Contatto con i piedi di V

Scritto da , il 2019-07-23, genere feticismo

Finalmente la maturità era conclusa e tutto era pronto per la mia prima vacanza al mare con i compagni.
Partimmo; io e il mio amico F in macchina davanti, le nostre amiche P, G e V dietro.
Per fortuna mia e di F le tre ragazze oltre che simpatiche erano anche belle, tutte apprezzabili per aspetti differenti.
Io però ammiravo soprattutto V: bionda, mossa, magra ma con un bel sedere, carnagione chiarissima e occhioni azzurri coperti da occhiali tondi e spessi.
Tuttavia la curiosità mi spingeva a fantasticare sui suoi piedi: li avevo precedentemente visti soltanto coperti dai calzini.
Tale fantasia era spinta dalla forma di essi, erano particolarmente lunghi e sottili, a detta sua un 40.
Il primo giorno, in largo anticipo sull'orario del check in, decidemmo di andare a vedere la spiaggia e, ancora vestiti siccome i costumi erano in valigia, decidemmo di immergere almeno i piedi sulla riva per sfuggire al caldo intenso.
E dunque tutti via le scarpe: avrei finalmente visto i piedi di V. Avrebbero soddisfatto le mie alte aspettative?
Tolti i calzini gli oggetti delle mie fantasie rimasero esposti davanti ai miei occhi.
Bianchi, lunghi, sottili; le dita erano anch'esse lunghe ma adeguatamente carnose e conferivano ai piedi delle proporzioni inusuali ma gradevoli alla vista. Il secondo dito era leggermente più lungo del primo e le unghie erano dipinte di un rosso intenso. Ma le piante erano la parte più preziosa di quei piedi: di un delizioso rosa pallido e morbidissime; tale caratteristica era talmente accentuata che si poteva percepire grazie alla sola vista, senza contatto fisico.
Intontito da tale visione la seguii sul bagnasciuga, onorato anche solo di toccare l'acqua dove quei piedi erano immersi.
Il giorno seguente decidemmo di fare un giro nel cento del paese marittimo.
Ovviamente la mia attenzione si concentrava su V: indossava un abitino color vinaccia molto semplice ma che calzava egregiamente sul suo fisico.
In poco tempo abbassai lo sguardo seguendo le sue gambe bianche e le sue caviglie sottili; un paio di sandaletti neri ricoperti di perle bianche valorizzava incredibilmente i suoi piedi in quanto le finiture sottili delle calzature mostravano parecchio la pelle bianca e morbida e le dita smaltate.
L'indomani si decise di andare in spiaggia. Data la distanza del mare dall'appartamento però V si oppose, lamentandosi per la stanchezza causata dalla camminata in centro del giorno precedente e affermando di non amare particolarmente le lunghe camminate.
Io tra me e me pensai che quello doveva essere il motivo per cui le piante dei suoi piedi erano così morbide e perfette.
F, P e G tuttavia erano convinti ad andare in spiaggia allora io, cogliendo al volo l'occasione, mi offrii di restare nell'appartamento con V, inventandomi di aver esagerato con il pranzo e che quindi prefivo astenermi dal bagno.
V sembrò entusiasta della mia compagnia mentre il resto del gruppo si incamminò per la spiaggia.
Eccoci quindi, io e V soli nell'appartamento. Non mi sembrava vero!
Per passare il tempo decidemmo di guardare un film. Entrambi concordammo sulla visione di una pellicola di supereroi, essendo entrambi fan di quel genere.
V prese il tablet e si posizionò sul divano letto aperto nella sala, siccome era molto spazioso.
Ci mettendo semiseduti uno di fianco all'altra, con i cuscini appoggiati al muro, in modo da avere entrambi una visione ottimale del tablet.
Davanti al mio sguardo, oltre lo schermo, c'erano le nostre gambe distese e nude, siccome a causa del caldo io ero in mutande e lei in pantaloncini corti.
Ovviamente la mia attenzione ricadde sui suoi piedi, e la visione del film da parte mia fu compromessa totalmente.
V non tardò ad accorgersi che il mio sguardo era incollato ai suoi piedi piuttosto che allo schermo e spinta da una timida curiosità mi chiese: "ti piace il mio smalto?"
Al contempo arricciò un paio di volte le dita dei piedi, per farmi intendere che era proprio a quelli che si riferiva.
Io altrettanto timidamente risposi: "si parecchio, ti sta davvero bene".
Dopo quel brevissimo dialogo la nostra attenzione si spostò nuovamente sul film, ma io tra me e me pensavo di continuo a quella domanda, a mio parere parecchio maliziosa e mi chiesi se fosse solo una mia impressione e il tutto sarebbe finito lì o se la situazione si sarebbe evoluta diversamente.
Poche scene dopo il suo piede sinistro mi sfiorò bravemente la gamba, ma lei fece passare il gesto per involontario, continuando indifferente la visione del film.
Dopo qualche minuto mi sfiorò nuovamente; questa volta però il gesto fu più lungo, simile ad una carezza, tanto che ebbi la possibilità di percepire la morbidezza fuori dal comune della sua pianta.
Pochi istanti dopo lo fece nuovamente e poi ancora, stavolta accarezzandomi la gamba dalla caviglia fino al ginocchio.
Questo gesto mi provocò un brivido che incuriosì ulteriormente V.
"Che c'è, ti piace?" mi chiese ridacchiando divertita ma con una nota di timidezza nella voce.
Io mi limitai ad annuire, un po' imbarazzato, senza opporre resistenza.
La mia risposta affermativa la spronò ad alzare la schiena dal cuscino e, facendo perno suo suo sedere e utilizzando le braccia, ruotò su se stessa, posizionandosi sempre al mio fianco, ma rivolta verso di me e con i piedi a lato del mio busto.
Con un sorriso malizioso in volto sollevò il piede destro e me lo mise proprio davanti alla faccia, arricciando la punta di esso verso di me come a volermi indicare in modo provocatorio.
Tale gesto comportava la formazione di numerosissime pieghette sulla pelle rosea della sua pianta, sottolineandone l'estrema morbidezza.
Anche l'olfatto prese parte al gioco: percepii un odore delicato e piacevole, dovuto probabilmente alla doccia fatta da V non molto tempo prima, ma una nota decisa di quella fragranza lasciava intuire che si trattava comunque di un piede.
"Se ti piace così tanto bacialo!" affermò lei in modo scherzoso ma con una nota di timidezza nel tono di voce.
Tale affermazione mi spronò dallo stato di estasi in cui mi trovavo.
Ero visibilmente imbarazzato, ma nonostante ciò, con il cuore in gola, non esitai a portare avanti il capo. La mia bocca sfiorò brevemente la pianta del piede di V, provocando un leggero schiocco e, grazie alla sensibilità delle labbra, potei apprezzare appieno la morbidezza incredibile della pelle.
Mi trovavo tra sogno e realtà, faticando a realizzare quanto appena accaduto.
Il cuore mi batteva all'impazzata.
Il bacio procurò alla ragazza un brivido che, partendo dal piede le passò prima per la caviglia e poi per la gamba, fino ad arrivarle alle spalle.
Questo provocò a V una risata divertita, dovuta probabilmente anche al mio viso arrossito.
Si interruppe bruscamente, resasi conto del mio vistoso imbarazzo, e si ricompose.
Con un sorriso stavolta sereno in volto riprese il tablet e si girò nuovamente, riportandosi nella posizione originale, questa volta però appoggiando il suo capo biondo al mio, mettendo la sua mano sul mio petto e avvolgendo le sue gambe sottili alla mia gamba destra.
Io, ancora intontito da quanto accaduto, non mi opposi e a mia volta avvolsi il mio braccio destro dietro la sua testa e presi ad accarezzarle il braccio con la mano.
Così, accoccolati, continuammo la visione del film.

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