Datemi un pizzico vi prego 2

Scritto da , il 2011-08-02, genere incesti

Dopo quel meraviglioso pomeriggio con nonna Natalina tutto tornò allo status quo ante.
Io e lei tornammo a rapporto nipote-nonna senza turbe psicologiche ne da parte mia, nemmeno da parte sua, credo. Capivo che forse era stato solo un momento di "pazzia" per lei ma io la trovavo molto avvenente e non vi nego che mi sparai clamorose seghe ripensando a quel giorno.
Proprio durante questo "rituale" notai che dietro la porta della mia camera vi era un'ombra di piedi ferma; ovviamente preso dal momento pensai fosse Natalina e allora mi alzai e andai di fronte alla serratura e finii di segarmi sottolineando con movimenti dell'anca il momento della sborrata. Rivestitomi, uscii dalla camera ma non vi era nessuno e rimasi perplesso dell'accaduto ma pensai di essemi sbagliato.
Solo che nei giorni avvenire, mentre mi dedicavo a quella pratica, l'ombra era sempre li e io, eccitato data la mia natura esibizionista, mostramo tutti il mio tesoro a chi spiava perchè qualcuno doveva esserci.
Un giorno tornato da lezione trovai un biglietto di mia madre con su scritto: "io e nonna Natalina siamo in giro per delle visite vai da nonna Claudia che ti prepara qualcosa quando torni". Cestinato il tutto mi trasferei dall'altra parte della bifamiliare e non trovai mia nonna in cucina così gridai il suo nome e mi rispose dicendomi di andare in camera sua. Bussai e mi disse di entrare e respirai il profumo della nonna, sempre dolce e delicato, un pò come lei, e vidi che era sotto le coperte con le serrande chiuse e la televisione accesa ma a basso volume, ciò voleva solo dire che stava riposando così mi avvicinai al letto e le dissi: "Scusa nonna non volevo svegliarti ho letto il biglietto di mamma e così pensavo di trovarti sveglia scusa ancora il treno ha fatto ritardo" ma lei dolce mi rispose "non ti preoccupare tesoro mio ora vado a mettere su l'acqua che il sugo è già pronto"; allora io per farmi perdonare mi tolsi i pantaloni e mi misi, in maglietta a maniche corte e mutande, sotto le coperte, notando che lei indossava una camicia da notte lilla di quelle austere, affermando:
"ma no stiamocene così come stavamo quando avevo 10 anni e volevo dormire nel lettone con te nonna Lalia - così la chiamavo da piccolo - va bene?"; mentre il mio braccio sinistro andò all'altezza della pancia come in senso di protezione e il mio petto appoggiai alla sua schiena e il braccio destro sotto il collo come a volerla cullare mentre lievi baci le donavo sul collo. Dopo qualche secondo senti le sue labbra posarsi sul palmo della mia mano mentre lacrime la bagnavano allora le chiesi:"cosa c'è nonnina?" lei si girò e abbracciandomi forte mi disse tra le lacrime: "ti amo mio dolce bambino però sento la mancanza del nonno". io me la coccolai così, mentre lei si sfogava ancora sulla mancanza della figura del nonno e sulla tragica dipartita e io lì che ascoltavo da bravo e le davo tanti bacini, fichè lei finito di piangere mi disse: "sai qual è la cosa che più mi manca? è sentirmi donna sentirmi adorata"
"ma nonna io ti adoro lo sai - le dissi protestando - se dovessi identificare una donna avrebbe la tua dolcezza e il tuo volto" ma lei mi guardò severa e disse "intendo donna desiderata in quel senso - mentre lievemente arrossiva - come tu immagini tua nonna Natalina". io li rimasi di sasso e sbalordito così incalzò "si, so tutto perchè lei era in angoscia per quello che ha fatto con te ma si vedeva che è stato qualcosa di talmente travolgente che l'ha fatta vacillare così" mentre ancora qualche lacrima le scendeva allora io le asciugai le lacrime dicendo "so come la pensi quindi non posso dimostrarti..." lasciai in sospeso mentre lei rispose pronta "e come la penso?" "so che per te queste cose sono impensabili e che sicuramente sarai rimasta sdegnata da ciò che abbiamo fatto io e nonna Natalina" "allora mi dovrei disonorare" mi disse lei di sfuggita "perchè?" le chiesi "perchè ti ho spiato" disse arrossendo del tutto "ah eri tu?" dissi ridendo stupefatto mentre lei annuiva ancora rossa in viso. "Vuoi sentire una cosa?" le dimandai diretto "cosa?" disse curiosa allora le presi la mano e gliela misi dentro le mutande facendole sentire il mio alberello dell'amore bello sveglio. Non si mise paura anzi iniziò ad accarezzarlo mentre mi avviocinai baciondola con ardore e le mie mani si intrufolarono sotto la vestaglia andando a sentire quel corpo così stostanzioso. "Lascia fare me" mi disse autoritaria allora mi fermai e tirando via le coperte mi spoglio e mettendosi ai miei piedi inizio a baciarmi l'interno coscia mentre con le mani soppesava i miei coglioni e li massaggiava. La bocca si avvicinava sempre di più al centro dell'eccitazione e lei iniziò a baciare la mia verga per poi leccarla piano come si fa con un gelato da gustare per poi introdurla nella sua bocca e iniziare un pompiuno magnifico, il suo dolce antro mi agguantava il cazzo con una voracità che faceva trapelare la voglia arretrata. "Nonna sto per venire" le dissi cercando di togliermi dalla sua bocca ma lei mi mise le mani sulle natiche e tirò il mio bacino a sè mentre con un dito stimolava l'entrata del mio orifizio. Appena toccato sentii una scarica partire dal cervello e le svuotai le mie palle nella bocca. Rimasi quasi senza fiato ma ripresomi subito le ordinai "ora sdraiati che tocca a me" e ubbidiente lo fece mentre io la baciavo e le toglievo quelle inutili vesti che coprivano quel corpo stupendo, una 5 un pò cadente ma eccitante da morire, quella pancetta che ti fa pensare subito a cose poco caste e quelle gambe un pò grosse ma ben tornite. La mia bocca lambì la sua ma scese prima sul collo poi sui capezzoli torturandoli scendendo sulla pancia per poi soffermarmi su quella figa sotto quella forestina di peli. Grandi labbra rosee e sotto piccole increspature che si uniscono in un bottoncino che la mia lingua va a lambire ed ad accarezzare mentre due dita le penetrano la figa che sento pulsare sotto i miei tocchi. Sarà stata la mia o la sua voglia ma anche questo rapporto orale finì con un suo urlo e io che leccavo tutto il suo nettare in una bevuta stupenda. Il mio cazzo si era risvegliato mentre la Claudia ansimava ma mi posizionai tra le sue gambe e entrai in lei con ardore e mentre l'abbracciavo a me la baciavo con una passione inaudita. Il ritmo dolce accompagnava le nostre parole dolci e i nostri sguardi pieni di tenerezza finchè le sue gambe si incrociarono dietro la mia schiena e iniziai a dare dei colpi portentosi mentre con la bocca stuzzicavo i capezzoli e lei mi incitava a riempirla della mia crema. Il mio cazzo pulsò ancora e farci mia nonna con tutto il mio amore mentre la porta della camera si aprì ed era Natalina...

Per commenti o suggerimenti: erdoctorm@libero.it

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