Testosterone

Scritto da , il 2009-12-29, genere masturbazione

"Oggi una mia amica si laurea!"
"Stasera si fa festa!"
"Vino, vino, cazzate, e ragazze, facoltà di lettere, e tra amiche e amiche delle amiche..."
Pomeriggio a vedere le tesi "Due palle, ma ne varrà la pena..."
Proclamazione, complimenti. "Che palle..."
Appuntamento alle nove al "Velvet Surface"un locale chiuso da un po', ed affittato per l'occasione.
"Almeno tireremo tardi senza storie di condomini lagnosi..."
Saluti e baci, e via a casa. Niente cena, ci porteranno le pizze al "Velvet".
Arrivo con mezz'ora di ritardo, quindi in anticipo, ancora non c'è quasi nessuno, ma arriveranno.
Intanto per ammazzare il tempo iniziamo a bere.
Un bicchiere, due bicchieri, due patatine.
Passa il tempo, le dieci, inizia ad arrivare gente...
"Bene bene, era quasi ora, a bere in pochi mi stavo stancando..."
Saluti e baci, brindisi alla laureata, brindisi "Alla figa, che dio la benedica", brindisi a tutto ciò a cui si può brindare...
È più di un'ora che si beve, inizio a guardarmi intorno "Ragazze ce ne sono, ora bisogna vedere come fare..."
Guardo anche i ragazzi, non sono certo l'unico in caccia stasera...
"Che facce da allupati, spero che non mi si legga anche a me in fronte, voglio una figa!!!"
Una si avvicina, chiede una sigaretta. Prendo il pacchetto "Tettine niente male, bel culo, beh... nemmeno brutta di viso..."le porgo le sigarette, ne prende una, tiro fuori l'accendino, e la aiuto ad accendere, poi prendo una sigaretta per me. Non la conosco, non la ho mai vista prima.
- (Dandole la mano) Michele, e tu?
- Io no. (Pure simpatica la tipa) Mi chiamo Sophie.
- Che nome esotico! Non sei italiana vero?
- No, francese.
- Bel posto la Francia, ci sono stato qualche tempo fa... "Mento spudoratamente, odio la Francia e i francesi, ma lei è figa..."
- A si, e dove?
- A nord, vicino al confine con la Germania, Metz. Chiaramente anche a Parigi... Tu di dove sei?
- Nord anch'io, ma dall'altro lato, Bordeaux, vicino ai Pirenei.
- Parli bene italiano, è molto che sei in qui?
- Qualche mese, progetto erasmus...
- "Il progetto Orgasmus..."Cosa studi? "Che domanda del cazzo che ho fatto, debbo bere di più..."
- Biologia.
"Avrei qualcosa da mostrarti di moltooo vivo"(Penso, ma non lo dico) Interessante.
- Lo pensi davvero? (Chiede sorridendo)
- Certo, qualsiasi cosa fai tu è interessante...
Ride. "Forse che stasera mi dice bene"
- Come mai sei qui? Conosci Pamela? "Ancora una domanda del cazzo, ma non posso stare zitto?"
- No, ma abito con una sua amica, ed allora eccomi qui
- Sorride. "Quando sorride è anche è più bella""Non debbo farmela scappare"
- Adesso debbo andare via però, domani ho un esame, e non posso restare sino a tardi... Però se ti va ci possiamo vedere qualche volta...
- (Un po' mi si smorza il sorriso) Si, si può uscire per una birra. Hai il telefonino? Si? Mi segno il numero sul cellulare, ci salutiamo. Casto bacio sulla guancia.
"Un mattone per il futuro, ma stasera pippe..."
"È ancora presto, bisogna provarci con qualche altra girl"
Mezzanotte, mettono su la musica. "Come ballerino sono forte, vediamo di evita le pippe stanotte"
Luci basse, musica a palla, strusciamenti, languidi movimenti, qualche parola dolce sussurrata nell'orecchio di qualche ragazza. Qualche sorriso, qualche altra strusciata.
Le ragazze sono tante, ma quasi tutte già ragazzate. Quelle sole o non sono granché o sono strane.
Becco addirittura una coppia di lesbiche. "Cazzo che sfiga!"
Le tre di notte, saluti e baci. "Niente da fare stasera""Speriamo che con la francese vada meglio..."
Usciamo tutti, via verso casa. Incrocio una sagoma nel buio.
- Ciao!
- (Mi volto) Ciao Mariella! Che ci fai in giro sola a quest'ora?
- Ho appena finito di lavorare al "Mirò"sai quel nuovo pub, servo ai tavoli, poi rimettiamo a posto e così si fa tardi...
- (Si accende una lampadina nella mia mente) Ti accompagno a casa.
- Non preoccuparti sono quasi arrivata, e poi sono stanca morta. Piuttosto passa a prenderti un caffé un giorno di questi...
- Ok, passerò.
Saluti e baci, ancora.
Casa, due minuti di tv. Vado in bagno, e la mia mano mi appaga.

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