I coinquilini - 2 (il risveglio)

Scritto da , il 2018-05-18, genere bisex

Mi svegliai nel cuore della notte. Lorenzo dormiva nudo accanto a me e mai come in quel momento, nella penombra della stanza, mi accorsi di quanto mi piacesse. Senza rivestirmi, mi alzai dal letto per andare in bagno, ma appena aperta la porta mi accorsi dalla luce accesa in cucina che non ero la sola a girovagare per casa.
Fortunatamente fu Martina ad affacciarsi, non so come avrei reagito se mi fossi ritrovata nuda davanti a Matteo. Anche lei aveva evitato la fatica di rimettersi qualcosa addosso.
- E brava, finalmente ti sei decisa a dargliela!
- E che dovevamo fare? Stare lì fermi ad ascoltare il tuo concerto mentre scopavi con il tuo ragazzo?
- Ahahah! Stasera Matteo era proprio carico. E mi sa che sapere che c'eravate anche voi lì vicino ha contribuito a eccitarlo ancora di più.
Andai in bagno a fare pipì e lavarmi un po', poi salutai Martina che era rimasta ad aspettarmi ed entrambe tornammo a letto accanto ai nostri stalloni.
La mattina aprì gli occhi un po' infastidita per la luce che entrava dalla finestra e trovai Lor accanto appoggiato sul suo braccio, fermo a osservarmi.
- Ti hanno mai detto che sei bellissima anche quando dormi?
Gli risposi con un sorriso e un bacetto sulle labbra. La mia gamba muovendosi si appoggiò alla sua erezione prorompente, nascosta solo dal lenzuolo.
- Effettivamente vedo che ti faccio un certo effetto...
- Ricomincerei a scoparti subito, ma devo scappare a lavoro.
- Lo so. Ma non preoccuparti, non ho alcuna intenzione di scappare...
Prima di uscire dalla stanza per fare colazione, ci rimettemmo addosso solo il minimo indispensabile: lui i boxer, io slip e reggiseno. Fu lo stesso Lor a spiegarmi che in casa non si facevano troppi scrupoli e anche Martina e Matteo di solito non mettono molto di più.
In effetti, mentre noi stavamo ancora preparando il caffè, anche i nostri due amici uscirono dalla stanza vestiti, o svestiti, come noi. Con l'unica differenza che l'intimo di Martina lasciava pochissimo all'immaginazione: un perizoma blu scuro che lasciava scoperte le sue natiche e un reggiseno semi trasparente, dal quale si intravedevano i capezzoli che ornano la sua seconda.
Noi due siamo sempre state complementari: lei puntava più sul culo, tondo e ben sodo; io, nonostante anche dietro fossi ben messa, visto che entrambe facciamo nuoto, ho sempre avuto un vantaggio in più rispetto a lei nel seno, una terza dalla forma appuntita. Conoscevamo bene a vicenda le nostre forme, dato che spesso ci siamo trovate in piscina a fare la doccia insieme quando gli spogliatoi sono troppo pieni. E in gita al liceo, ma un paio di volte anche dopo, l'alcol ci ha spinto anche a fare qualche giochino tra di noi, scambiandoci carezze e baci.
Approfittando del fatto che noi avevamo già apparecchiato per tutti, Matteo si sedette sulla sedia, accogliendo Martina sulle sue gambe. Io e Lor invece eravamo vicini, ma su due sedie diverse. Fu Matteo a rompere il ghiaccio.
- Chissà se i vicini sono riusciti a dormire stanotte...
Lo disse con un tono talmente tranquillo e distaccato che scoppiammo tutti a ridere, lui compreso. Con la mia fetta biscottata in mano, mi spostai anche io a sedere su una gamba di Lor, che mi accolse con molto piacere. E iniziai a provocare la mia amica.
- Marti, ma tu riesci a stare seduta bene? Nessun dolorino dietro?
- Cretina! Non ti preoccupare, non è mica la prima volta... e poi Matteo è stato dolcissimo.
- Grazie amore! Lo sai che ci tengo molto al tuo culetto.
Martina iniziò ad accarezzargli il petto nudo e a baciarlo, mentre lui accarezzava le sue gambe, avvicinandosi sempre più al perizoma. I suoi boxer iniziarono a gonfiarsi e anche io e Lorenzo non eravamo insensibili alla vista dei nostri amici che amoreggiavano. Un dito di Matteo sparì sotto l'elastico per entrare dentro la fica di Martina, che emise un sospiro. Io e Lorenzo ci guardammo negli occhi e ci baciammo. Le sue mani si spostavano dalla mia schiena al seno, mentre io gli accarezzavo il petto. Ma purtroppo dovemmo interrompere quell'inizio di passione, perché i ragazzi dovevano uscire in fretta.
Quando loro furono andati via, io e Martina rimanemmo ancora in giro per casa. Avevamo lezione tardi quella mattina, quindi ci potevamo permettere un po' di tranquillità.
- Marti, mi presteresti qualcosa da mettere? Non pensavo proprio di rimanere qui ieri sera e vorrei cambiarmi almeno gli slip e la maglia.
- Ma certo, tanto di là tengo sempre qualche cambio per quando rimango qui la notte.
Ci spostammo in camera di Mat e lei aprì il cassetto dove teneva le sue cose. Mi passò un perizoma e iniziò a cercare una maglia che potesse starmi bene.
- E quello? Mi sa che lo conosco!
Tra i vestiti notai un vibratore rosa che ricordavo bene, visto che ero stata proprio io a regalarglielo per il sue ventesimo compleanno, poco dopo che si era lasciata con il suo ex.
- Ahahah! Te lo ricordi? Il regalo migliore che mi hai mai fatto! Ahahah! A volte lo usiamo con Mat per giocare un po', ma ora qualche massaggino mi ci vorrebbe proprio, visto che poco fa abbiamo dovuto interrompere prima di riuscire a venire...
- Beh il tempo c'è, abbiamo un'oretta buona prima di uscire.
Credo che a entrambe in quel momento tornarono subito in mente i giochini che avevamo fatto in passato e, con l'eccitazione già montata poco prima con i ragazzi, non ci volle molto che ci ritrovassimo sul letto di Matteo a toglierci le poche cose che avevamo addosso.
- Mi ha eccitato moltissimo ieri sera sentirti scopare. Se non fosse stato per i tuoi gemiti non so se sarei riuscita a rompere il ghiaccio con Lor.
- Bene, allora ora vedi di ricambiarmi il favore e cerca di farmi godere.
Allargò le gambe e io mi sdraiai sopra di lei, prendendo in mano il vibratore e, una volta acceso, iniziando a passarglielo sui capezzoli, che si rizzarono subito.
Dopo un po' scesi più in basso, fino ad appoggiarglielo sul clitoride. Martina iniziò a mugolare, mentre le sue mani cercavano i miei seni per stringerli. Non ci volle molto per farla venire, quindi mi strappò il vibratore di mano e mi rigirò sul letto.
- Ora tocca a te, mia cara!
Allargò le mie gambe e diede una veloce leccata alle mia grandi labbra, che reagirono subito aprendosi e mostrando le più piccole all'interno e il buchino già bagnato. Poggiò il vibratore all'apertura, ancora spento. Bastò una piccola spinta per farlo entrare dentro di me. Dopo un paio di dentro-fuori, lo fece entrare più a fondo e lo accese. La vibrazione si trasmise subito dal mio ventre fino al cervello, facendomi gemere più forte. Mentre con le mani manovrava il giocattolino dentro di me, con la lingua leccava i miei capezzoli, confermando l'affettuosa gelosia per le mie tette. Ci volle poco per farmi esplodere in un orgasmo liberatorio, che la mia amica seppe prolungare a dovere aiutandosi con la lingua sul mio clitoride.
Appena ripresi coscienza, sorrisi a Martina, che si era sdraiata accanto a me.
- Pensa se ci avessero visto i ragazzi...
- Siamo appena all'inizio, mia cara. Mi sa che noi quattro ci divertiremo molto. Non vedevo l'ora di ritrovarti a giocare con me. E Matteo impazzisce per le tue tette.
- Come Lorenzo stamattina non staccava gli occhi dal tuo culo!
- Sei già gelosa?
- Di te mai.
Fu un bacio a fior di labbra a sancire la nostra intesa: non sarebbe passato molto tempo prima di coinvolgere i ragazzi nei nostri giochi.

- CONTINUA -

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