Un cazzo per ammazzare la noia

di
genere
dominazione

É un giorno di Agosto, il lavoro é calato, il tempo in ufficio passa lentamente, fuori fa caldo e io sono annoiata…. La mia amica mi aveva parlato di una chat particolare e anche se sono un po’ scettica decido di scaricarla sul telefono…. Cominciano subito ad arrivarmi messaggi, uno dietro l altro, coppie, single etc, c é chi mi manda la foto del proprio cazzo, chi mi dice dove avrebbe voglia di buttarmelo, chi vorrebbe smontare il mio culo a forza di colpi… rimango delusa finché non mi scrive lui, Alessio, un uomo di classe, distinto, almeno questo é quello che percepisco dai suoi messaggi, riesce a farmi parlare liberamente, sembra mi legga dentro, sembra che senta la mia voglia di giocare ma sembra anche che sappia che sono timida. Comincia a farmi qualche domanda più specifica sul perché fossi lì e cosa cercassi, gli rispondo che é un caso, che sono annoiata ed ero curiosa di questa chat; comincia a parlarmi, a mandarmi foto eleganti di donne sottomesse, foto in bianco e nero, mi parla della donna che obbedisce all uomo, mi chiede fin dove mi ero spinta fino ad ora, cosa mi piaceva; timidamente e senza essere troppo volgare cerco di fargli capire quanto adoro succhiare i cazzi e che ne ho provati di più e insieme, di quanto mi piace sentirmi la bocca che si apre e si adegua a quella dimensione, che mi piace sentire la gola piena, che mi bagno e grondo quando con le mani mi tocco la gola e la sento gonfia; parliamo molto, entriamo subito in sintonia, la giornata finisce in fretta, ci salutiamo con la promessa che ci saremmo sentiti il giorno seguente…. Tornando a casa mi chiedo cosa stessi facendo, un uomo, in chat…. Smetto di pensarci ma il giorno dopo sono in ufficio e attendo con ansia che mi scriva… dopo un’ ora che sono in attesa, mi arriva il suo buongiorno…. Leggo subito ma attendo qualche minuto prima di rispondere…. “Ciao Alessio come va?” Continuiamo a messaggiare, lui mi stuzzica ma non supera mai la soglia, sempre gentile e cordiale, mi entra dentro pian piano, mi fa sciogliere senza che me ne accorga, il suo parlarmi dei suoi desideri, della donna che balla per lui, mi manda le foto delle sue mani e mi chiede se le vorrei addosso, mi manda la foto del suo pacco che si intravede attraverso quel pantalone elegante e poi mi chiede, visto che lui si é rivelato parecchio di mandargli una mia foto; comincio a trovare ogni scusante, “ma sai la foto..., non ti conosco..., non é il caso…” mi chiede di descrivermi allora… Alessio riesce a mettermi completamente a mio agio…. Gli dico che sono bruna, pelle chiara, piccolina, che porto una seconda di seno, che sono bassina con un culetto abbastanza tondo ma non troppo, mi dice che mi aveva immaginata così e che lui é parecchio alto e se ci fossimo visti avrei dovuto indossare un tacco a spillo e che non l avrei dovuto togliere mai… mi fa immaginare, e questo un po’ mi stuzzica e un po’ mi spaventa e glielo dico… lui molto carinamente mi dice che adesso sarebbe ancora presto.. mi tranquillizza di nuovo e mi dice che però avrebbe voluto che io togliessi le mutandine per lui… un po’ mi sconvolgeva, un po’ ero curiosa… ci penso su e fondamentalmente non é che facevo chissà cosa, vado in bagno e me le tolgo, gli dico di averlo fatto ma lui vuole una foto di queste, gliela invio e mi dice: “brava!” Torno alla mia postazione e ci fermiamo un attimo perché avevo un appuntamento con un cliente… durante l appuntamento, comincio a scavallare e accavallare le gambe, il pantaloncino corto che struscia sulla mia patatina che sento cominciare a bagnarsi, guardo il cliente, ho come la sensazione che lui lo sappia e comincio a sentire caldo, le guance arrossire, sorrido e lui mi sorride;chissà cosa sta pensando. concluso l appuntamento scrivo ad Ale e gli dico come mi sento e gli dico che vorrei toccarmi. Ale mi dice assolutamente di no, decide lui quando! Dopo le sue parole, comincio ad averne ancora più bisogno, la sento fremere e lui mi dice che devo arrivare al punto di voler desiderare il suo cazzo. Finisce nuovamente la giornata, mi saluta dicendomi che non dovevo toccarmi e che domani vuole che indossi una gonna corta con una camicetta e dei tacchi a spillo...sono a casa, ci penso, vorrei masturbarmi e poi penso ad Alessio che non vuole, “ma non lo saprebbe mai però che gioco sarebbe?!” non lo faccio e il venerdì sono di nuovo a lavoro con una gonna morbida a quadri e una camicetta. Solito buongiorno, sono di nuovo tranquilla, parliamo d’altro, vita, lavoro ed età….bene, Alessio ha 25 anni in più di me e lavora nell’ ufficio all’angolo, frequentiamo lo stesso bar…. Comincia a parlarmi di destino, che ci dobbiamo incontrare etc…. Io sono un po’ titubante, non é più solo una chat, magari ci siamo già visti, chi potrebbe essere? e lui se ne sarà accorto che ero io? Gli ho detto ogni giorno com’ero vestita…. Alessio mi chiede se ho messo la gonna e io gli dico di si e lui esordisce con:” Brava cagnetta! Adesso vai in bagno e togli le mutandine” io senza che me lo ripeta una seconda volta vado in bagno, tolgo le mutandine, invio la foto e torno in ufficio…. Alessio comincia a parlarmi di cosa mi farebbe se ci vedessimo, di come vorrebbe che entrassi nel suo ufficio, in silenzio, le serrande si abbasserebbero dietro di me e quando sarebbero completamente chiuse, dovrei mettermi a gattoni…. Io ho la patatina che freme, sto per rispondere ma lui mi dice che devo solo fare ciò che dice lui e mandare le foto che dice lui…. Mi struscio sulla sedia, mentre aspetto il nuovo ordine, Alessio mi chiede di prendere una colla, di andare in bagno e di infilarla nel mio buchino dietro e di mandargli una foto. Prendo la colla, sono un mix tra eccitazione e imbarazzo, vado in bagno, mi bagno le dita, cerco di allargare quel buco però abituato, si ammorbidisce subito e mettendo un po’ di saliva sulla colla sforzando un po’ la faccio entrare… foto ad ale e torno in ufficio. “Brava la mia cagnetta!!adesso vai a prenderti un caffè al bar! io non sarò lì, ma ho lasciato un regalino per te, di’ alla barista che devi prendere un pacco che ho lasciato”. Con le gambe, strette, vado al bar, mi guardo intorno, sono eccitata, le mie guance rosse, mi guardo intorno, ogni uomo vestito elegante può essere lui, prendo il caffè, lo sorseggio pian piano, mi chiedo come faccio a chiedergli il pacco, come se la barista sapesse cosa c é dentro, non lo so neanche io.. potrebbero essere benissimo dei documenti di lavoro, o dell’attrezzatura… con un filo di voce chiedo il pacco, lo ritiro e vado in ufficio. “ preso il pacco?” mi chiede subito alessio “vai in bagno, aprilo e mettilo in bocca” ...vado in bagno e apro il pacco, é un plug nero, non tanto grande, é quello medio.. messaggio di ale:” leccalo come se fosse il mio cazzo e nel frattempo toccati”... comincio a leccare e a succhiare il plug, lo infilo in bocca e con l’altra mano comincio a toccarmi, sono sempre più sensibile. Alessio” adesso togli la colla e metti il plug” Gli dico che non ce la faccio più, che se mi tocco ancora vengo. “Metti il plug puttanella”. Cerco di infilare il plug, spingo, lo rimetto in bocca, con le mani piene di saliva allargo il buco, ritento e spingo, sono eccitata, voglio il cazzo, voglio il suo cazzo…. Lui l’aveva detto che io sarei arrivata ad implorarlo. Il plug finalmente entra e io sono eccitatissima, foto e frase: “ho voglia del tuo cazzo!” La risposta non arriva, io seduta alla scrivania, la figa pulsa, mi struscio sulla sedia, sono le 18.30… cosa devo fare? Gli scrivo? Alle 19.00 dobbiamo andare via, cosa faccio? ….apro e chiudo quella chat, Ale non scrive finché alle ore 18.50 messaggio da Ale: vieni nel mio ufficio in silenzio!!! Sono agitata, la sua etá, le sue perversioni, fino a che punto può spingersi, ho paura ma l’eccitazione, la voglia di sentire quel cazzo é più forte. Esco dall'ufficio e con il plug che che ottura il mio buco, cammino ondeggiando verso il suo ufficio. Sono fuori, tentenno un attimo ma poi suono, la porta si apre immediatamente, le luci spente, entro e rimango lì in mezzo alla stanza; davanti a me una scrivania, le serrande cominciano ad abbassarsi e la mia eccitazione cresce… le serrande chiuse, buio totale, una spiraglio di luce entra dall'altra stanza, mi inginocchio e mi metto a gattoni, sento la sua voce, mi dice di abbassare la testa, lo sento che si avvicina, le sue mani mi accarezzano, mi stringono, sentono il mio corpo, mi prende dalla gola da dietro, mi odora e mi morde l'orecchio, lo sento respirare sonoramente, cerco di girarmi ma con un sonoro ceffone sul culo mi dice di no, non mi devo muovere se non lo dice lui, mi stringe i glutei poi li allarga, poi comprime il plug con essi, mi alza la gonna, mi toglie il plug e con il pollice massaggia il buco e con il resto della mano prende la figa gonfia e la stringe, non dico nulla, sono completamente nelle sue mani e mi lascio fare ogni cosa, sono in balia dei suoi desideri, sono il suo giocattolo, ansimo ma mi trattengo... Mi prende dai capelli, mi fa alzare, mi accompagna dietro la sua scrivania, lui si siede sulla poltrona e io su di lui dandogli le spalle, mi piega, rimango a cavalcioni su di lui con la testa praticamente per terra, comincia a dare qualche ceffone sul culo, mi dice che stasera ritorno a casa con le sue impronte sulle natiche, aumenta la pressione, il suono aumenta, e sempre di più, sento il culo che comincia a bruciare, sento che pizzica, stringe e apre i glutei, a glutei completamente aperti sputa su quel buco e con i due pollici allarga e penetra, ci sputa dentro e continua ad allargare, massaggia l’interno, poi infila l'indice e il medio e stantuffa nel mio culo, su giù ripetendo per più volte e poi mi mette un plug più grande spingendo con forza, dolore ed eccitazione all'ennesima potenza, sono fuori di me…. Mi dice di scendere che devo succhiargli il cazzo, scendo e mi giro verso di lui, solo ora mi concede di guardarlo, si sbottona i pantaloni e tira fuori quel palo venoso gonfio, mi prende dai capelli e fa colare la sua saliva nella mia bocca accompagnandola poi con forza sul suo cazzo, spinge la mia testa fino in fondo, mi sento soffocare, quel cazzo enorme lo sento in gola, cerco di risalire inutilmente, sono ferma lì, cerco di respirare, apro la bocca per far passare un po’ d'aria, mi sento tirare su e mi sento di nuovo soffocare, sta abusando della mia gola come nessuno ha mai fatto, la sta scopando, ho la saliva ovunque, il trucco é ormai sulle guance, piango, mi soffoca, mi scopa, gemiti, conati, risucchi di saliva, lui che mi dice: “brava puttana! succhia sto cazzo! lo sapevo, ti immaginavo così! Così, Puttana per me! cagna, sgualdrina, lo vuoi il cazzo? Eccolo! Pompalo tutto, tienilo in gola fino a che non ti inondo la faccia”Detto fatto, la sua sborra copiosa sul viso, le sue dita che raccoglievano il suo seme e lo portavano sulla lingua.. “bevilo tutto!!! Non é finita!!! Stai tranquilla, se ti comporti bene magari vieni anche tu!”. Mi fa alzare e mi mette a 90 appoggiata alla sua scrivania, comincia a toccarmi i seni, a massaggiarli, a stringerli sempre con piu pressione, le costole, fino ad arrivare ai fianchi, poi scende sul mio culo e comincia a mordere e schiaffeggiare di nuovo quelle natiche ormai delicate, mi lecca intorno al plug e lo toglie, tiene con le dita il buco aperto e comincia a leccarlo, ci sputa e ci infila la lingua, scende fino alla figa e comincia a leccare anche lei, io voglio venire, comincio ad urlare ma quando urlo mi picchietta; silenzio, mi trattengo… mi prende e mi gira, mi siede sulla scrivania, lui seduto sulla sua poltrona e le mie gambe sulle sue spalle, comincia a giocare con la mi figa, la apre, la penetra, la picchietta, la frastulla e poi comincia a leccarla mentre le sue dita cominciano ad allargare il buco di culo ormai dilatato, e allarga e lecca, succhia, allarga penetra, finché non vengo, non urlo: “cristo!” mi tappa la bocca, mi fa scendere velocemente e mi rimette a 90 e comincia a pompare sto culo come un forsennato, le mie urla soffocate dalla sua mano sulla bocca, e lui che spinge e affonda fino a riempirmi completamente quell intestino!
di
scritto il
2018-08-01
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