Dammi un segno

Scritto da , il 2019-10-03, genere sentimentali

Ancora adesso, non credo che allontanarci sia stata la cosa giusta, non sai cosa pagherei per sapere se il vuoto che ho lasciato dentro di TE sia equivalente a quello che ogni giorno cerco di colmare facendo finta che non sia successo nulla. 

Con affetto


La donna scese dal treno, erano passati alcuni anni dall'ultimo messaggio che si erano scritti a quell'indirizzo mail. 

Si erano conosciuti quando lui, dopo aver letto l'ultimo racconto erotico da lei scritto, l'aveva contattata chiedendole se fosse interessata ad approfondire. Ne era nata una splendida amicizia, alla quale avevano dovuto rinunciare, per la pressante gelosia del marito. Erano diventati amici di penna, anche intimi ma guidati da una costante comune, il rispetto reciproco. 

Mai una parola oltre il lecito, mai un coinvolgimento totale ma solo un  incredibile affetto. Forse, confidarsi con qualcuno che comunque non giudica e sa ascoltarti, forse il fatto che non guardarsi negli occhi facilita la perdita delle inibizioni, aveva contribuito a cementare il loro rapporto. Poi un silenzio assordante, aveva vinto il rispetto e l'amore per il marito, ne aveva sofferto lei e di conseguenza lui. Si era assopita nella carrozza del treno risvegliata da una voce di un altoparlante..." Stazione di ....., stazione di ....., si scende...." Uscita dalla stazione si domandò " E adesso? Nessuno sapeva che fosse li!!! 

Solo lei ed il proprio cuore, e le gambe che tradivano l'emozione di una ricerca al buio. 

Nel messaggio di addio lui le aveva detto" Cercami se hai bisogno di me!!! " e lei aveva promesso. Era stato in quel momento che lui le aveva rivelato il nome del paese nel quale viveva, lei lo aveva memorizzato, chiudendolo nel cassetto dei sogni proibiti. 

Adesso era venuto il momento di aprirlo, scorse velocemente gli orari degli autobus e individuato il suo salì fra mille domande senza risposta che le martellavano la testa. Entrò in paese e dopo essere scesa si diresse ad uno dei bar sulla piazza e ordinò un succo di frutta. Era decisamente una donna superiore alla media, una bellezza fiera e desiderabile, lo notarono anche alcuni avventori seduti al tavolino. 

In quel momento si chiese come avrebbe fatto a trovare una persona di cui conosceva solo il nome, l'età ed il nome di battesimo della moglie. 

Senza dubitare delle proprie capacità investigative e del poco tempo che aveva a disposizione, l'indomani sarebbe partita per Milano per una visita alla figlia, domandò ad una signora di mezz'età:" Buongiorno, mi scusi conosce per cortesia un uomo di nome Armando che ha una moglie di nome Caterina?" Li ho conosciuti in una vacanza in Toscana ma non ricordo il cognome!!!" La risposta le apri' il cuore, "Certo che lo conosco se vuole l'accompagno dove lavora tanto mi è di strada" . "Eccoci arrivati, lavora li" . Dopo mille ringraziamenti si ritrovò di fronte agli uffici di un magazzino , indecisa sul da farsi, ma felice della scoperta. 

Prese il coraggio a due mani e salendo una rampa di scale entrò in un ambiente colmo di materiale, una ferramenta con un bancone dietro il quale sedeva un uomo con i capelli rasati di fresco un viso simpatico e degli occhi scuri e penetranti. "Buongiorno Signora mi dica!!" disse lui pensando (ma allora la Madonna esiste!!!!). Con chiaro accento toscano la bella signora rispose " cercavo il Signor Armando" ... " ehhh so...so....sono io mi dica" " Sono Beatrice, ricordi?" Non fosse stato seduto sarebbe crollato dall'emozione che quelle parole avevano portato nel proprio cuore. "Puoi aspettare un attimo? Siamo in chiusura poi sono subito da te..." furono le prime parole che uscirono dalla sua bocca. Una folata di positività investì la sua anima, si sentiva leggero, felice. Prese il telefono e disse " Ciao, sono io, stasera tardo perché ci hanno messo una riunione non annunciata. A dopo..." Armando uscì dagli uffici, inserì l'allarme e fece accomodare la Signora dal lato passeggero non prima di averle aperto lo sportello, poi salì in macchina e partì..... La conversazione fra i due fu subito piacevole, lei che voleva far capire a lui il perché della visita, lui che si beava della sua presenza senza aver bisogno di un motivo giustificato. Erano le 18,30 il sole cominciava a scendere, la temperatura era mite e piacevole in quell'angolo del basso Piemonte. Armando mise la freccia e accostò, parcheggiando di fianco al muretto di quel belvedere. Si voltò ed i suoi occhi si nutrirono di quelli di lei, le prese le mani con le sue dicendole "grazie per aver colorato la mia giornata". Beatrice appoggiò il proprio indice sulle labbra di lui per fargli capire che non fosse il momento di parlare, lo baciò dolcemente e si compì ciò che nel tempo si erano promessi. Lei guardava il panorama di quei paesini illuminati dalle luci artificiali mentre le braccia di lui le cingevano la vita appoggiandole il corpo alla schiena. Cominciò a baciarle dolcemente il collo, lei chiuse gli occhi mentre la brezza leggera  le scompigliava i capelli. " Vorrei diventare una cosa sola ma il rispetto che abbiamo per chi ci aspetta a casa avrebbe la meglio. Grazie per essere qui." Lei continuando a guardare il paesaggio fece scivolare la mano e accarezzò il membro di lui che ormai teso le spingeva contro la schiena. Fece scendere la zip ed estrasse il sesso cominciando un lento e delicato movimento avanti ed indietro. Armando sospirandole dolci parole all'orecchio si lasciò trasportare da quel piacevole oblio  fino ad esplodere fra le dita di un dolce e cremoso nettare luccicante, lei voltandosi intrecciò le loro lingue in un appassionato bacio carico d'affetto. " Sarà ora che andiamo, il mio treno parte fra mezz'ora" disse lei. " Ma non va bene, tu non...." rispose lui. "Ciò che volevo mi è già stato regalato, una vera amicizia vale molto di più"

Mezz'ora dopo Armando guardava quel treno che lentamente si allontanava, sorridendo alla vita, percepì in lontananza il rumore di treno in arrivo. Beatrice con gli occhi carichi di affetto, lo salutò dal finestrino pensando come nella vita fosse importante salire sul treno giusto senza doversi poi guardare indietro. Prese il telefono chiamò sua figlia annunciandole il suo prossimo arrivo in stazione a Milano.

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