Verso il vecchio cimitero

Scritto da , il 2018-07-03, genere etero

Ci siamo conosciuti un paio di mesi fa, mentre entrambi facevamo la spesa; lei una bellissima donna sui 50, bionda scura, occhi scuri, aveva un vestitino a fiori bianchi e azzurri svolazzante, che le metteva in risalto le sue forme armoniose. Aveva bisogno di una mano per arrivare al barattolo piccolo della Nutella, posto in cima allo scaffale, era la scusa perfetta per attaccarle bottone. “Ecco, lasci che l’aiuti”. Ha accettato senza pensarci. Una parola tira l’altra, lei aveva voglia di parlare ed io solo voglia di possederla. La butto lì e decido di offrirle un caffè, accetta di nuovo. Usciamo e dopo aver messo le sporte nelle macchine andiamo a piedi verso il bar, capita di rado che accettino subito, anche lei ne voleva. Parla veloce, parla un po’ di tutto, menziona il suo compagno ed io mi lascio travolgere dalle sue lamentele nei suoi riguardi, sentivo che ormai era fatta. Già me la immaginavo a pecorina, il mio cazzo si irrigidisce, ma ero seduto e lei non se ne poteva accorgere. Mi propone di fare una passeggiata nel parco, dista qualche min in macchina da dove eravamo, accetto e mi alzo per pagare, lei lo nota ed io noto l’incurvatura delle sue labbra in un mezzo sorriso. Le propongo di prendere una sola auto, per comodità, lei acconsente, alla condizione che prima portasse la sua a casa con la spesa, poi sarebbe salita su con me. Quando, fatto tutto sale, si scosta un po’ il vestito dalla coscia ed inizia a massaggiarsela, il mio cazzo torna ad essere prepotente, lei guarda me poi sposta il suo sguardo su di lui. In prossimità del parco, mi chiede di proseguire, più avanti verso il cimitero vecchio, c è uno spiazzo grande, dove solitamente non c è mai nessuno. Le sue intenzioni oramai erano cristalline, sposto la mano sulla sua coscia, poi salgo lentamente verso l’interno, riesco a toccare con le dita le sue mutandine, già bagnate, sento il mio uccello contrarsi; poi la sua mano scivola sul mio pacco e me inizia a premere, mentre si muove lenta. “Puoi slacciarmi i pantaloni, se vuoi” le dico, lei non se lo fa ripetere una secondo volta, si gira e con la mano destra libera il mio amico, la sua bocca sul mio collo. Arriviamo a destinazione, parcheggio lontano dall’imbocco verso la strada, mi tolgo la cintura e lei fa lo stesso. Mi bacia forte, la sua lingua si contorce con la mia, mi mordicchia il labbro inferiore, mentre con la mano continua a darmi piacere. Si avvicina all’orecchio e dopo avertelo leccato mi sussurra un “leccamela porco”. Si butta sui sedili posteriori e si sposta le mutandine di lato, la raggiungo ed inizio a leccargliela, un sapore fantastico mi riempie la bocca, raggiungo il suo clitoride, mentre ci infilo due dita dentro, lei ansima e mi preme la testa sulla sua vagina. Si dimena, mentre la mia lingua passa verso il basso, le lecco l’ano “sei bravo con quella lingua, fammi venire”. A quelle parole, inizio a tormentarle ancora di più il clitoride, mentre inserisco altre due dita dentro e con il pollice le Massaggio l’ano. I mugolii si trasformano in piccoli urli di piacere, poi contrae il bacino, mi preme di più la faccia sulla sua vagina e dopo le parole “lecca tutto” viene. Mi ritrovo i suoi umori in faccia, la mia bocca piena. Mi tira per i capelli, mi prende il viso fra le mani tremanti e mi bacia dolcemente, visibilmente appagata. Il mio cazzo però è ancora duro come il marmo, con la mano fradicia ne lo prendo ed inizio a segarmi, affondo la cappella nella sua fica, lei inizia ad incitarmi, mentre mi sego su di lei. Continua a baciarmi sempre più forte, fino a quando sento che sto per venire. “Vienimi in bocca “ poi si piega su di me, la cappella sulla sua lingua, alza lo sguardo verso di me e accenna ad un sorriso, 7 spruzzi bollenti di sperma le riempiono la bocca che si chiude sul mio uccello, mentre ingoia e succhia tutto fino a quando non mi si ammoscia. Torna verso la mia bocca e mi bacia, “era da quando ti ho visto entrare al supermercato che ti volevo”
Sorride, io ricambio. Ci scambiamo i numeri e la promessa di vederci ancora.

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