Di bordello in bordello (III)

Scritto da , il 2021-06-30, genere feticismo

Era un pomeriggio di domenica ed io ero sobrio. A pranzo non avevo avuto la possibilità di bere vino. Il medico me lo aveva sconsigliato perché in settimana avevo fatto gli esami del sangue e i valori delle transaminasi erano risultati superiori alla media. La caca-cazzi di mia moglie Corinna, perciò, durante il pranzo, mi aveva tampinato.
Mi sentivo inquieto. E annoiato.
Mi è venuta voglia di feticismo. Allora mi sono messo sul divano in una posizione tale che Corinna non potesse vedere il display del telefonino e ho digitato l'url della bakeca degli incontri.
Ho selezionato la città dove vivo e ho cominciato a scorrere le foto degli annunci mentre mi toccavo con la mano che avevo messo nella tasca della tuta che indossavo.
Mi sono piaciute le immagini di un'argentina "amante del fetish". Una bionda con i capelli a caschetto e la pelle che, sulle foto, sembrava dorata.
Ho detto a mia moglie che sarei andato a fare un giro in macchina fino al parco. Lì avrei fatto una camminata per digerire. Per fortuna non si è associata perché doveva prendere i panni dalla lavatrice e stenderli. Ho messo le scarpe e sono uscito. Con la macchina ho fatto un tragitto di 300 metri e ho accostato.
Ho digitato il numero di telefono che avevo salvato sul registro del cellulare e mi ha risposto una ispanica che mi ha indicato dove si trovasse.
Quando sono arrivato, ho cercato Bia, il nome che la Sudamericana mi aveva detto al telefono.
Ho citofonato e dopo ho sentito un fruscio di fondo e mi è sembrato di percepire un "chi è?".
-Ciao, sono Roby, ho telefonato poco fa.
-Terzo piano a destra dell'ascensore- mi ha detto la voce dal citofono.
Il portone in alluminio si è aperto con uno scatto.
Sono entrato e l'ho chiuso. Sono andato di fronte all'ascensore e ho premuto il pulsante perché si aprisse.
Dentro ho pigiato il 3. Quando l’ascensore è partita, ho sentito la testa vuota. Per fortuna l'ascesi è durata poco. Sono uscito sul pianerottolo e ho suonato alla porta sulla destra.
Ho sentito il rumore di tacchi sul pavimento provenire dall’appartamento. Il tak tak si è fatto sempre più fitto e più forte e poi qualcuno ha aperto la porta rimanendo dietro di essa.
Sono entrato. C’era penombra. La ragazza ha chiuso la porta e sono riuscito a vederla.
Indossava un costume a due pezzi, aveva tacchi di 12/15 cm ed era più alta di me di almeno 5.
-Ciao- mi ha detto sorridendo -Che cosa vuoi fare?
-Voglio fare un 69 prima del bocca/figa. Mi fai 50?
-Ok.
Mi ha preso per mano e mi ha accompagnato in camera da letto. Io mi sono spogliato e mi sono steso supino sul letto. Lei si è tolta il costume e si è come seduta sul mio viso. Ho cominciato a leccarle la figa e, ogni dieci secondi, le infilavo la lingua nel buco del culo cercando di pulirle il tratto del retto che termina all'ano.
La tipa si è piegata, ha preso in mano il cazzo, me lo ha scappellato e ci ha sputato due o tre volte sopra. La saliva era calda e appiccicosa. Lo ha segato per una ventina di secondi mentre io continuavo a leccare e a succhiare e poi lo ha preso in bocca. Mi ha passato la lingua intorno alla cappella e l'ha infilata con la punta nell'apertura dell'uretra. Ho sentito un bruciore e un senso di piacere.
Mi sono alzato un po' e le ho fatto cenno di mettersi supina. Ho afferrato i talloni per alzare le gambe e le ho lustrato i piedi con la lingua. Poi sono passato a leccarle le caviglie, il polpaccio, il ginocchio, l'interno della coscia e, infine, la vagina. Ho spompinato per un po’ il clitoride. Credo che lei si sia eccitata e che, quando ansimava, fosse sincera perché si è alzata verso di me e mi ha graffiato con forza sulle spalle. Le ho chiesto se potevo farlo senza preservativo e lei ha annuito.
Ho continuato a leccare la figa lubrificandola con colate di saliva. Poi mi sono tirato su, ho agguantato i piedi e ho leccato le piante mentre glielo infilavo dentro.
Mi sono chinato per baciarla sulla bocca, ma lei si è girata di lato. Mi si è afflosciato. Allora le ho chiesto che avrei voluto venire mentre mi pisciava addosso. Mi ha accompagnato in bagno e mi ha fatto sdraiare sulla vasca senza acqua. Ha preso un tubetto di dentifricio e si è messa sopra di me in posizione da 69. Ha spalmato un po’ della pasta sulla mano, ci ha sputato sopra e mi ha segato mentre io leccavo figa e ano. Ho avuto delle contrazioni involontarie. Dopo lei ha scaricato un po’ di dentifricio intorno all'ano, si è messa il dito in bocca per insalivarlo, lo ha imbrattato di nuovo nella pasta e me lo ha infilato nell'ano. Sentivo un bruciore nel retto. Era eccitante. L'ho supplicata di pisciarmi in bocca.

-Apri la bocca e aspetta un per un po’- mi ha detto.

Ho obbedito. Dopo una quarantina di secondi, ho visto scendere un filo d'oro. Era caldo e salato. Ho bevuto e ho sentito bruciore allo stomaco. Era piacevole.
Le ho chiesto se dovesse cagare. Si è messa a ridere e mi ha detto di no. Allora l'ho implorata di sputarmi in bocca mentre mi segava. Mi ha accontentato.
Ho sentito un vuoto partire dal centro del lobo sinistro del cervello e sono venuto. Lo sperma è schizzato verso l'alto e poi mi è caduto sulla pancia e sul petto. La tipa lo ha scansato di scatto come se fossero gocce di candeggina. Poi è uscita dalla vasca dicendomi che avrei potuto fare la doccia. Mi sono lavato il corpo ma non ho sciacquato la bocca.
Mi sono vestito, ho salutato la puttana baciandole la mano e sono uscito dall'appartamento.
Prima di mettermi in macchina, sono andato al bar e ho comprato una bottiglietta d'acqua. Sono salito in auto, ho fatto dei gargarismi e ho sputato l'acqua sull'asfalto, poi ho chiuso lo sportello e ho messo in moto.

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