L’occasione fa l'uomo ladro – Parte 2^

Scritto da , il 2020-08-23, genere trio

Venne luglio ed i nonni andarono al mare portando con sé nostro figlio Marco.
Noi fummo impegnati per una decina di giorni, dopodiché ci concedemmo qualche giorno in albergo sul lago di Garda, vicino alla nostra città, per poter essere pronti a riprendere il lavoro in caso di necessità.
Il tempo era bello e faceva molto caldo. Era piacevole stare all'aperto finalmente dopo i mesi invernali, chiusi in casa, per il lockdown. Quando eravamo in camera, stavamo a lungo sulla terrazza a prendere il sole e in tali occasioni abbiamo notato sul balcone vicino un giovane sui 18 o 20 anni che se ne stava solo spesso intento nella lettura di un libro.
Era un ragazzo bellissimo, con un viso d’angelo ed un corpo scultoreo; di tanto in tanto lanciava un’occhiata verso il nostro balcone dove mia moglie stava in bikini a prendere il sole.
“Hai visto che bel ragazzo?” dissi a Monica e lei: “Si, l’ho notato, è veramente un bel ragazzo”
“Hai visto come ti punta? Secondo me vorrebbe scoparti!”
Lei non commentò queste parole, ma il suo silenzio rivelò un certo interesse e destò in me il desiderio di vederlo in azione facendo sesso con noi. Per questo iniziai subito a studiare come fare per coinvolgerlo.
La sera stessa, nella sala d’attesa dell’hotel, mentre aspettavamo che fosse pronta la cena, lo avvicinammo e ci presentammo. “Siamo i tuoi vicini di camera, piacere di conoscerti”.
Lui si chiamava Sergio, aveva appena superato l’esame di maturità classica e si stava preparando ai test di ammissione all'università. Era solo perché i suoi genitori erano lontani per lavoro e lo avrebbero raggiunto solo dopo una settimana. “Se hai bisogno di aiuto, mia moglie è professoressa di Scienze” - gli dissi sornione. “Grazie, mi farebbe piacere perché, vorrei fare Medicina e sono un po’ debole proprio in quella materia” - rispose.
Il piano era ben impostato, non rimaneva che attendere l’occasione buona.
Il giorno seguente mentre mi stavo preparando sentii chiudere la sua porta ed allora mi affrettai per scendere nella speranza di incontrarlo.
“Guarda che vado un momento in giardino” - dissi a mia moglie che rispose: “Fai pure con comodo, io intanto faccio la doccia”.
Fortunatamente trovai Sergio nel salotto dell’albergo e mi fermai a parlare con lui. Dopo i soliti discorsi che si fanno sul tempo o su argomenti generici, uscì dicendo: “Avrei proprio bisogno di un chiarimento su alcuni temi scientifici, da parte di tua moglie, dimmi se e quando è possibile”.
“Anche subito” - risposi. E così ci avviammo verso la nostra camera.
Quando entrammo Monica era seduta sul letto coperta soltanto da un asciugamano che lasciava intravvedere gran parte del corpo.
Le spiegai che Sergio aveva bisogno d’aiuto; lei lo fece accomodare sul bordo del letto iniziando a dargli le spiegazioni di cui aveva bisogno.
Io mi tolsi pantaloncini e maglietta e dissi a Sergio: “Fa molto caldo, mettiti pure in costume, non c’è problema”. Lui, dopo un momento di titubanza, ascoltò il mio consiglio.
Ora il suo corpo era ben visibile e splendente nella sua bellezza, potevamo ammirare il suo petto glabro ma virile, i suoi muscoli modellati come quelli di una statua, il viso dai lineamenti gentili, i capelli biondi, leggermente lunghi.
Mi accorsi che Monica si era turbata, ammirando il ragazzo, ma non potevo darle torto, poiché anch'io fui preso dal suo fascino.
Pazientai, mentre mia moglie gli dava spiegazioni sulla sua materia, ma appena ebbe finito, mi stesi sul letto, lasciandola al centro tra noi due. “Dopo il dovere, un po’ di piacere” - dissi ed iniziai col dare un bacio profondo a Monica, che nel movimento scoprì inavvertitamente un seno, per poi ricoprirlo.
Vidi che Sergio fu scosso da questo piccolo incidente ed allora io decisi di passare all'azione facendo cadere l’asciugamano, suscitando qualche protesta di mia moglie che però sorprendentemente si adattò subito alla situazione.
Adesso Monica era nuda tra noi due e lui, dopo qualche titubanza, su mio invito, iniziò a toccarla, prima timidamente e poi sempre più con mosse audaci. La sua espressione era un misto tra stupore e piacere e, dopo i primi momenti di indecisione, si tolse il costume ed iniziò a palparla a piene mani dappertutto.
Il suo membro in erezione completava la meraviglia del suo corpo, come in un quadro antico. Io non sono omosessuale né ci tengo ad esserlo; sono un esteta e non ho potuto sottrarmi alla sua bellezza ed al piacere di accarezzarlo in tutte le parti, fino a prendere in mano il suo sesso provando una sensazione mai avuta prima. Anche lui ricambiò le mie attenzioni iniziando a menare il mio membro. Questa visione suscitò in Monica una grande eccitazione che la fece precipitare in un profondo godimento, soprattutto quando lei fu messa al centro delle nostre attenzioni e fu accarezzata a quattro mani, in ogni parte del corpo.
Anche lei ricambiò le carezze, soprattutto a Sergio unendo con grande emozione i sensi della vista e del tatto finché prese nelle mani il suo vigoroso membro dimenandolo a lungo.
Io osservavo gli occhi di Monica, scorgendovi un piacere mai provato prima che alimentava anche il mio godimento profondo.
Questo non era un tradimento, ma un gioire del piacere altrui che due coniugi si concedevano a vicenda proprio perché si amavano. L’uno pensava al piacere dell’altro, godendo solo se l’altro godeva.
Sergio poi iniziò a penetrarla tra i mugolii di mia moglie che era al massimo dell’estasi. Il suo corpo vibrava di piacere sotto i suoi colpi finché raggiunse il godimento finale liberatorio. Poi toccò a me scoparla con una passione mai provata prima, mentre Sergio continuava ad accarezzarla le feci raggiungere più volte l’orgasmo, cosa mai avvenuta prima.
Esausti ci lasciammo andare senza più forze, ma rimanendo a contatto con i nostri corpi, come per prolungare questo momento magico.
Si avvicinava l’ora del pranzo e a fatica ci siamo ricomposti, dispiaciuti che questo momento di gioia fosse terminato.

Nei due giorni rimasti ci siamo ritrovati più volte, rinsaldando il nostro rapporto. Abbiamo fatto l’amore più volte, provando ogni volta grande piacere e sentendoci sempre più uniti.
Quando venne il momento di partire, nell'accomiatarci ci siamo promessi di ritrovarci al più presto a casa nostra perché nessuno dei tre voleva porre fine a questo nostro legame segreto.

Nell'attesa che Sergio venga a trovarci, io e Monica rievochiamo spesso questo ricordo che abbiamo stampato nella mente e nel cuore, questa volta non più in silenzio, ma parlando tra di noi.

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