Una vacanza da sogno

Scritto da , il 2021-08-18, genere incesti

Il COVID si era portato via mio padre all'inizio di quest'anno. Aveva solo 54 anni e lasciava me e mia madre da soli. Non è una questione economica: sia io che lei lavoriamo e bastiamo a noi stessi. Ma lei ha solo 50 anni ed io 25.
Questa breve, ma noiosa premessa era doverosa per capire la storia.

Ad aprile, con il mio solito gruppetto di amici, concordiamo di farci una breve vacanza a giugno: meno gente sulle spiagge, minori costi. Insomma qualche vantaggio c'era. Quando l'ho detto a mia madre, non è stata entusiasta, ma non ha opposto nessuna obiezione, d'altronde non era la mia prima vacanza da solo. A fine maggio, però, quando mi sentii parlare coi miei amici dell'avvicinarsi della vacanza, me la ritrovai in camera.
“Per favore, Giorgio, non andare! Non lasciarmi sola, ho paura!”
Obiettai che il suo era un comportamento puerile, con l'unico risultato che si mise a piangere e scappò via.
I giorni seguenti, quello che non diceva, lo implorava con lo sguardo; fino ad arrivare ad una settimana prima della partenza.
“Ti prego! Giorgio, ti prego: non lasciarmi da sola!”
“Mamma, è solo una brevissima vacanza. Ne avrò diritto,che dici?”
“Allora portami con te!”
“Ma sei scema? Siamo 5 ragazzi... e soprattutto vorremmo muoverci liberi.”
“Non vi darò fastidio, giuro!”
Scappai via, incazzato, ma anche turbato. Al baretto, i miei amici parlavano già di quello che sognavano di fare in vacanza, che alla fine erano solo tre cose: divertirsi, riposare e, soprattutto, trombare.
“Ragazzi, io non vengo!” i loro sguardi mi puntarono all'unisono, le loro bocche rimanevano chiuse. Furono attimi interminabili, poi Giacomo si decise:
“Che cazzo dici? Che è successo?”
Spiegai della paura di mia madre e di come fosse stato inutile provare a convincerla e che, in fin dei conti, mi sarei sentito un verme a lasciarla sola.
“Ok!” intervenne Luca “ Portiamola con noi!”
“Sai che me lo ha chiesto? Ma ti immagini? Una donna con noi, specie te! Mia madre, poi.”
“L'importante è che non scassi: anzi, una cuoca potrebbe anche farci comodo. E poi, sappi che anch'io so comportarmi bene quando voglio!”
Incredibilmente, anche tutti gli altri affermarono di essere d'accordo e non faticarono a convincere anche me: avevo bisogno di quella vacanza.
Tornato a casa, spiegai a mia madre i termini dell'accordo, o meglio il punto principale, che era il non scassare. Forse sbagliai i termini, dicendo che sarebbe stata lei a doversi adeguare a e non noi a lei, fatto sta che partimmo tutti e sei, con il vecchio Voyager di Francesco.
Arrivati a destinazione, prendemmo possesso dl piccolo appartamento: due camere ed una cucina soggiorno. Si poneva il primo problema: dove avrebbe dormito mia madre?
“In cucina è squallido, dai! Facciamo che lei dorme con te e Luca in una camera; io, Matteo e Tonio nell'altra!” propose Francesco. Luca mi guardò con apprensione, ma non capii il significato di quello sguardo. Sistemammo al meglio i bagagli. Poi facemmo il turno per la doccia nell'unico bagno. Da gentiluomini, lasciammo che fosse mamma a servirsene per prima ed io ne approfittai per chiedere a Luca il significato dei quello sguardo.
“Porca puttana, Giorgio, io dormo nudo!”
“Vorrà dire che per qualche giorno non lo farai!”
“La fai facile, con questo caldo!”
“Useremo l'aria condizionata!”
A turno, entrammo in bagno, facendo i conti con la sgradita sorpresa che la parete che divideva lo stesso dalla cucina era poco più di un velo e che, quindi si sentiva ogni rumore ed ogni voce. Mangiammo un piatto di pasta, praticamente scondita di quel poco che mia madre, previdente, aveva portato con sé ed, esausti dal viaggio, andammo a dormire.
In camera, mi madre esordii:
“Scusatemi, ma io dormo nuda. Quindi, mi infilerò nel letto e voi, da bravi, guarderete altrove mentre mi spoglio!”
Luca non perse occasione:
“Dormo nudo anch'io e lei può guardare dove vuole mentre mi spoglio!” lo fulminai con lo sguardo.
Sapevo che non era vero che mia madre fosse solita dormire nuda, ma era chiaro che aveva sentito Luca parlare con me ed aveva voluto trarlo d'imbarazzo. Mi adeguai e mi misi a letto nudo anch'io: era un letto matrimoniale, dove prendemmo posto io e mia madre ed uno singolo, praticamente attaccato al matrimoniale per questioni di spazio. Sapevo che questa promiscuità sarebbe stata un problema per Luca. Quello che non immaginavo e che potesse diventarlo per me.
La notte, mia madre, forse per tenersi a distanza da Luca, si addossò, praticamente, a me: non fu certo volontario, ma il contatto del suo culo mi provocò un'erezione eccezionale. Riuscii ad avvertire i movimenti del suo capo che si girava a guardarmi ed il suo sospiro, quando abbandonò la testa sul cuscino. Avere altri contatti, durante la notte, fu inevitabile e non riuscii a dormire. E neanche lei. Mi sembrò, a volte, che il suo culo si muovesse alla ricerca del mio cazzo. La mattina, trovai il modo di rimanere solo qualche minuto con lei.
“Mamma, se gli altri sanno che Luca può vederti nuda e loro no, saranno guai! Ho capito che volevi trarre lui d'imbarazzo, ma hai valutato questa cosa?”
“Cosa?”
“Che a loro sembrerebbe una disparità inacettabile!”
“Credo tu abbia ragione, Giorgio!”
Mi allontanai per andare a prendere il giornale; al mio ritorno, mi attendevano tuttim intorno al tavolo, per la colazione. Nudi! E mia madre con loro.
“Dai, Giorgio! Mettiti comodo anche tu, che facciamo colazione,”
Mi spogliai come un automa; sedetti e indugiai, con lo sguardo, sullo splendido culo di mia madre, mentre lei mi versava il caffè nella tazza. Ebbi ancora il dubbio di non riuscire ad essere chiaro con lei, ma, invece di ripromettermi di essere più esplicito nelle ulteriori comunicazioni, mi riscoprii a progettare di coinvolgerla in qualcosa di sempre più trasgressivo, tanto più che, dall'occhiata data in giro andando a prendere il giornale, avevo notato che non c'erano poi tante ragazze, non ancora, perlomeno.
“Mamma!” incalzai in un altro momento di confronto solitario, creato apposta, “Secondo te, un gruppo di ventenni, o poco più, che ti vede girare nuda per casa, riuscirà a tenere a bada gli ormoni. E se non riusciranno a scoparti, diventeranno nervosi e.... addio vacanza!”
“Giorgio, fortunatamente tu riesci sempre a consigliarmi per il meglio. Hai ragione! Stavo sbagliando!”
Andammo al mare: non c'era tantissima gente, per lo più ragazzi. Meglio così, pensai. Ci stendemmo a prendere il sole, ma bastarono pochi minuti che Francesco si avvicinò a mia madre e le sfilò il sopra del costume.
“Sta molto meglio così, signora!”
“Ragazzi, chiamatemi Elena, o mi farete sentire troppo vecchia. Sicuro che non sia troppo cedente?”
“Assolutamente! Tutto da gustare.”
“Grazie, Francesco! Alla mia età, qualche complimento fa piacere, anche se è solo una bugia!”
“Nessuna bugia, Elena!”
Mia madre rimase con le tette al vento per tutto il tempo che rimase al mare, incurante dei ragazzi che continuavano a guardarla. Poi, verso mezzogiorno, tornò a casa a preparare il pranzo, mentre noi restammo ancora in spiaggia.
Quando fummo a tavola, rigorosamente nudi, visto che era diventata la regola, mentre la pasta cuoceva, mia madre posò le mani sulle spalle di Emiliano.
“Ragazzi, i vostri corpi sono una tentazione incredibile, quanto vorrei avere qualche anno di meno e sperare nelle vostre attenzioni!” mentre parlava, le sue mani si muovevano, andando ad accarezzare il petto del mio amico, che non riuscii ad evitare un'erezione.
“Guarda che bel cazzo! Posso assaggiarlo? Solo poco poco!”
“Prendilo tutto, Elena!”
“E no, cazzo!” sbottai. “Credo di avere il diritto di essere il primo a scopare mia madre.”
“Non essere sciocco, Giorgio! In questa situazione siete... anzi siamo tutti uguali. Quindi, propongo che, se davvero avete voglia di scoparmi, la prima volta lo facciamo tutti insieme, dopo aver mangiato, altrimenti la pasta si scuoce.”
Ma nessuno aveva più voglia di mangiare. Ci affrettammo a prendere solo qualche forchettata e poi lasciammo tutto in tavola. Ebbi l'impressione che mia madre fosse la più impaziente, mentre si incamminava verso la camera con i cazzi di Luca e Francesco tra le mani e le loro che le carezzavano il culo. Quando si inginocchiò, tutti noi le fummo intorno e lei cercava di non far torto a nessuno, prendendo i nostri cazzi in bocca. Non immaginavo mai potesse essere così troia: si alternava su di noi, senza cercare di nascondere minimamente quanto stesse godendo, credo che i suoi gemiti si sentissero distintamente dalla strada. Ma, in fondo, chi ci conosceva? Devo dire che, fra tutti, io ero quello che prendeva meno l'iniziativa. Non che non la scopassi, ma cercavo di non eccedere né nel linguaggio, né nei fatti. Davvero non sapevo cosa mia madre fosse disposta a concedere. Fortunatamente fui l'unico, perchè gli altri non chiesero e la scoparono in tutti i buchi. Io li imitai e fu bellissimo fare la doppietta con Luca: lui nella fica, io nel culo e gli altri a tapparle la bocca. Nonostante il caldo, andammo avanti per un paio d'ore e quando mia madre si abbandonò, ricoperta di sborra, noi la ricoprimmo di baci.
“Grazie, ragazzi! Mi state facendo vivere una vacanza indimenticabile! Vi prometto che, quando vorrete scoparmi, sarò sempre a vostra disposizione. Da soli o in compagnia.”
I giorni passarono in fretta ed arrivò il momento di tornare a casa. Inutile dire che nessuno ne avrebbe avuto voglia e meno di tutti Elena, mia madre.
“Ora ricomincerete ad uscire ed io resterò sola!”
Nessuno le rispose, ma ci guardammo negli occhi ed il patto era sancito: mia madre non sarebbe mai stata sola. Ogni giorno, qualcuno di noi, resta a farle compagnia: ogni giorno lei scopa e siamo tutti molto soddisfatti. Una vacanza da sogno che non finirà più!


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