Un romanzo romantico familiare, capitolo 2

Scritto da , il 2019-07-04, genere incesti

Marina aveva ripulito il divano, costretto suo figlio 23 enne a ficcare tutto quello che indossava in lavatrice ed ora cucinava allegramente mentre aspettava che suo marito Giovanni rientrasse dalla fatidica riunione di lavoro.

Il ragazzo uscito dalla doccia, era strano. Un sentore d’ansia ed un velato senso di colpa gli si erano appiccicati addosso e proprio non riusciva a scrollarseli.
Era stato un orgasmo intenso e violento. Non gli era mai capitato di venire così bene quando non era lui a masturbarsi. Gli dava fastidio ma doveva riconoscerlo; sua madre era stata davvero brava.

La raggiunse in cucina. Marina indossava la solita sottoveste nera di pizzo. Sopra portava un pigiama a kimono grigio scuro che le arrivava a metà coscia, ai piedi delle ciabattine rosa.
“Va tutto bene!?” Si voltò guardandolo negli occhi.
“Diciamo di si, più o meno.”
“Sto facendo gli hamburger, dimmi che ti vanno bene, ti prego, non ho voglia e tempo di mettermi a cucinare altro.”
“Certo, vanno benissimo.”
“Bene, bravo! Tuo padre sarà qui a momenti, l’ho sentito un attimo fa. Vai a lavarti le mani?”
“Ho fatto la doccia!” Luca si appoggiò sul piano della cucina affianco a sua madre concentrata sui fornelli.
“Non una parola con papà mi raccomando Luca!”
“No, no certo. Io, io mi sento già una merda così ma!”
“Lo so, però cerchiamo di vedere questa cosa che é successa per come é realmente, senza esagerare. Ci ho pensato un pochino prima, in fondo non é capitato niente di così tragico. Ci stavamo solo coccolando, Luca. É andata così, basta!”
“E allora perché non vuoi dire niente a papà?”
“Voglio solo aspettare, magari più in la gliene parleremo insieme se ti va, è un periodo così stressante per lui a lavoro questo. Perché, tu hai intenzione di dirlo a Sara?"
"No, certo che no."
"Concordo, è già abbastanza gelosa di me!"
"Ma che dici?! Non è vero."
"E' vero e come. Una donna le percepisce certe cose, fidati."
"Ma non ce ne sarebbe motivo. Lei è la mia ragazza, tu sei mia madre."
Marina sorrise ironica, accarezzò suo figlio su una guancia e lo baciò dolcemente. "Tesoro come sei diplomatico! Magari spiegaglielo anche èh!" spense i fornelli e lasciò scivolare forse involontariamente il pigiama a kimono scoprendo completamente la spalla.
Luca la guardò e accostandocisi le stampò un bacio proprio li. Lo fece dolcemente, proprio come avrebbe fatto un figlio con una madre. Marina, che rimase di schiena, inclinò il collo aspettandosi un bacio anche la. "Dovrai coccolarmi di più adesso!" Luca glielo diede e fu strano. Non l'aveva mai baciata in quel punto. "Perché?! Non lo facevo già abbastanza prima?"
"Mmmmh si, è vero. Oh tesoro, ti voglio così bene!" Si girò e abbracciò il ragazzo. "Sei diventato così grande, sono così fiera di te..." Marina gli si appiccicò tutta lasciandosi abbracciare a sua volta. Luca riusciva a sentirne le forme morbide e calde. Era bello, era dolce ma anche particolare e stimolante. Bastò qualche movimento che sentì il pene crescere contro il ventre di sua madre.
In difficoltà, il ragazzo si colorò di rosso come un peperone.
"Ei ma non è che ci stiamo prendendo troppe libertà qui sotto?"
"Ma mi dispiace io...perdonami, non, non lo so che mi prende...io! Non dovrei, è tutto così assurdo." Marina lo guardò in un misto di tenerezza e dolcezza passandogli una mano tra i capelli.
"Tesoro, per favore, cerca di stare tranquillo un pochino, può succedere. Non devi farti perdonare nulla. E' stata una giornataccia, lo so, anche per te!" Marina si staccò e gli si inginocchio difronte. "L'università, lo stress accumuluato per lo studio e tutto il resto. Adesso lasciami fare. Rilassati un pochino."
"Che cosa fai?!" La donna gli tirò giù il pantaloncino lasciando il pene turgido ballonzolare a pochi centimetri dalla sua faccia. "Oddio mamma! Non c’é bisogno, ti prego. Mi é bastato quello che hai fatto sul divano, davvero!”
"Lo sai che ti voglio un bene dell’anima e che farei tutto per te. Guarda come soffre ancora, poverino!"
"Davvero tu adesso lo faresti?"
"Voglio solo darti una mano, Luca, niente di più!”
Il ragazzo riusciva sentire il respiro di sua madre addosso. Il cuore gli cominciò a battere più forte. La donna lo afferrò facendoselo rimbalzare contro la guancia.
“Mmmmh guarda qua quanta roba cucciolo mio!" Lo baciò, dolcemente. Piccoli baci innocenti dati in punta di labbra per tutta la lunghezza mentre lo teneva con una mano, accarezzandolo di tanto in tanto.
Luca tremava tra l'eccitazione ed un senso di inadeguatezza. Marina alzò lo sguardo mentre lo scappellava. "Non stiamo facendo niente di male Luca, non è mica il primo bacio che ti da la mamma."
"No, è vero, però li non me li hai mai dati prima!"
"C’é sempre una prima volta. Oddio Luca, sei ancora così grosso dopo quello che abbiamo combinato prima. Wow saranno..." la donna allungò pollice e mignolo allargando il palmo della mano affianco al pene del figlio "diciannove, venti centimetri, forse qualcosina di più!! Tuo padre se la sogna una cosa del genere!" Scoppiò a ridere.
"Davvero?"
"Oh si, A malapena arriva alla metà." Marina lo afferrò con tutte e due le mani. "E' anche bello largo mmmmh, tanto largo! Oddio mi farai diventare matta, lo so." quindi gli stampò un bacio morbido sul glande. Luca scattò.
"Oh merda mamma!"
"Oddio Luca. Mi sto bagnando tutta. Non so se resisto senza toccarmi tesoro."
"Non dovresti dirmi certe cose ma...."
Marina scoppiò a ridere "Ah si?! Non sta bene che la mamma ti parli in questo modo?!"
"Infatti!” Fece serio lui.
"Sono una madre amorevole, Luca?! Voglio dire, ti infastidisce davvero quello che dico, quello che faccio?"
"Non lo so, sul momento no, poi magari se ci ripenso mi sento una merda".
"Così la mamma diventa triste però. Quindi vuol dire che non ti piacerebbe neanche se facessi una cosa del genere!?" La donna tirò fuori la lingua e gliela poggiò dolcemente sotto la cappella muovendola appena addosso al frenulo.
Luca si sentì vacillare. Marina sorrise guardandolo negli occhi quindi lasciò che il glande gonfio e orgoglioso gli sbattesse sui denti. Non appena lo sentì, chiuse le labbra a culo di gallina, tirò dentro la lingua e gli stampò un bacio proprio sulla punta del glande.
"Forse mi sento così perché non è giusto nei confronti di papà, nei confronti di Sara!"
"Mmmmh, forse hai ragione cucciolo mio però adesso lasciati fare sto pompino che lui non vede l'ora, dai, sta buonino! Rilassati. Divertiamoci un po’!”
"Io non pensavo fossi così!" Luca era incredulo.
Marina lo fissò con quell'aria dolce che aveva sempre avuto. Lo accarezzò sulla gamba. "Sta tranquillo, questa cosa non implica niente Luca. Sarò ancora la tua mamma. Non lascerò tuo padre, tu non lascerai Sara. E' una cosa nostra, mia e tua e basta." Il ragazzo sembrò essersi convinto.
"Ok ma ho paura!"
"Anch'io amore, anch'io ma è più forte il desiderio." La donna aprì la bocca e lo ingoiò provando ad infilarselo tutto giù fino all'ugola. Luca cercò di indietreggiare ma Marina gli rimase incollata a mo di ventosa.
"Mmmmh, fermo mmmh spumpz, pumpz pumpz pumpz..." Lo tenne in bocca per una decina di secondi la prima volta. Lui la guardava tra l'infastidito e l'eccitato mentre muoveva la testa avanti e indietro.
"Oddio è bellissimo!" Marina giocava con la lingua mentre succhiava e se lo passava da una guancia all'altra. All'improvviso se lo tirò fuori.
"Allora, ancora spaventato?!" Gli fece guardandolo.
"Ah no, no! Non pensavo sapessi fare una cosa del genere."
"Ahahahah! Non sai tante cose di tua madre. Questo è niente...pumpz pumpz pumpz " Marina tornò sotto a pompare orgogliosa. Si sentiva felice perché lo sentiva crescere ancora dentro la bocca. Adorava quel sapore, era dolce e la pelle così liscia. Ad un certo punto si sentì afferrare per la nuca. Luca fuori di se ed eccitato prese a fotterla e quasi la fece strozzare. Marina lo teneva per un fianco con una mano e con l'altra gli si era aggrappata ad un gluteo. Lui sentiva di aver raggiunto la gola, era più stretto e più caldo li. Marina lo schiaffeggiò sul culo incitandolo.
"Mamma è una figata cazzo! Non mi sono mai sentito così! Ahhhh sto per venire!" Marina continuava a pompare giocando con la lingua e nel frattempo anche a tastargli il culo. Lo sputò e prese a leccarlo tutto dalla base fino alla cappella. "Come ti piace di più!?"
"Cioè?!"
"Vuoi che te lo lecchi o che lo tengo in bocca?!"
"In bocca!"
"Ok maialino! Infilalo, infilalo tu." Luca si afferrò il cazzo, aprì la bocca di sua madre e glielo spinse dentro.
"Mmmmh!"
"Oh così, muovi la lingua, sto per venire!"
Marina muoveva la lingua a mulinello avvolgendolo in un mare di saliva calda e intanto lo fissava orgogliosa.
"Dai vieni, vieni nella bocca della mamma ahhhh mmmmh!"
Luca prese ad entrare e ad uscire sempre più velocemente, avanti e indietro fino a quando non decise di venirle sulla lingua, morbida come un cuscino di seta. Lei rimase con le labbra completamente aperte mentre lui in apnea e viola in faccia veniva copiosamente ed in assoluto silenzio.
Qualche secondo e lei lo avvolse ancora una volta succhiando e impastandolo per un po' mentre lo teneva saldamente nel pugno quindi ingoiò il tutto. "Oh cucciolo mio, sei venuto così tanto. E' stato bellissimo. Sei il mio amore grande." Mentre parlava se lo spalmava come fosse un pennello su tutta la faccia.
Al ragazzo tremavano ancora le gambe tanto che una volta tirato su il pantaloncino dovette sedersi.
Marina rimase in ginocchio, si accovacciò faccia a terra e culo per aria. “Adesso goditi questo spettacolo no cucciolo...” Con una mano si scostò le mutandine. Per la prima volta Luca stava guardando la figa di sua madre. Era un groviglio di peli scuri e ricci madidi di umori. La donna si masturbò davanti al ragazzo senza chiedergli nulla, venendo qualche secondo dopo. CONTINUA

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