Fiore di magnolia - Compimento

Scritto da , il 2021-12-13, genere tradimenti

Distesa sulla pancia, gli occhi socchiusi, un braccio sotto il viso inclinato.
Il mio vestito leggero ormai è arrotolato quasi completamente sulla vita, lasciando il resto del corpo sinuoso scoperto.
I capelli lunghi, morbide ciocche di miele scomposte, ricadono sul letto oltre il collo nudo.
Sono ancora trasognata per l'orgasmo che mi ha scossa pochi minuti prima, mentre rivoli di piaceri caldi si riversano sulle lenzuola.
La mia pelle, color alabastro, è disseminata di chiazze scure. Dalle caviglie alle guance si diramano piccole impronte grigiastre, tracce del più delizioso dei delitti.
Apro gli occhi, il colpevole è sdraiato di fianco a me. Le mani ancora imbrattate di carboncino, ammira compiaciuto la sua opera con un ghigno divertito. "Guarda nena, che capolavoro!"
Seguo il suo sguardo e scorgo anche io le macchie sul mio corpo. Sorrido scuotendo appena il capo.
Rimango in silenzio mentre mi accarezza con gli occhi. Allunga una mano e disegna tutto il mio profilo. Il suo tocco è lento, delicato, mi sfiora appena con i polpastrelli, come se fossi un'inconsistente ed effimera bolla di sapone.
Poi mi cinge con un braccio, attirandomi a sé con il più languido dei baci.
Insinuo le dita delicate tra le nostre bocche. Le intingo di saliva e carezzo il suo corpo, lasciando che portino a compimento quel preludio, fino a blandire il nucleo fervido del mio incessante desiderio.
Si alza dal letto, mi tende una mano che non esisto a stringere e, ipnotizzata, mi lascio guidare.
Con grazia, ci liberiamo dei vestiti rimasti.
Incede verso di me, tenendomi per i fianchi, facendomi indietreggiare, finché non mi ritrovo nella doccia. Un getto di acqua calda ci accoglie.
Credevo che nessuna tentazione potesse essere tanto irresistibile quanto Adrián. Mi sbagliavo. Adrián bagnato, con le ciglia lucenti e scolpito dall'acqua, mi fa perdere completamente il senno.
E smetto di pensare.
Non vedo nient'altro che lui.
Addosso a me.
La sua erezione inchiodata tra le cosce mentre ci abbandoniamo ad un bacio viscerale. Mi sento stringere le natiche e miei piedi si staccano da terra. Mi solleva. E mi trafigge, lì, con la schiena contro la ceramica ruvida.
Rimaniamo immobili per qualche istante, fissandoci, la mia fronte contro la sua, le mie braccia intorno al suo collo. Riesco a percepire le sue pulsazioni a cui segue la mia morsa.
Sotto l'acqua scrosciante che gli piove sulla schiena, mi esaudisce.
Lento, deciso, profondo.
Il mio seno sbalza sul suo petto.
Lasciandosi guidare dal mio fiato che si accorcia, incalza il ritmo, finché lo avvighio con le gambe e respiro tutto il mio orgasmo nella sua bocca.

Accompagna il mio stordimento, cullandomi ancora fra le sue braccia. Quando il mio battito torna regolare, mi adagia con premura sui piedi, baciandomi le gote velate di rosso.
Ebbra di voluttà saggio la pelle bagnata del suo trapezio. Appoggio il viso al suo petto mentre lui mi accarezza con le dita. Assaggio anche quelle.
Lambisco il suo torso nudo. Vibra. Proseguo verso il basso, un supplizio di morsi leggeri.
Mi trovo, quindi, eretta sulle ginocchia, davanti alla sua fierezza che odora di noi. Alzo lo sguardo, incrocio il suo che mi invoca ardente.
Perciò stringo il suo membro, me lo premo sulle labbra e ne traccio il controrno con la punta. Quel contatto mi infervora, ma mi concedo solo di assaporare, con un unico schiocco di lingua, il suo frutto imporporato. Poi inizio la discesa ripida. Con la lingua seguo le vene. Senza alcuna fretta, indugio sui testicoli, e mi avventuro sempre più oltre per godere di ogni suo gemito impudico.
La risalita è più veloce, non voglio e non posso più attendere. Afferro le sue natiche e lo accolgo nella mia bocca vorace. Sussultiamo entrambi.
Mi mette una mano tra i capelli e governa i miei movimenti facendomi sua. Io faccio sparire le dita dentro la mia vulva, seguendo le sue battute, con la stessa urgenza. Mi toglie il fiato. E così, in questa sincronia di piacere, mi ubriaco di lui.


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