L’estate con zia Claudia

Scritto da , il 2020-05-03, genere incesti

Racconto frutto di fantasia.
Innanzitutto mi presento: mi chiamo Marco, ho 21 anni, sono alto 1.78, capelli biondi/castano corti e un po’ ricci. Fisicamente non sono un palestrato con un fisico scolpito, ma mi alleno spesso e la muscolatura è ben delineata. Non ho mai avuto problemi con le ragazze, anche se non ne ho avute molte e sono state più le avventure di una sera; ma ce n’è una che ha sempre attirato la mia attenzione e stuzzicato la mia fantasia: mia zia. Ogni volta che mi capita di vederla o di pensare a lei, non riesco a fare a meno di fare pensieri impuri e fantasticare, salvo poi riprendermi dopo qualche minuto e ricordare a me stesso che quella lì è mia zia e che è moralmente sbagliato. Lei si chiama Claudia, sorella minore di mia madre, ha 41 anni, è alta 1.80, capelli lunghi biondi dorati, meravigliosi occhi azzurro chiaro, labbra carnose ma non esagerate, le classiche “labbra da pompinara”; il corpo è quello che avrebbe una modella alla sua età, magra ma non secca con una splendida, una terza abbondante di seno che non perde occasione di mettere in mostra, gambe lunghe e affusolate, un culo non perfetto ma meritevole di un paio di occhiate.
L’estate è un periodo particolarmente “duro” per me in quanto molto spesso mia zia viene da noi alla casa al mare da sola, poiché mio zio è medico e non può allontanarsi così tanto ed è solito concentrare le sue ferie nel periodo natalizio, e a me tocca averla davanti agli occhi tutto il tempo in bikini. Ma l’estate dei miei 19 anni fu diversa: mia zia arrivò una mattinata dopo un paio di settimane dall’inizio delle nostre vacanze, sempre bella e solare come al sempre, i soliti saluti, lo stabilirsi nella camera libera e poi subito al mare a divertirsi. Tornammo a casa, pranzammo in maniera leggera e io come mio solito mi buttai sul letto per un’oretta di riposo. Solitamente quando mi alzo sono sempre solo, perché i miei tornano subito in spiaggia per poi rimanerci fino a sera e anche quella volta fu così, ma non fui solo. Andando verso il bagno notai mia zia affacciata al balcone a guardare la natura, essendo la nostra casa immersa in un boschetto; aveva ancora indosso il suo striminzito costume da bagno bianco che già così lasciava davvero poco spazio all’immaginazione, figuratevi quando era bagnato.
Mi avvicinai e mi appoggiai alla ringhiera di fianco a lei e comincia “Zia, come mai sei qui e non al mare?” “Niente, stavo un po’ qui in silenzio a pensare un po’” “Vuoi che me ne vada?” “No, ma che dici.” Accennò un mezzo sorriso, ma notai un filo di malinconia nelle sue parole e nella sua espressione, perciò mi feci avanti “Ma stia bene?” “Certo che sto bene, non dovrei?” “No, certo. Solo...è che mi sembri un po’ triste, sai che puoi dirmi tutto. Magari ti fa anche bene.” Esitò, ma si vedeva che avrebbe voluto tirar tutto fuori e parlarne, forse non era sicura che fossi la persona adatta, ma alla fine riprese “Ok...tuo zio mi tradisce”. Rimasi interdetto per qualche secondo “Cosa?! Ma ne sei proprio sicura?” “Beh, se lo trovi con un’infermiera che gli sta succhiando il cazzo un po’ sicura lo sei. Ormai sei grande, posso parlarti senza fronzoli”. Un attimo di silenzio per metabolizzare la notizia e poi ripresi “Cazzo, non me lo sarei mai aspettato” “Evidentemente non sono più attraente come lo ero un tempo” “Scherzi vero? A 40 anni sei più attraente di moltissime mie amiche all’università” “Certo, la fai facile tu, ma intanto ho provato di tutto con lui e non sono mai riuscita a far riscoccare la scintilla. Mi sono anche vestita da infermiera sexy tempo fa, ma mi disse che era troppo stanco per scopare quella sera”. Mi abbioccai per una decina di secondi a immaginarla con un completo del genere addosso e dovetti far attenzione a non far spiccare l’erezione dal costume già abbastanza aderente, poi dissi “Ti butti giù troppo facilmente. Ma ti sei mai minimamente resa conto di quanti uomini in spiaggia ti guardano il culo o restano imbambolati sulle tette? Non ne hai idea”, lei un po’ sorpresa ribattè “E tu come lo sai?” diventai per un secondo rosso paonazzo e farfugliai qualcosa prima di darle una risposta “Beh ecco, a volte capita anche a me” “Mi guardi il culo?” sembrava sorpresa, ma nella sua intonazione c’era solo quello e non rabbia o imbarazzo. “S..si..cioè capita..voglio dire, ok sei mia zia e non dovrei, lo so, però sei comunque una donna, una gran bella donna, non riesco a non guardare se ho tutto quel ben di dio continuamente davanti agli occhi”. Si girò a guardarmi e rimanemmo qualche secondo a guardarci negli occhi senza dire una parola, finché lei all’improvviso mi baciò. Il contatto con quelle labbra fu paradisiaco, avevo a lungo sognato che sensazione e che sapore avessero e ora lo so: di gran lunga migliore di quanto potessi mai immaginare. Subito le lingue si intrecciarono e diventò la limonata più passionale e meravigliosa che avessi mai avuto con qualsiasi altra ragazza. Durò diversi minuti, poi avvicinai la mano al laccio del reggiseno e lei sembrò riprendersi dalla trance staccandosi da me e da quel bacio “Che cazzo stiamo facendo? Sei mio nipote, è un incesto, non possiamo”, mentre lei sembrava quasi spaventata dalle sue emozioni, io senza esitare tirai giù di netto il costume e, essendo già a torso nudo, rimasi nudo di fronte a lei; come è facile immaginare, quella situazione mi aveva eccitato tantissimo e infatti quando tolsi il costume schizzarono fuori 22 cm completamente eretti e pulsanti. Alla vista del mio cazzo quasi le schizzarono fuori gli occhi, non so se per la misura o se per la sorpresa di vederselo all’improvviso davanti, ma dopo poco l’espressione di sorpresa sparì e con essi i suoi dubbi, lasciando posto ad un sorrisetto ammiccante “Sai cosa? Fanculo, scopami”. Ovviamente il mio cervello per qualche secondo andò in tilt dopo aver sentito quella frase pronunciata da lei, ma mentre mi riprendevo lei, senza staccare gli occhi dal mio membro, portò la mano al laccio del reggiseno, lo slegò e lasciò che la cadesse da solo, sbattendomi in faccia le sue tette perfette. Ormai era andata, eravamo entrambi super eccitati e il resto venne da sé: ci saltammo addosso, riprendendo la limonata da dove l’avevamo lasciata, solo che questa volta lei saltò su di me, intrecciando le gambe all’altezza del bacino e stringendosi il più possibile a me. Le sue tette premevano sul mio petto e riuscivo a sentire i capezzoli duri come chiodi pungere i miei pettorali, nel frattempo il mio cazzo sempre più marmoreo si strusciava sulle mutandine del suo bikini, l’unico indumento ancora addosso tra noi due, e ciò procurava una sensazione di piacere assoluto a entrambi. Il mio letto era troppo piccolo, così decidemmo di andare nella camera dei miei, dove c’era un letto matrimoniale che avrebbe dato libero sfogo al nostro impeto sessuale, ripromettendoci di ripulirlo a dovere prima del ritorno dei miei. Arrivati lì la buttai di forza sul letto, le sfilai gli slip, più fradici di quando usciva dal mare dopo una nuotata, e mi tuffai di faccia in quel paradiso che le sue gambe mi avevano svelato. Inutile da dire, estasi; il sapore era forte, pungente, ma afrodisiaco come poche cose al mondo, in aggiunta poi ai suoi gemiti da far perdere la testa. Poco dopo mi alzai, e con il cazzo puntai la sua caverna delle meraviglie, salvo poi essere fermato da lei “Aspetta, sarà meglio lubrificarlo”, si alzò mi prese di forza sbattendomi sul letto, si inginocchiò e cominciò a succhiarmi il cazzo con lussuria e avidità. Fu meraviglioso, avvolse tutto il membro con quelle labbra su cui avevo continuamente fantasticato e, lasciatemelo dire, nemmeno nei miei sogni più erotici avrei mai immaginato quanto fosse maledettamente brava nello spompinare. “Sei pazzesca!” “Anni di pratica, caro mio” rispose a fatica con il cazzo sempre saldamente in bocca. Andò avanti per almeno 20 minuti, quando esausto le inondai il viso di sperma “Già finito?” disse leccandosi le dita “Oh no, certo che no” risposi buttandola sul letto e baciandola; raccolse tutto lo sperma possibile con la lingua e me lo fece assaggiare, compiacendosi dell’eccitamento che ne traeva. La girai a pecorina e dissi “Scommetto che non è per niente stretto” accarendole il buco del culo, “Eh no, e considera che tuo zio l’ha avuto solo un paio di volte” rispose con sogghignando, “AAAAAAAAH” urlò come una pazza quando senza temporeggiare infilai tutti i miei cm nel culo con non poca foga e cominciai a scoparla come se fosse l’ultima volta della mia vita. Le urla furono tante e lunghe, per fortuna non avevamo vicini, ma parecchi metri più in là c’erano altre case e molto probabilmente avranno sentito zia Claudia godere come una pazza e questa cosa mi eccitava ancora di più.
Scopammo per mezz’ora in quella posizione, entrambi non avevamo nessuna voglia di cambiare perché il piacere era ineguagliabile, ma alla fine dovetti arrendermi e spruzzare per una seconda volta lo sperma su di lei che ormai aveva i capelli più bianchi che dorati, così come la faccia.
Ci stendemmo entrambi esausti sul letto, continuando a baciarci con lei che smanettava senza sosta il mio cazzo e mi disse “E’ stato incredibile. Non scopavo così da quando avevo vent’anni, dico davvero” “Wow, è stato pazzesco anche per me. Era da tanto che fantasticavo, ma non era mai stato così bello in nessuna fantasia.” “Abituatici, perché la cosa mi piace parecchio e ho sempre voluto un amante più giovane”.
Entrambi sorridemmo e lei mi baciò ancora.


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