Diari del Sesso: Sesso per passione

Scritto da , il 2019-12-03, genere etero

Questo é uno stralcio di uno dei Diari del Sesso che mi sono pervenuti dopo la tragica chiusura della Doucée Soire, il locale a luci rosse della zona nord.

12/08
Lavorare alla Doucée Soire non é faticoso, né umiliante. Il capo del bordello, Dite, conosce la vita da strada. Anche lei, come molte nate nella periferia sud, non ebbe altre possibilità per sopravvivere se non vendendo il proprio corpo. La differenza é che lei lo seppe fare, e non si fece piegare dalla vita.
Oggi la Doucée Soire é il locale più ricco della città e gli unici clienti che entrano sono virtuosi di alto rango.
Non sono qui per istruire nessuno, né per parlare del passato. Scrivo al solo scopo di eccitarvi tutti.
Anch'io, come Dite, sono partita dal basso e, ora, faccio del sesso non un impiego, ma un talento, e i clienti, che conoscono questa mia dote, si mettono in lista settimane in anticipo per passare dolci momenti assieme a me.
Io non esco mai dalla mia camera, i clienti sanno la strada e io li aspetto. Ci accasciamo dolcemente sul letto, mentre i miei baci già scaldano, nei loro petti, dei cuori che necessitano del mio amore. Per me si tratta di questo, dopotutto. Quando tengo nella mano il loro membro, non penso ai soldi, ma solo alla dolcezza.
Quando denudo la mia spalla, so che loro stanno già fremendo, ma se solo accennano ad alzarsi per stringermi io li fermo e pondero la loro eccitata attesa trasformandola in godimento, così che, il piacere che ne deriverà, risulti divino.
A questo punto, loro sono già succubi della mia bellezza. Io mi tolgo l'ultima veste e accarrezzo il loro addome, magari stringendo loro il capezzolo o inserendo un dito tra le loro labbra. Il loro membro, già duro come la roccia, si scalda, stretto dolcemente tra le mie dita, tanto che, se lo lasciassi, sono sicura, rabbrividerebbero dal freddo.
Già da subito sento odore di seme, e i loro gemiti nel buio focolare sono sinfonia.
Ora scopro lentamente il loro glande bagnato e luccicante e lo ricopro di lubrificante che gocciola lungo il fusto e i testicoli, bagnando il perineo e i cigli del loro ano.
Sembra una melodia umida e oleosa, quella che segue, di carni nude che si baciano con fervore e, alla quale, s'unisce il canto orgasmico delle bocche dei clienti, spalancate.
Basterebbe andare avanti così per qualche minuto per farli venire, ma io so perfettamente quando frenare la mano affinché questo non avvenga. Allora gioco, coi miei piedi, a farli danzare per aria, oltre la mia schiena, e distrarre i clienti da quell'umida orchestra, in uno spettacolo al quale, in qualche modo, vorrebbero partecipare.
Nella loro testa, allora non c'é che quella danza, al fondo della siluette curvosa delle mie gambe.
Proprio quando sono distratti da quella danza, percepiscono un calore diverso, e nelle loro gambe si muove un fremito di piacere insensato. Tornano a guardami negli occhi, e scoprono il loro membro completamente risucchiato nella mia bocca. Allora capiscono che é la mia lingua ad insinuarsi e a creare quel fremito, e a vibrare contro il loro frenulo.
Assaporo voluttuosamente i loro membri e il mio piacere traspare dai miei occhi e dai miei gemiti.
Conosco le parti più sensibili: l'attaccatura del frenulo, la corona del glande coi bacelli che arrossiscono fustigati dalla mia lingua. So che, a questo punto, posso far loro ció che voglio, così insinuo lentamente un dito nel loro ano, inumidito di lubrificante e saliva. Lo insinuo il giusto per capire se al cliente piace oppure no, ma é raro incontrare qualcuno che opponga resistenza, quindi inserisco tutto il dito e accarezzo, all'interno, le pareti anali che generano una goduria incommensurata nel cliente.
Così, come prima, mi fermo al momento giusto e assaporo i testicoli del cliente, riprendendo a massaggiargli il glande.
Se a questo punto il cliente eiacula, mi preparo alla fuoriuscita del seme che, incontrollata, raggiunge perfino il soffitto e mi cade sui capelli e sulla schiena e, il membro, s'affloscia nella mia mano pulsando.
Nel caso il cliente non fosse ancora venuto, é giunto per me il momento di abbandonarmi alla sua stretta: lascio andare il suo membro e mi accascio a pancia in sú a gambe spalancate. Il cliente, a quel punto, non ci pensa un istante a salirmi sopra. Sento il membro virile penetrare con fierezza dentro me, mentre il cliente stringe il mio corpo come se stesse stringendo Afrodite in persona. Io, altrettanto m'avvinghio con le gambe e le braccia e i nostri corpi s'uniscono in un unico ditirambo di piacere. Il nostro sudore, il nostro seme e la nostra saliva diventanto tutt'uno per lunghi e immensi istanti.
Nessuno, a questo punto resiste all'eiaculazione. Il cliente deve ora rivestiesi e tornare la settimana successiva in quanto, c'é già un altro cliente che attende e io mi concedo un bagno bollente.
Una cosa ho imparato: tutti tornano. E io sono qui che li attendo.

Demy

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