Jacopo e Gregorio si scoprono sotto una nuova veste

Scritto da , il 2020-12-18, genere incesti

Gregorio è un bodybuider di 50 anni. È il proprietario di una palestra e ha un figlio di nome Jacopo di 23 anni, nuotatore professionista con il classico fisico di chi fa nuoto da piccolo: spalle larghe, pettorale scolpito, dorsali sviluppati ventre piatto con leggeri addominali in evidenza e per il resto asciutto. Gregorio ha sempre avuto un corpo scolpito, e nonostante i suoi 50 anni, ha un fisico che neanche i ragazzi tra i 20 e i 30 anni che lavorano duramente in palestra riescono ad ottenere.
Jacopo, ammirando il corpo del padre, decide di lasciare il nuoto per intraprendere la sua stessa disciplina perché vuole essere come il papà, ma Gregorio lo affida ad un istruttore dipendente della sua palestra perché, essendo segretamente bisex e attratto dalla bellezza del figlio, vorrebbe evitare di uscire allo scoperto, cedendo a qualche fantasia perversa che si fa spesso. Infatti pur essendi bisex, gli piace molto possedere sessualmente la moglie, ma ha un'attrazione anche nei confronti degli uomini e nella sua immaginazione vorrebbe segarsi insieme a loro e sopraffarli fisicamente e carnalmente, facendosi spompinare a dovere. In passato un uomo gay della sua stessa età, che frequentava la palestra, era perfino riuscito a succhiargli il cazzo, farsi sborrare in bocca e ingoiarlo, e Gregorio provava un senso di potenza smisurato per questo. Era un maschio Alfa sotto ogni punto di vista, eccetto che nei riguardi di suo figlio Jacopo. Con Jacopo i pensieri erano diversi e lo eccitava tanto l'idea di farsi sverginare il culetto sodo da suo figlio che, dal costume, mostrava una verga grossa e lunga che lo ha sempre incuriosito. Avrebbe tanto voluto essere la troia di suo figlio, vedergli il cazzo nudo, assaggiarlo, succhiarlo, farsi sborrare in bocca e ingoiarlo... E avrebbe tanto voluto farsi sfondare. Ma fissava il suo cazzo e non lo ha mai avvicinato sotto quel punto di vista, anzi cercava sempre di tenerlo lontano. Fino a quando Jacopo, litigando col suo istruttore, chiese espressamente al padre di seguirlo negli allenamenti.
A quel punto Gregorio avrebbe dovuto iniziare ad allenarlo e non riuscendo a trovare una scusa credibile per non farlo, dovette accettare tale richiesta.
Così un giorno iniziarono le sue solite fantasie perverse nei confronti del figlio e, facendosi coraggio, gli disse "io ti alleno, ma solo se mi dai la possibilità di allenarmi a mia volta dopo la chiusura, perché dovendo seguire anche altre persone, non riesco mai ad allenarmi per bene. Così chiudiamo, siamo soli e nessuno ci rompe i coglioni mentre ci alleniamo!".
"Va benissimo papà, io ammiro il tuo fisico e vorrei tanto essere fisicamente come te. Accetterei qualsiasi condizione, basta che mi alleni tu, che sei il migliore!".
Anche Jacopo era bisex, e l'idea di essere solo con suo padre lo eccitava tanto. Vederlo nudo nello spogliatoio, l'idea di avviare una confidenza da spogliatoio, essere naturali nel mostrarsi finalmente nudi lo faceva eccitare.
La sera seguente, padre e figlio si ritrovarono soli in palestra e chiusero le porte di accesso.
A quel punto Jacopo ha voluto lanciare dei messaggi e disse "ti dispiace se mi alleno a petto nudo? Sono abituato a fare sport solo in costume, visto che facevo nuoto... Poi mi hai visto a torso nudo in ogni gara e a casa!".
Gregorio non ci poteva credere, poteva ammirare suo figlio mezzo nudo mentre si sarebbero allenati in solitaria... Gli disse che andava bene, e aggiunse "guarda, mi alleno anche io a petto nudo così siamo alla pari... Anche se comunque siamo tra uomini, quindi dopo ci conosceremo nudi nello spogliatoio... Per me puoi startene pure con l'uccello al vento tutto il tempo! Ahah".
Jacopo lo prese alla lettera e senza pensarci due volte, mentre ridevano insieme, prese e abbassò i pantaloncini e i boxer facendosi ammirare da suo padre, il quale restò estasiato da quello che vedeva. Gli fissava spesso il pacco quando era in costume da bagno, o in mutande a casa... Ma stavolta ha finalmente visto il cazzo che riempiva il pacco del figlio e che lo faceva fantasticare tanto. Quel cazzo che poteva essere sui 20 cm da moscio e chissà quanto sarebbe diventato in erezione!
A quel punto, mentre glielo guardava ipnotizzato, non si era accorto che il suo cazzo era già prepotentemente in tiro e che sollevava l'elastico dei pantaloncini tecnici di allenamento, e Jacopo disse "noto con stupore che ti piace molto quello che vedi, eh?", e pian piano gli stava diventando barzotto anche a lui.
"Ti si stanno per strappare i pantaloncini, a questo punto tirarlo fuori anche tu e giochiamo un pó" (facendo il gesto di una sega).
Gregorio, quindi lo tirò fuori e si avvicinò a Jacopo, e travisando le sue intenzioni glielo prese in mano. Jacopo intendeva solo farsi una sega in compagnia, ma ognuno col proprio cazzo in mano, e si ritrovò con suo padre che aveva iniziato a masturbarlo e ben presto gli diventó di marmo.
A quel punto gli disse "sei un porco, io pensavo solo di farci una sega ognuno per conto suo... Ma a questo punto voglio che mi fai sborrare. Segami a dovere! Avevo notato che mi fissavi il pacco e avevo il presentimento che ti interessasse particolarmente il mio cazzo. Ho provato più volte a farmi beccate con l'uccello al vento, ma tu riuscivi sempre a sfuggire da ogni situazione, ora ho la prova che ti piace il mio cazzo. Fammi godere e per riuscirci fai ciò che vuoi... Fammi sborrare! E non avere remore, pure io sono bisex e sono attratto dal tuo corpo. Ma mi sa che hai delineato tu stesso i ruoli, non ti obbligheró a fare nulla, ti lascio libero di decidere cosa farmi".
Gregorio, stupito dalle dichiarazioni del figlio, a quel punto sa di poter coronare il suo sogno erotico, lascia la presa e inizia a spompinarlo alla grande. Jacopo inizia a godere molto dentro la bocca di suo padre e giunge al pre-sperma, che in padre lecca e assapora per bene. Ma si ferma, perché ormai vuole farsi sfondare il culo dal cazzo di suo figlio, che l'ha visibilmente e chiaramente più grosso del cazzo di suo padre.
Allora si rialza, si piega su una panca a 90 e gli dice "Jacopo, il mio culo è ancora vergine e aspettava te. E non fermarti se non mi sborri completamente dentro!".
"Sei proprio una troia, eh? Va bene!".
Allora Jacopo gli poggia la cappella sul buchino di suo padre e piano piano lo spinge dentro. Lo sfintere di suo padre oppone inizialmente resistenza, ma poi si rilassa e si lascia scivolare dentro tutto il pene di Jacopo. Solo dopo essere entrato tutto, Gregorio ha emesso un lungo verso di dolore misto a piacere, e Jacopo inizió a fotterlo subito dopo con vigore. Da dietro, in quella posizione, i coglioni di Jacopo sbattevano contro le palle gonfie di Gregorio e andarono avanti per un pó... Fino a quando Jacopo non riuscì più a trattenersi e inizió a sborrare dentro il culo di suo padre.
Si staccó, lo fece mettere disteso a pancia in sù e col cazzo ancora duro e sporco di sborra, lo penetró di un altro paio di volte. Da quella posizione riuscì ad afferrare il cazzo duro e voglioso di esplodere di suo padre e lo segó fino a farlo sborrare sui suoi stessi addominali scolpiti.
Allora Jacopo avvicinò la bocca sulla crema disseminata su quei muscoli, la raccolse in bocca e gliela mise in bocca a Gregorio con un bacio e gli ordinó di ingoiare.
"Assaggia, che se ti piace la prossima volta di faccio attingere direttamente dalla mia fonte!". Gregorio, ormai schiavo di suo figlio Jacopo, si ritrovò la bocca piena del suo stesso sperma e, ubbidiente, ingoió.

Questo racconto di è stato letto 4 3 7 3 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.