La sacerdotessa

Scritto da , il 2019-05-11, genere sentimentali

Capitolo 1
Eucan… Finalmente stasera ti rivedrò. Così pensava Ero mentre si preparava placidamente per la grande notte. Si spogliò dell’abito grezzo e grigio e si avvicinò alla bacinella di acqua e olio alla lavanda per sciacquarsi. Prese la pezza e la immerse nell’acqua; era già fredda e la sua pelle si accapponò. Un brivido le corse lungo la schiena e i muscoli si irrigidirono. Aveva i nervi tesi al pensiero che la sua vita sarebbe cambiata quella notte. Ma almeno avrebbe rivisto suo fratello. Eucan!

Eucan non era propriamente suo fratello, lei lo sapeva, lo aveva sempre saputo, infatti suo padre lo aveva trovato nel bosco quando lei era appena nata e sua madre lo aveva allattato al suo seno come un figlio, ma non avevano mai fatto mistero delle sue ignote origini. Erano cresciuti insieme e lei lo amava più di un fratello.

La pezza bagnata le scivolava sul corpo lasciandole sulla pelle una scia di goccioline profumate. La mano indugiò sul ventre nudo e glabro mentre pensava a Eucan.

La prima volta che era successo avevano dodici anni; giocavano dietro il fienile della fattoria, quando scorsero la serva intrufolarsi nel capanno frettolosa. Ero aveva dato uno strattone a Eucan e in silenzio interruppero i giochi per spiarla tra le fessure delle assi del fienile. La videro spogliarsi e inginocchiarsi davanti al ragazzo delle capre, lui si era tirato giù i calzoni ed esponeva il suo membro rigido e dritto che la ragazza prese prima in mano e poi in bocca. I bambini sogghignavano davanti a questa scena ma continuavano a guardare incuriositi. Mentre la serva si muoveva sinuosa su e giù a cavallo del ragazzo delle capre, Ero aveva sentito un calore crescerle nel ventre; si voltò verso Eucan e vide che la mano del ragazzino era dentro le sue braghe e si muoveva al ritmo dei movimenti della serva. Il ragazzo delle capre si alzò e fece sdraiare la ragazza, portandole il viso in mezzo alle gambe. La stava leccando e accarezzando con le mani. Istintivamente Ero si mise nella stessa posizione della serva, si alzò il vestito e afferrò il viso di Eucan portandoselo in mezzo alle gambe. Imitando i due ragazzi nel fienile, Eucan leccò e accarezzò il roseo e morbido sesso di Ero, mentre lei ansimava per la nuova, piacevole scoperta. Ma fu un’altra volta che Euron, avendo imparato a toccarla come piaceva a lei, la fece godere fino a farle traboccare un’acqua chiara e limpida.

Quella stessa sensazione la pervase in quello stesso istante, quando, ormai abbandonata la pezza nella bacinella, al pensiero di Eucan, le sue dita vogliose si fecero strada tra le pieghe del suo corpo per addentrarsi nella sua fessura calda e morbida. Le dita scivolavano dentro e fuori a ritmo incalzante, fino a che il getto di acqua limpida fuoriuscì anche questa volta e bagnò il pavimento.

-Eucan,- gli aveva detto lei la prima volta che lui entrò nel suo ventre, -prometti di non lasciarmi mai.- -Ho paura- disse lui dopo un lungo silenzio, fissandola nei dolci occhi grigi. – Non accetteranno il nostro amore- continuò lui. -Eucan, tu non sei mio fratello, lo sai bene. Non c’è legge, umana o divina, che possa impedirci di stare insieme.- Poco dopo il seme di lui e l’acqua di lei inzupparono i loro panni distesi sull’erba. -Te lo prometto, Ero, non ti lascerò mai- le aveva detto lui infine. Si tuffarono nel fiume per sciacquare i vestiti e quando a sera tornarono a casa ancora umidi, dissero che per la calura avevano fatto una nuotata. Ciò era accaduto poco più di un anno prima e solo dopo qualche mese Eucan se ne era andato.

Esattamente un anno fa, alla cerimonia della sacerdotessa. Fu allora che cominciò tutto. Ero e Eucan, ormai quindicenni potevano finalmente assistere per la prima volta, come è di tradizione a Teryan. La loro madre Eusala raccontò durante il tragitto verso il tempio che l’alto sacerdote è in grado di comunicare con il dio poiché beve l’acqua sacra delle sacerdotesse. -Stasera assisterete al rito- annunciò Eusala, -E tra un anno toccherà a Ero partecipare alla cerimonia!-. Arrivarono alla piazza del tempio, dove una grande folla si stava radunando. Sui gradini del tempio attendevano solenni l’alto sacerdote, i monaci del tempio e le tre sacerdotesse. Queste indossavano solamente un mantello rosso, sotto il quale i corpi nudi e interamente rasati delle donne rilucevano allo splendore della luna e dei bracieri. Dopo la musica rituale la cerimonia cominciò. Le sacerdotesse furono accompagnate verso tre grandi cuscini porpora su cui le donne si adagiarono. Tre monaci presero posto accanto a loro, i quali, immerse le mani in una bacinella, si adoperarono per cominciare il rito. Il primo monaco spalancò le gambe della sacerdotessa accanto a lui e la accarezzò e penetrò con le dita finché l’acqua sacra non sgorgò dal suo sesso pulsante; l’alto sacerdote, la bevve e leccò l’intimo della donna. Il rito si ripetè con le altre due sacerdotesse, le quali pure fecero sgorgare l’acqua che l’alto sacerdote bevve. -Cittadini di Teryan!- invocò l’alto sacerdote, -vi ringrazio di esservi riuniti per rendere omaggio al dio. Che egli sia benevolo e ci doni una nuova sacerdotessa questa notte!- La folla applaudì e si innalzarono cori di preghiera. -Guardate,- disse Eusala ai ragazzi -ora arrivano le candidate! Se il dio ha scelto una nuova sacerdotessa, ella farà sgorgare l’acqua proprio come avete visto prima.- Ero e Eucan si strinsero la mano e rimasero in silenzio per il resto della cerimonia. Ora altri monaci stavano toccando le ragazze candidate, anch’esse nude e glabre sotto I mantelli bianchi, ma nessuna fece uscire l’acqua. Ero sentiva un nodo allo stomaco. Lei faceva sempre sgorgare l’acqua quando Eucan la toccava. Questo voleva dire che il dio l’aveva scelta e tra un anno, alla prossima cerimonia, sarebbe diventata sacerdotessa. Quella notte si intrufolò nel letto di Eucan, ma non come altre volte per cercare il piacere; lui la strinse forte a sé. -Non ti lascerò mai, Ero-, le sussurrò e lei fece sgorgare acqua, ma dagli occhi questa volta.

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