La rossa - parte 5^ -

Scritto da , il 2011-09-27, genere orge

Per l'ultima fantasia dovevo organizzare le cose per bene. Sapevo che lei voleva veramente fare la puttana, nel senso che voleva essere pagata per fare sesso e conscia che ai clienti non poteva negare niente, vecchi, brutti o ragazzi che fossero stati. Complice il mio amico gestore misi un annuncio con una sua foto a viso coperto nel quale spiegavo che una insospettabile moglie, assolutamente non profesisonista, si sarebbe concessa ad uomini facoltosi per una sola volta, chiarendo che lei non sarebbe stata riconoscibile in viso perchè avrebbe portato una mascherina e che il tutto sarebbe avvenuto con me sempre presente, partecipe o meno a seconda dei gusti. Inutile dire l'enorme mole di mail che arrivarono. L'appuntamento era per gli inizi di Dicembre, quando l'albergo era chiuso al pubblico e il marito di lei era fuori per lavoro. Selezionai una rosa di 30 uomini di età diversa e di ogni estrazione sociale che avevano assicurato la presenza per il giorno prefissato. Arrivammo sul posto insieme, un'oretta prima di dare inizio alle danze, per avere modo di prepararsi. Ritirai la chiave ed entrammo da una porta secondaria. In camera fece la doccia, indossò la consueta lingerie come sempre molto arrapante ed infine la mascherina tipo carnevale di Venezia. Le dissi che il mio amico voleva essere "pagato" l'affitto della stanza. -Fallo venire- mi disse,lo chiamai e appena entrato lessi lo stupore nei suoi occhi nel vedere quella stupenda femmina. Lei era sul letto semidistesa, con un bustino che a stento reggeva le tettone e che fungeva anche da reggicalze, calze nere velate, rossetto e smalto rosso fuoco, perfettamente pettinata e truccata, una vera troia da monta insomma. Si salutarono, lei si alzò, si avvicinò, lo baciò dietro l'orecchio tastandogli il pacco. Lo prese per mano, lo portò in bagno, gli sbottonò la patta e, nel lavandino gli lavò il pene come una vera puttana. Dopo averlo asciugato lo precedette sculettando in camera da letto, lui la seguiva affascinato da quelle chiappe maestose che ondeggiavano. Si sedette sul letto, gli calò i calzoni ed iniziò un fantastico pompino. Il mio amico, eccitatissimo, le carezzava i capelli, le dava il ritmo della pompa, dopo un pò lei prese un preservativo, lo srotolò come una vera professionista, si stese, allargò le gambe preparandosi alla monta, si umettò la fica con le dita precedentemente inumidite con la saliva e gli fece segno di infilarglielo. Il mio amico non si fece pregare, glielo affondo dentro per intero...pochi colpi e tutto fù finito, si rialzò soddisfatto, raccolse le sue cose e se ne andò a ricevere gli ospiti. Lessi la delusione nel suo sguardo, anticipai le sue domande dicendole - le puttane non godono, sono pagate per far godere. Io non sò gli altri come saranno, ma tu sarai pagata per farlo, dovrai farli godere senza pensare al tuo piacere. Certo se godrai con loro ben venga, ma il tuo piacere verrà dopo, quando tutti se ne saranno andati -. - Ok -, mi disse, - sono pronta a fare la zoccola però, se ti farò un occhiolino, la persona che mi ha scopato cerca di farla aspettare in un altra stanza, alla fine lo faremo tutti insieme e gratis -. - Che troia che sei...tu sei puttana dentro, altro che per finta - le dissi. I "clienti" iniziarono ad arrivare e Paola iniziò il suo giorno da "puttana". Il patto era che avrebbero dovuto lasciare un regalino fisso più uno a piacere se riusciva a soddisfarli. Dalle 10 alle 17 si alternarono fra le sue cosce 30 uomini, tutti più o meno dotati, giovani, vecchi o di mezza età. Con tutti si ripeteva il rito del lavaggio preliminare e di quello conclusivo. A tutti praticò il pompino, qualcuno volle venirsene in bocca con un regalino supplementare, qualcuno volle farle il culo che lei accettò in cambio di una banconota, qualcuno se ne veniva subito, qualcun'altro era molto più resistente. Con alcuni vidi che godeva ma con altri si limitava ad essere passiva. Con chi le piaceva mi faceva l'occhiolino ed io mi precipitavo a proporgli un'altra ora di sesso alla fine, stavolta gratis. Alla fine ne erano rimasti tre più io. Inutile stare a descrivere ciò che le facemmo...aveva a disposizione quattro cazzi e dopo una giornata di sesso non era ancora sazia. Ce la scopammo in tutte le posizioni alternandoci nella bocca, nel culo, nella figa o fra le tette, non disdegnando le doppie e triple penetrazioni mentre un quarto cazzo veniva sollazzato dalle sue mani. Era uno spettacolo vedere Paola che godeva in continuazione, un orgasmo infinito, perchè quando uno era stanco subito un altro era pronto a prendere il suo posto nel buco lasciato libero. - Scopatemiii!!!...spaccatemii!!!...rompetemi tutta...voglio i vostri cazzi e bere la vostra sborra - Alla fine le venimmo tutti addosso, una vera pioggia di sborra che finì impiastricciandole le tette che nel frattempo era state tirate fuori dalla guepiere, il viso e i capelli e che lei si spalmava su tutto il corpo. Quando tutti se ne furono andati giaceva stremata ma soddisfatta sul letto. Si volse, mi guardò e mi sussurrò - Grazie -, - Non credevo si potesse godere così a fare la puttana -. Le risposi che forse era perchè tutto sommato era una sua fantasia realizzata e che le altre che lo fanno per necessita forse non godono. Mi rispose - può darsi, ma a me è piaciuto tantissimo, tanto che lo rifarei ancora - La riaccompagnai a casa, nei pressi, prima di scendere mi disse: - ora sò cosa vuol dire scopare, voglio dare un senso alla mia vita che poi ti dirò, ma prima devo verificare una cosa - - Cosa? - le chiesi, - tu organizza un'altra giornata di sesso con Carl e poi te lo dirò -. Mi baciò precipitosamente e scese dalla macchina.
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