aveva compresso anche il canale vaginale e reso più intensa la penetrazione: Simone fece pian piano il suo ingresso dentro Ilenia che digrignava i denti come se stesse resistendo ad uno sforzo. Qualche minuto dopo i due cazzi, completamente dentro vagina e culo della ragazza, scorrevano con una facilità impressionante: Ilenia si era finalmente sciolta, la tensione sul suo viso era stata sostituita da una espressione che rivelava l’estasi del momento.
Simone aveva impugnato il suo smartphone e la stava filmando da vicino riprendendola in volto:
“Dillo che sei la nostra lurida cagna!”
“…sono…sono la vostra cagna!”
Ilenia aveva pronunciato queste parole un po’ ansimante e quasi bisbigliando, al punto che Esteban la incalzò nuovamente, mentre entrambi presero a stantuffare più vigorosamente:
“NON ABBIAMO SENTITO TROIA! CHE CAZZO HAI DETTO?”
“SONO LA VOSTRA LURIDA CAGNA!!! OH CAZZO!!! SIII!!!”
Ilenia, che non aveva ancora esperienza e maturità per controllare le proprie emozioni, aveva urlato la frase degradante in preda ad un ennesimo orgasmo che bagnava sia Simone, di fronte a lei, e sia Esteban che godeva sulla sedia sotto di lei. Simone continuava a filmare quella situazione di estrema sottomissione infierendo ulteriormente:
“Apri la bocca puttana!”
e sputando a più riprese dentro la bocca di Ilenia che nel suo stato di confusione e godimento faceva tutto quello che le veniva chiesto.
“Ingoia cagna!”
Simone non ne aveva più e dopo quasi un quarto d’ora di estenuante scopata sfilava il suo uccello e le veniva sul ventre. Nel frattempo, “il toro” continuava a viaggiare inesorabilmente dentro il sedere di Ilenia, distesa abbandonata sopra di lui, che sosteneva un ritmo martellante.
“È il momento di sciacquarsi la bocca zoccola! Uhm… ho il cazzo che mi esplode…sto per sborrare! Sollevati e toglitelo dal culo”
Ilenia se lo sfilò dal sedere rimanendo a stento in piedi dopo il tour de force dell’intero pomeriggio. Immediatamente, Esteban, che era rimasto seduto di fronte a lei, le diede un altro ordine:
“Mettiti in ginocchio e succhialo!”
Così, mentre Ilenia in ginocchio imboccava il cazzo abbondantemente viscido di Esteban, Simone le teneva le braccia dietro la schiena, afferrandola per i polsi con una mano e spingendo la testa con l’altra mano ad ingoiare forzatamente il bastone di Esteban, che riprendeva a muoversi scopandola in gola.
Bastarono pochi ulteriori secondi che Esteban esplose il suo carico di sperma direttamente nella gola della ragazza, che già soffocata da così tanta carne, tossiva e si divincolava cercando di respirare. Quando Simone lasciò la testa di Ilenia, la stessa liberò la propria bocca dall’uccello di Esteban riprendendo fiato. La ragazza riprese via via anche il suo normale colorito, ma ci vollero diversi minuti prima che dal suo volto sparisse il rosso paonazzo tipico di uno sforzo fisico.
Esteban non le dava tregua perché subito dopo il potente orgasmo continuò ad umiliare Ilenia, che dopo i postumi dell’ingoio aveva il viso coperto di saliva e di lacrime, con il naso che le colava:
“Lecca tutto cagna! Voglio vederlo pulito e lucidato…coglioni compresi!”
Nel bordo della sedia dove era seduto Esteban c’era un pastrocchio di qualsiasi cosa avessero prodotto e depositato i loro corpi. Esteban, con gli occhi chiusi, si godeva la lingua di quella schiava ubbidiente, che raccoglieva quella mistura in modo tutt’altro che gradevole e con una nausea galoppante. Nonostante tutto, la ragazza, dopo aver ingoiato tutto e aver ripulito l’uccello di Esteban alla perfezione, aveva un volto sessualmente appagato, grazie ai continui orgasmi generati dalle violente penetrazioni dei due uomini: mai prima di quel momento aveva subito una doppia penetrazione e mai un rapporto sessuale così lungo e intenso.
Il pomeriggio era bello che inoltrato; il tramonto aveva lasciato il buio e una calma apparente.
Tutte quelle ore di sesso estremo avevano sfiancato Ilenia e i due stalloni che, rimasti completamente nudi, si sedettero a tavola e mangiarono gli avanzi del pranzo recuperando le energie perse. Ad un certo punto Simone si sollevò dal tavolo e andò a prendere uno strano aggeggio: si trattava di un vibratore a forma di farfalla, comprensivo di cinghie elastiche, che andava indossato come si trattasse di mutandine in cui la farfalla si collocava all’altezza del clitoride.
“Alzati troia! Metti questo…”
Simone aiutò Ilenia ad indossare il sex toy, prese il telecomando per il controllo a distanza del vibratore e la fece sedere nuovamente. Ilenia fu quasi incredula, perché in lei era maturata la convinzione che con l’orgasmo dei due uomini si fosse chiusa la “festa” e invece dovette ricredersi perché la serata, e probabilmente la nottata, sarebbe stata ancora lunga e piena di sesso.
“Direi che è arrivato il momento di fare un brindisi: brindiamo alla nuova cagna Ilenia!!!”
Simone versò lo spumante nei tre bicchieri e ognuno ne prese uno in mano. Contemporaneamente, Simone azionò il comando di accensione del vibratore mettendolo in esercizio; Ilenia si trovava in uno strano stato di agitazione chiudeva le gambe come per resistere ad uno sforzo e faceva ogni tipo di smorfia.
“Oddio!!!”
“Che succede Ilenia? Hai nuovamente voglia di cazzo?”
I due risero mentre Ilenia sopportava con difficoltà quella vibrazione, che man mano che scorreva il tempo le levava energia e lucidità. Mentre Simone ed Esteban si gustavano lo spumante sorseggiandolo con calma, Ilenia non riusciva proprio a berlo travolta dall’eccitazione della vibrazione che la stava portando ad alti livelli di piacere. E Simone la punzecchiava:
“Allora Cagna: si sta ingrossando per bene il grilletto? Facci il piacere di dirci in anticipo quando stai per schizzare.”
Dopo diversi minuti Ilenia si muoveva in modo più frenetico:
“Oh Cazzo!!! Questa diavoleria mi sta facendo ammattire!!!”
“Wow!! La troietta è alla prima esperienza con un gioiello di questo tipo!”
“Eh, sì! Caro Esteban...ma sai che mi è venuta voglia di vederlo”.
Simone si alzò dalla sua sedia, ruotò quella di Ilenia, si abbassò davanti a lei e sollevò la farfalla:
“Caspita!!! La troia sta scoppiando: guarda che cazzo di clitoride gonfio è uscito fuori!”
Sotto gli occhi accesi di Esteban e lo sguardo ipereccitato di Ilenia, Simone abbassò la testa e prese a succhiare il clitoride. Ilenia sembrava al limite, slanciava la testa all’indietro e imprecava:
“PORCA PUTTANA!!! Sei …sei…un maiale!!! Mi stai facendo esplodere… la fica!”
“Sei al limite vero cagna? E allora, adesso ti farò sborrare di nuovo…”
Simone riposizionò la farfalla sopra il clitoride e infilate due dita nella sua vagina iniziò a masturbarla duramente. Pochi secondi dopo Ilenia raggiunse l’orgasmo schizzando nel pavimento fino al centro della sala.
Simone ripeté la cosa almeno altre cinque sei volte, al punto che Ilenia era praticamente stremata, anche perché era rimasta sotto l’effetto della farfalla vibrante, che fino a quel momento non l’aveva abbandonata.
Si erano fatte le dieci di sera quando si aprirono nuovamente le danze: Esteban prese Ilenia per i capelli e la portò nella stanza adiacente:
“Mi è venuta voglia di fottere di nuovo il tuo culo, andiamo di là che staremo più comodi…”
Ilenia era stanchissima, aveva goduto come mai prima di quella giornata. Si aspettava di essere usata e abusata sessualmente ma non avrebbe immaginato fino a quel punto, così come non avrebbe mai immaginato di poter raggiungere un numero impressionante di orgasmi con quei due “bastardi”.
Dopo che Esteban le aveva allargato per bene il sedere giunse Simone che riaccese il vibratore.
Continua… (per eventuali commenti o suggerimenti - dukeduke1069@yahoo.com)
di
scritto il
2022-01-13
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