Lalla parte II

Scritto da , il 2020-06-26, genere voyeur

Lalla II
Al terzo appuntamento Lalla mi accolse più calorosamente del solito. Ci mettemmo comodi nel suo studio. In quell’occasione indossava una blouse da casa a manica corta, sotto aveva un body bianco che le copriva le tette facendole da reggiseno, il busto e le mutandine che poi scoprii che non indossava, la maialina, che dava del porcello al sottoscritto. Avevo già l’uccello in tiro e lo feci subito notare a Lalla che senza scomporsi mi sussurrò: “Ho voglia di toccarlo e farti un lavoretto di mano. Posso?”, “E mi fai sta domanda?” le risposi deciso ed in un attimo, mi sfilai i pantaloni e rimasi in mutande. Lei allora allungò la mano sotto la scrivania e cominciò a palparmi il cazzo e le palle:”Mamma mia che roba, che carne fresca hai! Guarda qui sbavosone! Si stai sbavando dalla voglia di toccarmi le cosce e anche qualcos’altro. Dai approfittiamo del fatto che mia mamma è andata a trovare un’amica!” aggiunse sbottonandosi la blouse fino alla vita e accavallando le gambe. Le sue cosce ben tornite erano un’esplosione di sensi per me. Allungai una mano e la posai sulle cosce, in attesa di una reazione di Lalla, che a quel punto estrasse la mia pistola dalla custodia e cominciò a masturbarmi ed intanto mi baciava sulla bocca. “Però-pensai- hai proprio l’aria di una mignotta” e le sorrisi. Lei ricambiò. Allora fattomi franco, cominciai ad accarezzarle le cosce, tirando l’elastico dei reggicalze e mollandolo sulla pelle chiara vellutata della donna, che accusò il colpo di frusta dell’elastico gemendo.”Ancora, ancora! Mi piace sentire sbattere l’elastico del reggicalze sulla pelle delle mie cosce” mugulò Carla, ma io mirai a scoprirle le mutandine, facendole allargare le cosce e vidi che il body era chiuso con dei bottoni a pressione che mi divertii ad aprire, intanto sentivo l’umidità della sua fica e percepivo che era senza mutandine, tanto che, quando liberai l’ultimo bottone spuntarono i peli della sua figona. “Ah si che bello, era quello che volevi eh porcellino?” commentò Lalla, sempre più trasportata nel gioco erotico. Aveva aumentato il ritmo della sega e stavo per venire. Glielo dissi e lei per nulla turbata si chinò ed aprendo la bocca attese lo schizzò di sborra, che in un attimo, le riempì la gola. Inizialmente fece una smorfia, evidentemente era la prima volta che beveva lo sperma di un maschio, poi dopo averlo trangugiato si ricredette dicendo:”Buona questa crema. Ero proprio curiosa di assaggiarla. Me ne dai un altro po'?” mi chiese e le indicai la cappella gocciolante che subito pulì con la lingua, facendomelo tornare duro. “Oh sì daiiii succhiamelo bene, brava continua cosìììììì. Sto godendo come un pazzo.” “Me ne sono accorta! Anch’io sto godendo, non sapevo che era così bello succhiare il pene di un maschio, giovane per di più!” disse riprendendo fiato prima di continuare il pompino. Mi leccava anche le palle rugose e piene di crema che stava salendo nuovamente verso la punta della fava. Intanto le avevo introdotto due dita nella passera e sentivo il clitoride bello duro. Glielo stimolavo con la punta del dito e lei si inarcava dal piacere, aumentando il ritmo della pompa finchè le venni in bocca la seconda volta. Dopo essersi ripresa si alzò in piedi e si tolse prima il vestito poi il body, mostrando il suo splendido corpo nudo. Mi attaccai ad una delle sue poppe e cominciai a succhiarle un capezzolo come un neonato affamato e lei godeva e gemeva. “Che bello mio caro. Mi fai sentire mamma. Succhiameli tutti e due, coraggio” disse. Intanto mi toccava i coglioni, facendomi rabbrividire dal piacere. “Ti piace la mia fava?”le chiesi, ormai in piena crisi ormonale. “Oh siiii certamente carooooo. A quanto pareeee anche tu….. tuuuu vuoi bene alla mia micia. Dai succhiamela bene. Siiiii cosììììì. Oh siiii cosiiii sei bravissimo considerando la tua giovaneeee etààààà. Sto godendo come una pazza, ancora non riesco a realizzare cosa sto facendo, il cielo mi perdoni. Ho proprio perso la testa….., ma tu sei così bravoooooo. Aiutooooo sto per venireeee anch’ioooooo.” Furono le ultime parole che pronunciò prima di accasciarsi affranta sul lettino. “Come prima volta non era male.” Pensai mentre mi divertivo a curiosare nella sua vagina, allargandole le grandi labbra. Quella vagina aperta mi eccitava da matti ed ero fortemente tentato di penetrarla, ma non osavo anche perché essendo entrambi fertili non volevo che accadesse di metterla incinta e ritrovarmi padre di una creatura a quell’età. Mi limitai a succhiarle le grandi labbra da cui colavano i suoi umori. Sollecitata dai miei baci alla passera, piano piano si riprese come da un sogno. “Mio dio cosa stiamo facendo!” realizzò appena ebbe ripreso i sensi. Mi bloccai a quelle parole. “Però è bello! Ma per oggi basta! Ricomponiamoci, mia mamma può tornare da un momento all’altro. Se hai bisogno di una rinfrescata seguimi che ti mostro il bagno.” Entrammo entrambi in bagno e nudi facemmo la doccia. Mentre ci insaponavamo l’un l’altra Lalla disse:”Ancora non riesco a capacitarmi i quello che abbiamo fatto, ma è stato bellissimo. E’ la prima volta che faccio una coosa del genere con un ragazzo, ma devo dire che è stata un’esperienza utile e molto particolare. La prossima volta ci vediamo a casa tua! Organizzati e fammi sapere quando possiamo incontrarci e sarò tua!” aggiunse con tono sensuale mentre ci rivestivamo. Eravamo da poco tornati nel suo studio quando arrivò la madre.“Tutto bene ragazzi?” “Si mamma, abbiamo appena finito di correggere il manoscritto.” “Lalla hai offerto qualcosa a questo giovanotto?” chiese la madre. “Si signora, Lalla mi ha offerto da bere e dei pasticcini. Tutto a posto grazie e appena si fu girata feci un occhiolino d’intesa a Lalla dicendole:”Ora è meglio che vada, quando ci rivediamo per il libro?” chiesi recuperando la mia roba. Prima di rispondermi la donna mi baciò sulla bocca facendomi l’occhiolino. “Ti faccio sapere, perché in questi giorni ho degli impegni” e sottovoce aggiunse: “Appena so che mia madre va dalla sua amica ti chiamo, così continuiamo il “discorso” di oggi e mi sfiorò la patta dicendo Vito ce l’hai sempre duro?” “Eh si vicino a te è sempre sugli attenti” bisbigliai toccandole le natiche . Ci avviammo alla porta dopo aver salutato la madre, Lalla usci sul pianerottolo facendomi il segno: “Ci sentiamo per telefono!” Ormai il ghiaccio era rotto bisognava solo aver pazienza. Fine della seconda parte-

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