Erasmus e Castità 2

Scritto da , il 2018-09-25, genere masturbazione

Il tempo passava e continuavo a vederlo depresso. Un giorno ci beccammo per caso in cucina e decidemmo di mangiare insieme una cosa al volo. Mentre parlavamo del più e del meno decisi di provocarlo rispondendo alle sue lamentele economiche dicendo che è ovvio finire i soldi se spacca tutte le mutande stile Hulk. Si mise a ridere dicendo che in effetti il problema era peggiorato e gli capitava di svegliarsi con le mutande tutte di sperma ed una voglia irrefrenabile.
Mi sentii in dovere di porgergli una spalla su cui piangere (come avrete notato sono abbastanza disinibita).
Lo vidi tentennare.

.
L'idea che il suo pisello gonfio si riversasse su di me bollente mi colpì nuovamente come una leccata di mucca tra le cosce. Le allargai come d'istinto e sentii la fica dischiudersi eccitata.
Ci spostammo in camera mia. Vi giuro che la sua erezione era davvero impressionante. Quando si abbassò i jeans poteva già intravedersi sui boxer neri il glande gonfio e bagnatissimo.
mi chiese.
. Era palesemente imbarazzato e si sentiva in colpa. Rimasi in slip e reggiseno e mi distesi sul letto allargando le cosce e avvicinando le piante dei piedi.
Mi sfiorai per lungo le mutandine: ero bagnatissima.
gli chiesi sorridendo.
. Penso che potesse venire solo sfiorandolo.
Si abbassò anche i boxer e devo dire che aveva un cazzo davvero imperiale, gonfio di voglia e teso, pronto a scattare.
Si sedette su letto davanti a me e iniziò una sega lenta, controllata.
Il contatto visivo tra noi era di un'intensità incredibile, avrei voluto prenderglielo tutto in bocca e succhiarlo fino a prosciugarlo fino all'ultima goccia di seme ma non potevo.
Invece, mi torturavo, tirando le mutandine per sfregare il clitoride. Mi sentivo bella e porca. gli ordinai. Si avvicinò come un cagnolino e il mio profumo di fica bagnata lo fece contrarre dal piacere.
.
Spostai le mutandine a lato senza sfilarle, la mia camelia era splendida e fradicia.
Iniziai a disegnarla con l'indice per prolungare il piacere.
La sua sega iniziò a farsi più intensa ed io di rimando mi spinsi due dita dentro: una sensazione più intensa del solito mi diede scosse elettriche in tutto il corpo.
lo implorai mentre mi mordevo le labbra e con l'altra mano svitavo il clitoride.
Gli umori ormai avevano superato la barriera delle piccole labbra e si apprestavano a cingermi il buchino del culo.
Tirai fuori le dita grondanti e gli accarezzai quelle labbra stupende (minima violazione delle regole). Lui se le leccò di gusto e da quel momento fu solo un crescendo.
Appena sentii le prime contrazioni dell'orgasmo arrivare allargai le cosce e aprii tutta la mia femminilità con le dita. Il suo schizzo arrivò inaspettato come un temporale estivo, comprendo di sperma uno degli orgasmi più intensi che abbia mai avuto.

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