Mia cugina

Scritto da , il 2018-05-30, genere prime esperienze

In vacanza con i miei
Stavo preparando l’esame di filosofia per la sessione di settembre ; il caldo intenso,la voglia di mare a pochi passi dalla nostra casa e una voglia matta di godere dei culi e tette di donne in quantità stese al sole ,mi distraevano dall’approfondimento di tematiche essenziali per sostenere l’ultimo esame prima della seduta di laurea a cui stavo lavorando da mesi. Avevamo con noi ospite una cuginetta che secondo me ancora non era venuta a conoscenza dei rudimenti dell’amore in quanto troppo giovane anche perché vestiva ancora come una ragazzina delle scuole medie,senza carne né pesce. Chiaro che non le badassi molto mentre ero attento all’esame da preparare e alle noiosissime problematiche oggetto di studio. Preferivo studiare dal mattino presto e poi in tarda mattinata fare una nuotata ristoratrice. I miei erano come d’abitudine al mare dal sorgere del sole insieme alla bella cuginetta per godere dei primi raggi ultravioletti che secondo mio padre erano ottimali per la pelle e per il fisico in generale. Verso le dieci però sentii bussare al citofono:era lei che mi chiedeva di aprire. Un po’ sorpreso le aprii e quando entrò nell’ampio salone illuminato dal sole d’agosto ,senza profferire parola si ritirò nella sua stanza. Poi sentii che l’acqua della doccia scrosciava e allora pensai che si stesse ripulendo della sabbia e del sale del mare. Poco dopo la vidi comparire avvolta in un accappatoio leggero e con un asciugamano che avvolgeva i suoi capelli bagnati e si venne a sedere accanto a me strofinandosi la pelle con l’accappatoio.- Se mi asciugo vicino a te do fastidio? Nell’azione confusa scoprì appena un seno che mi sembrò non tanto infantile,ma già grosso e bello da carezzare. Distolsi lo sguardo peccaminoso e tentai di concentrarmi sulla lettura quando lei: - cosa leggi? E’ una lettura interessante,di che si tratta? –Possibile che tu non abbia niente da fare stamattina? – Stai calmo! Allora? Di che si tratta?. –Sto approfondendo la tematica degli stiliti,vabbè?-E chi sono? –Non chi sono,ma chi erano,chiaro? Erano dei filosofi cristiani che amavano stare su delle colonne per pregare il loro dio e allontanarsi da tutte le perversioni della terra fino alla morte. –E non si sparavano ogni tanto nemmeno una sega? Le donne almeno le avevano mai conosciute?- Ragazzina,come parli? Ti sembra questo il modo? –Secondo te,se rimanevano tanto tempo lontano dalla …donna non era a causa di un’amputazione che avevano subito chissà dove e da chi? –Cosa? Un’amputazione dei coglioni? –Ma come parli? –Allora erano degli eunuchi. Sono sicura che qualche problemino dovessero averlo. Cosa dice il libro in proposito? Ho ragione o no? E poi ,scusa emh,un uomo senza una donna che cazzo può fare? Farsi una sega,No?- Ma tu…. -Ma io? Ascolta ,cuginone mio,stanotte ho sentito che dalla tua stanzetta proveniva uno strano rumore ritmico e credo che tu ti stessi masturbando, non è vero? Mi sono alzata e stavo per venirti in soccorso quando tuo padre è uscito dal bagno e si è posizionato davanti alla televisione e lì è rimasto fino a stamattina. Mi avevi fatto eccitare,ma non ho potuto fare altro che provare un po’ di piacere con il mio fido compagno .-Con chi? –con il mio vibratore,coglione. Poi mi sono addormentata e come al solito stamattina ho accompagnato i tuoi al mare. Non ne potevo più del sole e della sabbia che mi ritrovo fin dentro la figa,così senza dire niente a zia sono tornata a casa e…mi sono fatta una bella doccia. Mentre parlava forse inconsapevolmente aveva lasciate scoperte le cosce belle e affusolate,e credo per un tratto di avere intravisto anche un po’ di peluria che le ricopriva la fighetta preziosa. –Ops! Scusa! Caro il mio stilita. E tentò di ricoprirsi con il risultato di scoprire il suo culo meraviglioso. Io rimasi incerto sul da farsi anche perché avevo di fronte una ragazzina e per giunta mia cugina che mi stava forse provocando. Cominciò così a carezzarmi il viso e le labbra mentre si liberava dell’accappatoio mettendo in bella mostra il suo splendido corpo. Non potei esimermi dal carezzare dolcemente il suo seno mentre con la mano destra l’afferrai per i capelli e l’attrassi a me per baciarla. Poi lentamente le toccai le cosce fino all’attaccatura ove delicatamente sfiorai la delicata peluria per poi cominciare a giocare con le sue grandi labbra e…-Suonano. Chi sarà mai? Corsi al citofono mentre lei nemmeno si ricomponeva. –Pronto! Era mia madre che mi informava del loro spostamento al supermercato più vicino per delle compere e di avvertire la cuginetta qualora fosse giunta a casa prima, di non preparare il pranzo stabilito,poiché ci avrebbe pensato lei al ritorno. –Ciao- Appena sentii il motore dell’auto allontanarsi riprendemmo l’opera di lì a poco interrotta. Era veramente bella e non sapevo da dove cominciare per godere del suo corpo delizioso completamente. Le toccai il culo e la figa già umida,affondai la lingua tra le sue cosce e mi inondai dell’umidità della sua natura e della durezza dei suoi deliziosi seni,quando lei più infoiata che mai estrasse dai miei pantaloncini un arnese che non chiedeva di meglio che uscire e passare al’azione. Con grazia cominciò a baciarlo e poi a ingoiarlo con un ritmo sempre crescente fino a quando accortasi della durezza propizia allargò le cosce a dismisura e se lo portò fino all’ingresso della figa umettata a dovere. Poi chiuse gli occhi e …si lasciò andare a mugolii di piacere mentre io la penetravo con furore. Non ricordo quanto sia durato quell’amplesso ,ma alla fine ci trovammo sudati e abbracciati ,uniti più che mai.-Alla faccia della ragazzina! Chi è stato il primo che ti ha insegnato queste belle cose? –Non sono cazzi tuoi. Stronzo!


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