Gli esercizi dopo la visita medica di Riccardo

Scritto da , il 2018-08-19, genere prime esperienze

Tempo fa ho scritto cosa è accaduto durante la visita medica di mio figlio Riccardo e qualcuno mi ha chiesto di parlare degli esercizi consigliati dalla dottoressa, la cosiddetta "ginnastica prepuziale".
Riccardo ha 18 anni, è giovane ma anche testardo: all'inizio era molto restio a praticare l'esercizio che consisteva nello scoprire il glande per alcuni minuti al giorno per rendere più elastica la pelle del prepuzio. Gli faceva male, gli bruciava.
Nelle prime settimane, quando gli chiedevo se aveva fatto l'esercizio mi rispondeva con distrazione: "Sì, sì, papà, tutto a posto". Ma io capivo che era troppo evasivo. Quindi dopo una ventina di giorni dalla visita l'ho preso da parte e gli ho parlato: allora lui mi ha confessato che aveva provato solo due volte, ma gli faceva un po' male e quindi aveva smesso.
Io all'inizio mi sono davvero indispettito, poi davanti al suo risentimento gli ho detto: "Senti devi fare come ti ha detto la dottoressa, altrimenti ti dovrai operare!.
Lui ha incupito lo sguardo e ha abbassato la testa.
"Tanto ormai non si scopre più, nemmeno come ha fatto la dottoressa" mi ha detto un po' sotto foce.
"Non dire così - ho provato a consolarlo.
"Ho provato qualche giorno fa. La pelle è tornata rigida, la punta è tutta coperta" mi ha detto.
Allora, seppure con molto imbarazzo, ho detto: "Proviamo a vedere, magari ti aiuto. Se proprio non si scopre per niente prenotiamo un'altra visita".
"No, ancora ?"
"Senti, Riccardo, fammi vedere un po', senza paura e imbarazzo ... e poi decidiamo"
Allora si abbassò i pantaloni e gli slip. Io mi misi un guanto monouso e cominciai a tirare un po' la pelle del glande di Riccardo: in effetti era tornata un po' rigida.
"Adesso lubrifichi un po' con la pomata e provi a tare scendere la pelle eh ..."
Riccardo si bagnò la mano di pomata e cominciò a bagnare la punta: "Fa male, uffa".
"Lascia, faccio io".
Con pollice e indice e medio strinsi leggermene sotto il glande, ho fatto scorrere la pelle piano piano, meno energicamente di come faceva lui in modo maldestro e ansioso.
"Vedi? Devi fare piano piano, non con troppa forza"
Intanto, inevitabilmente, per la sollecitazione gli era subentrata un'erezione.
"Scusa, papà, non posso farci nulla .. mi diventa duro"
"Non preoccuparti. Magari dimmi se ... insomma ... ti stai eccitando un po' troppo ... non vorrei ..."
Poco per volta la cappella si scoprì.
"Ecco, Riccardo, vedi ... con un po' di pazienza abbiamo ottenuto qualcosa"
Lui afferrò il pene, tenne tirata la pelle e la fece scorrere un po' come gli aveva insegnato la dottoressa.
Dopo alcuni minuti gli dissi che per quel giorno poteva bastare. Avrebbe continuato il giorno dopo
Per circa un mese ho continuato a controllare che facesse l'esercizio, anche se non sono più intervenuto, ma procedeva da solo. L'esercizio poco a poco diventò qualcosa di quotidiano e non gli procurava nessun dolore.
Adesso sta continuando da solo e saltuariamente controllo: devo dire che ormai la pelle gli scorre molto più facilmente.
In autunno faremo un nuovo controllo medico ... vedremo.

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