Come gli ho fatto il culo

Scritto da , il 2021-04-20, genere bisex

Io e lui, giovanissimi trentenni, ci siamo conosciuti due anni fa su un sito di incontri. Per lui io sono Secret, per me lui è Luca, in entrambi i casi non sappiamo nulla della vita dell'altro, neppure il nome reale. Io bsx sposato, lui fidanzato, io versatile e con lui più passivo e lui bsx attivissimo. I nostri incontri si son sempre svolti nel mio ufficio, dove ho la fortuna di lavorare solo, avendo così la possibilità di sbizzarrirmi nelle migliori porcate che si possano fare tra scrivania, bagno, sportello pubblico o ingresso, dietro la porta chiusa su cui continua il viavai di pubblico. Siamo sempre stati affiatatissimi, caldi, maiali. Il suo è un grosso cazzo di 22cm, veramente grosso, venato, caldo e pulsante. La sua eccitazione sono i miei pompini dopo che ha scopato la sua tipa e, non ancora sazio e senza essersi pulito, mi obbliga a chinarmi e a succhiarlo sentendo il sapore del suo sperma e gli umori della vagina di lei, ancora forti e che impregnano la sua asta. Da qualche tempo, però, dopo un anno passato a farmi sventrare e a ingoiare sperma e succhiare il suo cazzo, a me ha iniziato a venir sempre più voglia di chiavarlo e a lui di farsi dare del cornuto, di farsi maltrattare e sentirsi dire, mentre lo succhio, che la sua tipa è una puttana che succhia cazzi a sua insaputa in autogrill e motel. Queste fantasie lo fanno impazzire e ogni volta che gliele raccontavo succhiandolo vedevo in lui apparire tratti femminei di passività volutamente repressa. Così, dalle fantasie di sottomissione della sua tipa da parte mia, che era in realtà sottomissione per lui, siamo arrivati alle prime seghe fatte da lui a me sino alla settimana scorsa. A causa del Covid non ritorno da mesi in ufficio e così, i nostri fugaci incontri, si svolgono nell'ingresso di casa mia. La settimana scorsa dopo un primo mio rifiuto al succhiarglielo, passato un secondo dopo che mi ha sbattuto quella mazza a odore pregnante di figa sulla faccia, sono riniziate le fantasie verbali sulla sua lei che scopa con altri cazzi. D'improvviso mi chiede di insultarlo e se voglio vedere il suo buchino, si mette a 90 e mi mostra il suo culetto sodo in tutto il suo splendore. Il mio cazzo, 20cm decisamente ottimi, si fa di marmo e prendo a segarmi. Mi chiede se mi piace e di bagnarlo con la saliva. Non me lo faccio ripetere due volte e ci sputo sopra. La saliva è talmente calda e lenta che si poggia sul suo buco apparentemente stretto, scaldandolo tutto e facendogli fare un lungo gemito. Mi stuzzica, scherzando mentre io mi sego su una sua natica, chiedendomi se un giorno vorrò incularlo. Non gli ho nemmeno dato il tempo di pensarci o ragionarci sopra e, senza alcuna protezione e preso dalla foga, con la mano sinistra tengo ben saldo il culo tramite i fianchi e con la destra affondo il cazzo dritto nel culo. Sento il caldo della sua carne avvolgere il mio membro, fradicio di preseminale. Lui non fa nemmeno in tempo a pensare di spostarsi o a reagire che lo poggio sul muro, tenendolo alla pecorina per i due fianchi e infilandolo tutto dentro il più possibile, sino a che l'asta non è completamente dentro. Se si potesse fare il paragone, quel culo era meglio di una figa, anzi, aveva una figa nel culo. Si gira col viso ad osservarmi in faccia, totalmente sorpreso e preso alla sprovvista e inizia ad ansimare, sciogliendosi. - Chi è la mia troia adesso?, gli chiedo. - Piano, fai piano, mi supplica. - Fai piano un cazzo. Stai zitta e prendilo tutto, puttana!, gli rispondo selvaggiamente. Da dietro gli afferro la mazza e prendo a segarlo mentre lo scopo duro. Non dura nemmeno un minuto sotto i colpi della minchia dentro al culo e della mia mano insalivata sul suo cazzo e inizia a spruzzare sperma su tutto il pavimento, a litri. Fa per tirarsi indietro, quasi incredulo, ma io non ho alcuna intenzione di uscire e lui cede poco dopo. - Stai ferma troia, oggi ti metto incinta, gli dico mentre lo piego ancora e faccio avanti e indietro tra la sua carne larghissima e calda. Vorrei non uscire più tanta l'eccitazione della foga di quel momento tanto atteso, la paura di sentir mia moglie aprire la porta di ingresso di ritorno dal lavoro, la voglia di schizzargli dentro. È un turbinio di sensazioni che mi stanno avvolgendo totalmente, sino a che non lo tengo ben fermo, mi avvicino al suo orecchio destro, lo lecco, ci ansimo dentro tenendogli la faccia con la mano sinistra ben salda sul suo mento e grido: - Ti sborro dentro, cagna, prendilo tutto. Geme con me, prendendosi ogni goccia in un lento e sinuoso avanti e indietro col bacino. - Tirati su tutto e torna a casa così, trattenendolo dentro gli dico. Controllo la via, è libera, lo vedo camminare provato e col culo stretto ed il mio sperma dentro. Neanche un'ora dopo ritorna mia moglie: - Hai lavato casa? - No, solo l'ingresso, il cane aveva sporcato. - Grazie amore, mi dice lei, sorridendo.

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