La prima volta con un uomo

di
genere
gay

La colpa di tutto, o il merito, fu di una ragazza con cui stavo: una volta mentre mi faceva un pompino mi lecco dietro e mi mise un dito dentro. Divenne ancora più duro e venni schizzandole tutto in bocca e sul viso visto l’abbondanza dell’eiaculazione. Capitò altre volte che mentre scopavamo, quando stava per venire lei mi metteva un dito dentro per venire insieme e sentirlo di più e si procurò anche un piccolo fallo con cui penetrarmi in quei momenti. Ma le ho permesso di usare solo dildo di piccole dimensioni. Ora a 26 anni, volevo di più, sentivo che era giunto il momento di provare a fare sesso con un maschio, ancora non ne avevo avuto occasione ma neanche la avevo cercata. Cercavo in alcune chat di conoscere qualcuno ma trovavo sempre qualcosa che non andava; forse non ero abbastanza convinto, finché un giorno in una chat uno tizio che abitava abbastanza vicino mi manda la foto e mi accorgo di conoscerlo di vista, andavamo negli stessi negozi. Aveva circa 40 anni, gentile e pulito. Mi faccio coraggio e accetto un appuntamento. Gli confesso di averlo visto in giro e combiniamo di incontrarci vicino casa sua. Vado all’appuntamento con un po’ di timore ma anche eccitazione. Quando mi vede, si accorge della mia agitazione e cerca subito di mettermi a mio agio e devo dire che riesce a calmarmi abbastanza. Andiamo a casa sua. Io pongo delle condizioni: deve fare molto piano e se gli dico di smettere lui deve fermarsi. Ci spogliamo, sono eccitato a farlo, lo guardo mentre si spoglia vicino a me. Resta in mutande e mi abbraccia, sento che è un po eccitato, la mia mano con molta naturalezza scende a toccarlo. È la prima volta che tocco il pene di un altro uomo. Mi piace e sento che anche a lui piace. Anche questo mi dà piacere. Nella mia mano diventa più duro. Ci sdraiamo e ci accarezziamo. Io non riesco a staccare la mano dal suo cazzo. Lo voglio, sono eccitatissimo. Lui mi tocca e poi piano scende con la bocca sul mio cazzo. Lo prende in bocca, è una sensazione stupenda, ma lo devo togliere subito perché sono sul punto di venire; l’agitazione, l’eccitazione e le nuove sensazioni stanno portandomi all’orgasmo. Cerco di calmarmi, di non venire. Ma lui continua ad accarezzarmi. Mi accarezza dietro, mi fa girare con molta delicatezza e mi abbraccia da dietro. Sento il suo cazzo duro che si strofina su di me. Prende una crema e la spalma sul mio buchetto. Mi tocca dietro, infila un dito tutto unto che entra facile dentro di me. Lo muove dentro di me, siamo sdraiati su un fianco, mi sistema le gambe, si mette tra le mie gambe, la mia la solleva portandomi il ginocchio verso il petto. Allungo la mano e prendo il suo cazzo che sento sulle mie natiche. Lo indirizzo verso il mio buchetto. Finalmente lo prenderò, la paura è passata, c’è solo desiderio, tanto. Appoggio la sua punta sul mio buchetto, lo sento, lui comincia a spingere piano, sento che sta entrando, lui è dolce, fa piano. Io sono eccitato al massimo. Non appena sento che sta entrando sono sconvolto da spasmi di piacere e ho un orgasmo, intenso, copioso. Dopo mi divincolo, voglio godermi il momento e non sono in grado di continuare. Mi dispiace per lui, mi dice che capisce, che è già successo e rimane lì vicino, mi dice che mi ho messo dentro solo il glande, che gli stava piacendo moltissimo e riesce a farsi promettere un nuovo incontro. Mi piace la sua calma, mi tranquillizza, e ricomincio a toccarlo e riprende subito vigore. Lo guardo e vedo la mia mano che stringe il suo cazzo, che strana sensazione, ma è come se lo avessi sempre fatto, lo accarezzo tutto e lo faccio venire. Mi piace vedere che schizza, mi piace sentire che prova piacere. Gli chiedo se lo avrei sentito se mi venisse dentro e lui mi dice di sì, che avrei goduto tantissimo. Me ne vado con la promessa che ci saremmo rivisti per andare fino in fondo.
di
scritto il
2018-06-27
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