Da solstizio a solstizio, by Verbo erotico

Scritto da , il 2022-01-03, genere prime esperienze

Mentre camminavo per il viale centrale del campeggio mi accorsi che di strano non c'era solamente l'assenza della luce del sole, ogni mio senso era ovattato, dovetti sforzare la mia vista per accorgermi tutto era completamente fermo, immobile; tutto tranne l'orologio. Il tempo continuava a scorrere, mentre la vita era ferma, le foglie degli alberi immobili, le persone  sembravano statue di cera, perfino io ero immobile! Era lo spazio che si muoveva intorno a me!
All'improvviso da lontano un piccolo lumino apparve, divenne il punto di fuga della mia prospettiva; si avvicinava sempre più e si ingrandiva, sempre con maggiore velocità. Improvvisamente la luce divenne abbagliante, per poi svanire in un istante. Mi ritrovai completamente nuda sopra un altare circolare di pietra,  non capivo cosa stesse succedendo, i miei sensi erano ancora intorpiditi, ma pian piano sentivo che stavo riprendendo il controllo,  fino a quando, ormai uscita da questa specie di letargo, mi accorsi di essere circondata da una dozzina di spettrali figure, dai lineamenti indefiniti vestite con una tunica nera ed incappucciate. " Siamo i predatori del tempo e tu sei la prescelta!"- tuonò l'unica figura che avesse la tunica bordata di rosso ( probabilmente il capo); " la prescelta?"- riuscii a malapena a balbettare.  " esattamente! Come ogni mille anni per il solstizio d'inverno ci siamo impadroniti del tempo sulla terra,  tu sei la prescelta, e dovrai soddisfare sessualmente ognuno di noi se vorrai far uscire il tuo pianeta da questa enpasse!" - mi spiegò sempre il capo. Ad un suo segnale tutti aprirono la propria tunica, lasciando uscire un enorme e duro cazzo; anche se i loro lineamenti erano indefiniti, il cazzo si distingueva molto bene! Alla vista di quelle magnifiche aste fui presa da un grande calore, il desiderio stava sostituendosi all'angoscia iniziale."Bene,  iniziamo allora!"- Esclamai sicura. Il primo avanzò fino all'altare su cui mi trovavo, col cazzo duro che lo precedeva, appena fi sufficientemente vicino mi misi carponi ed inziai a leccarglielo. Mi stavo bagnando tantissimo, era una nerchia stupenda, nerboruta, venosa. Mentre lo spimpinavo per bene, un altro mi si avvicinò dal dietro, mi penetrò senza alcuna fatica da quanto ero bagnata, e cominciò a pomparmi freneticamente,  stavo godendo immensamente,  anche se avevo la bocca piena di quel cazzo enorme non potei non emettere gemiti di piacere. Si acvicinarono tutti, uno mi inculò; avevo ogni buco riempito da quei vigorosi sessi, era un oblio! A turno mi scopavano, mi inculavano e me lo mettevano in bocca, ormai avevo perso il conto di quanti orgasmi avevo provato! Ad un certo punto tutti si staccarono mi circondarono ed iniziarono a menarselo, pochi istanti dopo venni invasa da un'andata di sperma caldo. Mi risvegliai nel mio letto tutta nuda e sudata, corsi alla finestra, era l'alba! Non capivo se avessi sognato oppure no.

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