Michelangelo

di
genere
gay

Erano anni che non vedevo Michelangelo, un mio paesano di origine. Ero in giro per la città e casualmente ci incrociammo, non lo riconobbi subito, invece lui dopo essermi passato vicino si gira e mi chiama. Andiamo a bere qualcosa in un vicino bar raccontandoci le nostre vite in quegli anni che non ci eravamo più visti. Venni a conoscenza che era separato e che viveva in città in un mini appartamento. Gli raccontai che io ero sposato con figli. Mi invitò a casa sua per bere ancora qualcosa e accettando partimmo a piedi verso casa sua lontana circa trecento metri. Mentre passeggiavamo mi chiese come andava la vita e se ero ancora appassionato di sesso a trecentosessanta gradi. Gli chiesi cosa voleva dire e lui mi disse che tra le sue serate di sesso con donne e uomini aveva avuto un approccio con un altro ragazzo che gli raccontò quanto ero bravo nel far pompini. Non avendo mai avuto rapporti con Michelangelo gli dissi che si stava sbagliando, probabilmente gli aveva parlato di un'altro, ma lui disse con sicurezza che parlava di me e che gli era venuto duro ed ora voleva proprio un bel pompino. Entrammo in casa e subito mi abbracciò iniziando a palpeggiarmi dappertutto, così in breve fummo nudi con i cazzi duri e vogliosi. Mi portò in camera da letto dove mi invitò a coricarmi vicino a lui. Michelangelo ha un cazzo notevole con una bella cappella piccolina ma fremente di desiderio e subito mi invitò a succhiarglielo mentre mi segava con calma e maestria. Fu un piacere sentirmi in bocca il suo bel cazzo vibrante di lussuria come fu un altrettanto piacere sentirmi maneggiato dalle sue abili mani che smanettavano il cazzo mentre mi palpeggiava le palle. Ad un certo punto mi disse di fermarmi perché stava per sborrare, mi allontanai con la bocca dal suo cazzo che era vibrante e teso allo spasimo. Dal comodino prese un lubrificante e mentre mi succhiava la cappella facendomi tremare di piacere, con le dita mi spalmò il buco del culo, poi entrò con un dito, poi con due ed infine mi disse che mi voleva scopare. Ero talmente eccitato che acconsentii, mi posizionai sul letto e lui mi venne dietro puntandomi la piccola cappella sul buco del culo iniziando a spingere. Pian piano mi penetrò con tutta la sua lunga verga, poi iniziò a montarmi con calma, aumentando sempre più il ritmo finché al colmo della libidine iniziò a tremare ululando che stava per sborrare e subito sentii una cascata di sborro rovente riempirmi l'intestino. Si levò dal mio culo dicendomi che era stato molto bello e che aveva goduto come poche altre volte, poi prese il mio cazzo in bocca e in breve mi fece sborrare tra le sue labbra facendomi godere come un maiale. Fu un incontro piacevole e molto godurioso, così da allora ogni tanto trovo una scusa per rientrare a casa tardi e vado da lui per farmi inculare e spompinare godendo entrambi paurosamente.
di
scritto il
2018-09-15
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