La Vacanza in Liguria.

Scritto da , il 2021-11-06, genere etero

Nell’ormai lontano Agosto del 2009, io ed il mio ex-fidanzato Marco ci eravamo organizzati per fare la nostra prima vacanza da soli. Avevamo affittato per l’occasione un appartamento in una nota località balneare della riviera ligure, con l’intento di trascorrere una settimana di sole, di mare, di relax … ed ovviamente di sesso a volontà!

Avevo scoperto i piaceri del sesso nell’inverno del 2008, poco dopo aver compiuto 18 anni. Da allora avevamo sempre avuto rapporti fugaci, in macchina o nelle rispettive camere da letto, nei momenti in cui i genitori erano fuori casa, sempre con la paura di essere scoperti.
Questa volta invece avevamo ben 8 notti per noi, solo ed unicamente per noi, un appartamento completamente a disposizione, ed un letto matrimoniale comodo.
Ed io avevo una bella sorpresa per lui.

Partiamo il sabato nella tarda mattinata. Lui è alla guida della sua Renault Clio grigia. La macchina imbocca il casello autostradale; in poco più di un’ora saremo a destinazione.
Mentre la macchina viaggia su quel serpente di asfalto, in mente ho un altro serpente. Allungo la mano verso la sua patta dei pantaloni. Lui sorride: “Hey, guarda che c’è ancora parecchia strada!” mi dice.

“Mmhh, spero che non ti sei fatto troppe seghe in questi giorni, perché ho voglia di strapazzarti bene questa notte!” gli rispondo, continuando a massaggiare il suo cazzo celato nei pantaloni. Sento con le mani che sta diventando duro come la pietra: “Se ci arriviamo a questa notte, se continui così andiamo a sbattere!” mi risponde.
Rido di gusto, mentre gli tiro giù la zip dei pantaloni: “Tu pensa a guidare che io penso al tuo cazzo.” Sono eccitata e ho voglia di avere il suo cazzo in bocca. La mia mano entra nelle sue mutande, e lo afferra. Sento che è duro e caldo. Glielo tiro fuori.

“Nadia per favore, andiamo a sbattere. Quando arriviamo ti …” “Stai zitto, guida e stai zitto!” gli ordino. Lui tiene le mani sul volante e gli occhi fissi sulla strada, con la sua asta dura che si erge dai suoi pantaloni. Inizio a fargli una sega, molto dolcemente. Lui inspira ed espira l’aria in maniera profonda e lenta, come a dover fare uno sforzo extra per concentrarsi.
Mi libero della cintura di sicurezza e porto la mia bocca a contatto con il suo pene. Con la lingua gli lecco la cappella, rossa e gonfia come una fragola. Si lascia sfuggire un grugnito.

Inizio poi a spompinarlo con passione. Mi eccito come una porca a succhiare il suo cazzo duro e caldo, umettandolo con la mia saliva e solleticandolo con la lingua.
Non ci vuole molto, sento il suo respiro sempre più veloce, lo sento gemere di piacere. “Ohh, sborro!” sussurra ad un certo punto. Sigillo il suo cazzo tra le mie labbra, e improvvisamente pulsa dentro la mia bocca e la mia gola tutto il suo seme. Cerco di tenerlo tutto dentro di me, ma qualche goccia fuoriesce dalle mie labbra e, colando lungo l’asta, crea delle piccole macchie traslucide sui suoi pantaloni.
Mi stacco, ingoiando tutta la sua sborra e gli sorrido maliziosamente. Il suo cazzo ora si è completamente smollato e giace inerme e soddisfatto. “Sei una pazza!” esclama: “Quando arriviamo, ti faccio vedere!”
“Si si fammi vedere, sono proprio curiosa!” gli rispondo per provocarlo.

La sua mano si stacca dal volante ed si posa sulla mia coscia nuda, risalendo il mio vestitino fino ad arrivare alle mutandine. Sento le sue dita sfregare il mio sesso: “Sei bagnata come una porca, non avevo dubbi!” Sorride. Sono arrapata, ho voglia di godere. Ma devo avere pazienza.

Il viaggio prosegue tranquillo. Arriviamo nel residence che sarà teatro dei nostri coiti furiosi. Un bel posto, circondato dagli alberi, a due passi dal mare. Sbrighiamo le formalità di rito e portiamo le valige nell’appartamento.
Faccio appena in tempo a richiudere la porta alle mie spalle che Marco mi blocca letteralmente contro di essa: “E’ da tutto il viaggio che aspetto questo momento, girati!” Mi giro, e le nostre bocche si incontrano in un bacio appassionato. Mi sento fremere. Vedo che si inginocchia davanti a me, le sue mani percorrono i miei fianchi e corrono poi sotto il vestito. Sfila le mie mutandine, che calano ai miei piedi ed immerge la sua bocca nella mia figa. Mi sento svenire. Gli accarezzo i capelli neri e folti con le mani, stringendone tra le dita delle ciocche. La sua lingua è avida della mia vulva.

Si stacca poi dal mio sesso, le nostre bocche si incontrano nuovamente. Le nostre lingue battagliano a lungo tra loro. Nel mentre gli slaccio la cintura e gli sbottono i pantaloni.
Vedo il suo cazzo duro, bello, pulsante, voglioso di penetrarmi. Lui porta la mano a cercare il portafoglio, per estrarre il preservativo compagno di tante scopate. Gli sorrido: “Amore, ho una sorpresa per te!” gli dico.
Il sangue spinto dal cuore mi pulsa nelle tempie come un martello. Ho i brividi che mi squassano il cervello, letteralmente. Gli sorrido: “Sto prendendo la pillola!” A quelle parole sgrana gli occhi, poi mi sorride. Il portafoglio finisce per terra, così come i suoi pantaloni e le mutande.
La sua bocca si porta a baciare le mie labbra, poi il mio collo, mentre con le mie mani afferro il suo membro e lo guido dentro di me. Lo sento entrare completamente dentro di me, dentro la mia vagina calda e fradicia di umori.
Mi abbarbico a lui con le braccia e con una gamba, mentre l’altra resta dritta, unico mio punto di appoggio con il terreno mentre sto per provare una esperienza divina.
Il suo pene scivola dentro di me, in un ritmico avanti ed indietro. I nostri gemiti e sospiri accompagnano questa unione.

“Sborro!” mi ansima ad un orecchio, e la mia pelle avvampa di calore, mi sento ricoperta da degli spilli per i brividi che ho. Il suo pene bramoso allaga la mia vagina della sua sborra, sento i getti caldi e cremosi che mi inondano, mentre sono scossa da un orgasmo che mi travolge. Entrambi urliamo il nostro godimento senza freni, due giovani corpi innamorati uniti nell’amplesso.

Tira fuori dalla mia carne il suo cazzo ormai mollo, la sua sborra bianca cola tra le mie cosce ed alcune gocce cadono sul pavimento.
Questa è solo la prima delle tante chiavate che hanno contraddistinto la nostra vacanza al mare, dove ho preso più il cazzo che il sole.
Al prossimo racconto per ulteriori avventure di quelle vacanze infuocate! :)

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