Al centro commerciale

Scritto da , il 2018-04-01, genere tradimenti

sabato pomeriggio ... centro commerciale pieno di gente ... negozio di videogiochi ancora più pieno e la non voglia di acquistare il nuovo videogame che desideravo sta scemando all'inverosimile quando, indeciso sul da farsi, vedo una mia ex collega con quella che dovrebbe essere sua figlia. lei ha quarantacinque anni, tre più di me, è alta un metro e settanta, lunghi capelli neri e ricci, occhi scuri, vita sottile, lunghe gambe affusolate e un sedere che sembra scolpito nel marmo, l'unico difetto fisico è che ha poco seno ma una donna con un sedere come il suo può permettersi il lusso di avere poco seno. la figlia è identica a lei, avrà trai i sedici e i diciotto anni, è poco più bassa della madre e porta gli occhiali. io non sono male come tipo, magari un po' fuori dagli schemi come look ma faccio la mia figura, ho la cresta anche se non la tengo mai in piedi e la barba, sono alto uno e settantacinque per settanta chili, fisico atletico e tatuaggi sparsi sul corpo specie sulle braccia che sono piene.
"ciao!!!", e mi abbraccia forte.
"ciao!!!", e ricambio l'abbraccio che causa un imprevisto, infatti ho un'erezione che spero non si noti visto che indosso solo jeans e maglietta.
tra noi qualche anno fa, quando la figlia era solo una bambina, c'è stata una relazione basata quasi esclusivamente sul sesso, lavoravamo insieme, eravamo molto in confidenza e lei era in crisi col marito, crisi che in quel momento sembrava portare a una separazione che poi non c'è stata.
parliamo qualche minuto ma la mia eccitazione non cala, fortuna che lei non l'ha notato e lo stesso vale per la figlia.
ci salutiamo e per qualche minuto ripenso a quanto mi piaceva scopare con lei quando mi arriva un messaggio ... è lei!
"prima ti è venuto duro non credevo di farti ancora questo effetto"
"sei sempre una bella donna non posso farci niente mi spiace"
"mi è venuta voglia tra dieci minuti fatti trovare dove ci sono i bagni"
"ok"
"mi libero di mia figla e ci troviamo lì"
sono gasato, dopo anni posso scopare di nuovo con una delle poche donne per cui ho perso letteralmente le testa nella mi vita e quandpo la vedo nel posto in ciu mi ha detto di trovarci sento il cazzo scoppare.
"andiamo nel bagno degli invalidi che è più grande", mi prende per mano e io la seguo senza dire niente, sono in suo potere.
una volta nel bagno iniziamo a baciarci come se non ci fosse un domani, la lingua e le mani si danno da fare come non facevano da tempo e il passato torna presente.
"non abbiamo tanto tempo", dice in uno dei pochi attimi in cui le bocche non sono attaccate.
inizia a slacciarmi i pantaloni e li abbasssa, mi accarezza il cazzo attraverso i boxer poi abbassa anche qualli e mi masturba. anch'io ho volgia di lei e la spoglio, via pantaloni e tanga e le metto due dite tra le gambe, è tutta bagnata e questo mi eccita ancora di più.
"scopami!", e si gira appoggiandosi al lavandino. vederla in questa posizione è sempre uno spettacolo, i buchetti sono in bella vista e ti invogliano a penetrarli.
mi avvicino, appoggio la cappella alla sua figa e ... si muove lei all'indietro iniziando a scoparmi, a questo punto le metto le mani sui fianchi e prendo l'iniziativa penetrandola con colpi decisi. quando eravamo amanti cercavamo di prolungare il più a lungo possibile il piacere nostro e dell'altra persona ma oggi non possiamo.
"mi sento una puttana che fa deve scopare in fretta per avere più clienti"
non le rispondo e continuo a scoparla con foga, sento i suoi umori sul cazzo, mi colano anche sulle palle. le allargo le chiappe in modo di vederle ancora di più il buco del culo.
"so quello che ti passa per la testa e lo vorrei anch'io ma ..."
"lo so ...", e continuo a chiavarla con colpi forti e rapidi, tant'è che a volte credo di riuscire ad infilarci dentro anche le palle.
"sto per venire!"
"vienimi dentro!"
gli ultimi colpi sono più forti, ad ognuno di loro corrisponde uno schizzo di sperma dentro di lei.
"lascialo dentro ancora un pò.", vuole sentirlo ammorbidrisi dentro di lei.
una volta finito tutto prende delle salviettine unìmidificate dalla borsetta, si pulisce in mezzo alle gambe e pulisce anche il mio pene con molta delicatezza.
"è sempre bello farlo con te, peccato averlo dovuto fare di fretta."
"già"
"magari ci si può sentire e vedere in futuro"
"sarebbe fantastico!"
usciamo dal bagno, lei va in cerca della figlia e io del videogioco sperando che nel negozio ci sia meno gente di prima.
la sera a casa, sotto la doccia, sono indeciso se masturbarmi o meno pensando alla mia ex collega, lei mi eccita sempre e quello che è successo oggi mi ha eccitato ancora di più.
mentre mi preparo cena mi arriva un messaggio, anzi più di uno, spero sia lei anche se più probabilmente sarà qualche mio amico per decidere cosa fare stasera.
"ciao sono giorgia la figlia di simona ... so cosa avete fatto oggi al centro commerciale", e a conferma manda anche un paio di foto, una in cui entriamo in bagno e una in cui stiamo uscendo, "mi sa che dobbiamo parlare ... non ho voglia di dire quello che avete fatto a mio padre"
"ma non è successo niente"
"la mamma ha confermato tutto quindi è inutile che neghi"
non so cosa risponderle e allora scrive ancora lei.
"sto pensando a cosa potrebbe fare la mamma o a cosa potresti fare tu per convincermi di non dire niente a papà appena avrò deciso ti farò sapere"
ecco, adesso sono in un bel pasticcio, chissà cosa vuole la ragazza per mantenere il segreto

(continua?)

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