Sandra e Marcello

Scritto da , il 2021-05-10, genere scambio di coppia

Sandra e Marcello

Tra le ciambelle venute malino ci sono Sandra e Marcello. Due paesani che senza sapere uno dell'altro mi raccontarono i segreti più intimi della loro vita sessuale e non solo. Avevo in corso una storia seria ma l'istinto mi portava sempre a fiutare cose nuove. Di come e perchè mi si era formata fin da ragazzo questa forma mentis ve lo racconterò, se avrò tempo, un'altra volta.

Sarà stato dieci anni fa e Sandra, salutata per strada un po' per educazione un po' perchè moglie di uno che frequentavo, cominciò a dirmi più volte dopo ogni saluto come fosse un segreto che mi doveva parlare.
E fin quì, col mestiere che faccio, nulla di strano. Niente avances voleva solo vendere la casa dei nonni, cosa che facemmo velocemente in quanto il compratore era già sulla porta. Alla fine del rogito a ridirmi che dovevamo vederci. E fu così che coi soldi della casa dei nonni comprammo mezza casa al figlio. E poi a furia di altri dobbiamo vederci allargammo l'appartamento a piano terra per farci uno dei primi B&B. E poi registrammo un dominio e mettemmo on line il sito del B&B. Confidenza e fiducia erano cresciuti tantissimo. Sandra era una quarantenne piuttosto bassa che dalle foto da giovane avremmo potuto definire una bambolina. Si era arrontondata un po ma poteva ancora permettersi i jeans attillati e i golfini aderenti, faccia un po tonda, con qualche lentiggine e una voce sempre un po roca, quasi sofferente. D'estate si rosava piuttosto che abbronzarsi. Marcello molto più alto, quasi calvo, un paio di anni prima che cominciasse il primo "ti devo parlare" aveva avuto problemi al cuore e si era messo in aspettativa da un po di anni, o una cosa del genere. Nessuno dei due aveva avuto altri fidanzatini e neppure altre storie. Avevano sposato i due figli molto giovani e vivevano soli.

Prendevo le misure nella sacrestia della chiesetta vicino casa sua e dopo la decima impicciona venuta a curiosare si presentò lei, con la faccia seria e la voce incerta mi disse più o meno la solita frase. Quella volta era una cosa personale. Marcello negli ultimi mesi era diventato ancora più strano del solito e Sandra stentava ormai a capirlo, o ferse lo aveva capito e aveva capito che erano cose molto da maschi. Si stava fidando ma l'imbarazzo era alle stelle. Ci mettemmo d'accordo che io avrei fatto un po di domande e lei annuito quando ci avessi preso. La finimmo presto perchè la storia prendeva risvolti di cui mi vergognavo anch'io e la sacrestia non era il posto più indicato. All'ora che mi aveva indicato, mi feci chiamare al telefono e cominciammo una chiacchierata molto lunga. Come previsto Marcello si era rintanato in una stanzetta dei figli davanti al pc a surrogare il sesso matrimoniale con quello on line. Sandra lo aveva capito da tempo ma nell'ultimo anno forse era andato un po oltre. Le scattava foto di continuo con qualunque scusa, insisteva a fotografarla in ogni stanza del loro B&B ma poi per il sito c'erano solo foto di stanze vuote, fino a che un pomeriggio mentre lei era a letto a fare una pennichella col vestitino rialzato e il culo scoperto Marcello dopo aver fotografato per bene la chiappa mezza nuda si era messo a farsi una sega a mezzo metro dal suo culo.
Marcello dopo il mezzo infarto, ma pure prima, non era più quello di una volta. Per via della cardiopatia non aveva potuto provare neppure il viagra e Sandra, neppure cinquantenne, si era rassegnata, qualche ditalino di nascosto, lui non ci provava più nemmeno con le mani o con la lingua. Si era avvicinata alla parrocchia e si era fatta un po di amiche-nemiche. Nel vedere il marito dietro di lei col cazzo duro nel riflesso della finestra mentre fingeva di continuare a dormire l'aveva completamente destabilizzata e alla fine alla risoluzione che le servisse un maschio fidato a cui chiedere una ragione.

Io introducevo l'ipotesi e se lei mi confermava lo scenario io andavo avanti. Alla fine il quadro era di un marito impotente da ormai dieci anni che passava le serate in rete a scambiare o mostrare foto della moglie. Il pensiero di mostrare in rete agli amici sua moglie stesa sul letto con la mutandina infilata nella chiappa glielo aveva fatto venire duro ancora prima di finire di scattare la foto.
Ero un dottore, le chiedevo i sintomi e lei mi confidava ogni cosa. Non l'aveva mai portata in un cinema porno, e i porno non li avevano mai visti in casa, almeno dopo l'impotenza, mai portata nei posti per guardoni o scambisti, non le aveva mai chiesto di stare in topless al mare. L'unica cosa rimasta da controllare era se il marito fosse stato prudente a non far girare foto riconoscibili in rete, cosa conservasse di tutte le foto fatte più o meno di nascosto e soprattutto se c'era un desiderio ancora più estremo nella sua mente.
Fosse stata solo una fantasia molto forte avrei consigliato a Sandra anche di assecondarlo più o meno dichiaratamente, diventarne complice e rassenerare la sua vita. Si calmò per qualche mese poi la curiosità la vinse. Non riusciva a capire come mai a Marcello non gli venisse duro ma poi le mutande che gli lavava avevano sempre certe macchiette. Tradotto, non le andava giù che il marito si arrapasse davanti a uno schermo e non le dedicasse nemmeno una sborrata in faccia. La fase in cui si parlava per metafore stava finendo, "scopare" aveva preso il posto dei "doveri coniugali", e cazzo duro ormai lo diceva pure lei senza imbarazzo.

Mi rimisi il camice e ci andai pesante. Le chiesi se fosse un rifiuto per qualche tradimento di lei o almeno di qualche sospetto. Tirai fuori un pettegolezzo che girava per il paese e che la coinvolgeva. Si parlava di una cerchia di donne ancora molto piacenti che si davano da fare per essere la favorita del prete, uno che era stato spostato di parrochhia anni prima per storie simili. Non ne sapeva nulla, sapeva solo di essersi fatte un po di amiche e un po di nemiche in quella parrocchia. Coi giorni a venire, non dico che mi fece l'elenco delle scopate fatte con Marcello dal primo giorno fino agli ultimi tentativi di farglielo alzare. Di quale fosse la posizione preferita di lei e di lui, che tipo di orgasmo provava e cosa facesse sborrare all'istante Marcello quando lei decideva di farlo venire. Si era ormai sincerata di avere un marito con fantasie da cornuto e cercava di ricordare se e quando lui l'avesse montata chiedendole se gli piacesse provare un altro cazzo oltre il suo. Qualcosa era venuto fuori ma cose pure da coppie normali.
La portai al punto che fu lei a chiedermi di controllare il marito fino in fondo e l'unico modo era aver accesso al suo computer. Non sarebbe stato difficile e il pensiero di vedere qualche foto di Sandra nuda me lo fece venire duro già al telefono. Marcello si fidava della incompetenza della moglie e non usava password che non fossero già inserite. Richiamato per una visita di controllo una mattina ci lasciò casa libera. In verità sperai tutta la notte che fosse una scusa di Sandra per farsi scopare, sia pure per dispetto, ma così non fu. Cominciai a esplorare programmi e file alla ricerca dell'osso e dai tanti log e cronologie lasciati dai software usati all'epoca e venne fuori che gli scambi di chat e foto erano sui server irc, un vecchio sistema di messaggistica che andava a morire con l'arrivo dei veri social. c'era installaTo pure Skype ma con poche occasioni di uso. Su irc tra server e canali poteva trovari di tutto, dal mago dei sistemi operativi che ti dava una mano in tempo reale ai ai cornuti veri o aspiranti.
Nei files di configurazione c'era impostata la directory di scarico che puntava a un dispositivo che non compariva nelle risorse del pc, un hard disk che Marcello attivava e disattivava dal bios della macchina. La polpa era li. Almeno cinquento foto di Sandra sia da brava mogliettina che in intimo, o al mare o fotografata nuda di nascosto. Spiegai a Sandra come fare a vederle tutte e la lasciai sola davanti al pc fino a che mi avesse chiamato. Andai al bagno e la tentazione di tirarmi una sega era fortissima, ma non mi andava di scaricarmi a vuoto. Lei mi chiamò, mi chiese se le avevo viste tutte, gli dissi si e per non sembrarle un maschio anormale pure io le dissi di non preoccuparsi, nulla che non avrei potuto sistemare con una sega appena tornato a casa. Mi fece un sorriso di rimprovero. Erano foto divise in più cartelle. Foto di altre mogli che lui inviava a chi si fidava poco, oppure foto vere della moglie perfettamente vestita da far vedere ad amici di chat a cui poi non avrebbe inviato altro e poi foto con la moglie nuda, anche con primi piani rubati, ma senza volto o opportunamente ritagliate. Sandra si era tranquillizzata ma si era pure accorta di essere andata un po troppo avanti con me in situazioni inadeguate per una moglie per quanto giustificata dal comportamento del marito e le cose andarono raffreddandosi da quel momento in poi fino a tornare normali.
Avevo messo in una chiavetta quanto mi serviva. Sia le foto più porche di sandra, nick e log delle chat di Marcello e pure la password dell'account porcello con cui si era registrato sui vari siti.

Cominciai la sua caccia nelle sere dopo al solito orario. Sui server irc ci ero stato in passato un bel po, piuttosto per avere aiuto on line da gente in gamba. Sui canali di sesso c'era la coda, serviva essere invitati o a numero limitato. Neppure sapevo di un canale per cornuti, veri o aspiranti. Ci trovai almeno una cinquantina di nick e lui era già collegato. Pensai a quella casa con un marito seduto in una stanzetta e una moglie che al mattino aveva compreso perfettamente cosa vi stesse succedendo, ma con che stato d'animo non riuscivo a immaginare.

Lo contattai con garbo, mi disse di essere impegnato, lo salutai e gli augurai una buona serata, magari lo avrei ricontattato più tardi. L'educazione conta molto su quei canali. saranno porci o troie ma iniziare con le buone maniere aiuta e previene da certi bannamenti irreversibili.

Saper molto di lui mi aiutò a legare subito e in una settimana ero diventato l'amico preferenziale delle sue chiacchierate. Non dava in giro subito foto della moglie, ma meglio così che uno di quelli che all'inizio ti davano la foto di una moglie nuda non si sa di chi.

Mi disse il vero nome della moglie, la sua età esatta e anche il suo aspetto. Non che ce ne fosse bisogno, parlava di lei con molto piacere. Mi presentai come romano, sposato, più o meno la sua età e che una storia a tre con la moglie di un amico aveva profondamente trasformato.

Lui si presentò come brindisino, e aveva più voglia di raccontare che di sapere, io gli lanciavo o lo portavo su certi argomenti e lui esauriva ogni dettaglio. Dalla prima volta che aveva infilato la mano sotto le mutandine di Sandra alla prima volta che le aveva fatto vedere il cazzo duro. L'espressione di lei alla prima sborrata e il quarto d'ora che era servito a infilarglielo nel culo la prima volta quando lei voleva restare ancora vergine.
Se godeva in silenzio o gridava, i dettagli delle pompe e degli ingoi. In pratica raccontava a un vicino di casa ogni piega della fica della moglie e il bello doveva ancora venire.
Sandra si era tranquillizzata dopo aver scoperto come controllare il marito, si era convinta che in qualche modo doveva assencodarlo altrimenti lo avrebbe perso nella solitudine del web.
L'occasione fu il matrimonio di una nipote. Lei fu scelta come madrina e in una delle ultime telefonate tra di noi prima di quel matrimonio mi anticipò la cosa senza dirmi i particolari. Ero curioso, ma sarei fatto raccontare i particolari da lui ma la curiosità era tanta. Mi ritagliai una mezz'ora libera e arrivai in chiesa a spiare dalla cantoria dell'organo per vie che conoscevo bene. Erano ormai alla firma degli atti e delle foto. Lei aveva un vestito molto strutturato, apparentemente scomnodissimo, una gonna lunga fino a terra il cui orlo era rinforzato da un ferretto che sembrava un fuso e un corpetto cortissimo appena sotto il seno con un collo a davanzale enorme e delle spallucce ampie e molto geometriche. In realtà la parte inferiore della gonna si sezionava sotto un piccolo volant con una zip e il bolerino superiore era solo di scena. Avendo la chiesa a due passi e il ristorante del ricevimento ancora più vicino era uscita da casa a piedi con un abito molto impegnativo ma anche trasformabile.
Per la foto coi testimoni si fece fotografare con e senza la giacchetta, mettendo a nudo le spalle e il decoltè, al ristorante, mi raccontò Marcello, si tolse la gonna bassa restando con una gonna a metà coscia.
Il primo cazzo duro a Marcello venne in chiesa qualdo il testimone dello sposo le mise le mani sui fianchi mentre era piegata a firmare e poi quando le mise le mani sulla spalla nelle pose per i fotografi.
Non so se ci avete fatto caso, ma le donne ai matrimoni ci vanno vestite da troie. Tirano fuori quanta più pelle possibile e quasi quasi due colpetti glieli daresti a tutte, pure alle nonne.

Marcello e Sandra tornarono a casa mezzi ubriachi, lei aveva ballato con tutti e di stoffa era rimasto solo l'intervallo dalla metà dei femori a un centimetro sopra i capezzoli.
Scaricò la vescica, si sciacquò veloce la fica, si sedette sul divano del tinello e aspettò il marito senza mutande a gambe larghe. Gli ordinò di leccargliela.
Marcello sul tardi esordì in rete con la foto del suo cazzo duro con la sborra sul culo di Sandra. Dopo la mezza scopata sul divano, dopo cena lo aveva portato in camera da letto e si era messa a pecorina e lo aveva invitato a segarsi strusciandosi il cazzo tra le chiappe. E se voleva poteva scattarle delle foto. Marcello che in quegli anni si era segata la moglie solo di nascosto, l'unico modo per farselo venire duro, era al settimo cielo. In mezz'ora di chat con l'ennesima foto del culo aperto di Sandra e le misere gocce di sborra di Marcello mi raccontò il tutto. Mi sarebbe piaciuta una foto della faccina di Sandra con un cazzo in bocca ma lei in questo era molto attenta sapendo l'uso a posteriori che ne avrebbe fatto il marito. Comunque si era depilata quasi completamente.

Poi cambiarono provider per la connessione internet, email e tutto il resto e li persi. Quando volevo rivederli mi sedevo ai tavoli del bar davanti alla chiesa la domenica. Uscivano, si salutavano con gli altri e venivano sempre verso i tavolini. Lei per prima cosa sempre verso di me, lui verso i suoi amici. Lo faceva notare, dandomi l'importanza che meritavo come quello che aveva sistemato molte cose in famiglia tra case e investimenti, e non solo. A pochi metri la squadravo lentamente dalla punta delle scarpe fino agli occhi facendoglielo notare. Lei sorrideva, mi si avvicinava a pochi centimetri e con quella voce strozzata da orgasmo mi dice ancora oggi "ti devo parlare".

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