Il Custode - parte prima

di
genere
dominazione

Mi chiamo Giorgio, ho 35 anni e sono sposato con Roberta da 2 anni. dopo aver vissuto in affitto i primi anni siamo finalmente riusciti a comprare casa, in una piccola palazzina al centro di Milano. l'acquisto della casa è corrisposto con l'inizio dei nostri guai.
Roberta è mia coetanea, bionda naturale, occhi verdi, piccola di statura con un fisico snello e sportivo.
Quando ci trasferimmo eravamo eccitati per aver finalmente coronato un nostro sogno, ma dal primo giorno Roberta notò che nel condominio accadevano delle strane cose e poi tempo dopo me le riportò.
il primo giorno appena ultimato il trasloco Roberta rimase a casa per iniziare a sistemare la roba, io ero a lavoro.
si dovette spostare per fare una commissione e nelle scale incontrò i nostri dirimpettai, si presentò cordialmente, lei Martina era una bellissima ragazza, alta, prosperosa e occhi da gatta, lui Giulio era ugualmente bello ma sopratutto molto alto e muscoloso.
i due vicini erano davanti a Roberta mentre scendevano nelle scale quando si affacciò dalla sua casa il custode, che noi ancora non conoscevamo. Franco, un uomo di mezza età, statura media, robusto con una pancia prominente, stempiato e uno sguardo che Roberta definì gelido.
si affacciò dalla porta e non salutò nessuno, fece un segno con la testa verso la coppia dei vicini e Roberta si accorse che Martina seguì il custode nella sua casa mentre il compagno uscì dirigendosi verso la macchina.
Roberta era incuriosita ma pensava a tante possibili motivazioni per quello strano comportamento, fece velocemente le commissioni per poi tornare a casa.
rientrano notò che Giulio era ancora in macchina che aspettava la moglie, lo sguardo manifestava rabbia. incuriosita Roberta salì in casa. appena entrò in cucina, che si trovava sopra la casa del custode, sentiva dei rumori venire dalla casa, si sdraiò sul pavimento, l'orecchio poggiato a terra e riuscì a riconoscere quei rumori, erano le urla di una donna, urla di piacere.
Roberta era sconvolta, rimase ad ascoltare l'amplesso che durò una buona mezz'ora e riusciva a sentire benissimo la voce di lei che manifestava un godimento fortissimo.
quando i rumori finirono Roberta andò in balcone e dopo pochi minuti assistette alla scena di Martina che usciva dal portone, era palesemente in disordine, sopratutto nei capelli. raggiunsero il marito che parti con la macchina come se non fosse successo nulla.
Roberta era basita e non vedeva l'ora di raccontare la storia al marito quando sentii suonare il campanello. aprì la porta, era Franco
- buongiorno, sono il custode
Franco entrò in casa senza essere invitato, fece un giro della casa come se fosse la sua, Roberta era intimidita e infastidita dal comportamento del custode.
- buongiorno, io sono Roberta, come posso esserle utile
- lo scoprirai.
rispose rude Franco.
- Va bene, qui è tutto a posto. qui sono io il responsabile che tutto vada bene, quindi lei e suo marito attenetevi alle regole
mentre parlava Franco scrutava Roberta, soffermandosi sul suo corpo, sembrava sbavare per lei e aveva un sorriso fastidioso, un ghigno dipinto sul viso.
Roberta fu molto scossa. poi il custode andò via e Roberta riprese a sistemare.
all'ora di pranzo decise di uscire per comprare qualcosa da mangiare, passando davanti alla casa del custode sentii nuovamente ansimare, pensava fosse un altro amplesso del custode con la sua amante Martina. andò via velocemente.
tornando dal supermercato, rientrando voleva andare velocemente per evitare di rivedere il custode, lo evitò per poco, infatti appena lei aveva fatto pochi scalini si aprì la porta. Roberta istintivamente si voltò e vide uscire dalla casa del custode un'altra donna, anche lei giovane, capelli neri, piccolina di statura, molto magra ma con un seno evidente. era vestita con un pigiama e una vestaglia, aveva anche lei i capelli in disordine.
- Hey Roberta - fece il custode - venga che le presento una sua vicina
Roberta scese per educazione
- lei è Silvia, abita al secondo piano con la madre. entrate dentro che vi offro un caffè
Silvia allungò la mano a Roberta, erano entrambe imbarazzate per quella situazione.
Franco si sedette nella poltrona e disse a Silvia di preparare il caffè, indicò la poltrona davanti a Roberta che si sedette riluttante, voleva andar via ma quando lo aveva fatto presente Franco aveva insistito con decisione.
Franco e Roberta erano seduti uno davanti all'altro, in silenzio, lui aveva il suo solito ghigno nel viso. non parlavano e l'imbarazzo aumentava.
arrivò Silvia con il caffè e diede una tazzina a entrambi. poi su indicazione di Franco si sedette nel bracciolo della poltrona di lui
- Allora Roberta, siamo contenti che sei qui. questo è un condominio molto tranquillo. grazie a me
mentre parlava, dopo aver bevuto il caffè, Franco si era adagiato sulla poltrona e come se niente fosse aveva infilato una mano nel pigiama di Silvia e le palpava il culo con vigore. Roberta era diventata rossa e stava in silenzio cercando di non guardare la scena.
- è merito mio se qui si sta così bene, ci sono solo 4 famiglie, tu e tuo marito, silvia e la madre, Martina e Giulio e poi ti mancano i dirimpettai di Silvia, la famiglia Grisoni che ha due figlie deliziose.
Roberta rimaneva in silenzio, aveva capito che oltre a Martina anche Silvia era amante di quel viscido custode.
palpare il culo a Silvia aveva probabilmente eccitato Franco, infatti Roberta vide un grande rigonfiamento nei suoi pantaloni, doveva essere molto dotato.
Roberta voleva scappare.
fu lui a liquidarla.
- senti ora è meglio che vai, io e Silvia abbiamo da fare
Roberta si alzò in silenzio e andò via, andando via riusci a scorgere la sagoma di Silvia che si inginocchiava davanti al custode.

in quel momento Roberta capii che la situazione era molto anomala e decise per il momento di nascondere i fatti della giornata al marito
di
scritto il
2019-05-17
8 . 2 K visite
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.