Schiavo di una rumena PT.1
di
Schiavo di una rumena
genere
dominazione
Mi chiamo Mattia e sono di Milano,circa 1 annetto fa ho iniziato a sentirmi con una ragazza rumena di nome Bianca che,a primo impatto, mi è sembrata molto carina e per nulla aggressiva.Dopo qualche mese di soli messaggi per conoscerci meglio e prendere confidenza decidemmo di incontrarci. Più precisamente ci incontrammo al mare nel Sirolo(località marittima vicino alla sua residenza).
La prima volta che la vidi mi stava aspettando a un bar ed era in costume,era bellissima: due cosce belle consistenti una seconda di seno un culetto fantastico e dei piedini perfetti.Per me fu amore a prima vista,purtroppo però non andò a finire bene,almeno non per me.Per un motivo o per l'altro diventai il suo schiavo. "Da oggi o fai QUALSIALSI cosa io ti dica o puoi smettere di parlarmi" furono queste le sue parole.
Bianca non aveva pietà di me mi umiliava,mi torturava,mi usava...mi costringeva persino a pagare il taxi ai suoi amici con i quali mi metteva le corna.
Però di tutte le volte mi ricordo particolarmente una giornata.
Quel giorno mi svegliai come al solito alle 7 e andai a preparare la colazione a Bianca che quella notte,stranamente, aveva dormito sola.Arrivai e le porsi il vassoio lei mi disse di imboccarla e cosi feci,poi per la mia di colazione invece mi sputo nel bicchiere con ancora un po di latte qualche biscotto masticato e io dovetti accontentarmi "grazie padrona" dissi,poi mangiai e tornai ai miei doveri.
Nel frattempo Bianca si era già impossessata del mio portafoglio e stava partendo per andare a fare shopping.
Tornò verso mezzogiorno con 6 buste della spesa e piena di gioia negli occhi...a vederla cosi felice diventavo felice anche io.Arrivata in cucina però non trovò il pranzo pronto e per punitmi mi tirò per i capelli e mi mise la sua vagina mestruata in faccia "assaggia un po' di ciclo rumeno coglione" esclamò mentre la mia faccia si stava coprendo di sangue "questo sarà il tuo pranzo cosi impari a non farmi trovare puntualmente il MIO di pranzo" dopodichè mi lasciò e mi ordinò di tornare ai fornelli non prima però di mollarmi una poderosa sberla.
A tavola ero seduto ai suoi piedi e ogni tanto ricevevo un calcio in bocca e a lei le mie smorfie di dolore facevano molto piacere"ti lamenti per cosi poco??oggi pomeriggio urlerai caro..."
Fatemi sapere se vi interessa la 2 parte
La prima volta che la vidi mi stava aspettando a un bar ed era in costume,era bellissima: due cosce belle consistenti una seconda di seno un culetto fantastico e dei piedini perfetti.Per me fu amore a prima vista,purtroppo però non andò a finire bene,almeno non per me.Per un motivo o per l'altro diventai il suo schiavo. "Da oggi o fai QUALSIALSI cosa io ti dica o puoi smettere di parlarmi" furono queste le sue parole.
Bianca non aveva pietà di me mi umiliava,mi torturava,mi usava...mi costringeva persino a pagare il taxi ai suoi amici con i quali mi metteva le corna.
Però di tutte le volte mi ricordo particolarmente una giornata.
Quel giorno mi svegliai come al solito alle 7 e andai a preparare la colazione a Bianca che quella notte,stranamente, aveva dormito sola.Arrivai e le porsi il vassoio lei mi disse di imboccarla e cosi feci,poi per la mia di colazione invece mi sputo nel bicchiere con ancora un po di latte qualche biscotto masticato e io dovetti accontentarmi "grazie padrona" dissi,poi mangiai e tornai ai miei doveri.
Nel frattempo Bianca si era già impossessata del mio portafoglio e stava partendo per andare a fare shopping.
Tornò verso mezzogiorno con 6 buste della spesa e piena di gioia negli occhi...a vederla cosi felice diventavo felice anche io.Arrivata in cucina però non trovò il pranzo pronto e per punitmi mi tirò per i capelli e mi mise la sua vagina mestruata in faccia "assaggia un po' di ciclo rumeno coglione" esclamò mentre la mia faccia si stava coprendo di sangue "questo sarà il tuo pranzo cosi impari a non farmi trovare puntualmente il MIO di pranzo" dopodichè mi lasciò e mi ordinò di tornare ai fornelli non prima però di mollarmi una poderosa sberla.
A tavola ero seduto ai suoi piedi e ogni tanto ricevevo un calcio in bocca e a lei le mie smorfie di dolore facevano molto piacere"ti lamenti per cosi poco??oggi pomeriggio urlerai caro..."
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