Il futuro di Anna

Scritto da , il 2011-09-26, genere dominazione

Questo racconto è frutto della fantasia e presenta situazioni inverosimili.
Autori: Roberta e Mauro.

Oggi compio 16 anni. Finalmente ho conquistato un' altra tappa nella mia vita, tutto passa in fretta, troppo in fretta. Mia madre pensa che il tempo sia solo soggettivo e quindi di non preoccuparmi poichè non scorre nè troppo lento nè troppo veloce. Non vedevo l' ora di compiere 18 anni per mandare tutti a cagare per il modo in cui mi trattano soprattutto a scuola: compagni che cercano di guardarmi sotto la gonna e altri che cercano di toccarmela o di sfuggita o, a volte, anche senza timore che me ne accorgessi. Ne approfittano perchè sanno che non reagisco e spesso mi eccito facilmente. In un muro della scuola mi scrissero anche in grande "Piccola Anna facci sognare" e ogni mattina devo vedere quella scritta di fuoco. Immagino già i ragazzi anche i più grandi, seduti in bagno, che pensano a me mentre si masturbano, sono una vera calamita del sesso maschile. Il mio corpo dicono che raggiunge quasi la perfezione, tutti lodano le mie curve e nessuno mai me stessa, alla fine ci ho fatto l' abitudine e non so nemmeno più io se ho un cervello come gli altri o se sono solo un oggetto del desiderio. Persino mio padre a volte mi guarda con occhi desiderosi, nonchè tutti i miei zii e cugini.
Ma voi volete sapere come diventai la troia perfetta, si una che si fa scopare quando vuole e dove vuole, una che ha il corpo da troia e tutto il resto. Ebbene ecco come la diventai....

In paese ero famosa, fin qua potevate anche arrivarci da soli, ma un giorno arrivarono 3 tizi da chissà dove, mi aspettarono fuori dalla scuola con una faccia seria. Si avvicinarono a me e uno mi chiese:
- Sei Anna Murgia?
- Si, sono io - risposi con voce innocente
- Vieni un attimo in macchina con noi, dovremmo parlarti di una cosa - mi fece uno di loro
Ero indecisa, come minimo mi volevano stuprare, e sapevo che dallo stupro sarei passata a un orgia di piacere, conoscendo come sono.
- Bho, ok - risposi
Mi accompagnarono dentro la macchina e partirono. Mi portarono in un posto sperduto simile a un cantiere, poi mi fecero entrare da una porta che portava in un sotterraneo e lì c'era una specie di casa arredata con un sacco di roba di alto valore.
- Accomodati Anny -
Mi accomodai nel divano, pensando ora che mi avrebbero scopato in tre. Cose che capitano, prima o poi.
- Abbiamo in mente una cosa che da tanto volevamo mettere in atto - cominciò il più alto dei tre
- Abbiamo cercato ragazze per molto tempo che potessero fare al caso nostro e alla fine abbiamo trovato te, che sembreresti la migliore. Vogliamo creare assieme a te una cosa...
- Cosa? - feci io sempre più curiosa
- La troia perfetta... - sibilò quello con i capelli biondi
- Oh, mi spiace ma io sono già troia, cioè... così dicono - non seppi nemmeno io perchè lo dissi. I tre si guardarono divertiti. Potrei giurare di aver visto il loro pacco crescere leggermente.
- Lo sappiamo, ma vogliamo fare di te una troietta ancora più bella e migliore. Ci vorranno un paio di giorni di tempo in cui dovrai sottoporti a noi -
- Sarebbe ? - chiesi io con una voce calda e da bambina.
- Eh no, non possiamo dirtelo, rischiamo che poi non accetti. Quindi devi soltanto dirci se ti interesserebbe provare oppure no, con il nostro piano. Se accetterai dovrai fare tutto quello che ti diciamo, per un paio di giorni.
Furbi, non mi dissero che intenzioni avevano e anzichè spaventarmi mi resero talmente curiosa che stavo già per dire si. Rimasero in silenzio, si rilevò saggio per loro, perchè io mi stavo scervellando dal prendere una decisione (che era al 90% si).
- Ok - risposi infine
- Ok cosa? - fece uno di loro tre
- Accetto la vostra proposta e le vostre condizioni - sorrisi eccitata.
Detto questo arrivarono le presentazioni.
Da domani sarebbe iniziato tutto quindi mi dissero di inventare una scusa per mia madre. Feci quello che mi dissero quind ci salutammo per ritrovarci il giorno successivo. Tornai a casa... La notte non riuscii a dormire tanto ero eccitata, in realtà mi aspettavano giorni molto insoliti...
Il mattino dopo preparai una piccola valigia con l' indispensabile, salutai mia madre e mi diressi verso l' appuntamento che avevo preso con loro. Come li vedetti li salutai e fecero altrettanto, mi fecero salire in macchina e mi bendarono gli occhi.
Il viaggio fu lungo e quando mi tolsero la benda ero già dentro un edificio. Chiusero a chiave la porta e mi fecero accomodare in uno strano salotto: niente tv, niente pc, solo un divano e un tavolo al centro.
- Ti accompagno nella tua camera da letto - mi disse uno di loro.
Salimmo una rampa di scale e mi fece entrare nella mia "cameretta": un letto e un piccolo armadio.
- C'è poca roba! - gli feci notare
- Lo so... Non ti serviranno molte cose, apparte te... - sorrise beffardo e di colpo mi baciò in bocca insinuando la sua lingua nella mia. Mi passò una mano tra le gambe facendomi tremare.
- Non hai idea di quanto sesso emani nell' aria Anna. Ti faremo come nuova... - mi sussurrò all' orecchio. Si staccò da me e scese al piano terra.
Dopo quella frase mi ritrovai completamente zuppa...
Mi sistemai la roba e scesi per la cena che si rivelò particolarmente divertente con loro tre. Finito di mangiare ognuno andò in camera sua per dormire.
Durante la notte fonda con me mezza sveglia arrivò qualcuno che si ficcò sotto il mio letto. Strusciava il suo pene contro le mie cosce facendomi eccitare un casino. Glielo toccai e me lo tenni stretta fra le mani, poi mi mise con la pancia in giù e si posizionò completamente sdraiato sopra di me. Strusciò ancora il cazzo stavolta contro la mia passera. Poi di colpo me lo infilò dentro facendomi gemere di piacere. Spingeva come un toro e non riuscivo a tenere il ritmo, tenevo la bocca chiusa per non urlare. Dopo poco sentì che mi eiaculò dentro, tolse la sua asta dalla mia micetta e si alzò dal letto per andarsene via. Ero contenta di me stessa per quanto ero stata troia, e mi eccitò molto l' idea che dovevo compiacere gli uomini.

Parte seconda
Il mattino seguente iniziarono i preparativi, mi fecero fare una breve colazione avvertendomi che quella sarebbe stata l’ ultima cosa che avrei mangiato nei prossimi giorni. Subito dopo la colazione mi rinchiusero nella stanza mi bendarono gli occhi e cominciarono a farmi succhiare cazzi da diverse direzioni:
- Assaporali Anna – mi dicevano
- Questo sarà il tuo cibo, assapora
Io assaporavo e se all’ inizio non ero molto convinta di quello che stavo facendo, più succhiavo e più ne volevo ancora.
- Brava continua così, sentiti troia. Poi passeremo alla tua bella patata!
Aprivo bene la bocca e la facevo più tonda possibile, mi dicevano anche di tenere le labbra più sporgenti per farmi una bocca da pompinara. Io facevo quello che mi dicevano senza obbiettare.
Poi mi sollevarono e mi misero tra le braccia di un tizio, sentivo il suo cazzo che si strusciava sulla mia micetta...
- Lo vuoi dentro?
- Si lo voglio - lo desideravo per davvero, volevo sentirlo dentro, mi stavo già bagnando, troppo eccitante come situazione.
Me lo infilò dentro tutto d’ un colpo facendomi urlare mi teneva con il mio seno premuto sul suo petto e la testa poggiata sulla sua spalla mentre mi penetrava la mia micetta.
- Ha ha ha ha – gemiti di piacere e dolore uscivano dalla mia bocca. Le spinte erano molto veloci, ad un tratto da dietro arrivò qualcun altro.
Lavorò il mio culetto allargandone il buco, mi ficcò un dito facendomi godere come una porca, ebbi subito un orgasmo. Mi dicevano di tenere la bocca sempre aperta, dovevo essere sempre pronta a ricevere o sborra o un cazzo. Dopo che mi infilò un bel pò di volte il dito nel mio culetto piano piano mi penetrò col cazzo. Appena la cappella fu tutta dentro mi sfondò il culo con una forte spinta facendomi urlare.
- Zitta, non devi urlare! Se vuoi essere troia devi godere e ringraziare...
- Grazie !! – lo dissi e sorrisi mentre mi sfondavano la micetta e il culo insieme, e ne fui contenta.
Mi sborrarono dentro e mi costrinsero ad asciugarmi con le mani leccandomele appena perdevo il loro liquido dai miei buchi.

- Abituati zoccoletta, da adesso berrai solo sperma!!! Sarà il tuo pane, sarà la tua acqua.
Il mattino seguente, come scesi in soggiorno notai troppe persone. Erano parecchie, più di una decina.
Arrivò da me un tizo, mi prese per un braccio e mi fece entrare in una camera.
- Adesso ti avvolgo in una pellicola, completamente.
Mi fece un veloce ditalino e io, ormai esperta, ansimavo subito di piacere. Cominciò ad avvolgere tutto il mio corpo di una pellicola trasparente ma abbastanza resistente e non troppo aderente. Cominciò dalla pianta dei piedi fino alla testa lasciando un buco sopra. Poi prese una taglierina e mi liberò la bocca, piazzando del nastro adesivo trasparente attorno alla bocca. Fece altri due buchi più o meno tondi nell' ingresso del mio culetto e della mia figa.
- Ecco fatto tesoro!! Ora stai tranquilla seduta. Ci penseremo noi.
Feci come mi disse, ebbi un orgasmo per l' eccitazione. L' uomo rise, divertito
- Ti piace proprio fare la porca? - mi chiese prima di andarsene
- Si - risposi con voce da civetta.
Chiuse la porta, attesi qualche minuto e poi entrarono 4 tizi. Si posizionarono con un pene già duro sopra la mia testa e cominciarono a farsi una sega. Attesi nemmeno 2 min e sborrarono dentro il buco della pellicola trasparente sopra la mia testa. Sentii lo sperma colare nei miei capelli, ebbi un fremito. Il calore mi riscaldò la testa.
Uscirono quei 4 e ne entrarono altri 4. Stessa operazione. Volevo succhiare, ma mi proibirono di muovermi. Dopo un bel pò di tempo andando avanti così lo sperma mi era arrivato fino ai piedi cominciando a riempire quella specie di sacco aderente in cui mi avvolsero. Sentivo le gocce scendere verso il basso. Qualcuno mi chiese se stessi per avere un altro orgasmo e feci si con la testa. Prese una piccola ciotola e, tenendola in mano, la posizionò poco sotto la mia figa massaggiandomi il clitoride. A quella vista non riuscii a trattenermi. Gemetti di piacere e l' orgasmo fu talmente forte da farmi fuoriuscire liquido. L' uomo a questo punto fece cadere il mio liquido nel buco sopra la testa.
Continuavano ad andare e a venire, sborravano e se ne andavano. Non ce la facevo più a restare lì, volevo un cazzo che mi scopasse. Ormai la sborra che avevo tutta sulla pelle stava fermentando. Ero riempita dai piedi al seno e mancava poco per raggiungere il collo. Ero immersa in una busta ormai quasi completamente piena.
- Questo ti servirà per far assaporare bene alla tua pelle lo sperma degli uomini.
- Lo voglio dentro, vi prego!! Non resisto più! - mi lamentavo
- Devi aspettare, vogliamo che lo desideri con tutta te stessa.

Parte Terza
Finalmente fui riempita completamente. Chiusero il buco sopra la mia testa. Ero un ammasso di gelatina bianca. La gente attorno cominciava a toccarmi e il sentire il liquido sulla pelle che si muoveva mi faceva impazzire. Gli occhi faticavano a rimanere aperti, il naso ormai era immerso nel liquido degli uomini.
Mi lasciarono buttata a terra in quella stanza da sola per un paio di ore. Io stavo impazzendo, volevo un cazzo in bocca. Non ce la facevo più, ne avevo bisogno.
Entrò a un certo punto un tizio. Lo tirò fuori.... Finalmente!!! Guardai il suo pene, avida. Lo volevo, lo volevo come non mai!!!.
Si avvicinò a me e mi aiutò ad inginocchiarmi perchè il liquido mi faceva scivolare. Avvicinò il pene alla mia bocca. Non aspettai olte. Lo presi e me lo infilai!!! Era magnifico. Tenevo sempre le labbra sporgenti e succhiavo. Mi piaceva, ma non succhiavo pesante. Ero elegante al punto giusto. Il movimento della mia testa, della mia bocca. Erano cambiati.
L' uomo non resistette, mi sborrò subito in bocca. Entrarono anche due altri tizi.
- Anna, vieni qui!
Mi chiamarono. Come una gattina arrivai da loro. Mi liberarono dalla pellicola. Uscì una marea di liquido bianco. Ero tutta bagnata, mi piaceva troppo. Mi aiutarono ad asiugarmi soprattutto i capelli.
Infine mi presero in braccio io con le gambe avvinghiate ad uno di loro. Mi infilò bene il pene dentro la figa mentre l' altro da dietro nel mio culetto. Incominciarono a penetrarmi e le mie codette saltavano dolcemente su è giù come una bambina felice. Sorridevo guardando chi mi scopava.
- ti amo! - fece uno di loro
- grazie, mi fa piacere - Sorrisi, finalmente potevo scoparmi chi volevo
Aumentarono le spinte. Mi misi col culo più in fuori per facilitare la penetrazione. Ebbi un orgasmo.
- Sborratemi dentro vi prego!! - Li supplicai.
- Si, si, si
Vennero uno dietro l' altro e sentii tutto il loro orgasmo dentro di me. Erano giovani, forti, con le palle piene da 20enni. Restarono con il pene ancora dentro di me per un pò, esausti.
Mi posarono a terra e uscirono.

Chiamarono un altro e gli feci un pompino. Era molto più grande di me. Quasi quasi poteva essere mio padre. Prima se lo fece spompinare un pò.
Poi mi prese con forza, lo stavo eccitando troppo, mi attaccò spalle a muro. Mi sollevò da terra e mi penetrò come un toro. Gemevo... ma non si fermava. Volevo che aumentasse la potenza, provai a provocarlo tra un ansimo e l' altro:
- Ti piace scoparti le ragazzine di sedici anni come me vero?
- Si!!
- Mi potrai penetrare quando vorrai, amore!
- Grazie Anna!
- Prego amore, spingi più forte, ti prego!
E così fece, aumentò le spinte. Ebbi un orgasmo assieme a lui assurdo. Con l' ultima spinta mi alzò completamente in alto e arrivò un' ondata di liquido dentro la mia vagina. Ci sdraiammo a terra io avvolta dal suo abbraccio con il suo cazzo che premeva sul mio sedere. Eravamo esausti... Mi baciò in bocca e se ne andò.

La settimana era finita. Mi lasciarono libera. Quel che successe dopo è che praticamente ogni giorno la finivo con un uomo diverso a letto. I mei compagni di scuola mi "stuprarono" diverse volte. Ormai lo sapevano tutti, vecchi e giovani e bambini. Sui muri delle strade della piccola cittadina, e anche nelle cittadine vicine, comparivano messaggi espliciti "La piccola Anna numero 3408944432". Messaggi di gente porca che mi cercava. La scoperta dei mei genitori ormai è stata accettata. Tutti mi potevano avere quando volevano. Ci sono stati anche casi in cui mi presero direttamente in strada, mi sollevavano la gonna e mi penetravano in mezzo alla strada. Non so per quanto dovrò sopportare questa cosa. Ma non riesco a controllarmi, il mio corpo e la mia mente sono separate. Apro le gambe al primo uomo che passa, forse per sempre. E tu sai resistere alla mia passera? Sai resistere anche se apro le gambe?

Anna

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