Quando una mamma ha bevuto troppo

di
genere
incesti

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Mia mamma si versò subito un altro bicchiere pieno di tequila e lo trangugiò.
Rise, perse un attimo l’equilibrio e si appoggiò a me.
Mi guardò con gli occhi lucidi.
‘Tequila bum bum amore mio, io lo bevo liscio senza limone e sale, ma di solito bisogna preparare queste cose qui, ma io mi ricordo che quando sono già abbastanza ubriaca riesco a berlo senza niente. Ora lo sono’, e rise di gusto sculettandomi proprio dove avevo il cazzo che non ce la faceva più a stare dentro i pantaloni.
Si accorse finalmente delle mie ‘condizioni’.
‘Oh piccolo amore mio’, disse strascicando le parole, ‘ti ho fatto male tesoro, scusami tanto. Aspetta che bevo un altro bicchierino della mia tequila bum bum e poi ti do un bacino sulla bua.’
Mi sembrò di avere un invito per il paradiso.
La mia mamma ormai ubriaca bevette un altro bicchiere pieno di tequila e poi posò con forza il bicchiere.
‘Calati i pantaloni’, era un ordine perentorio.
Mia mamma quasi non si reggeva in piedi, e rideva.
‘Devo darti un bacino sulla bua’, mi disse, estremamente ubriaca.
Si chinò pesantemente, anzi quasi si può dire che cadde nel gesto di sfilarmi i boxer.
Feci fatica a rimanere in piedi.
Il mio cazzo duro saettò davanti al viso di mia mamma, in tutto il suo turgore.
‘Oddio, che cosa sto facendo col mio bambino?’, disse mia mamma quasi a se stessa, e poi mi guardò mezza imbambolata.
Rise.
‘Va bene, solo un piccolo innocente bacino sull’affarino.’
Prese il mio cazzo in mano e lo bacio sulla punta con le labbra.
Poi protese la braccia in avanti perché voleva essere rialzata ed io ubbidii, non mi piaceva di vederla per terra a quel modo.
‘Mamma, forse hai bevuto un po’ troppo.’
‘Eheheh, sì la tua mamma è ubriaca. Andiamo avanti con la festa!’
Era decisamente partita.
Prese la bottiglia di whisky e si versò una dose generosa.
Quindi dal bicchiere passò al suo collo buttando la testa indietro e svuotando il contenuto del liquido ambrato.
‘Tienimi su amore’, mi disse mia mamma, dandomi un altro bacio stavolta sulla guancia.
Più che dei cocktail, stava versandosi a turno bicchieri di tequila, whisky e gin.
Rideva sguaiatamente mentre la tenevo ormai di peso, e la posai stremata su una sedia, ma anche lì sembrò cadere direttamente per terra per quanto era fradicia.
‘Amore mio, più che cocktail ho fatto un mix di alcolici pazzesco’, mi disse ridendo, evidentemente per quanto ubriaca si era accorta anche lei.
Versai una dose di whisky, una di tequila ed una di champagne, e poi le porsi un bicchiere pieno dopo aver miscelato con un lungo cucchiaio.
‘Mammina, ti ho preparato io un cocktail, spero sia di tuo gradimento.’
‘Solo se me lo mescoli con il tuo cazzo’, e rise sguaiata. Era davvero partita.
Lo misi dentro al bicchiere pieno e lei fu avida ad infilarsi il mio pene duro in bocca.
Cominciò a succhiarlo ed a stantuffarmelo tutto fino quasi in gola, poi prese il bicchiere e lo svuotò, con la sua stessa magica perizia.
Ero ammirato per quanto potesse bere, sembrava un pozzo senza fondo, già così pesantemente ubriaca riusciva ancora a parlare, farmi un pompino, rimanere anche se in equilibrio instabile su una sedia, e magari voleva un nuovo giro.
Mia mamma era davvero una donna stupenda che sapeva bere e rendere un uomo davvero felice, ed ero io il suo unico uomo, il suo adorato figlio.
Non resistetti più, le infilai le mani nella scollatura e le tastai le tette, lei aprì le gambe e si portò le dita sulla passera fradicia.
Mi disse che voleva un altro cocktail, che i miei erano speciali, soprattutto con l’antipasto di cazzo.
Rise sguaiatamente.
Le preparai un altro bicchiere grande con dosi abbondanti di tequila, whisky, gin e champagne.
Immersi il mio cazzo fino in fondo nel bicchiere e poi glielo porsi gocciolante. Lei lo prese tutto in bocca e lo succhiò avidamente.
Poi prese il bicchiere e con una certa goffaggine trovò la via della bocca e scolò l’ennesimo bicchiere che era una vera bomba alcolica.
Mi cercò con gli occhi appannati, mi piegai verso di lei, mi spinse la lingua nella mia gola, mi baciò a lungo togliendomi il respiro, era davvero piena di alcool e completamente ubriaca.
Non so se si rendeva conto ancora che ero il suo adorato figlio.
La presi e la portai di peso verso il letto nell’altra stanza.
Cominciai a spogliarla mentre farfugliava frasi inintelligibili.
La portai di peso alla doccia e feci uscire un getto di acqua calda perché non si riavesse troppo ma per lavarla come si confaceva.
‘Amore, fammi bere ancora’, mi disse mentre si riaveva un poco.
‘Che cosa vuoi mammina?’
‘Whisky, dammi del whisky.’
Presi la bottiglia e cominciai a fargliela bere a canna.
Lei trangugiò avida e ricominciò a ridere.
Era per terra, con l’acqua calda che la ricopriva, all’interno della doccia, totalmente nuda.
Presi una bottiglia di tequila appena aperta e la feci bere dalle sue labbra. Poi baciai quelle labbra e le infilai la lingua in bocca.
Era completamente andata.
‘Amore”, mi disse, e poi aprì le gambe ed io entrai dentro e cominciai a scoparmela sotto l’acqua calda.
‘Amore, bambino mio, fermo’ che cosa stai facendo?’
‘Ti coccolo, mammina mia.’
Il mio cazzo duro premeva sulla sua vagina calda ed invitante, aperta e fradicia.
‘Oh, il mio dolce cucciolo”
E mi baciò teneramente sulle guance, mezza imbambolata. Forse non era ancora sufficientemente ubriaca.
‘I tuoi seni sono bellissimi, mamma.’
‘Ho bevuto troppo, eheh. Hic! Sì, tua mamma è molto ubriaca bambino mio.’
‘Sei ubriaca e bellissima, ti amo sai?’
‘Anch’io amo il mio bambino’, e mi accarezzò i capelli.
‘Non sei arrabbiata che ti ho fatto bere troppo?’
‘No, non potrei mai arrabbiarmi per’ hic, questo tipo di situazioni, eheh’, mia mamma si strinse a me e mi accarezzò il fondoschiena.
‘Ma stiamo facendo l’amore?’, mi chiese fermandosi preoccupata, guardandomi negli occhi e aggrottando le sopracciglia.
‘No, mamma, che cosa pensi mai?’
‘Sono un po’ fuori, e poi siamo tutti e due nudi.’
‘Dovevo lavarti, e rischiavo di bagnarmi anch’io se rimanevo vestito.’
‘E’ vero, il mio bambino è tanto premuroso, hic!’, e mi baciò sulle labbra.
La aiutai ad alzarsi, quindi cominciai ad asciugarla con un asciugamano grande.
‘Portami sul letto, faccio fatica a rimanere in piedi.’
‘Sì mamma.’
Le versai una dose generosa di whisky.
‘Grazie cucciolo, sei molto buono con la tua mamma viziosa.’
‘Sei tu che sei tanto bona per me.’
Lei non si accorse della parola che avevo cambiato volutamente. Non nelle sue condizioni attuali.
Tracannò il whisky come al suo solito.
‘Mamma, ti piacerebbe fare l’amore col tuo bambino?’
Era parecchio ubriaca, e ci mise un po’ ad afferrare il concetto delle mie parole.
Alla fine però la sentii scuotersi, probabilmente aveva capito e si girò con gli occhi sgranati.
‘Hic, bambino mio non sono ancora così ubriaca, che ti credi?’, e rise, schioccandomi un bel bacio sulle labbra pieno di saliva.
‘Voglio succhiarti i capezzoli come quando ero piccolo’, le dissi, vedendo che le sue difese erano molto precarie.
‘Oh amore, sì succhiami i miei seni, bevi il mio latte amore, hic.’
Era nuda, e senza problemi mi offrì una tetta generosa e piena, io cominciai a leccare, baciare e succhiare il capezzolo turgido e sentii le sue labbra darmi teneri bacini sulla fronte.
Le scappò il bicchiere sul letto, ma tanto era stato svuotato da un pezzo.
‘Bevi dalla bottiglia, mamma.’
Le posai la canna della bottiglia di whisky sulle labbra e le versai il liquido nella bocca. Lei cominciò a bere avidamente, la guardai mentre trangugiava il whisky e mi eccitai ancora di più.
‘Hic!’
Posai la bottiglia sul comodino.
La aiutai a rimettersi seduta sul letto, ma sembrava far fatica a rimanere dritta.
‘Balla nuda per me, mamma.’
‘Eheh, sono la tua odalisca, hic.’
‘Sì mamma, sei la mia bellissima dea.’
I suoi seni ballonzolavano in avanti e dimostravano quanto erano ancora pieni e sodi, cercò di raggiungere con i piedi il pavimento e poi con una mia spinta si trovò in piedi, ma mi affrettai anche a tenerla perché sarebbe sicuramente caduta per terra, rischiando magari di farsi male.
Mi rise in faccia, e mi diede un altro bacio.
Per ora non poteva certo ballare, ubriaca com’era.
Si teneva aggrappata a me, la testa doveva girarle davvero parecchio.
‘Mamma, hai dei seni superbi. Come fanno ad essere così grossi?’
‘Sono come li vuoi tu, hic’, mi disse mia mamma barcollando tenuta per i fianchi da me che le annusavo e baciavo la pelle dei seni e le sue splendide mammelle così invitanti.
Il mio cazzo cercava in modo naturale la sua vagina completamente bagnata.
Posai un cuscino morbido vicino al suo sedere, la presi per l’attaccatura delle braccia e di peso la misi con il suo adorabile culetto sopra al cuscino.
Si girò cercando di baciarmi.
Ormai il mio cazzo perennemente di marmo danzava sulla sua schiena nuda, su ogni suo centimetro di pelle.
Mi cercò con le sue labbra e mi baciò a lungo con la lingua nella mia bocca.
Doveva cominciare ad essere davvero partita.
‘Hic. Amore mio, di solito non ti bacio così sulle labbra ma questo è il tuo giorno più speciale, hic.’
‘E’ un bellissimo regalo, sai darmi dei baci davvero belli.’
‘Hic! Perché sono molto ubriaca, e ti amo tanto.’
E tornò a baciarmi in bocca, sentivo i suoi seni sul mio petto e tutto il peso del suo corpo pieno di alcol che barcollava anche da seduta.
‘Eheh, temo che tua mamma ti stia facendo eccitare un po’.’
‘E’ solo un bellissimo momento tra noi due, mammina, un momento di puro amore, non ne sei contenta?.’
La vidi sorridermi e tastarsi i seni grossi e sodi, invitandomi a succhiarli ancora.
‘Vuoi un po’ di tequila?’, le chiesi.
‘Sì, amore mio portamela nei bicchierini, hic’ voglio festeggiarti con una sbornia colossale. E poi voglio farti succhiare il mio latte’ hic, amore.’
Era davvero partita stavolta.
La lasciai sperando che non cadesse con la testa facendosi male.
Sembrò restare seduta in qualche modo.
Mi sorrise mezza andata, andai a prendere la bottiglia e un bicchierino per la tequila.
Mi fiondai subito da lei, che mi abbracciò e mi baciò tra la bocca e la guancia.
Era completamente fradicia ma con ancora la voglia di bere.
‘Il mio bambino, hic, ti amo tanto Francesco mio.’
Le versai un bicchiere pieno di tequila e glielo porsi.
Lei mi sorrise frastornata e lo bevette tutto d’un fiato.
Mi baciò sulla bocca con uno schiocco rumoroso.
‘Ancora tequila, hic.’
‘Subito mamma, sei così bella con tutto quell’alcol in corpo.’
‘Eheheh, hic.’
‘La tua mamma ha un pochino sonno, hic.’
‘No mamma, ti prego vieni fuori all’aria aperta, ti farà bene.’
‘Devo festeggiarti, hic, non mi addormento te lo prometto.’
E dopo queste parole, mi baciò appassionatamente sulle labbra, cercai la sua lingua con la mia e fui felice di sentire che apriva la bocca e lasciava che entrassi con la mia lingua a scambiare la saliva delle nostre bocche.
Era completamente partita, sorrise.
‘Hic, la tua mamma è brava a baciare?’
‘E’ bravissima, mi fai tanto felice mamma.’
‘Voglio subito dell’altra tequila, o basta baci così.’
‘Sì mamma.’
Le preparai un altro bicchiere pieno e lei tastò per aria prima di prenderlo, segno che ci vedeva doppio.
Lo scolò in un attimo mentre le tastai i seni, la sentii ansimare e si muoveva verso di me anche con la fica.
‘La puoi accarezzare amore, ma solo se mi dai tanta altra tequila.’
Mi girai per prenderle un altro bicchiere di tequila, e mentre ero piegato mi sentii il cazzo chiuso tra le labbra di mia mamma, che cominciò lentamente a succhiare e leccare con la lingua.
‘Ti meriti un compleanno coi fiocchi, hic.’
‘Tanta tequila per la mia mamma adorata.’
Non potevo più resistere.
Le mostrai il bicchiere e lei mi lasciò l’asta del membro turgido completamente bagnato della sua saliva, e bevette la tequila.
‘Hic, prendimi amore, voglio fare sesso col mio bambino, lui mi ha comprato con la tequila bum bum, e la sua mamma è una puttanella, ma tu mi ami lo stesso, vero? Anche se sono monella?.’
Era partita sul serio.
La presi e la posai per terra, la sentii fare un altro singhiozzo da ubriaca, ed entrai con il mio cazzo completamente duro nella sua fica, le montai sopra e la sentii gemere di piacere selvaggio.
La presi lì dove si trovava, per terra piena di alcol, mi disse
‘Vieni amore che tua mamma ti vuole tanto bene’
Il mio cazzo le entrava fino alle palle nella sua passera vogliosa, era stupenda.
Ma non volevo venire così presto.
La presi e la alzai con forza.
Mi toccò tenerla in piedi con viva forza, si accasciò in avanti sfoderando le sue enormi poppe sul davanti, gliele leccai mentre lei rideva e barcollava priva di ogni inibizione.
‘Tua mamma è una puttana.’
Era decisamente partita per la tangente.
‘Vuoi il mio cazzo duro, mamma?’
‘Scopami bambino mio.’
Entrai dentro di lei, le tenni i seni poderosi con le mani e passavo dalla sua bocca ai suoi capezzoli, sentivo il suo alito pieno di alcol, la stantuffavo con energia e lei gemeva piena di voglia e di passione.
Mugugnò per la voglia di averne ancora.
Urlò di amarmi e io le dissi che l’amavo.
‘Fammi festeggiare il mio bambino per sempre, voglio bere e essere una puttana per sempre’, mi disse tra un gemito e l’altro.

udeth.p@gmail.com
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scritto il
2020-04-01
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