La svolta (Io e mia moglie Anna [Incontro con Helga e Sandro] - 5^ Parte)

Scritto da , il 2019-06-16, genere scambio di coppia


La bocca di helga fasciava il mio cazzo. Questa troia mai vista e conosciuta prima, dava di bocca in maniera esagerata..i miei occhi non sapevano dove guardare..se la bocca di helga che mi sbocchinava oppure quella di mia moglie che faceva altrettanto sulla mazza di sandro, ma la ma curiosità ora stava andando oltre..una curiosità che stava aumentando il mio eccitamento alle stelle. Una mano sul capo di helga, dava il ritmo alla mia troia del momento, alla pompa..ma l’altra mano no. L’altra mano era poggiata sulla natica di sandro…notavo e apprezzavo la consistenza di quella carne, soda…iniziai allora a fare quello che non credevo..si..esatto..iniziai a palpeggiare il culo di sandro, mi piaceva..gli stringevo prima una natica e poi l’altra..sandro non reagiva, segno che non gli dispiaceva…la mia mano inziava ad insinuarsi in mezzo al solco..presi a scendere e a risalire…succhia puttana..continuavo a ripetere a helga mentre mia moglie con gli occhi chiusi raggiunse con una mano il reggiseno per tirare fuori l’altro seno..l’altro zizzone come dico io…alla cui vista sandro non potette resistere ad incominciare a torturarle i capezzoli pizzicandoglieli e ruotandogli ed aumentando di tanto in tanto il ritmo della scopata in bocca a mia moglie. Helga fece una specie di piroetta abbassando la faccia sempre piu verso i miei coglioni…li leccava, li baciava..l’ingoiava e me li riempiva di saliva..muoveva la testa in alto e in basso, a destra e a sinistra..mi fece piegare un poco in avanti tenedomi adesso la cappella in bocca ed iniziando anche lei a fare quello che stavo facendo io al marito, solo che lei ando’ oltre…si mise dietro di me in ginocchio e mi disse: mettiti a pecorella cornuto..dai..io stregato, feci quello che mi chiese..ero quasi a 90 gradi e cominciai a sentire le mammelle di helga che mi palpavano le chiappe. Si strisciava dietro il mio culo come una cagna in calore..sembravamo due bestie in calore..anzi quattro..Le faceva aderire leccandomi il fondo schiena, proprio la parte finale della schiena da dove poi partono le natiche..si prendeva in mano le tette una alla volta, mi allargava le cosce e me le spingeva in mezzo alle chiappe proprio come anche anna mi fa quando è particolarmente in tiro..la mia posizione e le carezza che facevo al culo del marito mi fece osare ancora di piu: ormai ero preso completamente da quella coppia fantastica e da mia moglie. Ormai ero consapevole che quella sera, semmai ci fosse stato un limite nella ricerca del piacere, sarebbe venuto spontaneamente perché ogni cosa che si tava facendo, veniva eseguita sia con l’istinto personale che nel verificare nell’altro o nell’altra, la verifica che si poteva continuare e magari, andare oltre. Era quello che le mie mani sulle natiche di sandro stavano cercando di capire. Di me avevo compreso tutto. Quella sera avrei accettato tutto e quando dico tutto, dico tutto..ripeto: tutto. Gli palpavo sempre il culo sempre con piu convinzione e con personale piacere allo stesso modo in cui la moglie, helga, continuava ad insalivarmi piacevolmente il fondo schiena con la sua lingua saettane e desiderosa. Mentre iniziai ad ancheggiare su e giu con le chiappe restando a 90 gradi sul volto e sul petto di helga per comunicare che ero un sentiero pronto e disponibile ad ogni sua attenzione, iniziai a scendere il solco delle natiche di sandro..spinsi leggermente la mano sempre piu’ sotto ed un brivido di freddo percorse la mia schiena quando senza indugio e con convinzione, raggiunsi e presi in mano i due coglioni gonfi dell’amante di mia moglie….mmmhhh….non riuscii a trattenere la voce…il mio ansimare era fuori controllo ed anche il piacere che sandro aveva provato a sentire la mia mano, la mano del cornuto, della moglie che si stava scopando in bocca, era palesemente manifestato….carlo..mmhh…ti piace avere in mano le palle dell’amante di tua moglie? (Mi disse sandro): ssiiiii..hai due bei coglioni…mi piacciono..gli replicai e nel dirglielo alzai le mie natiche e le diressi a verso la faccia da troia di quella puttana Helga che non tardo’ a comprendere la mia offerta ad ogni sua attenzione iniziando a stringermele, pizzicarmele, leccarle e morderle…una cosa difficile da descrivere e sconvolgente allo stesso punto. Io, mantenendo la mano sui suoi coglioni chiesi a sandro di allargare le gambe in maniera da arrivare oltre le sue palle..al suo cazzo..lo trovai, duro come una pietra, largo..sentivo le vene gonfie e l’umido della saliva di anna mia moglie che come una puttana da marciapiedi, gli sbocchinava la mazza da vera professionista del pompino…strinsi il cazzo alla base per poi risalire fino alla cima..mi pareva irraggiungibile la cappella del cazzo di sandro tanto mi sembra oltre che grosso lungo e la cosa mi faceva eccitare pensando a quanto potesse essere contenta anna nel succhiare quella mazza di carne. Arrivai alla base della cappella, sotto il frenulo ed incontrai la lingua impazzita di mia moglie che non dava tregua a quel cazzo sconosciuto, davanti ai miei occhi..volli toccare la lingua di mia moglie che tante volte avevo baciato e tante vole mi aveva baciato. Quel contatto intimo e condiviso, era sublime. Ci univa oltre l’immaginabile. Eravamo entrambi ricooscenti l’uno all’altro del piacere che co concedevamo e mentre assaporavo quest’altro grande ma sottile piacere che mi dava sfiorare con un dito la lingua di mia moglie sulla cappella di un cazzo, anna interruppe la pompa..si alzo..mi fece cenno di alzarsi…guardo’ helga…le fece cenno di avvicinarsi…con sandro ci abbracciammo tutti insieme..ognuno baciava, carezzava il colpo dell’altro…chiusi gli occhi e mi bittai alla cieca..non m’interessava adesso guardare cosa stavo facendo e con chi..toccavo, alpavo, venivo toccato e palpato..una due, tre lingue sul mio collo, sulla schiena, sui capezzoli…ne incontravo una o due quando leccavo io…riaprii gli occhi quando mi accorsi che la mano di anna mi raggiunse il collo portando la mia bocca a contatto della sua e dei nostri amici: il bacio con la lingua di gruppo che ci scambiammo tutti insieme credo, fu il patto carnale che ci rendeva tutti, un solo corpo moltiplicato per quattro…le lingue erano impazzite…sapevo, ero cosciente che baciavo ora la lingua di mia moglie, quella di helga e si..anche quella di sandro e che mia moglie facesse lo stesso con sandro, con  helga e con la mia lingua: noi quattro non eravamo piu’ etero, bisex…no..eravamo delle bestie da sesso che avevano deciso di raggiungere il massimo della vetta del piacere ben sapendo che avremmo dovuto sprofondare nell’assenza dei limiti..nell’immoralità, nell’inimmagginabile. Ma solo se ci avessero giudicato e a noi, del loro giudizio, specie in quel momento, non ce ne fregava proprio niente.

carlo.tastillo@gmail.com

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