Era una bugia 2

Scritto da , il 2021-04-15, genere trans

Nei giorni seguenti evitai di passare da via Novara, pensavo di aver ormai archiviato quello che ritenevo essere un episodio spiacevole della mia vita
Però qualcosa era cambiato, nonostante le avance di mia moglie Luisa, fare l'amore con lei era diventata una prassi da assolvere senza la pur minima passione
A volte riuscivo a sborrare solo pensando al cazzo di Paola nella mia bocca
All'inizio di agosto andai in trasferta a bologna, come al solito feci di tutto per poter rientrare a casa, erano passate da poco le 22, ero in tangenziale ovest a milano, in prossimità dell'uscita di settimo milanese, come un automa misi la freccia e presi l'uscita di via Novara
La percorsi tutta a bassa velocità, c'erano diverse trans, alcune veramente sensuali, mi addentrai nelle strade laterali, c'era più buoi e più intimità, camminavano al bordo della strada seminude, mostrando i loro corpi senza nessun pudore.
Presi il cellulare, chiamai casa "ciao amore ho incontrato un incidente appena fuori bologna, appena posso esco dall'autostrada e mi fermo a dormire in un hotel"
Sentii Luisa un po' contrariata, erano poche le volte che la lasciavo sola di notte
"se sei così stanco da non poter guidare fino a casa, fai pure, buonanotte!!"
Prenotai una stanza in un motel di settimo milanese e iniziai il mio tour tra le trans
All'altezza dell'inceneritore di Figino ne adocchiai una veramente provocante, una camicetta bianca annodata sull'ombelico da cui fuoriusciva una gran parte del seno, una mini che non riusciva a nascondere completamente il cazzo che le penzolava tra le gambe
Mi avvicinai, c'erano altre tre macchine in coda dietro la mia auto, abbassai il finestrino, si avvicinò, si sporse all'interno, mi peri tra quelle tette "ciao tesoro, andiamo? te lo lecco tutto, se ti piace prenderlo sono veramente brava, hai visto quant'è grosso?"
Ero spaventato, temevo che qualcuno mi conoscesse, mi seguisse, mi giudicasse, poi pensai quanto desideravo tenere tra le mani un cazzo duro, succhiare un capezzolo, correre un rischio eccitandomi
"Sali, ti va di fare un giro, poi ti riporto qui, 30 euro vanno bene?"
"Ok tesoro come preferisci"
Ripartimmo, percorsi strade sempre meno affollate con la mia mano tra le sue cosce, le scappellai il cazzo, misi della saliva sulla mano e inumidii la sua cappella, iniziai a segarla, lei mi palpava sopra la patta "ce l'hai duro tesoro, fammelo vedere"
Trovai un semaforo rosso, calai pantaloni e slip fino alle ginocchia, me lo prese e iniziò a menarmelo, ripartii
Entrai nell'area parcheggio di un centro sportivo a settimo milanese, c'era gente che andava e veniva, passavano poco lontani da noi due che, imboscati dietro un tir, ci slinguavamo i cazzi ormai senza nessun pudore
Ci passò a fianco una coppia, guardò all'interno, i vetri iniziavano ad appannarsi, non so cosa videro ma non smisi di succhiarlo, mentre la spompinavo lei mi toccava il culo, il solco tra le chiappe, mi diede in bocca il suo dito e mi penetrò, mugulai di piacere disse "mi piacerebbe incularti, devi essere veramente caldo e porco, spostiamoci nei sedili dietro che te lo faccio assaggiare, ma spogliati, che voglio vederti"
Tolsi pantaloni e slip "ora scendi porco, voglio guardarti, mettiti qui di fianco"
Mi mossi veloce tra l'auto e il furgone al riparo da eventuali passanti, lei aprì la portiera e me lo prese in bocca, poi passò una mano in mezzo alle gambe, accarezzò lo scroto, massaggiò il buco, stavo per venire "fermati altrimenti sborro"
Scese dall'auto e mi arrivò alle spalle, aveva preso dalla borsetta un preservativo e una boccetta di crema "Girati, stai fermo, ho una voglia matta di scoparti"
"Sono vergine, fermati, mi farai male"
Mise il preservativo che lubrificò con la crema, con le dita me ne introdusse un po' nell'ano, appoggiò il glande al buco e spinse piano
"Rilassati porco altrimenti ti faccio male, ecco così...sì...apri le chiappe....la cappella è già dentro...sei stretto...dio che bello...mi piacerebbe farti senza guanto...sentire la tua carne che mi avvolge...si così...ancora un attimo e sborro...dai...spingi anche tu"
All'inizio sentii dolore, poi un misto di dolore e piacere, poi solo godimento, mi stava trapanando, mi aveva sverginato, lo sentii fremere "Godo...troia...godo"
Sentivo lo scorrere della sborra nel mio culo, ancora col cazzo dentro prese il mio membro e mi segò, sborrai sul tappetino dell'auto con il trans sulla schiena, sudati, svuotati
Ci pulimmo e una volta rivestiti la riportai al suo posto di lavoro
Finalmente ci presentammo, "mi chiamo Sara e tu" inventai un nome a caso "Luigi, mi hai lasciato il culo in fiamme, ma sei stata fantastica, ora vado in albergo a darmi una ripulita, magari ci rivediamo, ciao, buona serata
Mi avvia verso il motel, certo che la mia serata non era ancora terminata


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