Ricordi di una prostituta/4

Scritto da , il 2011-04-06, genere etero

A una prostituta di strada accadono, sul lavoro, un po' sempre le stesse cose: non è che battere sia un lavoro come un altro, anche perchè a ben pensarci nessun lavoro è uguale a un altro, ma le dinamiche che scattano in una professione come la mia sono un po' sempre le stesse. C'è un uomo che ha voglia di sborrare e la puttana (con la figa, la bocca o il culo) diventa lo strumento attraverso il quale l'uomo raggiunge l'obiettivo. Che poi gli uomini siano uno diverso dall'altro alla donna poco importa: tutti sono clienti che, se si crede nella professione, vanno trattati bene affinchè possano ritornare e diventare, magari, clienti abituali. Il tutto portando il cliente a raggiungere un orgasmo soddisfacente cercando di spendere di sè il meno possibile. Ragion per cui giorni (o notti) simili si sommano ad altri simili, e proprio per questo quando accade qualcosa di particolare questo qualcosa resta ben impresso nella mente e lo si ricorda anche a distanza di anni. Il primo ricordo che oggi voglio portare alla vostra attenzione risale alla primavera del 1979: penso che il periodo sia quello perchè da qualche mese avevamo iniziato a tirar fuori il seno per via dell'aumento delle tariffe, perchè alle 18 (ora d'inizio del lavoro) era ancora chiaro e perchè ricordo che quel giorno portavo i collant (quindi non faceva abbastanza caldo per lavorare senza calze). Orbene, arriva il primo cliente che si ferma e mi chiede: "Quanto?" "XXX col guanto" "E di bocca?" "Si" "Col guanto o senza?" "Di bocca come vuoi". E mi carica. Ora dovete sapere che col sesso orale ci ho sempre saputo fare, che all'epoca non c'erano i problemi attuali e un pompino lo si poteva fare tranquillamente scoperto (anche perchè poi la sborra veniva sputata). E io ne facevo diversi di lavori di bocca (anche perchè molte colleghe si rifiutavano di farli), tanto che nell'ambiente qualcuno mi aveva soprannominato "bocca d'oro". Beh, torniamo dove eravamo. Ci fermiamo nel luogo nascosto deputato alle "azioni", lui mi dà i soldi, io estraggo dalla borsetta solo un fazzolettino dopo aver saputo che (ovviamente) vuole il servizio senza guanto, tiro fuori il seno di cui succhia entrambi i capezzoli, poi lui abbassa il suo sedile e si cala i pantaloni, io mi piego su di lui dopo essermi abbassata le mutandine così che mi possa toccare sotto (c'erano anche alcuni che infilavano un dito o due nella figa, uno una volta m'infilò un dito nel culo). Gli lavoro il cazzo con la lingua in punta, glielo picchietto con la lingua dietro al filetto, poi lo prendo in bocca e lo pompo finchè sborra. Dopodichè sputo la sborra fuori dal finestrino, gli pulisco il cazzo col fazzolettino, ci ricomponiamo e mi riporta al posto di lavoro. Lì c'è uno che aspetta e come mi rivolgo a lui mi fa: "Con la bocca quanto vuoi?". Glielo dico, mi carica e si ripete la scena di prima, ritorno al posto di lavoro compreso. Dopo due-tre che si fermano e se ne vanno (forse volevano solo vedere da vicino le mie cosce...) si ferma uno che mi chiede il prezzo e alla mia richiesta mi fa: "Per un pompino cosa vuoi?" E io: "Il prezzo è lo stesso, pompare e chiavare per me è uguale, solo che di bocca faccio anche senza guanto". Mi carica pure lui: terzo cliente, terzo pompino. Il quarto cliente mi porta nel luogo dove si scopa, e mentre apro la borsetta per le "formalità" pre-scopata mi scappa detto: "Finalmente uno a cui piace la figa!" E lui: "Perchè?" "Perchè fino ad ora sono andata solo a bocchini" "Perchè, tu li fai i bocchini?" "Si" "Beh, allora fammi un bocchino. Li fai senza guanto, vero?" "Si" "E allora vada per il bocchino". Tornata al posto di lavoro si ferma uno che, dopo avermi chiesto il prezzo e dopo averglielo detto, mi fa: "Tu lo prendi nel culo?". Ebbene, quelli erano i primi tempi che avevo introdotto anche l'anale tra i miei servizi. Solo su espressa richiesta dei clienti, perchè le donne che potevano inserire l'anale tra le proposte che si fanno all'approccio coi clienti erano altre (le più anziane). Però, avendo all'epoca 30 anni, in caso di richiesta... E la richiesta c'era stata, quindi.... "Si, lo prendo dietro, solo che lì costa XXX, naturalmente col guanto". "Va bene". Insomma, quel tardo pomeriggio per essere chiavata in figa dovetti aspettare il sesto cliente. Incredibile! Incredibile ma vero. Un altro aneddoto che mi viene ora in mente risale a un tempo molto più recente. Penso a cinque-sei anni fa, quando lavoravo di giorno (da indipendente) su un viale dell'estrema periferia est (ridenominato nell'ambiente "viale del tramonto" perchè vi lavoravano, e vi lavorano tuttora, prostitute avanti con gli anni). Ricordo che faceva caldo ed era una bella giornata, quindi non si scopava in macchina ma tra gli arbusti all'interno di un sentiero coperto da una vegetazione incontrollata. Era pomeriggio, entro con un cliente nel boschetto, e io ero già sul "letto matrimoniale" (un ritaglio di gommapiuma scartato da un tappezziere) dopo aver preso i soldi, mi stavo togliendo le mutandine e avevo in mano il preservativo da infilare sul cazzo del cliente quando lui mi fa: "Devo fare la pipì". Si allontana di cinque-sei metri e piscia. Dopodichè mi chiava e torno in postazione. Il cliente dopo, questo prima ancora di espletare le "formalità", mi dice che ha urgente bisogno di pisciare. E, più o meno dove aveva pisciato quello di prima, espleta l'urgenza che aveva. Mi viene da ridere. Ma la cosa davvero da ridere succede al cliente successivo. Arrivati al "letto matrimoniale" sono io che dico: "Scusa un attimo, ma devo fare la pipì". Spirito di emulazione? Non so, sta di fatto che la necessità, impellente, mi era venuta tutta d'un tratto. Mi tolgo le mutandine e vado dove avevano pisciato i due clienti precedenti (spiazzo divenuto una sorta di water a cielo aperto). Mi accuccio e piscio, notando che il cliente mi sta osservando con attenzione. Poi mi rialzo, mi asciugo con un fazzolettino e mentre raggiungo il cliente lui mi fa: "Vedere una donna che fa la pipì mi piace da morire, mi eccita al massimo". Infatti quando cala i pantaloni estrae un cazzo dritto come un palo della luce. Che fosse tanto eccitato l'ho constatato quando, messo l'uccello in figa, in quattro colpi è venuto. E nonostante la scopata-lampo mi ha addirittura quasi ringraziato per lo "spettacolo" fuori programma al quale lo avevo fatto assistere. Però....valli a capire, a volte, gli uomini.....

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