Il muratore alla finestra

Scritto da , il 2019-02-04, genere etero

Mi è sempre piaciuto scopare. A chi non piace? Ma durante l'università ho dato il meglio di me.
Ero al primo anno, avevo quindi 19 anni, e stava per iniziare la sessione estiva: le lezioni erano finite il venerdì precedente e dovevo studiare per gli esami. Era lunedì pomeriggio e in casa faceva un gran caldo, forse per colpa delle finestre che erano insolitamente grandi e facevano effetto serra. Vivevo in un appartamento al quarto piano con due coinquilini. La casa era grande e ognuno di noi aveva una camera singola abbastanza spaziosa.
Accaldata mi appisolo sul divano in camera mia che si trovava esattamente di fronte alla finestra. Mi sveglio quasi subito e aprendo gli occhi vedo un uomo in piedi sull'impalcatura che mi fissa. Era sicuramente un muratore che stava lavorando, non so esattamente di quali lavori necessitasse il palazzo. Era un bell'uomo sulla trentina alto e robusto. Aveva dei bei muscoli. Ci metto un attimo ad accorgermi che nella posizione in cui ero, il vestitino che indossavo mi era salito lasciando intravedere metà culo.
Sono una ragazza bassina, 1.60 circa e magra, con un sedere sodo e una terza di seno. Essendo in casa indossavo un vestito striminzito che lasciava intravedere tutto e non indossavo il reggiseno.
Invece di arrabbiarmi mi avvicino alla finestra (che tra l'altro era aperta) e abbasso una spallina, lasciando uscire una tetta e non so cosa mi sia preso, ma gli dico"entra". Non se lo fa ripetere due volte e supera facilmente la finestra. Non dice nulla, ma mi ficca la lingua in gola mentre inizia a palparmi qualsiasi parte del corpo. Vuole scoparmi al più presto e prova a sfilarmi il vestito, ma la sua stazza mi eccita e voglio che sia brutale, quindi lo fermo e gli intimo "strappamelo!".

Eccitatissimo all'idea di una scopata violenta tira il vestito così forte che si crepa lungo una cucitura e poi infilando le dita nel buco lo strappa completamente in una sola mossa. Non mi dà il tempo di fare niente e con forza mi costringe ad inginocchiarmi. Voglio il suo cazzo in bocca! Gli abbasso i pantaloni e i boxer e vedo un cazzo enorme. Inizio a leccarlo. Prima la cappella, poi lo seguo con la lingua per tutta la sua lunghezza e inizio a leccargli le palle. Risalgo con la lingua e lo prendo in bocca. In quel momento mi prende per i capelli e mi ordina "succhia troia!". Mi eccito e inizio a muovere avanti e indietro la testa. Lo sto eccitando. Mi blocca la testa di modo che io non possa più muoverla e inizia a scoparmi la bocca col suo enorme cazzo. Va velocissimo e a tratti mi manca il fiato, ma non voglio che lo tiri fuori. Mi scopa così forte che ad un certo punto ho le lacrime agli occhi e poi me lo ficca tutto dentro, giù per la gola. Ansima come un toro. Mi viene in bocca. Poi lo tira fuori e io ingoio tutto. Noto però che un po' di sperma gli è rimasto sulla cappella e lo lecco per pulirlo bene e poi gli dico "grazie". Lui mi guarda e mi dice "certo che sei proprio cagna!". "Sì sono una cagna e mi piace essere scopata a 90" rispondo.
Si eccita di nuovo e mi prende di peso sedendomi con violenza sulla scrivania. Mi sfila le mutande di pizzo nero che ancora indossavo, mi apre le gambe con un movimento brusco e inizia a leccarmela. Inizio a mugolare. La sua lingua entra ed esce e sono così bagnata che i miei umori iniziano a colarmi sull'interno coscia. Inizia a giocare col mio clitoride e poi entra con un dito e poi con due. Basta con questi giochetti, infilami dentro il cazzo! Penso. Ma sto gemendo troppo per parlare. Continua a dirmi che sono una troia e la cosa mi eccita tantissimo. Pendo fiato e gli dico che sono la sua troia e può farmi tutto quello che vuole. All'improvviso, di colpo mi tira giù dalla scrivania e mi gira sbattendomi contro di essa. Le mie tette sono schiacciate contro la scrivania e me lo butta tutto dentro. Sto gemendo come una cagna. Inizia a scoparmi ad un ritmo sempre più veloce, su gù, su giù e più mi dice che sono una troia, una cagna da monta, più mi eccito. Ho un orgasmo inaspettato e così forte che mi si piegano le gambe, ma lui mi sostiene e continua a scoparmi. Io continuo a gemere, produco dei suoni che non credevo di poter emettere. Più eccitata di prima, mi fa venire ancora e poi ancora una volta. Ho un orgasmo multiplo e grido di piacere come se fossi posseduta. Mentre urlo e gemo mi viene dentro. Mi riempie per bene e quando è completamente venuto rimane dentro ancora qualche secondo e mi sussurra all'orecchio che una troia così non l'aveva mai vista. Io gli rispondo che una scopata così non l'avevo mai fatta e che potevamo pure ripetere ogni giorno. Sentiamo delle voci sulle impalcature, i suoi colleghi stanno tornando. Lo guardo e gli chiedo in quanti sono a lavorare sulle impalcature. Lui mi risponde che sono in 5 e gli dico che il giorno dopo non deve venire da me da solo.
Capisce, ride e mi promette che l'indomani mi scoperanno così tanto che avrò la figa in fiamme. Ma questa è un'altra storia.

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