Una lezione innovativa
Scritto da _Patty_Girl, il 2018-04-15, genere prime esperienze
Avete mai avuto la professoressa Marinoni ? La ricordate di sicuro, se è stata una vostra insegnante. Era una docente di Scienze dai metodi molto innovativi. Sempre molto esauriente nelle spiegazioni, faceva molti esperimenti in laboratorio e le lezioni di Scienze davvero non risultavano mai noiose, anzi sono sempre state una scoperta per i ragazzi. Insomma, nella nostra scuola è risultata per anni una delle docenti più apprezzate, poi si è trasferita a Trento. Anzi, si dice pure che abbia sposato un ricco industriale tedesco e abbia smesso di insegnare.
Tutti gli studenti sanno che svolgeva alcune lezioni all’avanguardia per l’epoca (gli anni Novanta). Tutti noi suoi ex allievi ce le ricordiamo perché vi abbiamo assistito: quelle lezioni erano molto piacevoli (parlava già di contraccezione, educazione sessuale ecc.), interessanti per gli adolescenti e nessuno ha mai sollevato polemiche perché era molto professionale e seria.
Dopo anni, memore di quelle lezioni, tempo fa ho fatto un sogno in cui lei era protagonista: una lezione impossibile ma molto speciale ed eccitante.
Non ricordo esattamente il giorno, ma di certo era verso al fine della mattinata (quarta, quinta ora): la professoressa aveva in programma una lezione sull’apparato genitale.
- Ragazzi e ragazze, tutti alla pagina 214 del vostro testo! -
Si sentì subito un sussurrare di voci, soprattutto da parte dei maschi, quando guardammo l’immagine che libro proponeva: riproduzione, sotto forma di disegno, di un pene e di una vagina, accompagnati nel dettaglio da tutte le restanti parti dell’apparato genitale con i relativi nomi. Erano altri anni rispetto ad ora e, sebbene fossimo in quinta superiore, non eravamo moto esperti.
- Vi sento incuriositi. Partiremo oggi con l’apparato uro-genitale maschile. –
La Marinoni cominciò a descrivere, con l’uso dell’immagine, tutto l’apparato: la presenza del pene, dello scroto, dei testicoli, dei vasi deferenti, della prostata; passò poi ad elencare le parti del pene e quindi di come avviene il funzionamento dell’apparato: come si determina l’erezione, come avviene l’eiaculazione in un uomo e concluse la sua delucidazione con un accenno al liquido seminale e alla sua composizione.
Nel corso della lezione cominciarono le domande, talvolta provocatorie: “Prof, in genere durante un’erezione di quanto si allunga il pene ?”, oppure “Con l’erezione si scopre tutta la cappella, ops, scusi, il glande?”, “Toccarsi danneggia l’apparato riproduttore”; ed altre domande simili che i maschi facevano.
I maschi nella nostra quinta erano sei, Luca, Davide, Matteo (Matty), Alessandro (Ale), Stefano (Ste), tutti diciottenni, e Simone, quest’ultimo un ripetente di due anni più grande, quasi ventunenne; noi ragazze eravamo in 14.
Eravamo in quinta superiore, ma i ragazzi non erano ancora un po' … acerbi. Fisicamente intendo. Dei diciottenni ancora un po’ brufolosi, come sempre a quell’età; Davide era però davvero bellino, niente acne, longilineo, castano chiaro e riccio.
Poi c’era Simone, il più grande di tutti, non propriamente bello ma che faceva un certo effetto su noi ragazze perché era fisicamente maturo, più uomo: sempre un filo di barba, fumava qualche sigaretta, guidava il motorino, vestiva in modo non curato ma che evidenziava una certa personalità.
La Marinoni rispondeva con serietà a tutte le domande, fingendo di non cogliere l’intento provocatorio.
Poi arrivò la sorpresa.
La professoressa si alzò: - Bene. Ora è il momento del laboratorio pratico. –
Ci guardammo tutti. Che laboratorio potevamo fare su quell’argomento? Che tipo di esperimento ?
- Lo faccio ormai tutti gli anni … Lo propongo anche a voi. Esercitazione pratica.-
Noi continuavamo a non capire mentre la Marinoni continuò con pacatezza e serietà:
- Ora, ragazze, i vostri compagni verranno alla cattedra e vedrete dal vivo l’apparato genitale maschile.-
I ragazzi si guardarono sorridendo increduli.
- Non sto scherzando. Certo, siete ormai maggiorenni e chi non vuole può anche evitare. Non ci sono punizioni. –
I nostri compagni si guardarono un attimo perplessi, poi in cinque si alzarono; Matteo era rimasto seduto, molto serio e accigliato. Sapevamo che era il più introverso.
Stefano, Davide, Ale, Luca e Simone erano in piedi accanto alla Marinoni: due alla sua destra e tre a sinistra. Dopo pochi minuti, con il capo un po’ chino per l’imbarazzo, si unì a loro anche Matteo.
- Ora, ragazzi, vinciamo l’imbarazzo. Abbassate i pantaloni e togliete la maglia. Grazie. –
La Marinoni cominciò ad evidenziare alcuni caratteri sessuali dei nostri compagni, rimasti chi in slip, chi in boxer.
Noi ragazze osservavamo un po’ curiose il corpo dei ragazzi: sotto l’intimo si intravedevano, ovviamente, i genitali e qualcuno aveva già un certo rigonfiamento dovuto all’ eccitazione. Oppure, pensavamo, ce l’ha particolarmente grosso !
- Vedete, ragazze, Stefano ha pochi peli sulle cosce e anche sul petto è tutto glabro, invece ha una certa peluria sulle ascelle: è normale, non tutti sono ugualmente pelosi. Se abbassa gli slip (breve pausa e poco dopo Stefano, imbarazzatissimo, ad un cenno dell’insegnante lo fece), vedete che il pube è sufficientemente peloso e il pene è ormai sviluppato. Lo si capisce dalle dimensioni. Quindi, come vi dicevo, anche a 18 anni per un ragazzo lo sviluppo è in corso … In genere i ragazzi si sviluppano un po’ più tardi delle ragazze, pertanto ancora per qualche anno Stefano potrà verificare dei cambiamenti sul suo corpo, con un aumento anche dell’apparato pilifero …
Intanto Stefano si copriva i genitali con le mani, perché la situazione e sicuramente la mano della docente gli stava procurando un’ erezione. La Marinoni gli sorrise per rassicurarlo e tranquillizzarlo.
- Tranquillo, Stefano, è normale che tu abbia avuto un inizio di erezione dato che hai ricevuto una sollecitazione alle zone più erogene del corpo maschile . Anzi, questo è istruttivo anche per la classe.-
Poi la Marinoni concentrò la propria attenzione sul corpo di Davide.
- Osservate, ragazze, che Davide ha una lieve peluria attorno all’ombelico (lo indicava con il dito); anche per lui lo sviluppo è in corso ormai da qualche anno. Il suo pene (intanto gli aveva fatto abbassare i boxer) è abbastanza sviluppato. Vedete che a differenza di quello di Stefano questo non è completamente coperto: il glande sporge un pochino. Tutto ciò è normale: alcuni uomini hanno più pelle, altri un po’ meno, a coprire il glande: questa parte, come abbiamo visto prima nella lezione teorica, si chiama prepuzio. Poi notate la folta peluria del pube che copre un po’ anche lo scroto (lo toccò lievemente). Anche i peli sono un fattore molto soggettivo: non tutti gli uomini sono ugualmente pelosi, anzi alcuni quasi per nulla, e la cosa dipende da fattori ereditari e ormonali.
- Alessandro è un po’ grassoccio, come sapete. Questo a volte può creare qualche problema per lo sviluppo, ma mi sembra che qui sia tutto normale. Osservate che, a differenza dei suoi compagni, ha dei capezzoli decisamente più grandi. Anche i capezzoli, come per voi ragazze, si ingrossano durante lo sviluppo nei maschi. Il suo pene (Ale aveva nel frattempo abbassato gli slip seguendo il cenno della professoressa) è piuttosto tozzo ma meno lungo di quello degli altri due compagni. Ma non c'è nulla di male, dato che è assolutamente nella norma. Ricordatevi che le misure variano molto da uomo a uomo, non c’è uno standard, e secondo certi studi bastano 9 centimetri in erezione per soddisfare sessualmente una donna. –
- Luca è il più alto di tutti, a occhio è oltre un metro e ottanta (Luca annuì con la testa, precisando 1,82), ma questo non significa necessariamente che sia più sviluppato o più dotato. Ha parecchio pelo sulle gambe e sulle ascelle … Il pene, beh, adesso come vedete lui ha un inizio di erezione quindi non è facile fare un confronto con gli altri, però, la lunghezza è simile a quella dei primi due amici. Vedete che quando subentra l’erezione il glande progressivamente si scopre.-
Mentre faceva questa osservazione lo toccò leggermente con la punta del dito sotto il glande, procurando un lieve sussulto in Luca, a cui l’erezione era aumentata visibilmente tanto che il pene gli si era indurito ingrossandosi parecchio.
La Marinoni lo rassicurò, vedendo il suo imbarazzo, e passò poi a Simone.
- Simone, lo sapete ragazze, è il più grande tra i vostri compagni, ha due anni in più. Sembra poco ma per un ragazzo non è così, quindi il suo livello si sviluppo è decisamente più avanzato. Vedete che ha un po’ di peluria sui capezzoli e al centro del petto. Poi (e qui fu la professoressa ad abbassare gli slip) il suo pene è completamente formato, i testicoli pure. Lui ha tutto il glande coperto. –
Noi ragazze osservavamo il suo organo moscio ma decisamente lungo.
- Vedete il pelo pubico più folto, lo scroto rivestito da una certa peluria (intanto glielo toccava) e questi che si scorgono sono i testicoli. Ora vediamo: se facciamo scendere questa pelle, si nota bene il glande (e con la mano la faceva scorrere delicatamente). Ora è normale che con la mia sollecitazione stia subentrando l’erezione – disse sorridendo un po’.
Infatti, il pene di Simone si stava ingrossando e drizzando con dei piccoli scatti e con una leggera curvatura. Noi guardavamo imbarazzate ma anche con una certa curiosità: era il più maturo e formato e il glande un po’ a punta si era scoperto tutto.
Quando la Marinoni tolse la mano, il pene era sufficientemente rigido, dritto, arrivava a sfiorare quasi l’ombelico di Simone.
Poi toccò al più imbarazzato, Matteo. Si spogliò e la Marinoni, capendo il suo stato d’animo, fu più sbrigativa: evidenziò come anche per lui si potessero fare osservazioni simili a quelle dei primi due compagni, precisando però che, nonostante la statura non slanciata, la lunghezza del pene a riposo era superiore.
- Quindi, ragazze, non c’è diretta proporzionalità tra la statura di un uomo e le dimensioni del suo pene! –
Noi pensavamo fosse finito l’esperimento. Ma la Marinoni disse:
- Ora procediamo. Adesso, ragazzi, fate in modo di avere tutti un’erezione, una buona erezione. Anche tu, Simone, anche se hai già mostrato prima la tua erezione. –
I ragazzi cominciarono a toccarsi il pene, mentre la Marinoni spiegava:
- Ad alcuni uomini il pene si drizza quasi del tutto, quasi fino sfiorare il basso ventre, altri anche in erezione totale lo hanno più reclinato verso il basso. Non è un difetto. –
Ci spiegava che quello che i nostri compagni stavano facendo era la masturbazione maschile.
Ogni ragazzo aveva una sua tecnica: Ale ad esempio scorreva piuttosto veloce, Stefano si accarezzava il glande con una mano e con l’altra faceva scorrere la pelle, Luca si accarezzava anche lo scroto …
Erano tutti duri di fronte a noi: le dimensioni erano visibilmente diverse. Simone era duro e lo aveva davvero lungo, ma anche Matteo non scherzava, come aveva notato prima la professoressa.
- Ora si sono fermati e vedete che il loro pene resta dritto anche senza la mano. Simone e Stefano lo hanno ben dritto, gli altri un po’ meno, in particolare Luca, come spiegavo prima. Ma non è un difetto, non preoccuparti Luca. Ripeto che è del tutto normale, ognuno ha un certo tipo di erezione. L’importante è che l’erezione avvenga e ben solida.”
Si fermò qualche istante, poi, guardato l’orologio, proseguì:
“Ragazze, i vostri compagni hanno interrotto la stimolazione, la masturbazione, ma se avessero continuato, seppure con tempi diversi, avrebbero raggiunto l’orgasmo e quindi l’eiaculazione. Ora se vogliono possiamo proseguire l’esperimento … fino all’eiaculazione.-
Noi pensavamo che non avrebbero acconsentito ed eravamo molto perplesse ma insieme eccitate.
Accettarono in tre: Davide, Stefano e ovviamente Simone. Gli altri non se la sentirono e si rivestirono, tornando al posto visibilmente rossi in volto.
La Marinoni aprì la sua consueta valigetta e ne estrasse tre profilattici: - Questi vi serviranno per non sporcare dappertutto – disse ai ragazzi rimasti.
I tre cominciarono a toccarsi di nuovo e misero il profilattico sui loro peni completamente in erezione.
Proseguirono tenendo i loro membri nel pugno della mano e scivolando su e giù.
Si sentivano Stefano e Davide ansimare, il loro respiro era accelerato; Stefano chiudeva anche gli occhi ogni tanto. Simone maneggiava il pene e si toccava lo scroto, poi si passava la mano anche sull’addome.
Ad un tratto un gemito come soffocato: Stefano stava godendo. Un liquido biancastro e abbondante usciva dalla punta del suo pene, visibile attraverso il profilattico sottile e trasparente: lui sospirava forte. Poi, tolto il profilattico, si mise in disparte a pulirsi e a rivestirsi.
Solo qualche ulteriore minuto e Davide esclamò ansimando: - Prof, sto per venire. Non resisto più!-
-Tranquillo, Davide, lasciati andare!- lo rassicurò la Marinoni.
E senza gemere molto, spalancando le labbra e chiudendo gli occhi anche lui eiaculò.
La quantità di sperma, come osservò la professoressa, era inferiore a quella di Stefano:
- Anche questa è una caratteristica che varia da soggetto a soggetto … Inoltre, dipende molto dall’eccitazione, dalla durata della stimolazione. -
Simone era rimasto l’unico e ci stava prendendo gusto. Anzi sorrideva un po’ sornione e compiaciuto. Chiese alla docente di togliere il “goldone”, così lo aveva chiamato. La Marinoni acconsentì, ma distese sulla cattedra un ampio cartone blu.
La mano di Simone scorreva veloce su e giù, ogni tanto la inumidiva con la saliva; massaggiava i suoi testicoli. Mi sembrava che una piccola goccia trasparente, a tratti, sorgesse sulla punta del suo glande.
Infatti la Marinoni osservo:
-I ragazzi, in modo diverso, come accade quando noi donne ci eccitiamo, possono fare uscire dall’uretra qualche goccia che anticipa l’eiaculazione. Attente, ragazze, che anche quel pochissimo liquido può fecondare … Quindi usate molte precauzioni, sempre”.
Il pene dritto e duro di Simone era molto eccitante davvero, inoltre con la mano si sfiorava anche i capezzoli e poi ancora lo scroto.
La Marinoni dopo qualche minuto disse:
- Ragazze, ad alcuni uomini piace molto toccare i testicoli, come sta facendo Simone, ma talvolta anche sotto, verso l’ano, così da stimolare la prostata. Lì c’è un punto molto sensibile dell’apparato maschile. Aspetta, Simone, facciamo vedere … -
Di certo quella era un’esperienza nuova anche per lui: Simone dilatò un po’ le gambe, lei cominciò a toccare con due dita in quel punto sotto i testicoli e lui cominciò a sentire un forte piacere:
- Oh, prof, ooohhh, meraviglioso! –
Ansimava sempre di più. Pochi minuti e:
- Prof, non resisto più. Cazzo, sto per venire. Si sposti, prof, altrimenti la spruzzo tutta! Mmmmm! Ahh! –
Gemette e spruzzò un fiotto di sperma sulla cattedra, poi un altro, un altro e infine un altro meno abbondante. Rimase immobile qualche secondo con il pene chiuso nel pugno e gli occhi chiusi. Sospirava forte: aveva goduto davvero molto. Poi, con un fazzolettino si pulì il pene che piano piano perdeva rigidità e si rivestì.
La professoressa intanto ci chiamò attorno alla cattedra e ci fece vedere com’era lo sperma, dopo averlo collocato su un piccolo piattino di vetro.
Pochi istanti ancora e la campanella suonò.
Le mie compagne - se lo sono confidate dopo la lezione - alla fine di quell’ora erano tutte bagnate nelle mutandine !
E’ stato un sogno erotico, ovvio … Ma che lezione istruttiva sarebbe stata per noi ragazze che, a quei, tempi avevamo 18 anni ma eravamo un po' imbranate !!
Tutti gli studenti sanno che svolgeva alcune lezioni all’avanguardia per l’epoca (gli anni Novanta). Tutti noi suoi ex allievi ce le ricordiamo perché vi abbiamo assistito: quelle lezioni erano molto piacevoli (parlava già di contraccezione, educazione sessuale ecc.), interessanti per gli adolescenti e nessuno ha mai sollevato polemiche perché era molto professionale e seria.
Dopo anni, memore di quelle lezioni, tempo fa ho fatto un sogno in cui lei era protagonista: una lezione impossibile ma molto speciale ed eccitante.
Non ricordo esattamente il giorno, ma di certo era verso al fine della mattinata (quarta, quinta ora): la professoressa aveva in programma una lezione sull’apparato genitale.
- Ragazzi e ragazze, tutti alla pagina 214 del vostro testo! -
Si sentì subito un sussurrare di voci, soprattutto da parte dei maschi, quando guardammo l’immagine che libro proponeva: riproduzione, sotto forma di disegno, di un pene e di una vagina, accompagnati nel dettaglio da tutte le restanti parti dell’apparato genitale con i relativi nomi. Erano altri anni rispetto ad ora e, sebbene fossimo in quinta superiore, non eravamo moto esperti.
- Vi sento incuriositi. Partiremo oggi con l’apparato uro-genitale maschile. –
La Marinoni cominciò a descrivere, con l’uso dell’immagine, tutto l’apparato: la presenza del pene, dello scroto, dei testicoli, dei vasi deferenti, della prostata; passò poi ad elencare le parti del pene e quindi di come avviene il funzionamento dell’apparato: come si determina l’erezione, come avviene l’eiaculazione in un uomo e concluse la sua delucidazione con un accenno al liquido seminale e alla sua composizione.
Nel corso della lezione cominciarono le domande, talvolta provocatorie: “Prof, in genere durante un’erezione di quanto si allunga il pene ?”, oppure “Con l’erezione si scopre tutta la cappella, ops, scusi, il glande?”, “Toccarsi danneggia l’apparato riproduttore”; ed altre domande simili che i maschi facevano.
I maschi nella nostra quinta erano sei, Luca, Davide, Matteo (Matty), Alessandro (Ale), Stefano (Ste), tutti diciottenni, e Simone, quest’ultimo un ripetente di due anni più grande, quasi ventunenne; noi ragazze eravamo in 14.
Eravamo in quinta superiore, ma i ragazzi non erano ancora un po' … acerbi. Fisicamente intendo. Dei diciottenni ancora un po’ brufolosi, come sempre a quell’età; Davide era però davvero bellino, niente acne, longilineo, castano chiaro e riccio.
Poi c’era Simone, il più grande di tutti, non propriamente bello ma che faceva un certo effetto su noi ragazze perché era fisicamente maturo, più uomo: sempre un filo di barba, fumava qualche sigaretta, guidava il motorino, vestiva in modo non curato ma che evidenziava una certa personalità.
La Marinoni rispondeva con serietà a tutte le domande, fingendo di non cogliere l’intento provocatorio.
Poi arrivò la sorpresa.
La professoressa si alzò: - Bene. Ora è il momento del laboratorio pratico. –
Ci guardammo tutti. Che laboratorio potevamo fare su quell’argomento? Che tipo di esperimento ?
- Lo faccio ormai tutti gli anni … Lo propongo anche a voi. Esercitazione pratica.-
Noi continuavamo a non capire mentre la Marinoni continuò con pacatezza e serietà:
- Ora, ragazze, i vostri compagni verranno alla cattedra e vedrete dal vivo l’apparato genitale maschile.-
I ragazzi si guardarono sorridendo increduli.
- Non sto scherzando. Certo, siete ormai maggiorenni e chi non vuole può anche evitare. Non ci sono punizioni. –
I nostri compagni si guardarono un attimo perplessi, poi in cinque si alzarono; Matteo era rimasto seduto, molto serio e accigliato. Sapevamo che era il più introverso.
Stefano, Davide, Ale, Luca e Simone erano in piedi accanto alla Marinoni: due alla sua destra e tre a sinistra. Dopo pochi minuti, con il capo un po’ chino per l’imbarazzo, si unì a loro anche Matteo.
- Ora, ragazzi, vinciamo l’imbarazzo. Abbassate i pantaloni e togliete la maglia. Grazie. –
La Marinoni cominciò ad evidenziare alcuni caratteri sessuali dei nostri compagni, rimasti chi in slip, chi in boxer.
Noi ragazze osservavamo un po’ curiose il corpo dei ragazzi: sotto l’intimo si intravedevano, ovviamente, i genitali e qualcuno aveva già un certo rigonfiamento dovuto all’ eccitazione. Oppure, pensavamo, ce l’ha particolarmente grosso !
- Vedete, ragazze, Stefano ha pochi peli sulle cosce e anche sul petto è tutto glabro, invece ha una certa peluria sulle ascelle: è normale, non tutti sono ugualmente pelosi. Se abbassa gli slip (breve pausa e poco dopo Stefano, imbarazzatissimo, ad un cenno dell’insegnante lo fece), vedete che il pube è sufficientemente peloso e il pene è ormai sviluppato. Lo si capisce dalle dimensioni. Quindi, come vi dicevo, anche a 18 anni per un ragazzo lo sviluppo è in corso … In genere i ragazzi si sviluppano un po’ più tardi delle ragazze, pertanto ancora per qualche anno Stefano potrà verificare dei cambiamenti sul suo corpo, con un aumento anche dell’apparato pilifero …
Intanto Stefano si copriva i genitali con le mani, perché la situazione e sicuramente la mano della docente gli stava procurando un’ erezione. La Marinoni gli sorrise per rassicurarlo e tranquillizzarlo.
- Tranquillo, Stefano, è normale che tu abbia avuto un inizio di erezione dato che hai ricevuto una sollecitazione alle zone più erogene del corpo maschile . Anzi, questo è istruttivo anche per la classe.-
Poi la Marinoni concentrò la propria attenzione sul corpo di Davide.
- Osservate, ragazze, che Davide ha una lieve peluria attorno all’ombelico (lo indicava con il dito); anche per lui lo sviluppo è in corso ormai da qualche anno. Il suo pene (intanto gli aveva fatto abbassare i boxer) è abbastanza sviluppato. Vedete che a differenza di quello di Stefano questo non è completamente coperto: il glande sporge un pochino. Tutto ciò è normale: alcuni uomini hanno più pelle, altri un po’ meno, a coprire il glande: questa parte, come abbiamo visto prima nella lezione teorica, si chiama prepuzio. Poi notate la folta peluria del pube che copre un po’ anche lo scroto (lo toccò lievemente). Anche i peli sono un fattore molto soggettivo: non tutti gli uomini sono ugualmente pelosi, anzi alcuni quasi per nulla, e la cosa dipende da fattori ereditari e ormonali.
- Alessandro è un po’ grassoccio, come sapete. Questo a volte può creare qualche problema per lo sviluppo, ma mi sembra che qui sia tutto normale. Osservate che, a differenza dei suoi compagni, ha dei capezzoli decisamente più grandi. Anche i capezzoli, come per voi ragazze, si ingrossano durante lo sviluppo nei maschi. Il suo pene (Ale aveva nel frattempo abbassato gli slip seguendo il cenno della professoressa) è piuttosto tozzo ma meno lungo di quello degli altri due compagni. Ma non c'è nulla di male, dato che è assolutamente nella norma. Ricordatevi che le misure variano molto da uomo a uomo, non c’è uno standard, e secondo certi studi bastano 9 centimetri in erezione per soddisfare sessualmente una donna. –
- Luca è il più alto di tutti, a occhio è oltre un metro e ottanta (Luca annuì con la testa, precisando 1,82), ma questo non significa necessariamente che sia più sviluppato o più dotato. Ha parecchio pelo sulle gambe e sulle ascelle … Il pene, beh, adesso come vedete lui ha un inizio di erezione quindi non è facile fare un confronto con gli altri, però, la lunghezza è simile a quella dei primi due amici. Vedete che quando subentra l’erezione il glande progressivamente si scopre.-
Mentre faceva questa osservazione lo toccò leggermente con la punta del dito sotto il glande, procurando un lieve sussulto in Luca, a cui l’erezione era aumentata visibilmente tanto che il pene gli si era indurito ingrossandosi parecchio.
La Marinoni lo rassicurò, vedendo il suo imbarazzo, e passò poi a Simone.
- Simone, lo sapete ragazze, è il più grande tra i vostri compagni, ha due anni in più. Sembra poco ma per un ragazzo non è così, quindi il suo livello si sviluppo è decisamente più avanzato. Vedete che ha un po’ di peluria sui capezzoli e al centro del petto. Poi (e qui fu la professoressa ad abbassare gli slip) il suo pene è completamente formato, i testicoli pure. Lui ha tutto il glande coperto. –
Noi ragazze osservavamo il suo organo moscio ma decisamente lungo.
- Vedete il pelo pubico più folto, lo scroto rivestito da una certa peluria (intanto glielo toccava) e questi che si scorgono sono i testicoli. Ora vediamo: se facciamo scendere questa pelle, si nota bene il glande (e con la mano la faceva scorrere delicatamente). Ora è normale che con la mia sollecitazione stia subentrando l’erezione – disse sorridendo un po’.
Infatti, il pene di Simone si stava ingrossando e drizzando con dei piccoli scatti e con una leggera curvatura. Noi guardavamo imbarazzate ma anche con una certa curiosità: era il più maturo e formato e il glande un po’ a punta si era scoperto tutto.
Quando la Marinoni tolse la mano, il pene era sufficientemente rigido, dritto, arrivava a sfiorare quasi l’ombelico di Simone.
Poi toccò al più imbarazzato, Matteo. Si spogliò e la Marinoni, capendo il suo stato d’animo, fu più sbrigativa: evidenziò come anche per lui si potessero fare osservazioni simili a quelle dei primi due compagni, precisando però che, nonostante la statura non slanciata, la lunghezza del pene a riposo era superiore.
- Quindi, ragazze, non c’è diretta proporzionalità tra la statura di un uomo e le dimensioni del suo pene! –
Noi pensavamo fosse finito l’esperimento. Ma la Marinoni disse:
- Ora procediamo. Adesso, ragazzi, fate in modo di avere tutti un’erezione, una buona erezione. Anche tu, Simone, anche se hai già mostrato prima la tua erezione. –
I ragazzi cominciarono a toccarsi il pene, mentre la Marinoni spiegava:
- Ad alcuni uomini il pene si drizza quasi del tutto, quasi fino sfiorare il basso ventre, altri anche in erezione totale lo hanno più reclinato verso il basso. Non è un difetto. –
Ci spiegava che quello che i nostri compagni stavano facendo era la masturbazione maschile.
Ogni ragazzo aveva una sua tecnica: Ale ad esempio scorreva piuttosto veloce, Stefano si accarezzava il glande con una mano e con l’altra faceva scorrere la pelle, Luca si accarezzava anche lo scroto …
Erano tutti duri di fronte a noi: le dimensioni erano visibilmente diverse. Simone era duro e lo aveva davvero lungo, ma anche Matteo non scherzava, come aveva notato prima la professoressa.
- Ora si sono fermati e vedete che il loro pene resta dritto anche senza la mano. Simone e Stefano lo hanno ben dritto, gli altri un po’ meno, in particolare Luca, come spiegavo prima. Ma non è un difetto, non preoccuparti Luca. Ripeto che è del tutto normale, ognuno ha un certo tipo di erezione. L’importante è che l’erezione avvenga e ben solida.”
Si fermò qualche istante, poi, guardato l’orologio, proseguì:
“Ragazze, i vostri compagni hanno interrotto la stimolazione, la masturbazione, ma se avessero continuato, seppure con tempi diversi, avrebbero raggiunto l’orgasmo e quindi l’eiaculazione. Ora se vogliono possiamo proseguire l’esperimento … fino all’eiaculazione.-
Noi pensavamo che non avrebbero acconsentito ed eravamo molto perplesse ma insieme eccitate.
Accettarono in tre: Davide, Stefano e ovviamente Simone. Gli altri non se la sentirono e si rivestirono, tornando al posto visibilmente rossi in volto.
La Marinoni aprì la sua consueta valigetta e ne estrasse tre profilattici: - Questi vi serviranno per non sporcare dappertutto – disse ai ragazzi rimasti.
I tre cominciarono a toccarsi di nuovo e misero il profilattico sui loro peni completamente in erezione.
Proseguirono tenendo i loro membri nel pugno della mano e scivolando su e giù.
Si sentivano Stefano e Davide ansimare, il loro respiro era accelerato; Stefano chiudeva anche gli occhi ogni tanto. Simone maneggiava il pene e si toccava lo scroto, poi si passava la mano anche sull’addome.
Ad un tratto un gemito come soffocato: Stefano stava godendo. Un liquido biancastro e abbondante usciva dalla punta del suo pene, visibile attraverso il profilattico sottile e trasparente: lui sospirava forte. Poi, tolto il profilattico, si mise in disparte a pulirsi e a rivestirsi.
Solo qualche ulteriore minuto e Davide esclamò ansimando: - Prof, sto per venire. Non resisto più!-
-Tranquillo, Davide, lasciati andare!- lo rassicurò la Marinoni.
E senza gemere molto, spalancando le labbra e chiudendo gli occhi anche lui eiaculò.
La quantità di sperma, come osservò la professoressa, era inferiore a quella di Stefano:
- Anche questa è una caratteristica che varia da soggetto a soggetto … Inoltre, dipende molto dall’eccitazione, dalla durata della stimolazione. -
Simone era rimasto l’unico e ci stava prendendo gusto. Anzi sorrideva un po’ sornione e compiaciuto. Chiese alla docente di togliere il “goldone”, così lo aveva chiamato. La Marinoni acconsentì, ma distese sulla cattedra un ampio cartone blu.
La mano di Simone scorreva veloce su e giù, ogni tanto la inumidiva con la saliva; massaggiava i suoi testicoli. Mi sembrava che una piccola goccia trasparente, a tratti, sorgesse sulla punta del suo glande.
Infatti la Marinoni osservo:
-I ragazzi, in modo diverso, come accade quando noi donne ci eccitiamo, possono fare uscire dall’uretra qualche goccia che anticipa l’eiaculazione. Attente, ragazze, che anche quel pochissimo liquido può fecondare … Quindi usate molte precauzioni, sempre”.
Il pene dritto e duro di Simone era molto eccitante davvero, inoltre con la mano si sfiorava anche i capezzoli e poi ancora lo scroto.
La Marinoni dopo qualche minuto disse:
- Ragazze, ad alcuni uomini piace molto toccare i testicoli, come sta facendo Simone, ma talvolta anche sotto, verso l’ano, così da stimolare la prostata. Lì c’è un punto molto sensibile dell’apparato maschile. Aspetta, Simone, facciamo vedere … -
Di certo quella era un’esperienza nuova anche per lui: Simone dilatò un po’ le gambe, lei cominciò a toccare con due dita in quel punto sotto i testicoli e lui cominciò a sentire un forte piacere:
- Oh, prof, ooohhh, meraviglioso! –
Ansimava sempre di più. Pochi minuti e:
- Prof, non resisto più. Cazzo, sto per venire. Si sposti, prof, altrimenti la spruzzo tutta! Mmmmm! Ahh! –
Gemette e spruzzò un fiotto di sperma sulla cattedra, poi un altro, un altro e infine un altro meno abbondante. Rimase immobile qualche secondo con il pene chiuso nel pugno e gli occhi chiusi. Sospirava forte: aveva goduto davvero molto. Poi, con un fazzolettino si pulì il pene che piano piano perdeva rigidità e si rivestì.
La professoressa intanto ci chiamò attorno alla cattedra e ci fece vedere com’era lo sperma, dopo averlo collocato su un piccolo piattino di vetro.
Pochi istanti ancora e la campanella suonò.
Le mie compagne - se lo sono confidate dopo la lezione - alla fine di quell’ora erano tutte bagnate nelle mutandine !
E’ stato un sogno erotico, ovvio … Ma che lezione istruttiva sarebbe stata per noi ragazze che, a quei, tempi avevamo 18 anni ma eravamo un po' imbranate !!
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