Il compagno di scuola. Seguito della prima parte.

Scritto da , il 2019-07-20, genere gay

Quella con Mario fu una relazione duratura, tutte le medie e le superiori le passammo insieme, lui divenne sempre più raffinato e femminile, era il mio mio delizioso frocetto!
In breve imparò a spompinare e ingoiare lo sperma leccandosi le labbra, imparò a stare con un cazzo finto piantato nel buco del culo anche per tante ore, imparò a darmi il piacere che desideravo!
Mario passava più tempo a casa mia che non a casa sua, "dormiva" con me molti giorni a settimana, a volte anche tutta la settimana.
Raramente frequentavo casa sua, poi un giorno ho scoperto chi veramente si celava nei panni di sua madre.
Quel giorno lo ricordo ancora, eravamo a casa sua e sua madre lo mandò a fare acquisti alimentari, mentre eravamo soli mi disse: ti devo parlare.
Sai, disse, ho visto molti cambiamenti in mio figlio, per esempio adesso usa quasi esclusivamente i miei slip, si passa le mie creme e si toglie i peletti del pube, adesso si atteggia e parla con mossettine come una femminuccia, ho capito che certamente è la tua "ragazza", non può essere diversamente visto che non frequenta altri che te. Io rimasti stupito e basito da quelle parole, eravamo seduti in salotto e lei era di fronte a me e mi parlava con tono calmissimo e suadente, non era arrabbiata, forse voleva la certezza e voleva capire sino in fondo. Io sono attratto, affascinato da Mario, le dissi, considero Mario la mia "ragazza" e ne sono anche geloso, forse sono anche innamorato.
Non vorrei che lei ci dividesse, che lei ci ostacolasse!
Si alzò dalla sua poltrona e venne a darmi un bacio sulle labbra, no tesoro io sono felicissima che lui stia con te, se volete potete stare, quando vi parrà, anche qui, io sono molto aperta di mentalità e sapevo che mio figlio era una femminuccia mancata, forse perché gli è mancata la figura paterna, chissà?
La signora Piera si era seduta sul bracciolo della mia poltrona e dallo spacco della gonna a portafoglio si vedeva tutta la coscia sino a gli slip, mi eccitai e quasi inconsciamente le misi la mano tra le gambe, lei le strinse invece di togliermela ed io andai accarezzandole la coscia sino alla figa, lei aprì le gambe per facilitarmi il compito ed io le misi un dito nella fessura, che era umidissima, poi lo portai alle labbra leccandolo.
La Piera si mise in piedi dinnanzi a me e si tolse lo slip, si allargò la gonna e mi mostrò la figa dicendomi: la vuoi?
Io non ero ne uno sprovveduto ne un ragazzino, a quel tempo ero quasi diciottenne e avevo esperienza da vendere, facevo sesso da quando avevo dodici anni e la mia prima nave scuola fu mia cugina molto più grande di me che mi insegnò di tutto e di più sul sesso.
Mi abbassai la zip e tirai fuori il cazzo, dissi a Piera di sedercisi sopra, lei lo fece e iniziammo a scopare alla grande.
Eravamo nel bel mezzo della scopata quando mi accorsi di Mario. Era tornato e faceva da spettatore alla nostra scopata, io mi fermai un attimo per capire le sue intenzioni ma lui mi fece un cenno d'assenso ed io ripresi sino alla sborrata che fu da urlo. Rimasi abbracciato a Piera fin che il cazzo non uscì dalla sua figa, poi ci baciammo e Piera andò a farsi un bidet.
Mario venne da me e mi strinse a se, poi prese in bocca il cazzo e lo ripulì dalla recente eiaculazione con sua madre.
Scusami, mi disse, sai io e la mamma ne parlavamo da un po, a lei manca un uomo ed abbiamo pensato che tu fossi l'uomo ideale per entrambi, non abbiamo gelosie, ci puoi avere quando vuoi!
Segue...

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